Maurice Sendak

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Premio Premio Hans Christian Andersen illustratori 1970

Maurice Bernard Sendak (New York, 10 giugno 1928Danbury, 8 maggio 2012) è stato uno scrittore e illustratore statunitense.

È conosciuto principalmente per il libro Nel paese dei mostri selvaggi, pubblicato nel 1963.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sendak è nato a Brooklyn, New York da genitori ebrei polacchi, Sarah Schindler e Philip Sendak, un sarto.[1] Ultimo di tre figli, dopo il fratello Jack e la sorella Natalie, Sendak si appassionò fin da piccolo alla lettura a causa di problemi cardiaci che lo confinavano spesso a letto e prese la decisione di diventare un illustratore dopo aver visto il film Fantasia, all'età di dodici anni.[2]

Nel documentario Tell Them Anything You Want: A Portrait of Maurice Sendak, Sendak ricorda di come i suoi genitori gli rammentavano sempre di essere stato un incidente e di come tentarono di non averlo, in quanto non potevano permettersi un terzo figlio.[3][4]

Una delle prime commissioni professionali è stata creare immagini per le vetrine del negozio di giocattoli F.A.O. Schwarz. Gran parte del lavoro in quegli anni era costituito dalle illustrazioni di libri per l'infanzia. Solo alla fine degli anni cinquanta, Sendak decise di iniziare a scrivere e disegnare le proprie storie.

Ha studiato alla Art Students League e ha illustrato più di 80 libri di altri scrittori prima di crearne uno.

Egli ha ottenuto riconoscimenti internazionali grazie all’opera Where the Wid Things Are, a cura di Ursula Nordstrom presso Harper & Row.

Successivamente ha avuto una collaborazione con Isaac Bashevis Singer. Egli infatti dopo aver visto un manoscritto di Zlateh the Goat and Other Stories, il primo libro per bambini di Isaac Bashevis Singer, sulla scrivania di un editore della Harper & Row, si offrì di illustrare il libro, il quale è stato pubblicato per la prima volta nel 1966 e ha ricevuto un Newbery Honor.

Nel 1970 ha pubblicato il suo libro In the Night Kitchen, il quale è stato spesso oggetto di censura, a causa della presenza di un giovane ragazzo ritratto nudo, ed è stato inserito regolarmente nell'elenco dei "libri spesso contestati e vietati" dell'American Library Association. Nel 1970, si è aggiudicato il Premio Hans Christian Andersen.

Nel 1981 ha pubblicato Outside Over There. L’anno successivo ha ricevuto il National Book Award.

Sendak è stato uno dei primi membri del National Board of Advisors del Children's Television Workshop durante le fasi di sviluppo della serie televisiva di Sesame Street. Inoltre, ha adattato il suo libro Bumble Ardy in una sequenza animata per la serie, con Jim Henson come voce di Bumble Ardy.

Ha scritto e progettato altre tre storie animate per la serie: Seven Monsters (che non è mai andato in onda), Up & Down e Broom Adventures .

Sendak ha prodotto una produzione televisiva animata basata sul suo lavoro intitolato Really Rosie, con la voce di Carole King, che è stata trasmessa nel 1975.

Nel 1993 Sendak ha pubblicato il libro illustrato We Are All in the Dump with Jack and Guy. Successivamente si è rivolto al drammaturgo Tony Kushner per scrivere una nuova versione inglese dell'opera sull'olocausto per bambini del compositore ceco Hans Krása Brundibár.

Sendak è morto l'8 maggio 2012, all'età di 83 anni, a Danbury, nel Connecticut, al Danbury Hospital, per le complicazioni di un ictus.

Where the Wild Things are[modifica | modifica wikitesto]

Un murale in onore di Maurice Sendak

Nel 1956, Sendak pubblicò il suo primo libro senza collaborazioni Kerry's Window. Il suo progetto successivo fu Nel paese dei mostri selvaggi. La storia è quella di un bambino che, dopo aver fatto i capricci, viene messo in castigo nella sua stanza e decide di scappare verso il luogo che dà il titolo al libro, Nel paese dei cavalli selvaggi (Where the Wild Horses Are in originale). Poco prima di iniziare le illustrazioni, Sendak cambiò i cavalli selvaggi con le più ambigue Wild Things (Cose selvagge, ambiguità che viene meno con la traduzione italiana), termine che prende spunto dall'espressione Yiddish "Vildechaya", usata per indicare i bambini chiassosi.[2] I mostri si rifanno alla tradizione yiddish anche per il fatto che Sendak prese ispirazione dagli atteggiamenti bizzarri dei suoi parenti.

Pubblicato nel 1963, Nel paese dei mostri selvaggi fu accolto positivamente da critica e pubblico e ricevette il premio Caldecott Medal, per il miglior libro illustrato americano dell'anno.[2] Alcuni gruppi di genitori criticarono aspramente la storia, poco propensi a tollerare un bambino urlare contro la propria madre e scappare di casa, mentre altri ne lodarono l'insegnamento positivo: trasformando in maniera produttiva la sua rabbia, Max diventa di fatto una figura autorevole per quanto riguarda i mostri. Tuttavia, nel corso degli anni Sendak non hai mai commentato le varie interpretazioni.[2][5]

«Sin dalla più tenera infanzia i bambini convivono con emozioni dirompenti... paura ed ansia fanno intrinsecamente parte della loro vita quotidiana... devono confrontarsi meglio che possono con continue frustrazioni. Proprio attraverso la fantasia i bambini giungono alla catarsi. È il migliore strumento per dominare le Cose Selvagge. Maurice Sendak»

Quando Sendak vide un manoscritto di Zlateh la capra e altre storie, una raccolta di fiabe ebraiche di Isaac Bashevis Singer, sulla scrivania di un redattore alla Harper & Row, si offrì di illustrare il libro, che fu in seguito pubblicato nel 1966 e ricevette un Newberry Award. Sendak fu entusiasta della collaborazione e affermò che i suoi genitori furono impressionati da lui solo dopo questa collaborazione.[6] In seguito ha illustrato la serie di libri di Else Holmelund Minarik, Storie di Orsacchiotto.[7]

In the Night Kitchen[modifica | modifica wikitesto]

Luca la luna e il latte (In the Night Kitchen), pubblicato per la prima volta nel 1970, è stato soggetto a diverse censure a causa del piccolo protagonista della storia che appare per la maggior parte della narrazione nudo. Il libro fu contestato in diversi stati americani, come Illinois, New Jersey, Minnesota e Texas. La scelta di disegnare dei cuochi con baffi alla Hitler, e il fatto che tentino di cucinare il protagonista nel forno, costituirono motivo di scandalo. Per Sendak questi aspetti erano soltanto dei riferimenti all'olocausto, un evento storico che l'autore aveva particolarmente a cuore, in quanto di origine ebraica.[2] Luca, la luna e il latte appare tuttora nella lista dei libri contestati o banditi dalla American Library Association. È al ventunesimo posto nella lista dei "100 libri più contestati degli anni novanta".[2]

Sendak ha anche lavorato in televisione, a programmi come Sesame Street e Really Rosie. Alla fine degli anni settanta, avviò una collaborazione con il compositore britannico Oliver Knussen con l'intenzione di adattare per il teatro Nel paese dei mostri selvaggi e Higglety Pigglety Pop!, un lavoro successivo dell'autore. Dopo questa esperienza Sendak iniziò ad interessarsi al design dei set teatrali e collaborò, nel corso degli anni, con diverse compagnie e produzioni realizzando le scenografie di opere come Il flauto magico, Hänsel e Gretel e Lo Schiaccianoci.[8]

I principali libri di Maurice Sendak sono stati tradotti e pubblicati in Italia dalle Emme Edizioni e ripresi, in anni recenti, da Babalibri e Adelphi.[4] Nel 1987 il Salon du Livre de Mantreuil dedicò all'opere dell'artista un'esposizione, Autour de Maurice Sendak, a cura di Michèle Cochet e Paola Vassalli che, l'anno seguente, fu presentata anche a Bologna e a Roma.[9]

Nel settembre 2008, in un articolo apparso sul The New York Times, Sendak ha dichiarato di essere omosessuale, e di aver vissuto con il suo compagno, lo psicoanalista Eugene Glynn, per cinquant'anni, fino alla morte di quest'ultimo nel maggio 2007. Sendak aveva sempre taciuto la cosa per paura di compromettere la sua carriera come scrittore per l'infanzia. L'autore ha rivelato di non averlo mai detto ai suoi genitori in quanto «Tutto quello che volevo era essere eterosessuale in modo che i miei genitori fossero felici. Non lo seppero mai, mai, mai».[10] La relazione con Glynn era stata menzionata da altri scrittori in passato (come Tony Kushner, nel 2003).[11]

È scomparso nel 2012 all'età di 83 anni per le conseguenze di un attacco cardiaco[12].

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

Tra le personalità che hanno influenzato Sendak ci sono William Blake, Herman Melville, Antoine Watteau, Francisco Goya, Mozart, Emily Dickinson e il film animato Fantasia.[13] In un'intervista alla PBS ha spiegato che Emily Dickinson lo ha aiutato a rimanere sano di mente nel corso degli anni: «Leggo spesso le sue poesie. È così coraggiosa, così forte. È una sexy, appassionata, piccola donna. E mi sento meglio». Allo stesso modo di Mozart ha detto «Quando sento Mozart vengo in contatto con qualcosa che non riesco a spiegare. [...] Non ne ho bisogno. So che se esiste uno scopo nella vita, per me è quello di essere riuscito ad ascoltare Mozart».[13]

Sendak ha a sua volta influenzato intere generazioni di scrittori e illustratori nel corso degli anni, tra i quali Jodi Picoult e Gregory Maguire, autore del romanzo Wicked, poi trasposto nell'omonimo musical teatrale del 2003.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Selma G. Lanes: The Art of Maurice Sendak. Harry N. Abrams, New York 1980, ISBN 0-8109-1600-2.
  • Reinbert Tabbert (Hrsg.): Maurice Sendak. Bilderbuchkünstler. Bouvier, Bonn 1987, ISBN 3-416-01836-2.
  • Tony Kushner: The Art of Maurice Sendak. 1980 to the present. Abrams, New York 2003, ISBN 0-8109-4448-0.
  • Jonathan Cott: There’s A Mystery There. The Primal Vision of Maurice Sendak. Doubleday, New York City, USA 2017.

Filmografia su Maurice Sendak[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Maurice Sendak Papers, su Lib.usm.edu. URL consultato il 27 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2010).
  2. ^ a b c d e f (EN) Matthue Roth, Maurice Sendak, in Patheos.com, 16 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2010).
  3. ^ Filmato audio Spike Jonze e Lance Bangs (registi), Maurice Sendak, Tell Them Anything You Want: A Portrait of Maurice Sendak (documentario televisivo), Stati Uniti d'America, HBO, 14 ottobre 2009.
  4. ^ a b Andrea Fiamma, “Nel paese dei mostri selvaggi”. Torna il capolavoro di Maurice Sendak, in Fumettologica, 22 febbraio 2018. URL consultato il 5 marzo 2018.
  5. ^ Per la fortuna critica e le interpretazioni dell'opera si veda: Wikipedia Nel paese dei mostri selvaggi
  6. ^ (EN) Ilan Stavans (a cura di), Issac Bashevis Singer: An Album, The Library of America, 2004, pp. 70-71.
  7. ^ (EN) Ann Hulbert, Maurice Sendak's Brundibar, in Slate Magazine, 26 novembre 2003. URL consultato il 13 ottobre 2009.
  8. ^ (EN) Graham, Sendak at The Opera, 04 agosto 2009. URL consultato il 29 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2014).
  9. ^ Autour de Maurice Sendak, a cura di Paola Vassalli e Michèle Cochet, catalogo, Roma, Comic Art, 1988
  10. ^ (EN) Patricia Cohen, Concerns Beyond Just Where the Wild Things Are, in The New York Times, 09 settembre 2008. URL consultato il 26 maggio 2010.
  11. ^ (EN) Tony Kushner celebrates Maurice Sendak, an old friend | Books, in The Guardian, 06 dicembre 2003. URL consultato il 26 maggio 2010.
  12. ^ Libri: morto Maurice Sendak, autore per bambini amato da Obama, su Asca.it. URL consultato l'8 maggio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2012).
  13. ^ a b (EN) Maurice Sendak: "Where the Wild Things Are", PBS interview, su pbs.org.
  14. ^ Lifetime Honors - National Medal of Arts Archiviato il 21 luglio 2011 in Internet Archive.
  15. ^ Tell Them Anything You Want: A Portrait of Maurice Sendak, su Internet Movie Database. URL consultato il 29 maggio 2010.
  16. ^ (EN) Brad Frenette, Montreal filmmakers team up with Spike Jonze and NFB for new Sendak short, in Nationalpost.com, 16 febbraio 2010. URL consultato il 26 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2010).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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