Pareto (Italia)
Pareto comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Walter Borreani (lista civica) dal 25-5-2014 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 44°31′03″N 8°22′58″E / 44.5175°N 8.382778°E | ||
Altitudine | 476 m s.l.m. | ||
Superficie | 41,74 km² | ||
Abitanti | 544[1] (30-11-2019) | ||
Densità | 13,03 ab./km² | ||
Frazioni | Miogliola, Roboaro | ||
Comuni confinanti | Cartosio, Giusvalla (SV), Malvicino, Mioglia (SV), Ponzone, Sassello (SV), Spigno Monferrato | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 15010 | ||
Prefisso | 019 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 006125 | ||
Cod. catastale | G334 | ||
Targa | AL | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 882 GG[3] | ||
Nome abitanti | paretesi | ||
Patrono | Santi Pietro e Paolo | ||
Giorno festivo | 29 giugno | ||
Cartografia | |||
Mappa del comune di Pareto all'interno della provincia di Alessandria | |||
Sito istituzionale | |||
Pareto (Parèj in piemontese e in ligure) è un comune italiano di 544 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte, al confine con la provincia di Savona. Il comune ha legami linguistici e economici con Savona e la Riviera di Ponente da cui dista solo 30 km. Il paese inoltre dista 27 km da Acqui Terme, 37 km da Ovada, 60 km da Genova e da Alessandria. Fa parte della unione dei comuni Suol d'Aleramo.
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Il nome del borgo è stato interpretato erroneamente secondo una paretimologia che lo connette al Latino piretus, 'pereto'. Trattasi evidentemente di paretimologia, derivando, invece, il toponimo dalla radice indoeuropea *br- / *bar-, col significato di 'roccia', 'pietra', 'collina', 'montagna', 'pendio', = Latino pǎrǐēs, 'parete di roccia', 'parete di una montagna'. Il toponimo avrebbe avuto origine in epoca indoeuropea (Par-eto ~ Par- < PIE *br- / *bar-, 'pietra', 'collina', 'montagna', 'pendio', + -eto [< Latino -etum, 'villaggio'] = *breto / *bar-eto → *par-eto = Pareto, 'borgo che sorge su una collina')[4].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Fin dall'epoca longobarda il territorio era inserito nei possedimenti dell'abbazia di San Colombano di Bobbio (PC) attraverso il controllo dell'abbazia di San Salvatore di Giusvalla e che dipendeva quindi in ultima istanza dalla Santa Sede[5], assieme ai tanti possedimenti, il territorio era inserito nel grande feudo reale ed imperiale monastico[6][7][8].
Dopo l'assalto e la distruzione dell'abbazia di Giusvalla ad opera dei Saraceni e le continue scorrerie sul territorio, dopo pochi anni tali episodi convinsero Anselmo, figlio del marchese Aleramo, ad erigere la nuova abbazia di San Quintino[9] di Spigno Monferrato nell'alessandrino, come forma di contrasto alle scorrerie e difesa dei pellegrini e della via commerciale lungo la via tra Savona e Acqui Terme.
Il borgo venne quindi compreso nella Marca Aleramica dal X secolo[9], e divenne possesso di Bonifacio del Vasto nel 1091, nel 1142 divenne dominio feudale della famiglia dei Del Carretto[9].
Nei secoli successivi il territorio cambiò più volte proprietario signorile, passando prima nel Marchesato di Ponzone e poi per divisione nel Marchesato di Bosco.
Fino al 1º gennaio 1880 apparteneva alla provincia di Genova; in tale data passò a quella di Alessandria[10].
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma e il gonfalone del comune di Pareto sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 1996.[11]
«D'azzurro, alla torre d'argento, murato di nero, merlata alla guelfa di quattro, chiuso di nero, finestrata con finestrella tonda dello stesso, essa torre posta a destra, fondata sulla campagna di verde e accompagnata a sinistra dall'albero di pero di verde, fruttato di cinque d’oro, fustato al naturale, nodrito nella campagna; il tutto sotto il capo di rosso, caricato dalla corona marchionale, d'oro, con perle al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.[12]» |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Il paese è dominato dalla chiesa parrocchiale di San Pietro e dal castello, trasformato in residenza privata, nei cui sotterranei una leggenda locale narra la presenza di un misterioso vitello d'oro. Altri edifici religiosi sono:
- La cappella di San Martino, sulla strada di collegamento con Mioglia;
- La cappella di Santa Rosalia, lungo la strada di collegamento con Spigno Monferrato;
- L'oratorio seicentesco, adiacente alla parrocchiale, trasformato in cinema-teatro nel secondo dopoguerra.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[13]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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17 giugno 1985 | 25 maggio 1990 | Gian Piero Minetti | lista civica | Sindaco | [14] |
25 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Gian Piero Minetti | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [14] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Gian Piero Minetti | centro | Sindaco | [14] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Gian Piero Minetti | lista civica | Sindaco | [14] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Andrea Giuseppe Bava | lista civica | Sindaco | [14] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Andrea Giuseppe Bava | lista civica Uniti per Pareto | Sindaco | [14] |
26 maggio 2014 | in carica | Walter Borreani | lista civica Pareto bene comune | Sindaco | [14] |
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Francesco Perono Cacciafoco, Beyond Etymology: Historical Reconstruction and Diachronic Toponomastics through the Lens of a New Convergence Theory, in Acta Linguistica: Journal for Theoretical Linguistics, vol. 8, n. 3, 2014, pp. 92-93.
- ^ Teofilo Ossian De Negri, L'opera e il culto di San Colombano in Liguria in Storia di Genova, pp.139-148
- ^ Valeria Polonio Felloni, Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia
- ^ Eleonora Destefanis, Il monastero di Bobbio in età altomedievale.
- ^ C. Cipolla e G. Buzzi, Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII, volumi I-II-III, in Fonti per la storia d'Italia, Tipografia del Senato, Roma, 1918.
- ^ a b c Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
- ^ Legge 11 gennaio 1880, n. 5248, in materia di "Legge che distacca il comune di Pareto in provincia di Genova, dal mandamento di Dego, e lo aggrega al mandamento di Spigno Monferrato (Alessandria)."
- ^ Pareto, decreto 1996-09-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
- ^ Pareto, su araldicacivica.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.pareto.al.it.
- Il Portale dell'Acquese - Pareto, su acquese.it. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2018).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 231467248 · GND (DE) 7551860-0 |
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