Rivalta di Torino

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Rivalta di Torino
comune
Rivalta di Torino – Stemma
Rivalta di Torino – Bandiera
Rivalta di Torino – Veduta
Rivalta di Torino – Veduta
Veduta del castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoSergio Muro (centro-sinistra) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate45°02′02.56″N 7°31′06.31″E / 45.034045°N 7.518419°E45.034045; 7.518419 (Rivalta di Torino)
Altitudine294 m s.l.m.
Superficie25,11 km²
Abitanti20 213[1] (30-6-2023)
Densità804,98 ab./km²
FrazioniGerbole di Rivalta, Hella, Pasta, Tetti Francesi
Comuni confinantiBruino, Orbassano, Piossasco, Rivoli, Sangano, Villarbasse, Volvera
Altre informazioni
Cod. postale10040
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001214
Cod. catastaleH335
TargaTO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 666 GG[3]
Nome abitantirivaltesi
PatronoSanti Vittore e Corona

Sant'Isidoro Agricola

Giorno festivosecondo lunedì di maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rivalta di Torino
Rivalta di Torino
Rivalta di Torino – Mappa
Rivalta di Torino – Mappa
Localizzazione del comune di Rivalta nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale

Rivalta di Torino (Rivàuta in piemontese) è un comune italiano di 20 213 abitanti conurbato nell'area metropolitana di Torino, in Piemonte, situato a circa 15 km sud-ovest dal capoluogo, nella valle del torrente Sangone.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Adagiata sulle rive settentrionali del Sangone, tra Rivoli (a nord) e Orbassano (a sud e a ovest), Rivalta ricopre un vastissimo territorio rurale, che si estende a occidente fino ai confini con Sangano, Villarbasse, Volvera, Bruino e Piossasco. Fuori dal centro storico infatti, sono da citare le frazioni decentrate di Tetti Francesi (compresa zona Casermette), Pasta, Gerbole di Rivalta (le frazioni Blangiotto, Prabernasca e Hella sono considerate da anni come parte della frazione), Tetti Gabriolotti, Dojrone,Tetti Pereno (ormai accorpate alla frazione di Tetti Francesi). Verso sud-est invece, si trova anche il grande Ospedale decentrato del San Luigi Gonzaga, questi già sotto il comune di Orbassano, in direzione di Beinasco.

Storia e toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome deriva dal latino Ripalta[4], ossia "riva alta", in riferimento al fatto che si trova nel versante più alto del torrente Sangone.

Immersa nelle campagne torinesi, Rivalta nasce come castrum fortificato da parte di nobili feudatari dell'XI secolo, dove compare il nome del marchesato di Torino di Olderico Manfredi. Fu quindi saccheggiata nel 1176 dalle truppe di Federico Barbarossa, quindi restituita al nobile conte Rinsaldo qualche anno dopo. La storia del paese è strettamente legata alle sorti del noto castello, edificato sulla altura meridionale del borgo storico intorno all'XI secolo, ancor oggi accessibile da via Orsini. Nel 1176, Rivalta passò al vescovado di Arduino di Valperga, ma fu parzialmente distrutta dalle truppe di Enrico VII di Lussemburgo, per poi passare di proprietà agli Orsini.

A cavallo tra l'XI-XII secolo, alcuni monaci dell'Ordine di Sant'Agostino iniziarono l'evangelizzazione della zona. Grazie soprattutto al sostegno economico della Contea di Savoia, fu eretta l'antica (ex) abbazia e due chiese, su quelle che saranno le attuali Santa Croce e Santi Pietro e Andrea.

Finiti i sostegni economici (per i problemi tra papa Innocenzo IV e l'impero di Federico II), nel 1254 l'abbazia ceduta sotto l'ordine religioso cistercense, sotto la guida dell'abate Bartolomeo da Sestri Levante e, successivamente, all'Abbazia di Santa Maria di Staffarda. I cattolici rivaltesi ne sovvenzionarono le economie, tanto da indurre l'allora papa Clemente IV ad emettere bolla di riconoscimento di amministrazione e giurisdizione autonoma del comune, nell'anno 1267; tuttavia, qualche decennio dopo, a causa della scarsa cura dei successivi commendatari cistercensi, l'abbazia subì un degrado. Di proprietà degli Orsini, fu soltanto grazie alle sovvenzioni lasciate dal loro parente, papa Niccolò III, che sia il borgo sia l'abbazia non decaddero del tutto; anzi, fu ristrutturato il castello verso il XIV secolo. Tutte le proprietà diventarono un'amministrazione unica sotto gli Orsini, grazie all'investitura del duca Emanuele Filiberto, insieme ai territori di Orbassano e Trana; questo almeno fino al 1695, quando la cittadina diventò completamente autonoma.

Per il declino strutturale del castello e dell'abbazia invece, si dovette aspettare il 1770, con la soppressione di quest'ultima, declassata a monastero, da papa Clemente XIV. A ciò, si aggiunse il fatto che nel 1787 gli ultimi Orsini rivaltesi non ebbero discendenza: Rivalta quindi fu consegnata al ramo dei vicini cugini, i conti di Orbassano, fino al 1823, quando poi passò di proprietà a Cesare della Chiesa, conte di Benevello, rinomato pittore di corte che, fece ristrutturare il castello; sua figlia Bianca, contessa e moglie di Demetrio Piccono della Valle, vi fondò un ospedaletto di ricovero per anziani, ancor oggi titolato a lei.

A metà del XIX secolo Rivalta fu funestata da un’epidemia di colera e dal calo della produzione agricola a causa di nuovi parassiti (peronospora e fillossera). Dopo l’unità d’Italia vi fu una ripresa economica con nuove opere e una significativa attività artigianale. Nella prima guerra mondiale Rivalta ebbe 28 caduti[5] e ospitò anche profughi dalle terre invase durante il conflitto.

Nel corso della seconda guerra mondiale i rivaltesi uccisi o dispersi furono 13[5]; dopo l’8 settembre 1943 anche a Rivalta ci fu attività partigiana[6], con 15 vittime fra i partigiani[5] e oltre 40 deportati (all’epoca Rivalta aveva circa 2000 abitanti). A partire dagli anni sessanta Rivalta ebbe un forte sviluppo demografico anche a causa della costruzione di uno stabilimento Fiat.

Luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Rivalta di Torino.
  • Il suddetto castello medievale[7], che fu di proprietà conti Orsini: se ne hanno notizie a partire dall'anno 1062
Chiesa di Santa Croce
  • Le antiche mura di cinta del borgo storico, ancora in buona parte intatte e visibili in alcune parti del centro cittadino
  • L'ex-monastero, oggi sede della scuola media statale don Lorenzo Milani e provvisto di parco, dove in estate si tiene la manifestazione "Luci nel Parco" e cinema all'aperto. Adiacente, la scuola ECDL per poter acquisire la patente europea del computer
  • La torre civica di via Umberto I, la strada che attraversa il centro storico del paese. In alcune occasioni è possibile salire sopra e vedere tutto il paesaggio circostante
  • Chiesa dei Santi Pietro e Andrea, sorta su una chiesa preesistente, l'attuale è molto probabilmente del 1400, dedicata a San Bernardino e San Giovanni Evangelista, poi nel 1792, fu dedicata ai due Santi, quando l'abbazia del monastero fu dismessa
  • Sulla suddetta chiesa, il campanile fu eretto nel 1934 per volontà del Canonico Candido Balma: svetta a 46 metri di altezza ed è visibile da tutti i comuni limitrofi
Cappella S.Vittore e Corona
  • Chiesa di Santa Croce, sorta su un'antica chiesa dedicata a San Rocco, venne progettata dall'architetto Giovanni Antonio Sevalle e costruita nel 1718 in stile tardo barocco piemontese a mattoni, come Confraternita detta dei batù, in piemontese quelli che si auto-colpivano in segno di penitenza, e che portavano le carrozze dei funerali, di cui una è ancora conservata. All'interno l'altare maggiore interno in marmo policromo, dono degli Orsinik nel 1805, una statua di Sant'Antonio Abate accompagnato dal consueto maialino e col bastone del pellegrino, affascinanti affreschi, marmi pregiati e l'organo Bussetti, restaurato nel 2005.
  • Cappella della chiesa dei santi Vittore e Corona che si trova fuori città ed è dedicata ai patroni. Costruita in stile romanico molto semplice, fu decorata con due coppie di archetti semicircolari. Al suo interno sono custodite importanti opere del XV secolo come la Madonna che allatta, una natura morta di carattere liturgico dell'epoca di Ludovico di Savoia (1435 circa). Allo stato attuale è chiusa alle visite e la messa viene celebrata due domeniche prima della festa Patronale, che è sempre la seconda domenica di maggio, con la processione dalla cappella alla parrocchia
  • Il mulino, collocato vicino al monastero, ristrutturato da poco ed ora utilizzato per convegni e riunioni. La parte al piano terra è stata dedicata alla creazione di un ristorante, dove si possono degustare i tipici sapori piemontesi
  • La frazione di Gerbole, dal piemontese Gerb, terreno non fertile : nel passato infatti quella zona non era coltivata, in quanto era difficile irrigare tali terreni. Qui vi fu una chiesa dedicata alla Madonna della Mercede, costruita probabilmente nella prima metà dell'Ottocento, oggi però accorpata dentro la cascina Badello
  • La cascina Rifoglietto

Manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • La seconda domenica di ottobre si festeggia l'altro santo patrono di Rivalta ossia Isidoro l'Agricoltore.
  • La sagra del tomino di fine settembre, un prodotto tipico rivaltese, da cui anche le maschere di carnevale Tuminè e Tuminera

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale, in frazione Tetti Francesi, aveva sede uno dei più grandi stabilimenti produttivi del Gruppo Fiat, che prendeva nome appunto dal comune, la Fiat Rivalta, che ha avuto notevole influenza sullo sviluppo demografico comunale e sulle modifiche della struttura sociale degli anni settanta.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

A Rivalta di Torino esistono 3 squadre di pallacanestro: l'Oasi Laura Vicuna, l'Atlavir e la Polisportiva Pasta. Si praticano anche calcio, pallavolo e atletica. Attualmente gioca le partite interne di calcio la GSD Tetti Francesi Rivalta che partecipa al campionato di Seconda Categoria Girone E e vincitrice della Coppa Piemonte Valle D’Aosta della delegazione di Pinerolo 22/23 battendo 2-1 (Arcuri e Promio i marcatori) il Cumiana Sport nella finale di Vigone

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1993 1997 Nicola De Ruggiero centro-sinistra Sindaco
1997 2002 Nicola De Ruggiero centro-sinistra Sindaco
2002 2007 Amalia Neirotti centro-sinistra Sindaco
2007 2012 Amalia Neirotti centro-sinistra Sindaco
2012 2017 Mauro Marinari lista civica Rivalta sostenibile Sindaco
2017 2021 Nicola De Ruggiero centro-sinistra Sindaco deceduto
2021 in carica Sergio Muro centro-sinistra Sindaco

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1961 ed in sessanta anni, la popolazione residente è aumentata di otto volte, contribuendo allo spopolamento del comune di Torino, riunendosi però geograficamente ad esso insieme a Orbassano e Rivoli, tramite altri comuni confinanti con quello di Torino quali Collegno, Grugliasco e Beinasco.

Abitanti censiti[8]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca "Silvio Grimaldi" di Rivalta è stata ospitata nel municipio dal 1996[9] fino al 2017, anno in cui la sede è stata trasferita nel Castello degli Orsini, in pieno centro storico, su più piani[10]. La biblioteca è stata nominata in onore di un ragazzo ucciso a Rivalta il 19 luglio 1944 da un gruppo di soldati tedeschi, in quanto individuato durante un rastrellamento effettuato da loro e dai repubblicani[11].

A Tetti Francesi è presente la sede secondaria Paola Garelli da gennaio 2002, nelle vicinanze del Centro di Aggregazione Giovanile[10].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1882 al 1958 la frazione di Prabernasca fu servita dalla tranvia Torino-Orbassano-Giaveno.

Quasi al confine con Piossasco e Bruino, si trova il piccolo aeroporto[12] "Aldo Cerrina" abbandonato da molti anni. Parte del terreno dell'ex aeroporto ospita il centro sportivo "Cerrina Race Track", pista per Go kart e corsi di guida sicura.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Rivalta, un tuffo nel Medioevo a due passi da Torino: il castello Orsini, il ricetto, l’antico monastero
  5. ^ a b c Gino Gallo, Le vittime rivaltesi in guerre e conflitti, Comune di Rivalta di Torino, 2016
  6. ^ Donato Antoniello, Rivalta partigiana, Comune di Rivalta di Torino, 2001
  7. ^ Il castello è dettagliatamente descritto in: Laura Gallo, Enrico Martino, La «vie de château». Il castello di Rivalta tra Otto e Novecento, Comune di Rivalta di Torino, 2012
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  9. ^ Biblioteca Silvio Grimaldi, su Comune di Rivalta di Torino, 12 maggio 2017. URL consultato il 24 gennaio 2022.
  10. ^ a b Guida alle Biblioteche dell'Area Metropolitana Torinese, Regione Piemonte.
  11. ^ Savino Grimaldi, detto Silvio, su Comune di Rivalta di Torino, 17 maggio 2017. URL consultato il 24 gennaio 2022.
  12. ^ Copia archiviata, su aeroclubtorino.it. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppina D'Amico Martinotti, Rivalta non è un'isola, Torino, Editris Duemila,2011.
  • Franco Ferro Tessior, Rivalta di Torino. 1000 anni di storia, Pinerolo, Alzani, 1991.
  • Gino Gallo, Rivalta ieri, Seneca, Torino, 2007.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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