San Rufo (Italia)

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San Rufo
comune
San Rufo – Stemma
San Rufo – Veduta
San Rufo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoMichele Marmo (Partito Democratico) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate40°26′N 15°28′E / 40.433333°N 15.466667°E40.433333; 15.466667 (San Rufo)
Altitudine640 m s.l.m.
Superficie31,96 km²
Abitanti1 605[1] (31-3-2022)
Densità50,22 ab./km²
FrazioniFontana Vaglio
Comuni confinantiCorleto Monforte, San Pietro al Tanagro, Sant'Arsenio, Teggiano
Altre informazioni
Cod. postale84030
Prefisso0975
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065126
Cod. catastaleI143
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 079 GG[3]
Nome abitantisanrufesi
Patronosan Rufo
Giorno festivo27 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Rufo
San Rufo
San Rufo – Mappa
San Rufo – Mappa
Posizione del comune di San Rufo all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

San Rufo è un comune italiano di 1 605 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Polla, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Polla, appartenente al Circondario di Sala Consilina.

Il comune di San Rufo si trova ad un'altitudine di 640 metri sul livello del mare e copre una superficie di 31,62 km². È posizionato fra due monti: Spina dell'Ausino e Cucuzzo delle Puglie. Tra essi si apre il passo della Sentinella, che da sempre mette in comunicazione il Vallo di Diano con la Valle del Calore Salernitano. Come altri piccoli paesi di questa zona, il territorio vede la prevalenza di vegetazione arborea.

Le notizie sulle origini San Rufo non sono certe e, buona parte degli storici, le fa risalire al XIII secolo ad opera di Gubello Pellegrino che lo edificò in onore di S. Rufo, III vescovo di Capua. Il paese fu casale di Diano, e divenne feudo dei Pellegrino fino al '600, per poi passare alle famiglie Rinaldo e Laviano.

Il territorio di San Rufo è molto interessante dal punto di vista archeologico. Purtroppo si è salvato poco del patrimonio artistico della città, ma dell'antica struttura rimangono alcuni interessanti edifici del 600 e 700 con portali in pietra, e si possono ammirare i ruderi dell'antico castello.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

  • Strada Provinciale 39/a Innesto SS 166(S.Marzano)-Prato Perillo.
  • Strada Provinciale 231 Innesto SP 207(Riella)-Fontana Vaglio-Tempa Rossa.
  • Strada Provinciale 295 Strada Ponte Filo-inizio territorio di Teggiano.
  • Strada Provinciale 307 Innesto SS 166(cimitero S. Rufo)-Innesto SP 231-Vignola-Innesto SP 39.
  • Strada Provinciale 394 Innesto SP 307-Camerino-Lamelle-Innesto SS 166.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte della Comunità montana Vallo di Diano e dell'Unione dei comuni Sant'Arsenio, San Rufo e San Pietro al Tanagro.

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Aveva sede nel comune la società di calcio del Valdiano 85, sciolta nel 1990.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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