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Elisabetta II del Regno Unito: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
=== Gioventù ===
=== Infanzia e gioventù ===
[[File:Philip Alexius de Laszlo-Princess Elizabeth of York, Currently Queen Elizabeth II of England,1933.jpg|thumb|left|La principessa Elisabetta a 7 anni, dipinta da [[Philip de László]], 1933]]
[[File:Philip Alexius de Laszlo-Princess Elizabeth of York, Currently Queen Elizabeth II of England,1933.jpg|thumb|left|Elisabetta a 7 anni, ritratta da [[Philip de László]], 1933|245x245px]]


Elisabetta è nata al n. 17 di Bruton Street a [[Mayfair]] ([[Londra]])<ref>Brandreth, p. 103; Pimlott, pp. 2–3; Lacey, pp. 75–76; Roberts, p. 74</ref> il 21 aprile [[1926]] ed è stata battezzata nella cappella privata di [[Buckingham Palace]] dall'Arcivescovo di York. Suo padre era il [[Giorgio VI del Regno Unito|principe Albert]] (poi re Giorgio VI), figlio secondogenito del re [[Giorgio V del Regno Unito]] e della moglie [[Maria di Teck]]. Sua madre era [[Elizabeth Bowes-Lyon]], duchessa di York, figlia di [[Elizabeth Bowes-Lyon|Claude George Bowes-Lyon]], conte di Strathmore and Kinghorne.
Elisabetta è nata al n. 17 di Bruton Street a [[Mayfair]] ([[Londra]])<ref>Brandreth, p. 103; Pimlott, pp. 2–3; Lacey, pp. 75–76; Roberts, p. 74</ref> alle ore 02:40 del 21 aprile [[1926]] ed è stata battezzata nella cappella privata di [[Buckingham Palace]] dall'Arcivescovo di York. Suo padre era il [[Giorgio VI del Regno Unito|principe Albert]] (poi re Giorgio VI), figlio secondogenito del re [[Giorgio V del Regno Unito]] e della moglie [[Maria di Teck]]. Sua madre era [[Elizabeth Bowes-Lyon]], duchessa di York, figlia di [[Elizabeth Bowes-Lyon|Claude George Bowes-Lyon]], conte di Strathmore and Kinghorne.


Ebbe solo una sorella, [[Margaret, contessa di Snowdon|Margaret]], nata nel [[1930]] e morta nel [[2002]]. Le venne imposto il nome di sua madre, mentre i suoi due nomi successivi sono quelli rispettivamente della bisnonna paterna, la [[Alessandra di Danimarca|regina Alessandra]], e della nonna paterna, la regina Mary. Ebbe un buon rapporto specialmente con il [[Giorgio V del Regno Unito|nonno Giorgio V]] e le fu dato il merito di averlo sostenuto durante la malattia che lo colpì nel [[1929]]<ref>Pimlott, pp. 14–16</ref>.
Le venne imposto il nome di sua madre, mentre i suoi due nomi successivi sono quelli rispettivamente della bisnonna paterna, la [[Alessandra di Danimarca|regina Alessandra]], e della nonna paterna, la regina [[Maria di Teck|Maria di Tech]]. Dai familiari più vicini fu, comunque, sempre chiamata "Lilibet"<ref>{{Cita libro|titolo=Pimlott, p. 12}}</ref>, soprannome che lei stessa si diede<ref>{{Cita libro|titolo=Williamson, p. 205}}</ref>. Ebbe un buon rapporto specialmente con il [[Giorgio V del Regno Unito|nonno Giorgio V]] e le fu dato il merito di averlo sostenuto durante la malattia che lo colpì nel [[1929]]<ref>Pimlott, pp. 14–16</ref>.


Ebbe solo una sorella, la [[Margaret, contessa di Snowdon|principessa Margaret]], nata nel [[1930]]. Le due principesse furono istruite a casa, sotto la supervisione della madre e della loro governante, Marion Crawford, chiamata affettuosamente "Crawfie"<ref>{{Cita libro|titolo=Crawford, p. 26; Pimlott, p. 20; Shawcross, p. 21}}</ref>. Le lezioni si concentravano sulla storia, la lingua, la letteratura e la musica<ref>{{Cita libro|titolo=Brandreth, p. 124; Lacey, pp. 62–63; Pimlott, pp. 24, 69}}</ref>. Studiò storia con C. H. K. Marten, prevosto del collegio di Eton, e le vennero insegnate alcune lingue moderne, come il francese (che parla correntemente)<ref>{{Cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HMTheQueen/Education/Overview.aspx|titolo=Her Majesty The Queen: Education|editore=Official website of the British Monarchy|accesso=2 agosto 2011}}</ref>,usato soprattutto per le sue visite in Canada e durante la visita in Francia nel 2004, in occasione del centenario dell'[[Entente cordiale]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/11/17/chirac-nuova-sfida-all-america.html larepubblica.it]</ref>. Con grande disappunto della Casa reale inglese, nel 1950 la Crawford pubblicò ''The Little Princesses'', un libro sull'infanzia delle principesse Elisabetta e Margaret<ref>{{Cita libro|titolo=Brandreth, pp. 108–110; Lacey, pp. 159–161; Pimlott, pp. 20, 163}}</ref>. Il volume descrive la passione di Elisabetta per i cavalli e per i cani, la sua compostezza e il suo comportamento responsabile<ref>{{Cita libro|titolo=Brandreth, pp. 108–110}}</ref>. Furono in molti a confermare tali osservazioni: Winston Churchill descrisse la piccola Elisabetta, quando ancora aveva due anni: "Ha un'aura di autorità e di riflessività sorprendente per un'infante"<ref>{{Cita libro|titolo=Brandreth, p. 105; Lacey, p. 81; Shawcross, pp. 21–22}}</ref>. Sua cugina, [[Margaret Rhodes]] la descrisse come "una piccola bambina allegra, ma fondamentalmente sensibile ed educata".
Come nipote del regnante britannico per la linea di discendenza maschile, aveva il titolo di ''Her Royal Highness'' (Sua [[Altezza reale]]), precisamente ''S.A.R. Principessa Elisabetta di York''. Alla nascita era la terza nella [[linea di successione al trono britannico]], preceduta dallo zio [[Edoardo VIII del Regno Unito|Edoardo]] e dal padre.

==== Istruzione ====
Elisabetta venne istruita a casa con la supervisione di sua madre. La sua governante fu Marion Crawford, chiamata affettuosamente "Crawfie". Studiò storia con C. H. K. Marten, prevosto del collegio di Eton, e le vennero insegnate alcune lingue moderne, come il francese (che parla correntemente)<ref>{{ Cita web| url=http://www.royal.gov.uk/HMTheQueen/Education/Overview.aspx |titolo=Her Majesty The Queen: Education|editore=Official website of the British Monarchy| accesso=2 agosto 2011}}</ref>,
usato soprattutto per le sue visite in Canada e durante la visita in Francia nel 2004, in occasione del centenario dell'[[Entente cordiale]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/11/17/chirac-nuova-sfida-all-america.html larepubblica.it ]</ref>.


==== Erede al trono ====
==== Erede al trono ====
Come nipote del regnante britannico per la linea di discendenza maschile, aveva il titolo di ''Her Royal Highness'' (Sua [[Altezza reale]]), precisamente ''S.A.R. Principessa Elisabetta di York''. Alla nascita era la terza nella [[linea di successione al trono britannico]], preceduta dallo zio [[Edoardo VIII del Regno Unito|Edoardo]] e dal padre. Nonostante il fatto che la sua nascita destò un certo interesse pubblico, la sua ascesa al trono era considerata improbabile, dal momento che suo zio Edoardo era ancora giovane d'età per cui molti pensavano che si sarebbe sposato e avrebbe avuto degli eredi<ref>{{Cita libro|titolo=Bond, p. 8; Lacey, p. 76; Pimlott, p. 3}}</ref>.
[[File:Hrh Princess Elizabeth in the Auxiliary Territorial Service, April 1945 TR2832.jpg|thumb|left|Elisabetta in uniforme dell'''[[Auxiliary Territorial Service]]'', aprile 1945]]

Quando il padre Giorgio VI divenne re nel [[1936]] in seguito all'[[abdicazione]] dello zio [[Edoardo VIII del Regno Unito|Edoardo VIII]]<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/34350/pages/8117|titolo=London Gazette|numero=34350|p=8117|data=15 dicembre 1936|accesso=8 agosto 2011}}</ref>, Elisabetta divenne [[erede al trono]]. Aveva tredici anni quando scoppiò la [[seconda guerra mondiale]]. Lei e la sorella minore [[Margaret, contessa di Snowdon|Margaret]] furono evacuate al [[castello di Windsor]]. Ci furono dei suggerimenti affinché le principesse venissero mandate in [[Canada]], ma la madre si rifiutò di prenderli in considerazione, dicendo, "Le bambine non potrebbero andarsene senza di me, io non me ne andrei senza il re e il re non se ne andrà in nessun caso"<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/QueenElizabethTheQueenMother/ActivitiesasQueen.aspx|titolo=Biography of HM Queen Elizabeth the Queen Mother: Activities as Queen|editore=Official website of the British Monarchy|accesso=8 agosto 2011}}</ref>. Nel [[1940]] Elizabeth fece il suo primo annuncio radiofonico, indirizzandolo ad altri bambini che come lei erano stati evacuati<ref name="CH">{{Cita pubblicazione|url=http://www.bbc.co.uk/archive/princesselizabeth/6600.shtml?all=1&id=6600|titolo=Archive:Children's Hour: Princess Elizabeth|editore=BBC|data=13 ottobre 1940|accesso=22 luglio 2009}}</ref>.
Quando suo nonno, re [[Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V]], morì nel 1936 e suo zio divenne re, lei diventò seconda nella linea di successione al trono. Tuttavia, il [[10 dicembre]] dello stesso anno suo zio [[Crisi per l'abdicazione di Edoardo VIII|abdicò]], al culmine di una crisi costituzionale generata dal suo fidanzamento con la divorziata [[Wallis Simpson]]<ref>{{Cita libro|titolo=Lacey, pp. 97–98}}</ref>. Di conseguenza, suo padre venne incoronato re con il nome di [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]] e lei divenne, all'età di dieci anni, "[[Erede presuntivo|erede presuntiva]]": se i suoi genitori avessero avuto un figlio maschio, lei sarebbe ritornata ad essere seconda nella linea di successione al trono mentre suo fratello sarebbe divenuto primo nella linea ed "[[erede apparente]]"<ref>{{Cita libro|titolo=Marr, pp. 78, 85; Pimlott, pp. 71–73}}</ref>.

==== Seconda guerra mondiale ====
Nel [[settembre]] [[1939]], allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], la giovane Elisabetta aveva 13 anni.

Ci furono dei suggerimenti affinché le principesse venissero mandate in [[Canada]], al sicuro dai bombardamenti aerei, ma la madre si rifiutò di prenderli in considerazione, dicendo: "Le bambine non se ne andranno senza di me. Io non me ne andrei senza il Re. E il re non se ne andrà mai"<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/The%20House%20of%20Windsor%20from%201952/QueenElizabethTheQueenMother/ActivitiesasQueen.aspx|titolo=Biography of HM Queen Elizabeth the Queen Mother: Activities as Queen|editore=Official website of the British Monarchy|accesso=8 agosto 2011}}</ref>. Lei e la sorella minore [[Margaret, contessa di Snowdon|Margaret]] furono evacuate al [[castello di Balmoral]], in Scozia, fino al Natale del 1939. In seguito si spostarono alla residenza di [[Sandringham House|Sandringham]], nella contea di Norfolk<ref>{{Cita libro|titolo=Crawford, pp. 104–114; Pimlott, pp. 56–57}}</ref>. Dal febbraio al maggio del 1940 le due vissero al Royal Lodge, presso Windsor, ed infine si stabilirono al [[castello di Windsor]], dove rimasero per buona parte dei successivi cinque anni<ref>{{Cita libro|titolo=Crawford, pp. 114–119; Pimlott, p. 57}}</ref>.

Nel [[1940]] la quattordicenne Elizabetta fece il suo primo annuncio radiofonico, durante il programma ''Children's Hour'', trasmesso dalla BBC, indirizzandolo ad altri bambini che come lei erano stati evacuati<ref name="CH">{{Cita pubblicazione|url=http://www.bbc.co.uk/archive/princesselizabeth/6600.shtml?all=1&id=6600|titolo=Archive:Children's Hour: Princess Elizabeth|editore=BBC|data=13 ottobre 1940|accesso=22 luglio 2009}}</ref>. La principessa disse: "Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i nostri valorosi marinai, soldati ed aviatori e stiamo anche cercando di sopportare la nostra parte di pericolo e tristezza della guerra. Sappiamo, tutti noi, che alla fine tutto andrà per il meglio."

Nel 1943 Elisabetta compì la sua prima apparizione pubblica da sola, durante una visita alle Grenadier Guards, delle quali era divenuta colonnello l'anno precedente<ref>{{Cita web|url=http://www.royal.gov.uk/HMTheQueen/Publiclife/EarlyPublicLife/Earlypubliclife.aspx|titolo=}}</ref>. All'avvicinarsi del suo diciottesimo compleanno, il Parlamento cambiò la normativa e le permise di essere nominata "Consigliere di Stato", così da poter sostituire suo padre in caso di incapacità o assenza<ref>{{Cita libro|titolo=Pimlott, p. 71}}</ref>.


==== Servizio militare ====
==== Servizio militare ====
Nel 1945 Elisabetta convinse il padre a consentirle di partecipare personalmente allo sforzo per la guerra. Si unì al ''Servizio Ausiliare Territoriale'' ([[Auxiliary Territorial Service]]) (ATS) dove era conosciuta come n. 230873<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/36973/supplements/1315|titolo=London Gazette|numero=36973|data=6 marzo 1945|p=1315|accesso=3 agosto 2011}}</ref> Secondo Subalterno Elisabetta Windsor, e venne addestrata come autista<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.royal.gov.uk/HMTheQueen/Publiclife/EarlyPublicLife/Earlypubliclife.aspx |titolo=Early public life|editore=Official website of the British Monarchy|accesso=4 agosto 2011}}</ref>; fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/37205/supplements/3972 |titolo=
Nel febbraio 1945 Elisabetta convinse il padre a consentirle di partecipare personalmente allo sforzo per la guerra. Si unì al ''Servizio Ausiliare Territoriale'' ([[Auxiliary Territorial Service]]) (ATS) dove era conosciuta con l'identificativo "n. 230873"<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/36973/supplements/1315|titolo=London Gazette|numero=36973|data=6 marzo 1945|p=1315|accesso=3 agosto 2011}}</ref> Secondo Subalterno Elisabetta Windsor, e venne addestrata come autista e meccanico<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.royal.gov.uk/HMTheQueen/Publiclife/EarlyPublicLife/Earlypubliclife.aspx |titolo=Early public life|editore=Official website of the British Monarchy|accesso=4 agosto 2011}}</ref>; fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.london-gazette.co.uk/issues/37205/supplements/3972 |titolo=
London Gazette|numero=37205|data=31 luglio 1945|p=3972|accesso=4 agosto 2011}}</ref>.
London Gazette|numero=37205|data=31 luglio 1945|p=3972|accesso=4 agosto 2011}}</ref>.

Nella [[Giornata della vittoria (Paesi dell'Europa occidentale)|Giornata della Vittoria in Europa]], l'8 maggio del 1945, la Principessa Elisabetta e Margaret si mescolarono in segreto alla folla esultante nelle strade di [[Londra]]. In seguito Elisabetta ricorderà: "Chiedemmo ai nostri genitori se potessimo uscire e andare a vedere. Ricordo che avevamo paura di essere riconosciute. [...] Ricordo file di sconosciuti a braccetto camminare lungo [[Whitehall]], tutti ci lasciavamo trascinare da una marea di gioia e sollievo.<ref>{{Cita libro|titolo=Bond, p. 10; Pimlott, p. 79}}</ref>"
[[File:Elizabeth II and Philip.jpg|thumb|La principessa Elisabetta con il [[Filippo di Edimburgo|principe Filippo]] nel 1950]]
[[File:Elizabeth II and Philip.jpg|thumb|La principessa Elisabetta con il [[Filippo di Edimburgo|principe Filippo]] nel 1950]]
Elisabetta compì la sua prima visita ufficiale oltremare nel [[1947]], allorché accompagnò i genitori in [[Sudafrica]]. Al compimento del ventunesimo anno di età, durante un discorso radiofonico indirizzato al [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth Britannico]] e all'[[Impero britannico]] dichiarò che si sarebbe impegnata a dedicare la propria vita al servizio della gente del Commonwealth e dell'Impero<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.royal.gov.uk/ImagesandBroadcasts/Historic%20speeches%20and%20broadcasts/21stbirthdayspeech21April1947.aspx |titolo=
Elisabetta compì la sua prima visita ufficiale oltremare nel [[1947]], accompagnando i genitori in [[Sudafrica]]. Durante la visita, il giorno del suo ventunesimo compleanno, rilasciò un discorso radiofonico, indirizzato al [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth Britannico]], dichiarando che si sarebbe impegnata a dedicare la propria vita al servizio della gente del Commonwealth e dell'Impero<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.royal.gov.uk/ImagesandBroadcasts/Historic%20speeches%20and%20broadcasts/21stbirthdayspeech21April1947.aspx |titolo=
21st birthday speech|editore=Official website of the British Monarchy| accesso=5 agosto 2011}}</ref>:
21st birthday speech|editore=Official website of the British Monarchy| accesso=5 agosto 2011}}</ref>:
{{Citazione|Io dichiaro davanti a voi tutti che la mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo.|Principessa Elisabetta in visita ufficiale in [[Unione Sudafricana|Sudafrica]], 21 aprile [[1947]]|I declare before you all, that my whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong.|lingua=en}}
{{Citazione|Io dichiaro davanti a voi tutti che la mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo.|Principessa Elisabetta in visita ufficiale in [[Unione Sudafricana|Sudafrica]], 21 aprile [[1947]]|I declare before you all, that my whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong.|lingua=en}}


==== Matrimonio e maternità ====
=== Matrimonio e maternità ===
Elisabetta è sposata dal 20 novembre [[1947]] con [[Filippo di Edimburgo|Filippo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.royal.gov.uk/LatestNewsandDiary/Factfiles/60diamondweddinganniversaryfacts.aspx|titolo=60 Diamond Wedding anniversary facts|editore=Official website of the British Monarchy|data=18 novembre 2007| accesso=3 agosto 2011}}</ref> che risulta essere un suo cugino di terzo grado: entrambi sono trisnipoti della [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]] e diretti discendenti di [[Cristiano IX di Danimarca]]. Filippo inoltre è nipote di re [[Giorgio I di Grecia]], ma prima del matrimonio dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia, e da allora fu chiamato semplicemente ''tenente Filippo Mountbatten'', sino a quando venne nominato duca di Edimburgo poco prima delle nozze. Questo matrimonio, benché non combinato, era perfettamente adeguato per una donna erede al trono, poiché Filippo era stato educato per i doveri di regnante.
Elisabetta incontrò il suo futuro marito, il [[Filippo di Edimburgo|Principe Filippo di Grecia e Danimarca]], nel 1934 e nel 1937. Egli risulta essere un suo cugino di terzo grado: entrambi sono trisnipoti della [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]] e diretti discendenti di [[Cristiano IX di Danimarca]]. Filippo inoltre è nipote di re [[Giorgio I di Grecia]], ma prima del matrimonio dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia, e da allora fu chiamato semplicemente ''tenente Filippo Mountbatten''. Dopo un altro incontro presso la Royal Naval College di [[Dartmouth (Devon)|Dartmouth]], nel luglio del 1939, Elisabetta, allora solo tredicenne, disse di essersi innamorata di Filippo ed iniziò uno scambio di lettere con lui<ref>{{Cita libro|titolo=Bond, p. 10; Brandreth, pp. 132–136, 166–169; Lacey, pp. 119, 126, 135}}</ref>. Il 9 luglio 1947, all'età di ventuno anni, il loro fidanzamento fu ufficialmente annunciato<ref>{{Cita libro|titolo=Heald, p. 77}}</ref>.


Il fidanzamento destò critiche: Filippo non era di statura economica adeguata, era nato all'estero (anche se aveva servito nella [[Royal Navy]] durante la Seconda guerra mondiale) e aveva sorelle sposate con aristocratici tedeschi legati al [[Nazionalsocialismo|Nazismo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.channel4.com/history/microsites/R/real_lives/prince_philip_t.html|titolo=}}</ref>. Marion Crawford scrisse: "Alcuni consiglieri del Re non lo ritennero abbastanza adeguato per lei. Era un principe senza una casa e senza regno. Alcuni giornali dissero di tutto sulle sue origini straniere.<ref>{{Cita libro|titolo=Crawford, p. 180}}</ref>". Anni dopo, la [[Elizabeth Bowes-Lyon|Regina Madre]] disse al suo biografo che Filippo era "un gentiluomo inglese"<ref>{{Cita libro|titolo=Heald, p. xviii}}</ref>.
Dopo le nozze i coniugi abitarono a [[Clarence House]], a Londra. Il 14 novembre 1948 vide la luce il loro primo figlio, [[Carlo, principe del Galles|Carlo]] (ora principe del Galles). Diverse settimane prima erano state emesse "[[lettere patenti]]" perché i figli della coppia potessero godere di diritti principeschi e reali, ai quali altrimenti non avrebbero avuto diritto ma sarebbero stati considerati solo come figli di un duca. Elisabetta e Filippo hanno avuto quattro figli in tutto. Benché la casata reale si chiami Windsor, è stato decretato per mezzo di un [[Order-in-Council]] del [[1960]] che i discendenti di Elisabetta e Filippo possano portare il ''cognome personale'' di [[Mountbatten-Windsor]].<br />Per i suoi 50 anni di matrimonio (1997) le è stato regalato dai suoi figli e nipoti un cardigan d'oro, diamanti, zaffiri e rubini, del valore di 60.000 sterline, custodito in una stanza non visitabile della torre di Londra.

Dopo aver rinunciato ai suoi precedenti titoli, Filippo Mountbatten si convertì dal [[Chiesa greco-ortodossa|Cristianesimo ortodosso]] all'[[Anglicanesimo]]. Poco prima del matrimonio fu nominato [[Duca di Edimburgo]] e gli fu conferito il titolo di Sua Altezza Reale (''His Royal Highness'')<ref>{{Cita web|url=https://www.thegazette.co.uk/London/issue/38128/page/5495|titolo=}}</ref>.

Elisabetta e Filippo si sposarono il [[20 novembre]] [[1947]] <ref>{{Cita web|url=http://www.royal.gov.uk/LatestNewsandDiary/Factfiles/60diamondweddinganniversaryfacts.aspx|titolo=60 Diamond Wedding anniversary facts|editore=Official website of the British Monarchy|data=18 novembre 2007|accesso=3 agosto 2011}}</ref> presso l'[[Abbazia di Westminster]]. Dopo le nozze i coniugi abitarono a [[Clarence House]], a Londra.

Il 14 novembre 1948 vide la luce il loro primo figlio, il [[Carlo, principe del Galles|Principe Carlo]]. Diverse settimane prima erano state emesse "[[lettere patenti]]" perché i figli della coppia potessero godere di diritti principeschi e reali, ai quali altrimenti non avrebbero avuto diritto ma sarebbero stati considerati solo come figli di un duca. Nel 1950 nacque la secondogenita [[Anna, principessa reale|Anna]], nel [[1960]] il terzo figlio [[Andrea, duca di York|Andrea]], e infine [[Edoardo, conte di Wessex|Edoardo]], nato nel [[1964]]. Benché la casata reale si chiami Windsor, è stato decretato per mezzo di un [[Order-in-Council]] del [[1960]] che i discendenti di Elisabetta e Filippo possano portare il ''cognome personale'' di [[Mountbatten-Windsor]].<br />Per i suoi 50 anni di matrimonio (1997) le è stato regalato dai suoi figli e nipoti un cardigan d'oro, diamanti, zaffiri e rubini, del valore di 60.000 sterline, custodito in una stanza non visitabile della torre di Londra.


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==== Successione ====
=== Regno ===

==== Successione ed incoronazione ====
[[File:Special Film Project 186 - Buckingham Palace 2.jpg|thumb|La principessa Elisabetta (a sinistra, in uniforme) sul balcone di [[Buckingham Palace]] con (da sinistra a destra) sua madre la [[Elizabeth Bowes-Lyon|regina Elisabetta]], il primo ministro britannico [[Winston Churchill]], [[Giorgio VI del Regno Unito|re Giorgio VI]] e la [[Margaret, contessa di Snowdon|principessa Margaret]], 8 maggio 1945]]
[[File:Special Film Project 186 - Buckingham Palace 2.jpg|thumb|La principessa Elisabetta (a sinistra, in uniforme) sul balcone di [[Buckingham Palace]] con (da sinistra a destra) sua madre la [[Elizabeth Bowes-Lyon|regina Elisabetta]], il primo ministro britannico [[Winston Churchill]], [[Giorgio VI del Regno Unito|re Giorgio VI]] e la [[Margaret, contessa di Snowdon|principessa Margaret]], 8 maggio 1945]]
La salute di re Giorgio declinò vistosamente nel [[1951]]<ref>Bradford, p. 454</ref> ed Elisabetta lo rappresentò in numerosi eventi pubblici e visite ufficiali: si recò infatti in [[Grecia]], [[Italia]] e [[Malta]]. In ottobre dello stesso anno visitò il [[Canada]] e si recò a [[Washington]] dal presidente [[Harry Truman|Truman]].
La salute di re Giorgio declinò vistosamente nel [[1951]]<ref>Bradford, p. 454</ref> ed Elisabetta lo rappresentò in numerosi eventi pubblici e visite ufficiali: si recò infatti in [[Grecia]], [[Italia]] e [[Malta]]. In ottobre dello stesso anno visitò il [[Canada]] e si recò a [[Washington]] dal presidente [[Harry Truman|Truman]].
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In onore della sua incoronazione, la East African Coronation Safari istituì l'[[East African Safari Rally]], che sarebbe divenuto noto come uno dei più duri [[rally]] del mondo. La gara s'iniziò il 27 maggio 1953 per concludersi un giorno prima dell'incoronazione, il 1º giugno. Furono attraversati [[Kenya]], [[Uganda]] e [[Tanganica]] (l'odierna [[Tanzania]]).
In onore della sua incoronazione, la East African Coronation Safari istituì l'[[East African Safari Rally]], che sarebbe divenuto noto come uno dei più duri [[rally]] del mondo. La gara s'iniziò il 27 maggio 1953 per concludersi un giorno prima dell'incoronazione, il 1º giugno. Furono attraversati [[Kenya]], [[Uganda]] e [[Tanganica]] (l'odierna [[Tanzania]]).


=== Vita da regina ===
==== Vita da regina ====
[[File:Queen Elizabeth II - 1953-Dress.JPG|left|thumb|La regina Elisabetta II nel 1953]]
[[File:Queen Elizabeth II - 1953-Dress.JPG|left|thumb|La regina Elisabetta II nel 1953]]
[[File:Elizabeth and Philip 1953.jpg|thumb|Elisabetta II con il principe consorte [[Filippo di Edimburgo|Filippo]] nel giorno dell'incoronazione (2 giugno 1953)]]
[[File:Elizabeth and Philip 1953.jpg|thumb|Elisabetta II con il principe consorte [[Filippo di Edimburgo|Filippo]] nel giorno dell'incoronazione (2 giugno 1953)]]

Versione delle 19:18, 20 gen 2019

Elisabetta II
La regina Elisabetta II nel giugno 2015
Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri Reami del Commonwealth
Stemma
Stemma
In caricadal 6 febbraio 1952 (72 anni)
Incoronazione2 giugno 1953
PredecessoreGiorgio VI
EredeCarlo, principe del Galles
Nome completoElizabeth Alexandra Mary
TrattamentoMaestà
Altri titoliSignore di Man
Capo del Commonwealth
Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra
NascitaMayfair, Londra (Regno Unito), 21 aprile 1926 (98 anni)
Casa realeWindsor
PadreGiorgio VI del Regno Unito
MadreElizabeth Bowes-Lyon
ConsorteFilippo di Edimburgo
FigliCarlo, principe del Galles
Anna, principessa reale
Principe Andrea, duca di York
Principe Edoardo, conte di Wessex
ReligioneAnglicanesimo
MottoDieu et mon droit
Firma

Elisabetta II (Elizabeth Alexandra Mary; Londra, 21 aprile 1926) è la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e dei Reami del Commonwealth.

Figlia maggiore di re Giorgio VI e della regina Elisabetta (alla nascita era la primogenita dei duchi di York[1]), è anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Vergini britanniche, Isole Salomone e Tuvalu.

Elisabetta II è anche capo del Commonwealth[2][3] e governatore supremo della Chiesa d'Inghilterra, comandante in capo delle forze armate, Signora dell'Isola di Man e Baliva di Guernsey e di Jersey.

È salita al trono del Regno Unito all'età di venticinque anni il 6 febbraio 1952, alla morte del padre re Giorgio VI[4]. Il suo regno è il più lungo di tutta la storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria di 63 anni, 7 mesi e 2 giorni (pari a 23 226 giorni), ed è il più lungo in assoluto per una regina[5][6].

Circa 125 milioni di persone nel mondo sono suoi sudditi. Il suo regno ha visto 13 primi ministri del Regno Unito e ancor più numerosi primi ministri e governatori degli altri stati membri del Commonwealth delle nazioni. Per la sua durata, il regno di Elisabetta II è al 6º posto nella classifica dei regni più lunghi della storia; è il Capo di Stato in carica da più tempo, dopo la morte di re Rama IX di Thailandia, avvenuta il 13 ottobre 2016[7]. È sposata con Filippo Mountbatten, poi duca di Edimburgo, dal 20 novembre 1947 e ha quattro figli, Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo.

Biografia

Infanzia e gioventù

Elisabetta a 7 anni, ritratta da Philip de László, 1933

Elisabetta è nata al n. 17 di Bruton Street a Mayfair (Londra)[8] alle ore 02:40 del 21 aprile 1926 ed è stata battezzata nella cappella privata di Buckingham Palace dall'Arcivescovo di York. Suo padre era il principe Albert (poi re Giorgio VI), figlio secondogenito del re Giorgio V del Regno Unito e della moglie Maria di Teck. Sua madre era Elizabeth Bowes-Lyon, duchessa di York, figlia di Claude George Bowes-Lyon, conte di Strathmore and Kinghorne.

Le venne imposto il nome di sua madre, mentre i suoi due nomi successivi sono quelli rispettivamente della bisnonna paterna, la regina Alessandra, e della nonna paterna, la regina Maria di Tech. Dai familiari più vicini fu, comunque, sempre chiamata "Lilibet"[9], soprannome che lei stessa si diede[10]. Ebbe un buon rapporto specialmente con il nonno Giorgio V e le fu dato il merito di averlo sostenuto durante la malattia che lo colpì nel 1929[11].

Ebbe solo una sorella, la principessa Margaret, nata nel 1930. Le due principesse furono istruite a casa, sotto la supervisione della madre e della loro governante, Marion Crawford, chiamata affettuosamente "Crawfie"[12]. Le lezioni si concentravano sulla storia, la lingua, la letteratura e la musica[13]. Studiò storia con C. H. K. Marten, prevosto del collegio di Eton, e le vennero insegnate alcune lingue moderne, come il francese (che parla correntemente)[14],usato soprattutto per le sue visite in Canada e durante la visita in Francia nel 2004, in occasione del centenario dell'Entente cordiale[15]. Con grande disappunto della Casa reale inglese, nel 1950 la Crawford pubblicò The Little Princesses, un libro sull'infanzia delle principesse Elisabetta e Margaret[16]. Il volume descrive la passione di Elisabetta per i cavalli e per i cani, la sua compostezza e il suo comportamento responsabile[17]. Furono in molti a confermare tali osservazioni: Winston Churchill descrisse la piccola Elisabetta, quando ancora aveva due anni: "Ha un'aura di autorità e di riflessività sorprendente per un'infante"[18]. Sua cugina, Margaret Rhodes la descrisse come "una piccola bambina allegra, ma fondamentalmente sensibile ed educata".

Erede al trono

Come nipote del regnante britannico per la linea di discendenza maschile, aveva il titolo di Her Royal Highness (Sua Altezza reale), precisamente S.A.R. Principessa Elisabetta di York. Alla nascita era la terza nella linea di successione al trono britannico, preceduta dallo zio Edoardo e dal padre. Nonostante il fatto che la sua nascita destò un certo interesse pubblico, la sua ascesa al trono era considerata improbabile, dal momento che suo zio Edoardo era ancora giovane d'età per cui molti pensavano che si sarebbe sposato e avrebbe avuto degli eredi[19].

Quando suo nonno, re Giorgio V, morì nel 1936 e suo zio divenne re, lei diventò seconda nella linea di successione al trono. Tuttavia, il 10 dicembre dello stesso anno suo zio abdicò, al culmine di una crisi costituzionale generata dal suo fidanzamento con la divorziata Wallis Simpson[20]. Di conseguenza, suo padre venne incoronato re con il nome di Giorgio VI e lei divenne, all'età di dieci anni, "erede presuntiva": se i suoi genitori avessero avuto un figlio maschio, lei sarebbe ritornata ad essere seconda nella linea di successione al trono mentre suo fratello sarebbe divenuto primo nella linea ed "erede apparente"[21].

Seconda guerra mondiale

Nel settembre 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, la giovane Elisabetta aveva 13 anni.

Ci furono dei suggerimenti affinché le principesse venissero mandate in Canada, al sicuro dai bombardamenti aerei, ma la madre si rifiutò di prenderli in considerazione, dicendo: "Le bambine non se ne andranno senza di me. Io non me ne andrei senza il Re. E il re non se ne andrà mai"[22]. Lei e la sorella minore Margaret furono evacuate al castello di Balmoral, in Scozia, fino al Natale del 1939. In seguito si spostarono alla residenza di Sandringham, nella contea di Norfolk[23]. Dal febbraio al maggio del 1940 le due vissero al Royal Lodge, presso Windsor, ed infine si stabilirono al castello di Windsor, dove rimasero per buona parte dei successivi cinque anni[24].

Nel 1940 la quattordicenne Elizabetta fece il suo primo annuncio radiofonico, durante il programma Children's Hour, trasmesso dalla BBC, indirizzandolo ad altri bambini che come lei erano stati evacuati[25]. La principessa disse: "Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i nostri valorosi marinai, soldati ed aviatori e stiamo anche cercando di sopportare la nostra parte di pericolo e tristezza della guerra. Sappiamo, tutti noi, che alla fine tutto andrà per il meglio."

Nel 1943 Elisabetta compì la sua prima apparizione pubblica da sola, durante una visita alle Grenadier Guards, delle quali era divenuta colonnello l'anno precedente[26]. All'avvicinarsi del suo diciottesimo compleanno, il Parlamento cambiò la normativa e le permise di essere nominata "Consigliere di Stato", così da poter sostituire suo padre in caso di incapacità o assenza[27].

Servizio militare

Nel febbraio 1945 Elisabetta convinse il padre a consentirle di partecipare personalmente allo sforzo per la guerra. Si unì al Servizio Ausiliare Territoriale (Auxiliary Territorial Service) (ATS) dove era conosciuta con l'identificativo "n. 230873"[28] Secondo Subalterno Elisabetta Windsor, e venne addestrata come autista e meccanico[29]; fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi[30].

Nella Giornata della Vittoria in Europa, l'8 maggio del 1945, la Principessa Elisabetta e Margaret si mescolarono in segreto alla folla esultante nelle strade di Londra. In seguito Elisabetta ricorderà: "Chiedemmo ai nostri genitori se potessimo uscire e andare a vedere. Ricordo che avevamo paura di essere riconosciute. [...] Ricordo file di sconosciuti a braccetto camminare lungo Whitehall, tutti ci lasciavamo trascinare da una marea di gioia e sollievo.[31]"

La principessa Elisabetta con il principe Filippo nel 1950

Elisabetta compì la sua prima visita ufficiale oltremare nel 1947, accompagnando i genitori in Sudafrica. Durante la visita, il giorno del suo ventunesimo compleanno, rilasciò un discorso radiofonico, indirizzato al Commonwealth Britannico, dichiarando che si sarebbe impegnata a dedicare la propria vita al servizio della gente del Commonwealth e dell'Impero[32]:

(EN)

«I declare before you all, that my whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong.»

(IT)

«Io dichiaro davanti a voi tutti che la mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo.»

Matrimonio e maternità

Elisabetta incontrò il suo futuro marito, il Principe Filippo di Grecia e Danimarca, nel 1934 e nel 1937. Egli risulta essere un suo cugino di terzo grado: entrambi sono trisnipoti della regina Vittoria e diretti discendenti di Cristiano IX di Danimarca. Filippo inoltre è nipote di re Giorgio I di Grecia, ma prima del matrimonio dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia, e da allora fu chiamato semplicemente tenente Filippo Mountbatten. Dopo un altro incontro presso la Royal Naval College di Dartmouth, nel luglio del 1939, Elisabetta, allora solo tredicenne, disse di essersi innamorata di Filippo ed iniziò uno scambio di lettere con lui[33]. Il 9 luglio 1947, all'età di ventuno anni, il loro fidanzamento fu ufficialmente annunciato[34].

Il fidanzamento destò critiche: Filippo non era di statura economica adeguata, era nato all'estero (anche se aveva servito nella Royal Navy durante la Seconda guerra mondiale) e aveva sorelle sposate con aristocratici tedeschi legati al Nazismo[35]. Marion Crawford scrisse: "Alcuni consiglieri del Re non lo ritennero abbastanza adeguato per lei. Era un principe senza una casa e senza regno. Alcuni giornali dissero di tutto sulle sue origini straniere.[36]". Anni dopo, la Regina Madre disse al suo biografo che Filippo era "un gentiluomo inglese"[37].

Dopo aver rinunciato ai suoi precedenti titoli, Filippo Mountbatten si convertì dal Cristianesimo ortodosso all'Anglicanesimo. Poco prima del matrimonio fu nominato Duca di Edimburgo e gli fu conferito il titolo di Sua Altezza Reale (His Royal Highness)[38].

Elisabetta e Filippo si sposarono il 20 novembre 1947 [39] presso l'Abbazia di Westminster. Dopo le nozze i coniugi abitarono a Clarence House, a Londra.

Il 14 novembre 1948 vide la luce il loro primo figlio, il Principe Carlo. Diverse settimane prima erano state emesse "lettere patenti" perché i figli della coppia potessero godere di diritti principeschi e reali, ai quali altrimenti non avrebbero avuto diritto ma sarebbero stati considerati solo come figli di un duca. Nel 1950 nacque la secondogenita Anna, nel 1960 il terzo figlio Andrea, e infine Edoardo, nato nel 1964. Benché la casata reale si chiami Windsor, è stato decretato per mezzo di un Order-in-Council del 1960 che i discendenti di Elisabetta e Filippo possano portare il cognome personale di Mountbatten-Windsor.
Per i suoi 50 anni di matrimonio (1997) le è stato regalato dai suoi figli e nipoti un cardigan d'oro, diamanti, zaffiri e rubini, del valore di 60.000 sterline, custodito in una stanza non visitabile della torre di Londra.

Cristiano IX di Danimarca
Vittoria del Regno Unito
Giorgio I di Grecia
Alessandra di Danimarca
Edoardo VII del Regno Unito
Alice di Sassonia C. G.
Giorgio V del Regno Unito
Vittoria d'Assia-Darmstadt
Andrea di Grecia
Alice di Battenberg
Giorgio VI del Regno Unito
Elisabetta II
Filippo di Edimburgo

Regno

Successione ed incoronazione

La principessa Elisabetta (a sinistra, in uniforme) sul balcone di Buckingham Palace con (da sinistra a destra) sua madre la regina Elisabetta, il primo ministro britannico Winston Churchill, re Giorgio VI e la principessa Margaret, 8 maggio 1945

La salute di re Giorgio declinò vistosamente nel 1951[40] ed Elisabetta lo rappresentò in numerosi eventi pubblici e visite ufficiali: si recò infatti in Grecia, Italia e Malta. In ottobre dello stesso anno visitò il Canada e si recò a Washington dal presidente Truman.

Nel gennaio 1952 Elisabetta e Filippo partirono per una lunga visita in Australia e Nuova Zelanda e fu proprio durante una visita ufficiale (in Kenya) che venne avvisata della morte del padre, il 6 febbraio 1952, affetto da tumore ai polmoni e morto d'infarto[41]. Fu il marito Filippo che diede la notizia alla nuova regina[42] e quando le fu chiesto di scegliere il nome con cui volesse regnare, lei scelse di utilizzare il proprio nome, cioè Elisabetta[43].

Fu la prima monarca britannica dall'Atto di Unione del 1801 a trovarsi fuori dal Regno Unito al momento della successione al trono. L'albergo dove alloggiava la coppia reale, il "Treetops hotel" divenne un'attrazione turistica negli anni successivi. Elisabetta II fu incoronata con una fastosa cerimonia all'abbazia di Westminster il 2 giugno 1953[44].

In onore della sua incoronazione, la East African Coronation Safari istituì l'East African Safari Rally, che sarebbe divenuto noto come uno dei più duri rally del mondo. La gara s'iniziò il 27 maggio 1953 per concludersi un giorno prima dell'incoronazione, il 1º giugno. Furono attraversati Kenya, Uganda e Tanganica (l'odierna Tanzania).

Vita da regina

La regina Elisabetta II nel 1953
Elisabetta II con il principe consorte Filippo nel giorno dell'incoronazione (2 giugno 1953)

La cerimonia della solenne incoronazione della regina è avvenuta quasi un anno e mezzo dopo la sua ascesa al trono. Dopo l'Incoronazione, lei e Filippo si trasferirono a Buckingham Palace nel centro di Londra[45]. Come molti dei suoi predecessori, tuttavia, si pensa che lei non ami risiedere nel palazzo e che consideri il Castello di Windsor, a ovest di Londra, come la propria casa. Trascorre anche molto tempo al Castello di Balmoral in Scozia[45].

La regina Elisabetta è il sovrano che ha viaggiato di più di tutti i tempi, davanti a papa Giovanni Paolo II[46]. Nel 1953-54 lei e Filippo fecero un viaggio per il mondo durato sei mesi, diventando il primo monarca regnante a circumnavigare il mondo, e anche la prima a visitare Australia, Nuova Zelanda e le Isole Figi. Nell'ottobre 1957 lei fece una visita di stato agli Stati Uniti, e nel 1959 fece un viaggio in Canada. Nel 1961 visitò l'India e il Pakistan per la prima volta. Ha effettuato visite di Stato in gran parte dei paesi europei e non. È presente regolarmente agli incontri dei Capi di Stato del Commonwealth.

Nel periodo in cui Elisabetta salì al trono, ci fu un gran parlare di una "nuova età Elisabettiana". Il ruolo di Elisabetta è quello di guidare il Regno Unito mentre il potere economico e militare veniva condiviso con un crescente numero di nazioni indipendenti. Mentre le nazioni si sono sviluppate economicamente e culturalmente, la regina Elisabetta ha assistito senza rancori negli scorsi 50 anni alla graduale trasformazione dell'Impero britannico nel suo moderno successore, il Commonwealth. Ha lavorato sodo per mantenere contatti con i precedenti possedimenti britannici e, in qualche caso, come nel Sudafrica, ha giocato un ruolo importante nello stabilire buoni rapporti.

Elisabetta II e i leader del Commonwealth nel 1960, Castello di Windsor

Elisabetta ha idee conservatrici in materia di religione, moralità e affari di famiglia. Ha un forte senso dei doveri religiosi e prende seriamente il giuramento della sua incoronazione. Questa è una ragione per cui è considerata improbabile la sua abdicazione. Come sua madre, biasimò Edoardo VIII per avere abbandonato il suo ruolo e obbligato suo padre a diventare re, cosa che pensava avesse accorciato la sua vita di parecchi anni. Usò l'autorità della sua posizione per impedire a sua sorella, Principessa Margaret, di sposare un uomo divorziato, Peter Townsend. Per anni rifiutò di acconsentire alla relazione del figlio Carlo, principe del Galles con Camilla Shand, poi duchessa di Cornovaglia.

La Regina con il primo ministro Edward Heath (a sinistra), il presidente USA Richard Nixon e la first lady Pat Nixon, 1970

Le vedute politiche di Elisabetta sono di certo meno manifeste (non ha mai detto o fatto niente in pubblico che potesse rivelarle). Conserva relazioni cordiali con i politici di tutti i partiti. Si crede che i suoi Primi Ministri preferiti siano stati Winston Churchill, Harold Macmillan e Harold Wilson. Tra i meno amati ci fu indubbiamente Margaret Thatcher, che ha detto di "detestare cordialmente". Si pensa che abbia avuto un buon rapporto con Tony Blair, durante i primi anni del suo ufficio di Primo ministro; comunque, era diventato evidente negli ultimi periodi che i suoi rapporti con Blair si fossero induriti. La regina pensava infatti che lui non la tenesse sufficientemente informata riguardo agli affari di Stato.

I soli argomenti pubblici sui quali la regina renda pubbliche le sue opinioni sono quelli riguardanti l'unità dei suoi regni, inclusi Canada e Regno Unito. Ha parlato in favore della continuità di unione di Inghilterra e Scozia, facendo irritare alcuni nazionalisti scozzesi. I suoi discorsi di lode per l'Accordo del Venerdì Santo in Irlanda del Nord hanno sollevato alcune lamentele da parte di alcuni Unionisti nel Partito Unionista Democratico che si erano opposti all'intesa. Poi, anche se non parlando direttamente contro la Sovranità del Québec in Canada, ha pubblicamente lodato l'unità del Canada e espresso chiaramente il suo desiderio di continuare a vedere un Canada unito.

Elisabetta II cavalca Burmese alla cerimonia Trooping the Colour del 1986

Nonostante una serie di controversie sugli altri membri della famiglia reale, particolarmente sulle difficoltà matrimoniali dei figli attraverso gli anni ottanta e novanta, la regina Elisabetta rimane una figura su cui non si sono abbattute polemiche ed è generalmente rispettata da tutti i suoi sudditi. Comunque, il suo ruolo pubblico rimane formale, anche se più tranquillo rispetto a una volta. Il suo rifiuto di mostrare emozioni in pubblico impedisce il nascere di un sentimento più profondo nei suoi riguardi da parte della gente.

La regina Elisabetta non ha mai sofferto di severa disapprovazione della gente. Comunque, nel 1997 lei e altri membri della famiglia reale furono bollati come freddi e senza sentimenti quando non furono visti a partecipare in pubblico alle dimostrazioni di dolore in occasione della morte della Principessa Diana. Questo apportò critiche anche da parte dei tabloid tradizionalmente favorevoli alla monarchia.

Si crede che Elisabetta nutrisse avversione nei confronti di Diana e pensasse che lei avesse arrecato un danno immenso alla monarchia. Comunque, l'immagine dell'intera famiglia reale che china il capo davanti alla bara di Diana mentre passa davanti a Buckingham Palace, insieme a rare trasmissioni televisive in diretta, fecero appello al dolore pubblico. Si crede che il cambiamento di comportamento della regina sia stato dovuto a una forte influenza della regina madre e Tony Blair.

Il principe Filippo ed Elisabetta II, ottobre 1992

La regina resta un capo di Stato molto rispettato. Nel 2002 ha celebrato il suo Giubileo d'oro (Golden Jubilee), segnando il 50º anniversario della sua salita al trono. In quell'anno la regina compì molti viaggi nei Paesi del Commonwealth, incluse numerose parate e concerti ufficiali. Nel giugno 2002, migliaia di persone si unirono fuori da Buckingham Palace per la "Festa a Palazzo", un concerto in cui si esibirono numerosi cantanti delle isole britanniche. Una funzione nazionale di ringraziamento si tenne il giorno dopo alla Cattedrale di San Paolo (Londra), alla quale la regina e il principe Filippo si avviarono a bordo della carrozza dorata. Questo fu seguito da feste e processioni, finendo con un passaggio (fly-by) del Concorde e della pattuglia acrobatica Red Arrows. La famiglia reale seguì l'evento dal balcone di Buckingham Palace, davanti a una folla di un milione di persone.

L'anno di Giubileo coincise con le morti, nel giro di pochi mesi, della madre della regina e della sorella. Le relazioni di Elisabetta con i figli, che erano ancora distanti, sono invece ora diventate più strette dopo queste morti. È particolarmente vicina alla nuora, Sophie Rhys-Jones, contessa del Wessex. È conosciuta per avere disapprovato la lunga relazione del Principe del Galles con Camilla Shand ma, con il loro matrimonio, è riuscita ad accettarla. D'altra parte, è molto legata ai suoi nipoti, specialmente al principe William e a Zara Phillips.

Nel 2003 la regina, la cui salute è robusta, si sottopose a tre operazioni. Ebbe due operazioni di chirurgia verso la fine dell'anno alle due ginocchia e si fece rimuovere lesioni dal volto. Ciò ha provocato alcuni dibattiti nei media riguardo al fatto se la monarchia dovrebbe evolversi contemplando la possibilità per il re di abdicare come in altre nazioni, e fece nascere insistenti voci riguardo a una sua abdicazione.

Elisabetta II e il principe Filippo nel 2007

La Regina, che dal 20 dicembre 2007 è divenuta il più anziano sovrano britannico di tutti i tempi, ha sempre smentito ogni ipotesi di una possibile abdicazione. Quelli che la conoscono bene asseriscono che intende regnare fino alla sua morte. La regina, comunque, ha cominciato ad affidare alcuni doveri pubblici ai figli, come ad altri membri della famiglia reale. Nel 2005 è stato annunciato che, insieme con il principe Filippo, avrebbe ridotto il numero di viaggi internazionali. In ogni caso, è chiaro che intende fare quanto le è possibile finché sarà abile fisicamente.

L'immagine pubblica di Elisabetta si è notevolmente ammorbidita, particolarmente dalla morte della regina madre. Anche se rimane riservata in pubblico, è stata vista ridere e sorridere molto più che in passato e, con sorpresa di molti, è stata vista commuoversi in maniera manifesta in occasioni di forte emozione, come la messa in memoria per gli attentati dell'11 settembre 2001 alla Cattedrale di St. Paul e in Normandia per il 60º anniversario del D-Day, dove, per la prima volta, si è rivolta alle truppe canadesi; in passato aveva sempre cercato, secondo la sua visione del proprio ruolo, di mostrare forza e fermezza al massimo grado.

La Regina visita Birmingham nel luglio 2012, durante il suo Giubileo di diamante

Il 6 febbraio 2012 è stato l'anniversario della sua salita al trono ed è cominciato l'anno del Giubileo di diamante (Diamond Jubilee), che è stato celebrato con quattro giorni di festa (dal 2 al 5 giugno 2012), dichiarati dalla regina giorni festivi in tutto il Regno Unito, per commemorare il 60º anno di regno.

Il 27 luglio 2012 la regina Elisabetta II ha aperto ufficialmente i Giochi della XXX Olimpiade a Londra, mentre il 29 agosto ha dato inizio ai XIV Giochi paralimpici estivi. Suo padre re Giorgio VI del Regno Unito aprì le olimpiadi di Londra 1948, mentre suo bisnonno re Edoardo VII aprì le olimpiadi di Londra 1908. La regina ha anche aperto i Giochi della XXI Olimpiade a Montréal nel 1976 in qualità di Regina del Canada, mentre il principe Filippo ha aperto le olimpiadi del 1956 a Melbourne, in Australia[47]. È il primo Capo di Stato ad avere inaugurato due Giochi olimpici in due differenti paesi[48].

Nel 2012 è stata definita la 26ª donna più potente e influente al mondo dalla rivista statunitense Forbes, che ha inoltre stimato il suo patrimonio in 450 milioni di dollari.

Nel 2013 viene invitata dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per una visita privata a Roma il 6 e il 7 marzo, ma è costretta a cancellare il viaggio a causa di una gastroenterite che la costrinse ad un ricovero in ospedale.

Il 4 aprile 2013 ha ricevuto un premio onorario BAFTA per il suo patrocinio dell'industria cinematografica ed è stata definita da Sir Kenneth Branagh (che le ha consegnato il premio durante la cerimonia onoraria) "la più memorabile Bond girl della storia"[49].

Il 17 aprile 2013, con un'eccezione al protocollo, ha partecipato con il Principe Filippo ai funerali della Baronessa Margaret Thatcher, ex Primo ministro del Regno Unito, deceduta l'8 aprile dello stesso anno[50][51].

Il 4 giugno 2013 ha presenziato, con gli altri membri della famiglia reale, a una messa all'abbazia di Westminster per commemorare il 60º anniversario della sua incoronazione, avvenuta il 2 giugno 1953[52]. Dall'11 al 14 luglio inoltre, per festeggiare l'anniversario dell'incoronazione, si è svolto nei giardini di Buckingham Palace un festival a cui hanno partecipato tutti i Royal Warrant britannici[53].

Ruolo politico

Destinazioni ufficiali per suo governo dalla regina Elisabetta II

La regina ricopre un ruolo essenziale nel processo legislativo nei regni. La "Corona in Parlamento" (il Parlamento che agisce con il consiglio e il consenso della regina), in ogni paese, è una parte integrante del Parlamento, insieme con la "camera alta" e con la "camera bassa". La regina può legalmente garantire o negare l'assenso alle leggi. La regina nel Regno Unito, o il suo governatore generale negli altri reami del Commonwealth, tiene un discorso all'annuale apertura del Parlamento, sottolineando il programma legislativo del governo per l'anno a venire.

La regina ha anche un ruolo nel governo esecutivo. I governi sono conosciuti come il governo di Sua Maestà e la regina nomina i ministri che vi lavorano. In pratica, comunque, la composizione del governo non è determinata dalla regina, ma dal primo ministro, che "consiglia" la regina.

Il governo deve rispondere in prima istanza alla regina, e successivamente alla camera bassa del Parlamento. La regina ha un ruolo anche nel potere giudiziario: la corte agisce in suo nome e i processi sono condotti in sua vece.

Elisabetta II nel 2010, durante una visita a Toronto, in Canada

La regina non può essere condotta in giudizio alla corte come capo di Stato, né può essere citata personalmente per qualche atto ufficiale svolto da lei stessa o in suo nome (anche se la Corona può essere citata come entità legale). La regina è, comunque, una persona normale che deve seguire la legge, a cui è soggetta come gli altri cittadini. Il fatto teorico che il sovrano possa essere posto in giudizio per un'offesa recata ad altri non è mai stato provato come agibile; di fatto non si è mai verificata questa condizione; e per il sistema giuridico del Regno Unito, che valorizza molto la condizione del precedente questo ha notevole valore.[senza fonte]

Nella rivoluzione inglese del XVII secolo, il Parlamento condannò Carlo I d'Inghilterra per tradimento, ma dopo la restaurazione di Carlo II d'Inghilterra, questi procedimenti furono denunciati come illegali, dato che non denunciavano alcuna infrazione da parte del sovrano alle norme legittime esistenti nel regno.

I primi ministri britannici prendono molto seriamente i loro incontri settimanali con la regina[54]. Un primo ministro ha detto che li prendeva più seriamente delle sessioni di Prime Minister's Questions nella camera dei comuni perché la regina era più incisiva e costruttiva di chiunque potesse affrontare al momento del confronto. Elisabetta intrattiene inoltre conversazioni con singoli ministri britannici e occasionalmente tiene incontri con ministri di altri Paesi. La regina incontra anche il First Minister della Scozia.

Il presidente Ronald Reagan e la regina Elisabetta II a cavallo

Il palazzo reale di Edimburgo, il palazzo di Holyrood, già dimora dei re scozzesi, come Maria Stuarda, è ora regolarmente abitato, ed è residenza di almeno uno dei membri della famiglia reale (spesso il principe del Galles o la principessa reale). Riceve anche rapporti dalla nuova Assemblea gallese, ed è continuamente tenuta informata dell'andamento degli altri governi del Commonwealth.

Benché la tradizione le imponga di non intervenire direttamente in politica, il suo lungo periodo di servizio, il fatto che sia stata interlocutrice di ogni Primo ministro a partire da Winston Churchill nel Regno Unito, Louis Saint-Laurent in Canada, Alexander Bustamante in Giamaica, Sidney Holland in Nuova Zelanda, e molti altri, insieme alla sua conoscenza di molti leader mondiali, fanno sì che quando esprime un'opinione, per quanto cauta, le sue parole vengano prese in seria considerazione[55]. Nelle sue memorie, Margaret Thatcher offriva questa descrizione dei suoi incontri settimanali con la regina:

"Chiunque pensi che siano una mera formalità, o limitati ad amenità sociali, si sbaglia; sono molto simili a riunioni di lavoro e Sua Maestà mostra di avere una visione formidabile delle tematiche più urgenti e una grande esperienza."
La regina Elisabetta II incontra il presidente George Bush e consorte

Durante una discussione all'interno del Commonwealth a proposito delle sanzioni al Sudafrica nel 1986, la regina fece un puntiglioso riferimento al suo ruolo di capo del Commonwealth che, al tempo, fu interpretato come un segno di disaccordo rispetto alla scelta della signora Thatcher di opporsi alle sanzioni.

La regina è stata coinvolta in alcune controversie politiche durante il suo regno, durante le quali le sue azioni sembrano aver affermato le sue convinzioni politiche. Il 18 novembre 1965 il governatore della Rhodesia sir Humphrey Gibbs fu nominato GCVO, un onore concesso dalla regina in persona, una settimana dopo che Ian Smith aveva fatto la sua dichiarazione Unilaterale d'indipendenza. Gibbs era molto leale verso la Rhodesia e anche se aveva rifiutato di accettare la Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza, il premio fu considerato per lo meno intempestivo. L'interpretazione può essere però più sottile e diplomatica.

La Regina brinda con il Presidente alla Casa Bianca a Washington

Nel suo discorso al Parlamento in occasione del Giubileo d'argento 1977, la regina affermò: "Non posso dimenticare che fui incoronata regina del Regno "Unito" di Gran Bretagna e Irlanda del Nord". Questo riferimento venne in un momento in cui il governo laburista stava tentando di introdurre un controverso progetto di devoluzione alla Scozia e al Galles, e fu interpretato come opposizione alla devoluzione. Però, nell'ultima parte degli anni novanta, dopo che i referendum approvarono un progetto di devoluzione, la regina inviò i suoi auguri al nuovo Parlamento scozzese[56].

La regina ha fatto amicizia con molti capi di Stato e di governo stranieri, fra cui Nelson Mandela, Mary Robinson e George H. W. Bush, il cui figlio, George W. Bush, è stato suo ospite a Buckingham Palace, primo presidente statunitense in più di 80 anni a esservi ospitato. In certi momenti questi contatti si sono dimostrati molto favorevoli e utili per l'Inghilterra. Per esempio, il primo ministro Major ebbe una volta problemi a lavorare col leader di un paese del Commonwealth. Grazie a una informazione della regina, John Major stabilì con tale leader un rapporto personale, che alla fine portò benefici a entrambi gli stati. In modo simile la regina prese l'iniziativa quando il presidente irlandese Mary Robinson cominciò a visitare in varie occasioni l'Inghilterra, suggerendo che avrebbe volentieri invitato la signora Robinson a farle visita a palazzo. Il Governo irlandese accettò. Il risultato di tale connessione informale fu di creare il precedente della prima visita in cui un Presidente irlandese abbia incontrato un monarca britannico.

Parentele

La regina Elisabetta II discende dalla casa reale tedesca di Sassonia-Coburgo-Gotha, che ereditò il trono dalla regina Vittoria (di casato Hannover) alla sua morte, nel 1901[57].

È inoltre discendente della casa reale d'Inghilterra di Wessex e di quella scozzese degli Stuart, le quali famiglie si imparentarono a partire dal VII e dal IX secolo. Attraverso la sua bisnonna, la regina Alessandra di Danimarca, discende anche dalla casa reale danese Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, una linea dell'antico e prestigioso casato nordeuropeo degli Oldenburg.

Come pro-pro-nipote della regina Vittoria, Elisabetta II è imparentata con molti sovrani di case reali europee[58]: è cugina di Harald V di Norvegia (discendente di re Edoardo VII), di Alberto II del Belgio, di Juan Carlos I di Spagna e di Carlo XVI Gustavo di Svezia, così come di re detronizzati (Costantino II di Grecia e Michele I di Romania); è imparentata anche con il re detronizzato Simeone II di Bulgaria e con le case reali di Prussia (Hohenzollern), Russia (Romanov) e Italia (cugina di Amedeo di Savoia, duca d'Aosta)[59].

Uno studio dellʼalbero genealogico della casata dei Windsor li collega ai discendenti del profeta dell'islam[59].

Personalità e immagine

Elisabetta II in visita negli Stati Uniti nel 2007

Piuttosto conservatrice nella foggia del vestire, la regina è famosa invece per i soprabiti dai colori forti e per i cappelli decorativi, che le consentono di essere vista facilmente nella folla[60].

Anche se frequenta molti eventi culturali, nella vita privata si dice che la regina abbia poco interesse per cultura e arte. I suoi principali interessi sono le corse dei cavalli[61], la fotografia[62] e i cani[63].

È tifosa della squadra di calcio londinese dell'Arsenal[64].

L'immagine pubblica di Elisabetta si è notevolmente ammorbidita, partendo dal rigore che si era autoimposta, anche se resta riservata in pubblico. È stata vista ridere, sorridere e commuoversi molto più che negli anni passati, e si è visto che ha versato alcune lacrime durante alcune cerimonie ufficiali come nel giorno di commemorazione del 2002[65].

La regina invia un annuale Messaggio di Natale (Queen's Christmas Message)[66] al Commonwealth (eccettuato il 1969). Da quando è diventata regina, Elisabetta II passa circa tre ore al giorno con il cosiddetto "doing the boxes", cioè a leggere i documenti di stato che provengono dai vari ministeri, uffici governativi e ambasciate[67]. Questo, con i colloqui che tiene, le permette di restare aggiornata sugli eventi.

Filmografia

Discendenza

Ascendenza

Elisabetta II del Regno Unito Padre:
Giorgio VI del Regno Unito
Nonno paterno:
Giorgio V del Regno Unito
Bisnonno paterno:
Edoardo VII del Regno Unito
Trisnonno paterno:
Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha
Trisnonna paterna:
Vittoria del Regno Unito
Bisnonna paterna:
Alessandra di Danimarca
Trisnonno paterno:
Cristiano IX di Danimarca
Trisnonna paterna:
Luisa d'Assia-Kassel
Nonna paterna:
Maria di Teck
Bisnonno paterno:
Francesco di Teck
Trisnonno paterno:
Alessandro di Württemberg
Trisnonna paterna:
Claudine Rhédey von Kis-Rhéde
Bisnonna paterna:
Maria Adelaide di Cambridge
Trisnonno paterno:
Adolfo di Hannover
Trisnonna paterna:
Augusta di Assia-Kassel
Madre:
Elizabeth Bowes-Lyon
Nonno materno:
Lord Claude Bowes-Lyon
Bisnonno materno:
Lord Claude Bowes-Lyon
Trisnonno materno:
Thomas Lyon-Bowes, Lord Glamis
Trisnonna materna:
Charlotte Grimstead
Bisnonna materna:
Frances Dora Smith
Trisnonno materno:
Oswald Smith
Trisnonna materna:
Henrietta Mildred Hodgson
Nonna materna:
Lady Cecilia Cavendish-Bentinck
Bisnonno materno:
Rev. Charles Cavendish-Bentinck
Trisnonno materno:
Lord William Cavendish-Bentinck
Trisnonna materna:
Lady Anne Wellesley
Bisnonna materna:
Louisa Burnaby
Trisnonno materno:
Edwyn Burnaby
Trisnonna materna:
Anne Caroline Salisbury

Ascendenza patrilineare

Meissen
Meissen
Sassonia
Sassonia
Sassonia-Coburgo
Sassonia-Coburgo
Windsor
Windsor
  1. Teodorico I, conte di Wettin
  2. Dedo, conte di Wettin
  3. Teodorico II, margravio di Bassa Lusazia
  4. Thimo, conte di Brehna
  5. Corrado, margravio di Meissen
  6. Ottone II, margravio di Meissen
  7. Teodorico, margravio-vescovo di Meissen
  8. Enrico III, margravio di Meissen
  9. Alberto II, margravio di Meissen
  10. Federico I, margravio di Meissen
  11. Federico II, margravio di Meissen
  12. Federico III, margravio di Meissen
  13. Federico I, principe elettore di Sassonia
  14. Federico II, principe elettore di Sassonia
  15. Ernesto, principe elettore di Sassonia
  16. Giovanni, principe elettore di Sassonia
  17. Giovanni Federico, principe elettore di Sassonia
  18. Giovanni Guglielmo, duca di Sassonia-Weimar
  19. Giovanni di Sassonia-Weimar
  20. Ernesto I, duca di Sassonia-Gotha e di Sassonia-Altenburg
  21. Giovanni Ernesto, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
  22. Francesco Giosea, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
  23. Ernesto Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
  24. Francesco Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfed
  25. Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha
  26. Alberto, principe consorte del Regno Unito
  27. Edoardo VII, re del Regno Unito e imperatore d'India
  28. Giorgio V, re del Regno Unito e imperatore d'India
  29. Giorgio VI, re del Regno Unito e imperatore d'India
  30. Elisabetta II

Titoli e onorificenze

Titoli e trattamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Titoli e onorificenze di Elisabetta II del Regno Unito.
L'effige della regina Elisabetta II su una moneta britannica.

Il titolo e trattamento completo (solo per il Regno Unito) di Elisabetta II è il seguente:
"Sua Maestà Elisabetta Seconda, per Grazia di Dio, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e dei Suoi altri Reami e Territori, Regina, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede".

Al momento dell'ascesa di Elisabetta al trono le è stato chiesto, dal suo segretario privato, con quale nome avrebbe voluto regnare, e la regina rispose: "Il mio, naturalmente, che altro?"[72]. A Londra, fu proclamata: "regina Elisabetta II, per grazia di Dio Regina di questo Regno e di altri suoi Regni e Territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede"[73]. Nella vita comune la regina viene comunemente chiamata The Queen ("la regina") o Her Majesty ("Sua Maestà"). In una conversazione con la regina, la pratica è cominciare con l'appellativo Your Majesty ("Vostra Maestà") e successivamente utilizzare semplicemente Ma'am ("Signora")[74].

Al momento della successione, il titolo "Elisabetta II" causò qualche controversia in Scozia, dove non c'era mai stata un'Elisabetta I (sebbene non ci fosse stata alcuna simile controversia ai tempi di Guglielmo IV del Regno Unito ed Edoardo VII del Regno Unito). In un raro atto di sabotaggio in Scozia, le nuove buche delle lettere della Royal Mail, recanti le iniziali E. II R. furono fatte saltare. Ne consegue che le caselle postali in Scozia riportano solo una corona e nessuna iniziale reale. Un caso legale, MacCormick v. Lord Advocate (1953 SC 396), fu usato per contestare il diritto della regina a firmarsi Elisabetta II in Scozia, sostenendo che facendo ciò si sarebbero violati gli accordi dell'Atto di Unione (1707). Il caso fu perso sulla base del fatto che i contestatori non avevano diritto di citare la Corona e anche che la numerazione dei sovrani era parte della royal prerogative e non regolata dall'Act of Union. Ci sono altre due materie di controversia, che sono molto meno conosciute. Primo, il fatto che nella Scozia pre-unitaria ci si rivolgesse al sovrano come "Sua Grazia" e non come "Sua Maestà", e poi che il titolo preferito dai re era stato "Re / regina degli scozzesi", piuttosto che "di Scozia" (sebbene questo non fosse conosciuto).

I futuri monarchi britannici ora devono essere numerati in relazione ai loro predecessori, che siano inglesi o scozzesi, con il numero più alto. Applicando questa regola retroattivamente ai monarchi finché l'Act of Union riporti la stessa numerazione[75].

Seguendo una decisione del Commonwealth alla conferenza del 1953, la regina Elisabetta usa differenti titoli in ognuno dei suoi regni. In ogni stato governa da Sovrano prescindendo dagli altri ruoli che assume nei suoi altri Paesi.

Onorificenze e riconoscimenti

Elisabetta II è sovrana di tutti gli ordini cavallereschi e di merito del Regno Unito e degli altri reami del Commonwealth; inoltre, ha ricevuto innumerevoli onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo.
Qui sono elencate solo le onorificenze ricevute prima di salire al trono.

Onorificenze dei reami del Commonwealth

Dama dell'Ordine famigliare reale di re Giorgio V - nastrino per uniforme ordinaria
Dama dell'Ordine famigliare reale di re Giorgio VI - nastrino per uniforme ordinaria
Dama dell'Ordine della Giarrettiera - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce del Venerabile ordine di San Giovanni - nastrino per uniforme ordinaria
Dama dell'Ordine della Corona d'India - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del giubileo d'argento di Giorgio V - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'incoronazione di Giorgio VI - nastrino per uniforme ordinaria
Defence_Medal - nastrino per uniforme ordinaria
War Medal (1939-1945) - nastrino per uniforme ordinaria
Canadian Forces Decoration (Canada) - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze degli altri paesi

Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di classe suprema dell'Ordine delle Virtù (Egitto) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di Gran croce della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro dell'Ordine di Ojaswi Rajanya (Nepal) - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine di Sant'Olga e di Santa Sofia (Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria

Stemmi e stendardi personali

Dal 21 aprile 1944[81] la regina Elisabetta ha uno stemma reale[82] ma, dopo la sua ascesa al trono, ha adottato uno stemma reale leggermente differente che viene anche usato come stendardo dei monarchi britannici[83].

Note

  1. ^ The official website of The British Monarchy
  2. ^ What is a Commonwealth Realm?, su royal.gov.uk, Royal Households of the United Kingdom, 2 agosto 2011. URL consultato il 2 agosto 2011.
  3. ^ Royal Household, Her Majesty the Queen, su royal.gov.uk, Queen's Printer, 2 agosto 2011. URL consultato il 2 agosto 2011.
  4. ^ 60 anni sul trono d'Inghilterra Elisabetta festeggia il giubileo - Repubblica.it
  5. ^ Elisabetta II, record del regno più lungo: la foto ufficiale.
  6. ^ Caroline Davies, Business as usual as Queen becomes longest reigning British monarch, su The Guardian, Guardian Media Group, 9 settembre 2015.
  7. ^ (EN) Kevin Lynch, Elizabeth II sets new record for Longest reigning queen ever, su Guinness World Records, 9 settembre 2015. URL consultato il 18 aprile 2016.
  8. ^ Brandreth, p. 103; Pimlott, pp. 2–3; Lacey, pp. 75–76; Roberts, p. 74
  9. ^ Pimlott, p. 12.
  10. ^ Williamson, p. 205.
  11. ^ Pimlott, pp. 14–16
  12. ^ Crawford, p. 26; Pimlott, p. 20; Shawcross, p. 21.
  13. ^ Brandreth, p. 124; Lacey, pp. 62–63; Pimlott, pp. 24, 69.
  14. ^ Her Majesty The Queen: Education, su royal.gov.uk, Official website of the British Monarchy. URL consultato il 2 agosto 2011.
  15. ^ larepubblica.it
  16. ^ Brandreth, pp. 108–110; Lacey, pp. 159–161; Pimlott, pp. 20, 163.
  17. ^ Brandreth, pp. 108–110.
  18. ^ Brandreth, p. 105; Lacey, p. 81; Shawcross, pp. 21–22.
  19. ^ Bond, p. 8; Lacey, p. 76; Pimlott, p. 3.
  20. ^ Lacey, pp. 97–98.
  21. ^ Marr, pp. 78, 85; Pimlott, pp. 71–73.
  22. ^ Biography of HM Queen Elizabeth the Queen Mother: Activities as Queen, Official website of the British Monarchy. URL consultato l'8 agosto 2011.
  23. ^ Crawford, pp. 104–114; Pimlott, pp. 56–57.
  24. ^ Crawford, pp. 114–119; Pimlott, p. 57.
  25. ^ Archive:Children's Hour: Princess Elizabeth, BBC, 13 ottobre 1940. URL consultato il 22 luglio 2009.
  26. ^ royal.gov.uk, http://www.royal.gov.uk/HMTheQueen/Publiclife/EarlyPublicLife/Earlypubliclife.aspx.
  27. ^ Pimlott, p. 71.
  28. ^ London Gazette, n. 36973, 6 marzo 1945, p. 1315. URL consultato il 3 agosto 2011.
  29. ^ Early public life, Official website of the British Monarchy. URL consultato il 4 agosto 2011.
  30. ^ London Gazette, n. 37205, 31 luglio 1945, p. 3972. URL consultato il 4 agosto 2011.
  31. ^ Bond, p. 10; Pimlott, p. 79.
  32. ^ 21st birthday speech, Official website of the British Monarchy. URL consultato il 5 agosto 2011.
  33. ^ Bond, p. 10; Brandreth, pp. 132–136, 166–169; Lacey, pp. 119, 126, 135.
  34. ^ Heald, p. 77.
  35. ^ channel4.com, http://www.channel4.com/history/microsites/R/real_lives/prince_philip_t.html.
  36. ^ Crawford, p. 180.
  37. ^ Heald, p. xviii.
  38. ^ thegazette.co.uk, https://www.thegazette.co.uk/London/issue/38128/page/5495.
  39. ^ 60 Diamond Wedding anniversary facts, su royal.gov.uk, Official website of the British Monarchy, 18 novembre 2007. URL consultato il 3 agosto 2011.
  40. ^ Bradford, p. 454
  41. ^ Brandreth, pp. 240–241; Lacey, p. 166; Pimlott, pp. 169–172
  42. ^ Brandreth, pp. 245–247; Lacey, p. 166; Pimlott, pp. 173–176; Shawcross, p.16
  43. ^ Charteris quoted in Pimlott, p. 179 and Shawcross, p. 17
  44. ^ Cotton, Belinda; Ramsey, Ron, By appointment: Norman Hartnell's sample for the Coronation dress of Queen Elizabeth II, National Gallery of Australia. URL consultato l'8 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
  45. ^ a b Pimlott, pp. 186–187
  46. ^ Dizionario enciclopedico -Elisabetta II (Londra, 1926) Archiviato l'11 novembre 2011 in Internet Archive.
  47. ^ Opening of the Olympic and Paralympic Games, su royal.gov.uk, Royal Household. URL consultato il 1º marzo 2012.
  48. ^ Canada's Olympic Broadcast Media Consortium Announces Broadcast Details for London 2012 Opening Ceremony, Friday, su bellmediapr.ca, Bell Media, 24 luglio 2012. URL consultato il 30 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).
  49. ^ BBC News - Queen honoured with Bafta award for film and TV support
  50. ^ (EN) Gordon Rayner, Margaret Thatcher dies: from grocer's daughter to MP, in The Daily Telegraph, 8 aprile 2013. URL consultato l'8 aprile 2013.
  51. ^ Gb, la regina parteciperà ai funerali della Thatcher
  52. ^ The Queen's Diamond Jubilee message, su royal.gov.uk, Royal Household. URL consultato il 31 maggio 2012.
  53. ^ Home - Buckingham Palace Coronation Festival 2013
  54. ^ Debrett's : "The Queen's Diamond Jubilee", qv. www.debretts.com
  55. ^ www.telegraph.co.uk
  56. ^ www.royal.gov.uk
  57. ^ Hamilton, Alan (21 December 2007) "The record-breaking age of Elizabeth, longest-lived monarch to reign over us", The Times, retrieved 14 September 2008
  58. ^ "House of Windsor (Feb 8, 1960)"
  59. ^ a b Elisabetta II è la discendente di Maometto: si riaccende il dibattito - Tgcom24, in Tgcom24. URL consultato il 28 aprile 2018.
  60. ^ Jess Cartner-Morley, Elizabeth II, belated follower of fashion, in The Guardian, Guardian Media Group, 9 agosto 2011, p2, G2 section, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 9 agosto 2011.
  61. ^ 80 Facts About The Queen, su royal.gov.uk, British Monarchy Official Website. URL consultato il 18 gennaio 2007.
  62. ^ 80 Facts About The Queen, su royal.gov.uk, British Monarchy Official Website. URL consultato il 18 gennaio 2007.
  63. ^ 80 Facts About The Queen, su royal.gov.uk, British Monarchy Official Website. URL consultato il 18 gennaio 2007.
  64. ^ La Regina tifa Arsenal, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 3 aprile 2007. URL consultato il 25 luglio 2014.
  65. ^ BBC: "Queen's Tears for War Dead"
  66. ^ The Queen's Christmas message 2010
  67. ^ La Regina Elisabeth 2nd
  68. ^ The Queen, su Box Office Mojo, Internet Movie Database. URL consultato il 27 giugno 2010.
  69. ^ (EN) Nicolas Brown, How James Bond whisked the Queen to the Olympics, in bbc.co.uk, 27 luglio 2012.
  70. ^ Anche in Italia è noto con il nome originale inglese William anziché "Guglielmo", a differenza della maggior parte dei suoi parenti e dei suoi avi e in genere dei sovrani e principi stranieri, il cui nome viene solitamente tradotto.
  71. ^ Anche in Italia è noto con il nome originale inglese Henry anziché "Enrico", a differenza della maggior parte dei suoi parenti e dei suoi avi e in genere dei sovrani e principi stranieri, il cui nome viene solitamente tradotto.
  72. ^ Arthur Bousfield, Toffoli, Gary, Fifty Years the Queen, Toronto, Dundurn Press, 2002, p. 72, ISBN 1-55002-360-8.
  73. ^ Supplement to the London Gazette, su london-gazette.co.uk, n. 39458, 6 febbraio 1952, p. 1.
  74. ^ Greeting a member of The Royal Family, Official website of the British Monarchy. URL consultato il 10 agosto 2011.
  75. ^ Winston Churchill, House of Commons Official Report cols 199-201, 15 April 1953
  76. ^ Royal Collection: Queen & Commonwealth: Orders 5/35.[collegamento interrotto]
  77. ^ Royal Collection: Queen & Commonwealth: Orders 6/35. Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  78. ^ Royal Collection: Queen & Commonwealth: Orders 1/35. Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  79. ^ Supplement to The London Gazette, 6 June 1947, pag. 2569.
  80. ^ Volks krant, State visit of Netherlands in United Kingdom, 11/1982, Group Photo
  81. ^ Velde, François, Marks of cadency in the British royal family, Heraldica, 19 aprile 2008. URL consultato il 21 giugno 2010.
  82. ^ Heraldry Traditions, Lieutenant Governor of British Columbia, 2007. URL consultato il 21 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2010).
  83. ^ Personal flags, Official website of the British Monarchy. URL consultato il 21 giugno 2010.
  84. ^ Department of Canadian Heritage, Canada: Symbols of Canada (PDF), Ottawa, Her Majesty the Queen in Right of Canada, 2010, p. 6. URL consultato il 13 marzo 2011.
  85. ^ Arthur Bousfield, Toffoli, Gary, Fifty Years the Queen, Toronto, Dundurn Press, 2002, p. 35, ISBN 1-55002-360-8.
  86. ^ Coat of Arms of Canada, Royal Heraldry Society of Canada, 5 febbraio 2009. URL consultato il 13 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2012).
  87. ^ Treasury Board of Canada Secretariat, Federal Identity Program: Top 10 Policy Guidance Issues, Government of Canada. URL consultato il 4 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord Successore
Giorgio VI dal 6 febbraio 1952 in carica
Predecessore Capo del Commonwealth Successore
Giorgio VI dal 6 febbraio 1952 in carica
Predecessore Regina del Canada Successore
Giorgio VI
come Re dei Dominon Britannici d'Oltremare
dal 6 febbraio 1952 in carica
Predecessore Regina dell'Australia Successore
Giorgio VI
come Re dei Dominion Britannici d'Oltremare
dal 6 febbraio 1952 in carica
Predecessore Regina della Nuova Zelanda Successore File:Royal Standard of New Zealand.svg
Giorgio VI
come Re dei Dominion Britannici d'Oltremare
dal 6 febbraio 1952 in carica
Predecessore Regina della Giamaica Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1962 in carica
Predecessore Regina di Barbados Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1966 in carica
Predecessore Regina delle Bahamas Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1973 in carica
Predecessore Regina di Grenada Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1974 in carica
Predecessore Regina della Papua Nuova Guinea Successore
se stessa come Regina d'Australia dal 1975 in carica
Predecessore Regina delle Isole Salomone Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1978 in carica
Predecessore Regina di Tuvalu Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1978 in carica
Predecessore Regina di Santa Lucia Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1979 in carica
Predecessore Regina di Saint Vincent e Grenadine Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1979 in carica
Predecessore Regina di Antigua e Barbuda Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1981 in carica
Predecessore Regina del Belize Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1981 in carica
Predecessore Regina di Saint Kitts e Nevis Successore
se stessa come Regina del Regno Unito dal 1981 in carica
Predecessore Regina del Pakistan Successore
Giorgio VI
come Re dei Dominion Britannici d'Oltremare
1952-1956 titolo soppresso
Predecessore Regina del Sudafrica Successore
Giorgio VI
come Re dei Dominion Britannici d'Oltremare
1952-1961 titolo soppresso
Predecessore Regina del Ceylon Successore
Giorgio VI
come Re dei Dominion Britannici d'Oltremare
1952-1972 titolo soppresso
Predecessore Regina del Ghana Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1957-1960 titolo soppresso
Predecessore Regina della Nigeria Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1960-1963 titolo soppresso
Predecessore Regina del Tanganica Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1961-1962 titolo soppresso
Predecessore Regina della Sierra Leone Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1961-1971 titolo soppresso
Predecessore Regina dell'Uganda Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1962-1963 titolo soppresso
Predecessore Regina di Trinidad e Tobago Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1962-1976 titolo soppresso
Predecessore Regina del Kenya Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1963-1964 titolo soppresso
Predecessore Regina del Malawi Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1964-1966 titolo soppresso
Predecessore Regina di Malta Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1964-1974 titolo soppresso
Predecessore Regina del Gambia Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1965-1970 titolo soppresso
Predecessore Regina della Guyana Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1966-1970 titolo soppresso
Predecessore Regina di Mauritius Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1968-1992 titolo soppresso
Predecessore Regina delle Figi Successore
se stessa come Regina del Regno Unito 1970-1987 titolo soppresso
Predecessore Erede al trono britannico Successore
Albert, duca di York
Poi sovrano col nome di Giorgio VI
Erede presuntiva
1936 - 1952
Carlo, principe del Galles
Predecessore Precedenza nella paria del Regno Unito (Gentlemen) Successore
nessuno SM la Regina Il Duca di Edimburgo
Predecessore Precedenza nella paria del Regno Unito (Ladies) Successore
nessuno SM la Regina La Duchessa di Cornovaglia
Predecessore Precedenza nella paria del Canada Successore
nessuno SM la Regina Il Governatore Generale del Canada
Predecessore Lord High Admiral Successore
titolo creato 1964 - 2011 Filippo, duca di Edimburgo
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