Ceresole Reale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ceresole Reale
comune
Ceresole Reale – Stemma
Ceresole Reale – Bandiera
Ceresole Reale – Veduta
Ceresole Reale – Veduta
Panorama invernale dell'abitato con a lato il lago omonimo ghiacciato
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoAlex Gioannini (Per Ceresole Reale) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°25′55.03″N 7°14′08.54″E / 45.431952°N 7.235706°E45.431952; 7.235706 (Ceresole Reale)
Altitudine1 620 (min 1 270 - max 3 619) m s.l.m.
Superficie99,82 km²
Abitanti154[1] (30-11-2023)
Densità1,54 ab./km²
Comuni confinantiBonneval-sur-Arc (FR-73), Groscavallo, Noasca, Rhêmes-Notre-Dame (AO), Val-d'Isère (FR-73), Valsavarenche (AO)
Altre informazioni
Cod. postale10080
Prefisso0124
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001073
Cod. catastaleC505
TargaTO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 5 154 GG[3]
Nome abitanticeresolini in italiano, in francoprovenzale Les Birus
Patronosan Nicola
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ceresole Reale
Ceresole Reale
Ceresole Reale – Mappa
Ceresole Reale – Mappa
Localizzazione del comune di Ceresole Reale nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale

Ceresole Reale (Ceresòle in piemontese, Cérisoles in francese) è un comune italiano di 154 abitanti della città metropolitana di Torino situato in alta Valle Orco, in Piemonte.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Ceresole Reale occupa l'alta Valle Orco, incuneata tra il Massiccio del Gran Paradiso e le Levanne. I suoi centri abitati sono posti tutti al di sopra dei 1 500 metri e il dislivello rispetto agli altri paesi della valle è segnato dalla ripida Erta delle Scalee, che nel secolo scorso si percorreva a piedi. Il paese è limitrofo al lago di Ceresole. Oltre l'abitato la statale 460 di Ceresole costituisce l'unica strada asfaltata con cui è possibile raggiungere il Colle del Nivolet, passando per i laghi artificiali Serrù e Agnel. Raggiunge la massima altezza con la Levanna Centrale a quota 3 619 m s.l.m.

Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Ceresole Reale.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Insieme a Venaria Reale è l'unico comune italiano a poter fregiarsi del titolo Reale. Il nome Ceresole probabilmente si riferisce alla presenza in zona, anticamente, di una foresta di ceresiolae, ossia piccole ciliegie. Gran parte del territorio comunale rientra nei confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è di probabile origine celtica e conserva alcune tracce della dominazione romana; infatti nei corridoi sotterranei delle miniere di Bellagarda e Cuccagna sono presenti alcune iscrizioni latine. In merito la tradizione locale dice che l'Impero romano condannava i cristiani ai pesanti e rischiosi lavori di estrazione. Dalle antiche vittime delle miniere trae anche origine il culto di san Meinerio, simbolo di tutti i martiri della fede.

Le prime notizie accreditate riguardo a Ceresole risalgono attorno all'anno mille, quando l'alta Valle Orco fu donata dall'imperatore Ottone III al vescovo di Vercelli.

Nel corso del secolo successivo i territori passarono alla famiglia dei Valperga, che concesse gli statuti nel 1338. L'estrema povertà e le angherie dei nobili spinsero però la popolazione a insorgere pochi anni dopo, quando nel Canavese dilagò la rivolta dei Tuchini.

La pacificazione avvenne soltanto nel 1449 e, nonostante i valligiani pagassero la somma di duemila fiorini per dipendere soltanto dalla giurisdizione dei Savoia, tornarono ben presto sotto il dominio dei Valperga. Nel 1794 gli abitanti di Ceresole respinsero i francesi repubblicani che tentavano di invadere il territorio dopo aver valicato il Colle della Galisia.

A partire dal 1862 Ceresole si fregiò del titolo di "Reale", ottenuto per concessione di Vittorio Emanuele II, al quale il Comune aveva ceduto gratuitamente il diritto di caccia a camosci e stambecchi. Nel Settecento si riteneva che gli stambecchi, oggetto di una caccia spietata a causa delle credenze riguardanti le qualità magiche e curative di molte parti del loro corpo, fossero ormai estinti in tutta Europa. Un centinaio di esemplari era invece sopravvissuto fra i dirupi del Massiccio del Gran Paradiso, entro i confini del regno sabaudo.

Fu così che, tra il 1854 e il 1864, Vittorio Emanuele istituì la Riserva Reale del Gran Paradiso, creata mediante la cessione del diritto di caccia da parte dei comuni valdostani e canavesani al sovrano, che avrebbe esercitato in esclusiva l'attività venatoria. Negli anni venne così costruita una fitta rete di mulattiere che dovevano facilitare i percorsi effettuati dal sovrano e che oggi offrono al parco e al territorio di Ceresole un'eccezionale accessibilità pedonale sino ad alta quota.

Il re formò poi un gruppo di guardie specializzate e fece tracciare una serie di sentieri che mettevano in comunicazione i vari casotti di caccia; attualmente escursionisti e guardaparco si avvalgono della medesima rete viaria, con l'intento di ammirare e proteggere la flora e la fauna alpina.

La diga di Ceresole Reale nel 1956 (Archivio storico del Touring Club Italiano)

Il 3 dicembre 1922 con un regio decreto la Riserva reale veniva donata allo Stato Italiano affinché divenisse un parco per la salvaguardia delle bellezze naturali: nasceva così il Parco nazionale del Gran Paradiso.

Una tappa fondamentale nella storia di Ceresole Reale risale agli anni compresi tra il 1925 e il 1931, nel corso dei quali fu eretta l'imponente diga dell'AEM di Torino. Secondo la tradizione locale, nella conca di Ceresole già in epoca remota esisteva un lago, ma si prosciugò a causa della rottura del diaframma di rocce che chiudeva l'imbocco delle Scalee. L'odierno bacino costituisce invece una delle principali attrattive turistiche del paese.

Ambiente e turismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stretto legame tra l'Ente Parco Gran Paradiso e i comuni a esso attigui ha permesso a Ceresole Reale di diventare un punto di riferimento in tema di turismo sostenibile e mobilità dolce. A conferma di questa attenzione verso l'ambiente, Ceresole Reale è stato aggiunto alla ristretta rosa di comuni facenti parte del consorzio delle Perle delle Alpi.[4]

Tra le iniziative più significative si segnala il progetto "A piedi tra le nuvole" con cui il parco, in collaborazione con i comuni di Ceresole Reale e Valsavaranche, ogni anno va a regolamentare il traffico in quota d'estate, limitando l'utilizzo di mezzi privati per raggiungere il Colle del Nivolet.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Oltre agli elementi paesaggistici di notevole valore ambientale, si segnalano:

  • il Vallo Alpino dell'Alta Valle Orco
  • il museo "Homo et Ibex" presso il Grand Hotel[6]
  • il "Museo del Colle della Losa" presso la località Serrù[7]
  • il GlacioMuseo del Serrù[8]
  • la ferriera medievale[9] in località Fonti Minerali
  • le storiche fonti minerali[10] dell'acqua minerale di Ceresole Reale, imbottigliata fino alla seconda guerra mondiale
  • in borgata Cortevecchio la chiesa del Carmine
  • in borgata Prese la chiesa dell'Angelo Custode
  • in Borgata Borgiallo la cappella di San Rocco
  • in borgata Villa la cappella della Madonna degli Angeli
  • in borgata Chiapili la chiesa di San Lorenzo
  • in località Serrù la chiesetta della Madonna della Neve
  • a Pian del Nel la chiesa di Maria Ausiliatrice
  • la chiesa parrocchiale di San Nicolao Vescovo[11]
  • il Grand Hotel[12] dove, durante il suo soggiorno nell'estate del 1890, il poeta Giosuè Carducci compose l'ode Piemonte
  • l'Hotel Levanna
  • Villa Peyron e il Villino Chiesa progettati dall'architetto torinese Carlo Ceppi

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

La notevole vastità del territorio comunale, combinata con un ridotto numero di abitanti residenti, rende Ceresole Reale uno dei comuni meno densamente abitati in Italia.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Ceresole Reale fa parte dell'area linguistica francoprovenzale (o arpitana).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Scuola[modifica | modifica wikitesto]

Nel paese vi è la scuola elementare più piccola d'Italia: due allievi e una maestra nell'anno scolastico 2021-2022; questo record è stato celebrato sul palco del Festival di Sanremo 2016.[14]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1985 21 maggio 1990 Pietro Blanchetti lista civica Sindaco [15]
21 maggio 1990 24 aprile 1995 Donato Circio lista civica Sindaco [15]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Pietro Blanchetti - Sindaco [15]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Pietro Blanchetti lista civica Sindaco [15]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Renzo Bruno Mattiet lista civica Sindaco [15]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Renzo Bruno Mattiet lista civica Sindaco [15]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Andrea Basolo lista civica Ceresole Reale nel cuore Sindaco [15]
27 maggio 2019 in carica Alex Gioannini lista civica Per Ceresole Reale Sindaco [15]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune ha fatto parte della Comunità Montana Valli Orco e Soana. A partire dal 1º gennaio 2021 è entrato a far parte dell'Unione montana Gran Paradiso[16]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio offre una notevole varietà di attività sportive praticabili. Durante la stagione estiva, grazie alla strada asfaltata del Colle del Nivolet che permette di raggiungere i 2 612 m s.l.m., Ceresole Reale è frequentata da numerosi ciclisti.
Ceresole Reale ha inoltre ospitato l'arrivo della tredicesima tappa del Giro d'Italia 2019 e della nona tappa del Giro Donne 2011.

Ceresole Reale è un importante sito d'arrampicata a livello sia italiano sia europeo[17].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Copia archiviata, su alpine-pearls.com. URL consultato il 2 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2017).
  5. ^ A piedi tra le nuvole: Gran Paradiso senza smog : Foto Dove Viaggi, su Dove Viaggi. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  6. ^ Sito ufficiale del Centro Visitatori e Museo Homo et Ibex in Ceresole Reale
  7. ^ ePublic Srl, Il Museo del Colle della Losa - CHIUSO, su Ceresole Reale. URL consultato il 22 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
  8. ^ ePublic Srl, GlacioMuseo del Serrù, su Ceresole Reale. URL consultato il 22 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
  9. ^ ePublic Srl, La Ferriera medievale, su Ceresole Reale. URL consultato il 22 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
  10. ^ ePublic Srl, Le Fonti Minerali, su Ceresole Reale. URL consultato il 22 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
  11. ^ ePublic Srl, Chiesa parrocchiale di San Nicolao [collegamento interrotto], su Ceresole Reale. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  12. ^ ePublic Srl, Grand Hotel, su Ceresole Reale. URL consultato il 22 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Omicidio Rosboch, c'è anche la maestra di Ceresole ospite a Sanremo tra le donne ingannate da Gabriele, su Repubblica.it. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  15. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
  16. ^ CERESOLE REALE - Il Comune cambia Unione Montana dal 1 gennaio, su QC Quotidiano del Canavese, 6 dicembre 2020. URL consultato il 17 dicembre 2020.
  17. ^ Un po' di storia, su Parco Nazionale Gran Paradiso, 25 agosto 2014. URL consultato il 23 febbraio 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN316388626
  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte