Safet Sušić

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Safet Sušić
Sušić nel 2013
Nazionalità Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina (dal 1992)
Altezza 174 cm
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera 1992 - giocatore
2018 - allenatore
Carriera
Giovanili
1971-1972Krivaja Zavidovići
1972-1973Sarajevo
Squadre di club1
1973-1982Sarajevo221 (85)
1982-1991Paris Saint-Germain343 (85)
1991-1992Red Star17 (3)
Nazionale
1977-1990Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia54 (21)
Carriera da allenatore
1994-1995Cannes
1996-1999İstanbulspor
2001Al-Hilal
2004-2005Konyaspor
2005-2006Ankaragücü
2006-2007Çaykur Rizespor
2007-2008Çaykur Rizespor
2008Ankaraspor
2009-2014Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina
2015-2016Évian TG
2017Alanyaspor
2018Akhisar Belediyespor
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Safet Sušić (in caratteri cirillici Сафет Сушић; Zavidovići, 13 aprile 1955) è un allenatore di calcio ed ex calciatore jugoslavo, bosniaco dal 1992, di ruolo centrocampista o attaccante.

Ha un fratello maggiore, Sead, che giocò con alterne fortune tra Jugoslavia, Canada e Belgio dal 1970 al 1982.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Era un trequartista[1] dotato di buona tecnica e che ingannava gli avversari con una finta nota come kičma[2][3] (in italiano colonna vertebrale).

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Sušić in azione al Paris Saint-Germain per gli ottavi di finale della Coppa delle Coppe 1983-1984 contro la Juventus

Sušić cominciò la sua carriera nel Krivaja, squadra di Zavidovići. Da giovane si trasferì al Sarajevo, con il quale giocò 600 partite e realizzò 400 gol. Nella stagione 1979-1980 vinse il titolo di capocannoniere del campionato jugoslavo con 21 gol. Nel 1979 fu nominato "Miglior giocatore della Jugoslavia" e "Miglior sportivo della Bosnia ed Erzegovina".

Il 29 aprile 1982 Luciano Moggi, all'epoca direttore sportivo del Torino, annunciò di aver ingaggiato Sušić,[4] tuttavia il bosniaco aveva già firmato un contratto con l'Inter.[5] Ne nacque una querelle: alla fine entrambe le squadre italiane fecero un passo indietro e il bomber si trasferì al Paris Saint-Germain.

Con il club parigino divenne una star di livello europeo. Nel 1982-1983 contribuì alla vittoria della Coppa di Francia segnando tre gol nella doppia semifinale con il Tours e un gol nella vittoriosa finale contro il Nantes (3-2). Nel 1985-1986 segnò tre gol nella stagione che vide il PSG vincere il primo titolo francese nella sua storia. Con la squadra realizzò 96 reti e 61 assist dal 1982 al 1991, issandosi al terzo posto dei calciatori più presenti nella storia del PSG, con 343 partite giocate, straniero più presente di ogni epoca con la maglia del club parigino. Il 22 settembre 1984. nella partita vinta per 7-1 in casa contro il Bastia, fornì cinque assist per altrettante marcature dei suoi compagni. Chiuse la carriera militando nel Red Star nella stagione 1991-1992.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Sušić fu convocato 54 volte in nazionale jugoslava, mettendo a segno 21 gol dal 1977 al 1990. Con la maglia della Jugoslavia prese parte al mondiale del 1982, all'europeo del 1984 e al mondiale del 1990.

Sušić è l'ultimo calciatore in ordine cronologico ad aver realizzato una tripletta alla nazionale italiana, in occasione dell'amichevole di Zagabria del 13 giugno 1979 fra Jugoslavia e Italia, conclusasi col successo dei balcanici per 4-1.[6]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Da allenatore Sušić cominciò guidando il Cannes nel 1994-1995, poi si spostò in Turchia, allenando l'İstanbulspor dal 1996 al 1998. Nel 2001 guidò per qualche mese l'Al-Hilal di Riad, prima di tornare in Turchia per guidare il Konyaspor nella stagione 2004-2005. Nella stagione seguente sedette sulla panchina dell'Ankaragücü. Passato al Çaykur Rizespor, fu alla guida della compagine di Rize in dodici match nella prima metà della stagione 2006-2007. Esonerato, tornò sulla panchina della squadra nella stagione 2007-2008, ma nel febbraio 2008 fu nuovamente sollevato dall'incarico. Nel marzo 2008 passò ad allenare l'Ankaraspor, dove rimase fino al 2009.

Il 28 dicembre 2009 divenne commissario tecnico della nazionale della Bosnia ed Erzegovina. Dopo aver ottenuto solo due vittorie nelle prime sei partite fu severamente criticato dai media, ma rimase in sella e riuscì a condurre i suoi alla qualificazione al play-off per l'accesso all'europeo di Polonia-Ucraina 2012 contro il Portogallo, che tuttavia prevalse nettamente sui bosniaci nel novembre 2011.

Dall'agosto 2012 all'agosto 2013 la Bosnia ed Erzegovina fece registrare una striscia di risultati utili di nove partite e l'8 agosto 2013 si issò in vetta alla posizione più alta mai raggiunta nella classifica mondiale della FIFA, il 13º posto. Nell'ottobre seguente la nazionale allenata da Sušić ottenne la qualificazione al campionato del mondo 2014, la prima per un grande torneo dopo l'indipendenza del paese, battendo per 1-0 la Lituania.[7] In Brasile, nella fase finale, la Bosnia ed Erzegovina uscì al primo turno, dopo due sconfitte contro Argentina (2-1) e Nigeria (1-0) e una vittoria contro l'Iran (3-1). Nel luglio 2014 Sušić, dopo essersi dimesso, tornò sui propri passi e rinnovò il contratto per altri due anni. Gli scarsi risultati ottenuti nelle prime quattro partite di qualificazione al campionato d'Europa 2016 causarono l'esonero dell'allenatore, all'indomani della sconfitta contro Israele.

Nella stagione 2015-2016 fu nominato allenatore dell'Évian, nella seconda serie francese, ma fu esonerato l'11 gennaio 2016. Nella stagione successiva, il 27 gennaio 2017, fu ingaggiato dall'Alanyaspor, nella Süper Lig turca. Fu esonerato il 25 dicembre seguente. Il 21 giugno 2018 fu annunciato il suo ingaggio da parte dell'Akhisar Belediyespor, squadra turca.[8]

Golden Player[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2003, nei festeggiamenti per il 50º anniversario della UEFA, fu nominato Golden Player dalla Federcalcio del suo paese come più forte giocatore bosniaco degli ultimi 50 anni.[9] In quell'occasione Gerd Müller disse: "Se si dovesse inserire Safet Sušić in una classifica dei più grandi cannonieri di sempre, lo si metterebbe almeno nei primi 40".

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Viene nominato nel film Il favoloso mondo di Amélie dal telecronista di una partita.[3] Durante il film la piccola Amélie si vendica di un dispetto che le aveva fatto qualche giorno prima un vicino di casa: manomettendo per pochi secondi alla volta l'antenna tv del vicino lo costringe a vedere solo a tratti una partita in cui il telecronista tesse le lodi di questo calciatore che va numerose volte a segno.[3]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Jugoslavia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
5-10-1977 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 4 – 3 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 2
13-11-1977 Bucarest Romania Bandiera della Romania 4 – 6 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1978 3
16-11-1977 Salonicco Grecia Bandiera della Grecia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Coppa dei Balcani 1977 -
30-11-1977 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Qual. Mondiali 1978 -
5-4-1978 Teheran Iran Bandiera dell'Iran 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
18-5-1978 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Uscita al 78’ 78’
4-10-1978 Zagabria Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 2 Bandiera della Spagna Spagna Qual. Euro 1980 -
25-10-1978 Bucarest Romania Bandiera della Romania 3 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1980 -
13-6-1979 Zagabria Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 4 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole 3
16-9-1979 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 4 – 2 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole 3
10-10-1979 Valencia Spagna Bandiera della Spagna 0 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1980 -
31-10-1979 Kosovska Mitrovica Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera della Romania Romania Qual. Euro 1980 -
14-11-1979 Novi Sad Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 5 – 0 Bandiera di Cipro Cipro Qual. Euro 1980 -
22-3-1980 Sarajevo Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Amichevole - cap.
30-3-1980 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 0 Bandiera della Romania Romania Coppa dei Balcani 1980 1
26-4-1980 Borovo Naselje Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole -
27-8-1980 Belgrado Romania Bandiera della Romania 2 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Coppa dei Balcani 1980 1
10-9-1980 Lussemburgo Lussemburgo Bandiera del Lussemburgo 0 – 5 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1982 1
27-9-1980 Lubiana Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera della Danimarca Danimarca Qual. Mondiali 1982 -
21-11-1981 Novi Sad Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 5 – 0 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Qual. Mondiali 1982 -
29-11-1981 Il Pireo Grecia Bandiera della Grecia 1 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1982 -
17-6-1982 Saragozza Irlanda del Nord Bandiera dell'Irlanda del Nord 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1982 - 1º turno -
20-6-1982 Valencia Spagna Bandiera della Spagna 2 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1982 - 1º turno -
24-6-1982 Saragozza Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera dell'Honduras Honduras Mondiali 1982 - 1º turno -
13-10-1982 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 3 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1984 - cap. Uscita al 62’ 62’
1-6-1983 Sarajevo Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera della Romania Romania Amichevole - cap.
12-10-1983 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 1 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Euro 1984 1
12-11-1983 Zagabria Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 2 Bandiera della Francia Francia Amichevole - Uscita al 79’ 79’
14-12-1983 Cardiff Galles Bandiera del Galles 1 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1984 -
21-12-1983 Spalato Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 2 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Qual. Euro 1984 2
2-6-1984 Oeiras Portogallo Bandiera del Portogallo 2 – 3 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 1
7-6-1984 La Línea de la Concepción Spagna Bandiera della Spagna 0 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 1
13-6-1984 Lens Belgio Bandiera del Belgio 2 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Euro 1984 - 1º turno -
16-6-1984 Lione Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 5 Bandiera della Danimarca Danimarca Euro 1984 - 1º turno -
19-6-1984 Saint-Étienne Francia Bandiera della Francia 3 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Euro 1984 - 1º turno -
19-11-1988 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 2 Bandiera della Francia Francia Qual. Mondiali 1990 1
11-12-1988 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 4 – 0 Bandiera di Cipro Cipro Qual. Mondiali 1990 -
5-4-1989 Amarousio Grecia Bandiera della Grecia 1 – 4 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
29-4-1989 Parigi Francia Bandiera della Francia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1990 -
27-5-1989 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - cap.
14-6-1989 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 1 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1990 - Uscita al 67’ 67’
6-9-1989 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 1 Bandiera della Scozia Scozia Qual. Mondiali 1990 -
11-10-1989 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Mondiali 1990 -
13-12-1989 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 2 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Uscita al 78’ 78’
28-3-1990 Łódź Polonia Bandiera della Polonia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
26-5-1990 Lubiana Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole -
3-6-1990 Zagabria Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Uscita al 59’ 59’
10-6-1990 Milano Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 4 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1990 - 1º turno - Uscita al 56’ 56’
14-6-1990 Bologna Colombia Bandiera della Colombia 0 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1990 - 1º turno -
19-6-1990 Bologna Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 4 – 1 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Mondiali 1990 - 1º turno 1
26-6-1990 Verona Spagna Bandiera della Spagna 1 – 2 dts Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1990 - Ottavi di finale - Uscita al 55’ 55’
30-6-1990 Firenze Argentina Bandiera dell'Argentina 0 – 0 dts
(3 – 2 dtr)
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1990 - Quarti di finale - Uscita al 62’ 62’
31-10-1990 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 4 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Qual. Euro 1992 - Uscita al 63’ 63’
14-11-1990 Copenaghen Danimarca Bandiera della Danimarca 0 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1992 -
Totale Presenze 54 Reti 21

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Paris Saint-Germain: 1985-1986
Paris Saint-Germain: 1982-1983

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1979
1979-1980 (17 gol, a pari merito con Dragoljub Kostić)

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Akhisar Belediyespor: 2018

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Bosnia ed Erzegovina ai Mondiali, su ilpost.it, 1º giugno 2014. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  2. ^ Stefano Olivari, Lo sport e il confine del mondo, ripasso di Tavcar, su indiscreto.info, 17 gennaio 2020. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  3. ^ a b c Estremo sacrificio, estrema gloria, su rivistacontrasti.it, 25 ottobre 2017. URL consultato il 24 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2020).
  4. ^ Ala Sinistra, Mezzala Destra, Lucky Luciano, Kaos Edizioni, 2006, p. 22
  5. ^ Da Susic a Berbatov, gli 'scippi' last minute, su ansa.it, 30 agosto 2012.
  6. ^ Bruno Perucca, La Nazionale d'attacco fa acqua in difesa: 4-1, in La Stampa, 14 giugno 1979, p. 21.
  7. ^ La Bosnia ai Mondiali per la prima volta. E Sarajevo va di nuovo a fuoco (di passione), su Il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2013.
  8. ^ (EN) Bosnian manager Susic agrees to join Akhisarspor, su turkishfootballnews.com, 21 giugno 2018.
  9. ^ (EN) Golden Players take centre stage, su uefa.com, 29 novembre 2003 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2004).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN311580669 · WorldCat Identities (ENviaf-311580669