Vahagn Khachaturyan

Vahagn Khachaturyan; Վահագն Խաչատուրյան
Presidente dell'Armenia
In carica
Inizio mandato	13 marzo 2022
Predecessore	Alen Simonyan (ad interim)
Ministro dell'Industria High-Tech della Repubblica di Armenia
Durata mandato	4 agosto 2021 –; 11 marzo 2022
Vice	Davit Sahakyan; Robert Khachatryan
Predecessore	Hayk Chobanyan
Successore	Robert Khachatryan
Sindaco di Erevan
Durata mandato	4 dicembre 1992 –; 22 febbraio 1996
Predecessore	Hambardzoum Galstyan
Successore	Ashot Mirzoyan
Dati generali
Partito politico	Indipendente
Università	Armenian State University of Economics
Professione	politico

Vahagn Garniki Khachaturyan (in armeno: Վահագն Գառնիկի Խաչատուրյան^?; in russo Ваагн Гарникович Хачатрян^?, traslitterato Vaagn Garnikovich Khachatryan; Sisian, 22 aprile 1959) è un economista e politico armeno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vahagn Khachatryan è nato nel 1959 nella città di Sisian, nell'Armenia sovietica. Nel 1976 si è diplomato alla Yerevan Secondary School n. 118 con una medaglia d'oro, nel 1976-1980 si è laureato in economia allo Yerevan Institute of National Economy.^[1].

Nel 1980 si laurea presso l'Istituto di Economia Nazionale di Yerevan, con la qualifica di economista. Tra il 1982-1989 ha lavorato nell'impresa "HrazdanMash" (Hrazdan Instrumental Production), e nel quadriennio1989-1992 è stato vicedirettore generale della fabbrica "Mars".

Nel 2002 è stato nominato Vicepresidente del Centro di Scienze Politiche, Giurisprudenza e Ricerche Economiche.

È autore di vari articoli scientifici e professionali, traduzioni di libri e pubblicazioni di ambito economico e politico.

È sposato e ha 2 figli.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Per sei anni dal 1990 al 1996 è stato vice del consiglio comunale di Yerevan.

Il 4 dicembre inizia 1992 il suo mandato come sindaco di Yerevan incarico ricoperto sino al 22 febbraio 1996.^[2] Tra il 1995-1999 è stato Deputato dell'Assemblea Nazionale, in seguito tra il 1996-1998 ha ricoperto il ruolo di Consigliere del Presidente della Repubblica di Armenia Lewon Ter-Petrosyan.

È stato membro del Congresso nazionale armeno fino alle sue dimissioni avvenute nel 2017 e ha guidato la lista del partito del primo Presidente della Repubblica d'Armenia, Lewon Ter-Petrosyan, nelle elezioni del consiglio comunale di Yerevan del 2013.

Il 4 agosto 2021, con decreto del Presidente della Repubblica di Armenia, è stato nominato Ministro dell'Industria High-Tech della Repubblica di Armenia.

Presidenza della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le dimissioni del Presidente dell'Armenia Armen Sarkissian nel gennaio 2022, il partito Contratto Civile ha proposto Khachaturyan come candidato alla Presidenza.^[3].

Il 3 marzo 2022 nel secondo turno di votazioni è stato eletto, con 71 voti a favore, alla carica di Presidente dell'Armenia.^[4]. Il 13 marzo 2022 ha assunto ufficialmente la carica Presidenziale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Intervista di Vahagn Khachatryan alla stazione radio "Liberty"

Predecessore	Presidente dell'Armenia	Successore
Alen Simonyan (ad Interim)	13 marzo 2022 -	in carica

Predecessore	Ministro dell'Industria High-Tech della Repubblica d'Armenia	Successore
Hayk Chobanyan	04 agosto 2021 - 11 marzo 2022	?

Predecessore	Sindaco di Erevan	Successore
Hambardzoum Galstyan	4 dicembre 1992 - 22 febbraio 1996	Ashot Mirzoyan

Portale Biografie

Portale Politica

[1] Biografia tratta dal sito del Governo della Repubblica d'Armenia

[2] Il rappresentante dell'ANC Vahagn Khachatryan si candiderà a sindaco di Yerevan?

[3] Vahagn Khachaturyan officially nominated for President of Armenia

[4] Vahagn Khachaturyan è stato eletto Presidente della Repubblica d'Armenia

[1]

[2]

[3]

[4]

V · D · M Politica dell'Armenia
Istituzioni	Costituzione · Presidente: Vahagn Khachaturyan · Primo ministro: Nikol Pashinyan · Assemblea Nazionale
Elezioni	Presidenziali 2018 · Parlamentari 2021
Suddivisioni	Province · Comuni

V · D · M Capi di Stato dell'Asia
Ex-URSS e Asia centrale	Russia: Vladimir Putin (2018) • Georgia: Salomé Zourabichvili (2018) • Azerbaigian: İlham Əliyev (2018) • Armenia: Vahagn Khachaturyan (2022) • Kazakistan: Qasym-Jomart Toqaev (2022) • Kirghizistan: Sadır Japarov (2021) • Tagikistan: Emomalī Rahmon (2020) • Turkmenistan: Serdar Berdimuhamedow (2022) • Uzbekistan: Shavkat Mirziyoyev (2021)
Asia occidentale	Cipro: Nikos Christodoulidīs (2023) • Turchia: Recep Tayyip Erdoğan (2018) • Siria: Bashar al-Assad (2021) • Libano: Michel Aoun (2016) • Giordania: Abd Allah II di Giordania (Re, dal 1999) • Israele: Isaac Herzog (2021) • Palestina: Mahmūd Abbās (2005) • Arabia Saudita: Salman dell'Arabia Saudita (Re, dal 2015) • Bahrein: Hamad bin Isa Al Khalifa (Re, dal 2002) • Emirati Arabi Uniti: Mohammed bin Zayed Al Nahyan (2022) • Qatar: Tamim bin Hamad Al Thani (Emiro, dal 2013) • Oman: Haytham bin Tariq Al Sa'id (Sultano, dal 2020) • Yemen: Rashad al-Alimi (2022, come Presidente del Consiglio di Direzione Presidenziale) • Iraq: Abdul Latif Rashid (2022) • Kuwait: Nawaf Al-Ahmad Al-Jaber Al Sabah (Emiro, dal 2020) • Iran: Ebrahim Raisi (2021)
Asia meridionale	Afghanistan: Amrullah Saleh e Hibatullah Akhundzada (2021) • Pakistan: Arif Alvi (2018) • India: Droupadi Murmu (2022) • Bangladesh: Shahabuddin Chuppu (2023) • Bhutan: Jigme Khesar Namgyel Wangchuck (Re, dal 2006) • Nepal: Ram Chandra Poudel (2023) • Sri Lanka: Ranil Wickremesinghe (2022) • Maldive: Ibrahim Mohamed Solih (2018)
Sud-est asiatico	Laos: Thongloun Sisoulith (2021) • Cambogia: Norodom Sihamoni (Re, dal 2004) • Vietnam: Võ Văn Thưởng (2023) • Thailandia: Rama X (Re, dal 2016) • Birmania: Myint Swe (2021, ad interim) • Singapore: Halimah Yacob (2017) • Indonesia: Joko Widodo (2019) • Filippine: Ferdinand Marcos Jr. (2022) • Brunei: Hassanal Bolkiah (Sultano, dal 1967) • Malaysia: Abdullah di Pahang (Sovrano, dal 2019) • Timor Est: José Ramos-Horta (2022)
Asia orientale	Cina: Xi Jinping (2013) • Taiwan: Tsai Ing-wen (2020) • Mongolia: Ukhnaagiin Khürelsükh (2021) • Corea del Nord: Kim Jong-un (2011) • Corea del Sud: Yoon Suk-yeol (2022) • Giappone: Naruhito (Imperatore, dal 2019)