Ursula Andress

Ursula Andress (Ostermundigen, 19 marzo 1936) è una ex attrice svizzera, nota soprattutto per aver interpretato il ruolo di Honey Ryder, la Bond girl nel primo dei film di James Bond.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nata nel Canton Berna, in Svizzera, è terza di sei figli, da padre tedesco, Rolf Andress, e madre svizzera, Anna Kropf. Quando suo padre, un diplomatico, fu espulso dalla Svizzera per ragioni politiche durante la guerra, suo nonno, un giardiniere, si prese cura di lei, educandola al lavoro e alla disciplina[1][2]. Frequentò le scuola a Berna, finché a sedici anni decise di lasciare gli studi per recarsi a Parigi a seguire corsi di pittura, scultura e danza[3].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Anni cinquanta[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1953, all'età di diciassette anni, fuggì in Italia per seguire l'attore Daniel Gélin con cui aveva iniziato una relazione a Parigi[1][3]. A Roma, per mantenersi, lavorò come baby sitter e modella; frequentando l'ambiente della Dolce vita,[3] fu notata da un produttore cinematografico a un party e iniziò quindi a comparire in piccole parti in pellicole quali Un americano a Roma (1954) e Le avventure di Giacomo Casanova (1955), entrambe di Steno, e La catena dell'odio (1955) di Piero Costa. Divenne molto amica di Brigitte Bardot, con cui divideva una stanza a Piazza di Spagna; entrambe presero la decisione di tingersi i capelli di biondo in questo periodo[4]. Nel 1955 un produttore americano la convinse a recarsi a Hollywood, dove venne messa sotto contratto settennale dalla Paramount, ma a causa della sua difficoltà ad imparare l'inglese fece fatica a lavorare; lo studio le fece seguire corsi di lingua, dizione ed etichetta, ma dopo un anno sciolse il contratto[1][2] senza girare alcun film e passò alla Columbia. Nel frattempo frequentò l'ambiente di Hollywood, si fece notare per la breve relazione che ebbe con James Dean quattro mesi prima della sua morte[5] e nel 1957 si sposò con l'attore e regista John Derek, che si occupò di gestire la sua carriera ancora da lanciare.
Anni sessanta[modifica | modifica wikitesto]
Dopo diversi anni di inattività, durante i quali girò solo un episodio della serie televisiva Thriller, accanto a Boris Karloff, nel 1962 Ursula Andress venne scelta, solo due settimane prima delle riprese, al posto di Julie Christie[6] per interpretare il ruolo di Honey Ryder nel film Agente 007 - Licenza di uccidere (1962) di Terence Young, per un compenso di soli 10.000 dollari[7]; fu l'attore Kirk Douglas a convincere l'attrice ad accettare la parte[8]. Il film, il primo della serie di James Bond, ebbe un clamoroso successo in tutto il mondo e rese l'attrice ventiseienne un sex symbol internazionale. A causa del suo forte accento, nella versione inglese venne doppiata (da Nikki van der Zyl per la parte recitata e da Diana Coupland per quella cantata), ma nonostante ciò vinse un Golden Globe nel 1964 come migliore attrice debuttante[9], ex aequo con Tippi Hedren ed Elke Sommer.

Grazie a questo ruolo, Andress ottenne una grande popolarità e venne prontamente definita "la nuova dea del sesso di Hollywood"[10]. Negli anni seguenti la sua carriera prese il volo e l'attrice affiancò celebri star come Elvis Presley in L'idolo di Acapulco (1963) di Richard Thorpe, Frank Sinatra e Dean Martin in I 4 del Texas (1963) di Robert Aldrich, Jean-Paul Belmondo in L'uomo di Hong Kong (1965) di Philippe de Broca, Peter Sellers, Peter O'Toole e Woody Allen in Ciao Pussycat (1965) di Clive Donner, George Peppard e James Mason in La caduta delle aquile (1966) di John Guillermin, Orson Welles in La stella del Sud (1969) di Sidney Hayers, Charles Bronson, Toshirō Mifune e Alain Delon nel western Sole rosso (1971) di Terence Young. Da segnalare anche la sua partecipazione, al fianco di Marcello Mastroianni ed Elsa Martinelli, al film La decima vittima (1965) di Elio Petri, tratto dal romanzo di Robert Sheckley. Apparve inoltre nel film parodia James Bond 007 - Casino Royale (1967), nel ruolo di Vesper Lynd.
Anni settanta[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni settanta Andress lasciò Hollywood e il cinema americano per stabilirsi a Roma, iniziando una relazione con l'attore Fabio Testi conosciuto sul set del film Colpo in canna (1973). Negli anni seguenti l'attrice lavorò prevalentemente per il cinema italiano, soprattutto di genere, che ne confermò la popolarità senza però farle riscuotere grande consenso critico; in diverse pellicole comparve nuda o seminuda, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Ursula Undress" (Ursula Svestita); nello stesso periodo apparve per sette volte in servizi di nudo per la rivista Playboy. Alla fine degli anni settanta l'attrice tornò a vivere a Hollywood.
Dagli anni ottanta in poi[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1980 Andress venne chiamata a interpretare la dea Afrodite nel kolossal mitologico Scontro di titani di Desmond Davis; sul set conobbe l'attore Harry Hamlin, da cui l'anno seguente ebbe il figlio Dimitri. Partecipò in seguito al film Messico in fiamme (1982) di Sergej Bondarčuk, al fianco di Franco Nero, che resta il suo ultimo film di rilevanza internazionale. Negli anni seguenti si dedicò prevalentemente alla televisione, apparendo come guest star nei telefilm Manimal, Love Boat e in tre episodi del serial Falcon Crest, e partecipando alla miniserie televisiva Pietro il grande (1986).
Dagli anni novanta, ritornata a vivere in Italia (dove è comparsa nei film TV Fantaghirò 3 e 4), iniziò a diradare le apparizioni per dedicarsi al figlio Dimitri[1]; nel 1997 prese parte al film sperimentale Cremaster 5 dell'artista americano Matthew Barney. Il suo ultimo impegno sugli schermi risale al 2005, nel film italo-svizzero Die Vogelpredigt oder Das Schreien der Mönche, di Clemens Klopfenstein, in cui interpreta il ruolo della Vergine[3].
Dopo il suo ritiro, ha principalmente partecipato a eventi pubblici e celebrazioni[11][12].
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
La vita sentimentale di Ursula Andress è stata seguita costantemente dalla stampa nel corso degli anni, contribuendo significativamente alla sua immagine pubblica di sex symbol[13][14].
Come dichiarato da lei stessa, il primo uomo della sua vita fu l'attore francese Daniel Gélin. Nel 1955, appena giunta a Hollywood, ebbe per quattro mesi una relazione con James Dean[15][1] terminata con la morte di lui; l'attrice rifiutò all'ultimo momento di salire sulla Porsche con cui Dean ebbe l'incidente mortale[5]. Al 1957 risale il suo unico matrimonio, con l'attore e regista statunitense John Derek; successivamente alla loro separazione nel 1966, Derek si sposò con altre due bionde attrici, prima Linda Evans e poi Bo Derek[16].
Dopo due flirt rispettivamente con Ron Ely[17] e Marcello Mastroianni (suo partner ne La decima vittima)[18], iniziò nel 1966 una turbolenta relazione con l'attore francese Jean-Paul Belmondo[19], da lei ritenuto il grande amore della sua vita[15]; la loro relazione terminò nel 1972. Successivamente si legò a Fabio Testi dal 1973 al 1977[20] e poi a Ryan O'Neal[1] (con cui era già stata qualche anno prima). Nel 1980, sul set del film Scontro di titani, iniziò una relazione con l'attore Harry Hamlin, dal quale nel 1981, all'età di 44 anni, ha avuto il suo unico figlio Dimitri Alexander Hamlin; i due si separarono poi nel 1983.
Le sono stati attribuiti flirt con Marlon Brando, Dean Martin[2], Helmut Berger, Johnny Dorelli, Franco Nero[9], Paulo Roberto Falcão[21], Julio Iglesias.
Vive da molti anni tra Zagarolo[3] vicino a Roma e la Svizzera, dove possiede una casa vicina a quella delle sorelle; nel 2017 ha venduto la sua villa di Beverly Hills.[22]Soffre da molti anni di osteoporosi, come lei stessa ha pubblicamente dichiarato[23][24][25].
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]


Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- Un americano a Roma, non accreditata, regia di Steno (1954)
- Le avventure di Giacomo Casanova, regia di Steno (1955)
- La catena dell'odio, regia di Piero Costa (1955)
- Agente 007 - Licenza di uccidere (Dr. No), regia di Terence Young (1962)
- L'idolo di Acapulco (Fun in Acapulco), regia di Richard Thorpe (1963)
- I 4 del Texas (4 for Texas), regia di Robert Aldrich (1963)
- Sfida sotto il sole (Nightmare in the Sun), regia di John Derek e Marc Lawrence (1965)
- La dea della città perduta (She), regia di Robert Day (1965)
- Ciao Pussycat (What's New, Pussycat), regia di Clive Donner (1965)
- L'uomo di Hong Kong (Les Tribulations d'un chinois en Chine), regia di Philippe de Broca (1965)
- La decima vittima, regia di Elio Petri (1965)
- La caduta delle aquile (The Blue Max), regia di John Guillermin (1966)
- Un bacio per morire (Once Before I Die), regia di John Derek (1966)
- James Bond 007 - Casino Royale (Casino Royale), regia di Val Guest, Ken Hughes, John Huston, Joseph McGrath, Robert Parrish e, non accreditato Richard Talmadge (1967)
- Le dolci signore, regia di Luigi Zampa (1967)
- La stella del Sud (The Southern Star), regia di Sidney Hayers (1969)
- Colpo da 500 milioni alla National Bank (Perfect Friday), regia di Peter Hall (1970)
- Sole rosso (Soleil rouge), regia di Terence Young (1971)
- L'ultima chance, regia di Maurizio Lucidi (1973)
- Colpo in canna, regia di Fernando Di Leo (1975)
- Due cuori, una cappella, non accreditata, regia di Maurizio Lucidi (1975)
- Africa Express, regia di Michele Lupo (1975)
- L'infermiera, regia di Nello Rossati (1975)
- Le avventure e gli amori di Scaramouche, regia di Enzo G. Castellari (1976)
- Safari Express, regia di Duccio Tessari (1976)
- Spogliamoci così, senza pudor..., episodio "La visita", regia di Sergio Martino (1976)
- Doppio delitto, regia di Steno (1977)
- La montagna del dio cannibale, regia di Sergio Martino (1978)
- Letti selvaggi, regia di Luigi Zampa (1979)
- The Fifth Musketeer, regia di Ken Annakin (1979)
- Scontro di titani (Clash of the Titans), regia di Desmond Davis (1981)
- Messico in fiamme (Krasnye kolokola, film pervyy - Meksika v ogne), regia di Sergey Bondarchuk (1982)
- La vera storia della rivoluzione francese (Liberté, égalité, choucroute), regia di Jean Yanne (1985)
- Klassäzämekunft, regia di Walter Deuber e Peter Stierlin (1988)
- Alles gelogen (1996)
- Cremaster 5, regia di Matthew Barney (1997)
- Die Vogelpredigt oder Das Schreien der Mönche, regia di Clemens Klopfenstein (2005)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Thriller – serie TV, episodio 2x17 (1962)
- Manimal – serie TV, 1 episodio (1983)
- Love Boat (The Love Boat) – serie TV, 2 episodi (1983)
- Pietro il Grande (Peter the Great) – miniserie TV, 4 episodi (1986)
- Falcon Crest – serie TV, 3 episodi (1988)
- Big Man – serie TV, 1 episodio (1988)
- Delitti a Chinatown (Man Against the Mob: The Chinatown Murders) – film TV (1989)
- The Dame Edna Experience – serie TV, 1 episodio (1989)
- Fantaghirò 3, regia di Lamberto Bava – film TV (1993)
- Fantaghirò 4, regia di regia di Lamberto Bava – film TV (1994)
Programmi TV[modifica | modifica wikitesto]
- ¡Hola Raffaella! (1992)
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Golden Globe
- 1964 – Migliore attrice debuttante per Agente 007 - Licenza di uccidere
- 1966 – Candidatura all'Henrietta Award alla miglior attrice del mondo
Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Ursula Andress è stata doppiata da:
- Rita Savagnone in L'idolo di Acapulco, La dea della città perduta, L'uomo di Hong Kong, Colpo da 500 milioni alla National Bank, Colpo in canna, L'infermiera, Safari Express, Le avventure e gli amori di Scaramouche, Letti selvaggi, Scontro di titani
- Maria Pia Di Meo in Agente 007 - Licenza di uccidere, I quattro del Texas, La decima vittima, La caduta delle aquile, James Bond 007 - Casino Royale, Africa Express, Doppio delitto, La vera storia della rivoluzione francese, Pietro il Grande
- Angiola Baggi in Fantaghirò 3, Fantaghirò 4, La meravigliosa storia di Fantaghirò
- Flaminia Jandolo in Le avventure di Giacomo Casanova
- Anna Miserocchi in Ciao Pussycat
- Laura Rizzoli in Sole rosso
- Ada Maria Serra Zanetti in Big Man
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e f «Dean era tenero, Belmondo violento», su corriere.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ a b c (EN) Mark Anstead, Bond girl who made a killing, su the Guardian, 7 dicembre 2002. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ a b c d e Ursula Andress, su intervisteromane.net. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ Cinema, uomini, mare. Le estati italiane di BB. Quella stanzetta divisa con Ursula Andress, su Il Tirreno, 23 giugno 2020. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ a b Aurore Rousset, La breve, intensa e dolorosa storia d'amore tra James Dean e Ursula Andress, su marieclaire.it, 12 gennaio 2017. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ Louis Paul, Film fatales : women in espionage films and television, 1962-1973, McFarland & Co, 2002, ISBN 0-7864-1194-5, OCLC 48754839. URL consultato il 6 aprile 2022.
- ^ I primi 60 anni di 007, la mitica Bond Girl Ursula Andress: «Sono delusa», su blue News. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ Ajay Chowdhury, Some kind of hero : 007 : the remarkable story of the James Bond films, 2015, ISBN 0-7509-6650-5, OCLC 948250257. URL consultato il 12 agosto 2022.
- ^ a b (ES) Ursula Andress, la chica Bond más sexy que ha acabado sola y recluida con osteoporosis en su finca, su elmundo.es, 15 settembre 2020. URL consultato il 17 settembre 2020.
- ^ Ursula Andress … Elvis Presley's Leading Lady in Fun in Acapulco, su elvis-history-blog.com. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ Cecilia Ermini, Ursula Andress, la prima Bond Girl festeggia gloriosamente oggi 85 anni, su iO Donna, 19 marzo 2020. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ Festa per Ursula Andress 50 anni fa in 'Dr. no' fu la prima bellissima Bond girl, su www.liberoquotidiano.it. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ Cecilia Ermini, Ursula Andress: una vita fra gossip, cinema e amori tormentati, su iO Donna. URL consultato il 23 aprile 2022.
- ^ Di C.M, Ursula Andress la Bond Girl che ha amato Marlon Brando e James Dean più di James Bond, su ELLE, 19 dicembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2022.
- ^ a b (EN) Kiss & Tell, in New Straits Times, 9 gennaio 1986, p. 7.
- ^ è morto John Derek scopritore di bionde, in la Repubblica. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ Sean Catherine Derek, Cast of characters, Leisure Books, 1982, ISBN 0843911263, OCLC 1029281315. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ Monica Monnis, Per la Deneuve, Marcello è sempre stato un "vigliacco", ma anche il grande amore della sua vita, su elle.com, 13 maggio 2020. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ Leda Balzarotti, Scandalo al sole: com’era rovente la nostra estate di ieri, su iodonna.it, 5 luglio 2018. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ Anna Montesano, Fabio Testi/ "Le donne? Ursula Andress mai dimenticata. Oggi ho un amore segreto", su ilsussidiario.net, 28 luglio 2021. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ O Brasil irresistível, su revistaepoca.globo.com. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ (EN) Quintessential Bond girl Ursula Andress sells her longtime home in Beverly Hills, su latimes.com, 14 marzo 2017. URL consultato il 3 marzo 2022.
- ^ (EN) Luke Whelan, Bond girl Ursula Andress on ‘strange’ diagnosis of bone illness, su Express.co.uk, 3 luglio 2022. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ Osteoporosi, nemico silenzioso Ursula Andress: "Cos� ci convivo" - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ Ursula Andress, su www.intervisteromane.net. URL consultato l'11 gennaio 2023.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Ursula Andress
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ursula Andress
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Ursula Andress, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ursula Andress, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Ursula Andress, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Ursula Andress, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Ursula Andress, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Ursula Andress, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (DE, EN) Ursula Andress, su filmportal.de.
- Ursula Andress celebrates her 70th birthday on board the Royal Yacht Britannia in Edinburgh (Swiss TV: 18th May 2006) Schweizer Fernsehen SF, Nachrichtenmagazin "10vor10"
Controllo di autorità | VIAF (EN) 80698778 · ISNI (EN) 0000 0001 2141 3929 · LCCN (EN) n80153308 · GND (DE) 136336647 · BNE (ES) XX1726535 (data) · BNF (FR) cb13890778p (data) · J9U (EN, HE) 987007446974605171 · CONOR.SI (SL) 16570723 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80153308 |
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