Ellen Burstyn
Ellen Burstyn, pseudonimo di Edna Rae Gillooly (Detroit, 7 dicembre 1932), è un'attrice statunitense.
Attiva sulle scene dalla fine degli anni cinquanta, iniziò ad ottenere consensi all'inizio degli anni settanta con il film L'ultimo spettacolo (1971), per il quale ottenne una candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista, seguita da una seconda candidatura all'Oscar alla miglior attrice per L'esorcista (1973). In occasione della sua terza candidatura, vinse la statuetta per la sua interpretazione in Alice non abita più qui (1974) di Martin Scorsese.
Nel 1975 vinse il Tony Award per il suo ruolo nella produzione di Broadway di Lo stesso giorno, il prossimo anno, che interpretò anche nella versione cinematografica del 1978, vincendo un Golden Globe e ricevendo una quarta candidatura all'Oscar. La Burstyn ha lavorato costantemente nel cinema, in televisione e in teatro, ottenendo numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui sette candidature ai Golden Globe, cinque agli Emmy (due vittorie), e altre due candidature ai Premi Oscar per i film Resurrection (1980) e Requiem for a Dream (2000).
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Primi anni[modifica | modifica wikitesto]
Ellen Burstyn nacque a Detroit (Michigan) da Correine Marie e John Austin Gillooly un imprenditore edile[1] Ha origini irlandesi, francesi, tedesche (immigrati in America) e dai Nativi del nord America[2][3] e fu cresciuta sotto le regole cattoliche.[4][5]. I suoi genitori divorziarono quando era ancora bambina, e fu affidata alla madre che lei stessa definì violenta, dura e severa. Ellen infatti lasciò la casa a 18 anni.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Debuttò a Broadway nel 1957 e si unì a Lee Strasberg all'Actor's Studio nel 1967. Fino al 1970, fu accreditata come "Ellen McRae" in tutti i film e nelle apparizioni televisive. Nel 1975 vinse il Tony Award come migliore attrice per il ruolo nella commedia Same Time, Next Year (ruolo che riprese nella versione cinematografica tre anni dopo). Nel 1972 fu candidata come miglior attrice non protagonista agli Oscar per L'ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich, mentre due anni dopo venne candidata come miglior attrice protagonista con L'esorcista di William Friedkin. La statuetta arrivò nel 1975 grazie alla sua interpretazione in Alice non abita più qui di Martin Scorsese. Ottenne altre due candidature nel 1978 per Lo stesso giorno, il prossimo anno e nel 1980 per Resurrection.
Nella prima metà degli anni sessanta interpretò la dottoressa Kate Bartok nella soap della NBC The Doctors. Lavorò inoltre per numerose serie televisive trasmesse in prima serata nel decennio, come Perry Mason, Maverick, Carovane verso il West, Indirizzo permanente, La grande vallata e Gunsmoke. Nel 1980 partecipò anche al Saturday Night Live, mentre nel 1986 fu protagonista di una sua sitcom per la ABC, The Ellen Burstyn Show, con Megan Mullally nella parte di sua figlia e Elaine Stritch in quella di sua madre. La serie fu cancellata dopo una sola stagione. Nel 1990 vinse il Sarah Siddons Award per il suo lavoro al Chicago Theatre. Dal 2000 al 2002, apparve nella serie Così è la vita della CBS. Nel 2006, partecipò alla serie The Book of Daniel, nel ruolo del controverso vescovo.
Nel 2000 tornò alla ribalta sul grande schermo con Requiem for a Dream. Grazie a questa interpretazione ottenne la sua sesta candidatura agli Oscar. Nel 2006 fu di nuovo diretta da Darren Aronofsky in The Fountain - L'albero della vita. Inoltre apparve nel 2007 in un episodio di Big Love, interpretando la madre di una moglie poligama. Successivamente recitò la parte della madre di due bambini in The Elephant King.
Nel 2008 ritornò sul palcoscenico con The Little Flower of East Orange, commedia scritta da Stephen Adly Guirgis e diretta da Philip Seymour Hoffman in co-produzione con LAByrinth Theater Company e The Public Theater a New York City. Sul grande schermo interpretò la first lady Barbara Bush nel film di Oliver Stone W (2008). Inoltre è stata guest star nella decima stagione di Law & Order: Special Victims Unit, nel ruolo della madre del detective Elliot Stabler, affetta dal disturbo bipolare.
Emmy Award e controversie[modifica | modifica wikitesto]
L'attrice fu candidata per un Premio Emmy nel 1981 e nel 1987; nel 2006 fu candidata nuovamente per l'Emmy come miglior attrice non protagonista per la miniserie della HBO Mrs Harris nel ruolo della dottoressa Tarnowers. La candidatura provocò alcune polemiche, dal momento che l'interpretazione dell'attrice consisteva in un'apparizione di soli 14 secondi, con due righe di dialogo. La Academy of Television Arts & Sciences inizialmente insistette che in base al voto del pubblico la candidatura fosse legittima. Allo stesso tempo l'HBO incolpò la produzione del film. La reazione dell'attrice invece fu la seguente:
«Pensavo fosse grandioso. La mia futura ambizione è di essere candidata per un film nel quale nemmeno appaio.» |
In seguito dichiarò:
«Questo non ha nulla a che fare con me. Non voglio nemmeno saperne niente. Gestitevela voi gente.» |
( Ellen Burstyn sounds off on her Emmy nod, USA Today, 3 novembre 2006. URL consultato il 25 gennaio 2008.) |
Infine Kelly Macdonald, che recitò in The Girl in the Cafe, vinse il premio. Nel marzo 2007 l'Academy annunciò che per la candidatura al premio Emmy per un ruolo di supporto, un attore sarebbe dovuto apparire sullo schermo almeno per il 5 per cento del tempo[6].
Altre attività[modifica | modifica wikitesto]
Durante gli anni settanta l'attrice era attiva nel movimento per liberare il pugile Rubin "Hurricane" Carter dalla detenzione. La Burstyn nel 1981 registrò The Ballad of the Nazi Soldier's Wife per l'album di Ben Bagley Kurt Weill Revisited, Vol. 2. Fu presidente dell'Actors' Equity Association dal 1982 al 1985. Nel 1997 si unì al Michigan Women's Hall of Fame e nel 2000 fu nominata co-presidente all'Actors Studio, a fianco di Al Pacino e Harvey Keitel.
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1950 sposò il poeta Bill Alexander, di cui rimase incinta nello stesso anno avendo però un aborto illegale che la rese sterile; i due divorziarono nel 1957. L'anno seguente si sposò con il regista Paul Roberts, con cui, nel 1962, adottò un bambino di nome Jefferson. Nello stesso anno la coppia si separò[7]. Successivamente sposò l'attore Neil Nephew, ma la loro unione fu turbolenta. Malato di schizofrenia, Nephew soffriva di attacchi di violenza, e infine la lasciò. I due divorziarono nel 1972.
Nell'autobiografia Lessons in Becoming Myself, Ellen Burstyn rivelò di aver subito molestie da Nephew per altri otto anni dopo il divorzio. Inoltre dichiarò che l'ex-marito l'aveva aggredita sessualmente, ma non fu arrestato in quanto il fatto non era considerato un crimine se la donna era la moglie[8]. Neil Nephew si suicidò nel 1978. Nella circostanza, i genitori dell'uomo spedirono un telegramma ad Ellen nel quale c'era scritto: "Congratulazioni hai vinto un nuovo Oscar; Neil si è suicidato"[9].
La Burstyn pratica il sufismo: è infatti affiliata allo Zen Peacemaker Order - Maezumi Institute, ispirata dal libro The Last Barrier: A Journey Through the World of Sufi Teaching[10].
Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Premio Oscar
- 1972 – Candidata per la migliore attrice non protagonista per L'ultimo spettacolo
- 1974 – Candidata per la migliore attrice protagonista per L'esorcista
- 1975 – Migliore attrice protagonista per Alice non abita più qui
- 1978 – Candidata per la migliore attrice protagonista per Lo stesso giorno, il prossimo anno
- 1981 – Candidata per la migliore attrice protagonista per Resurrection
- 2001 – Candidata per la migliore attrice protagonista per Requiem for a Dream
- Emmy Award
- 2010 Migliore guest star in una serie drammatica in Law & Order - Unità vittime speciali
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- L'ultimo spettacolo (The Last Picture Show), regia di Peter Bogdanovich (1971)
- Il re dei giardini di Marvin (The King of Marvin Gardens), regia di Bob Rafelson (1972)
- L'esorcista (The Exorcist), regia di William Friedkin (1973)
- Harry e Tonto (Harry and Tonto), regia di Paul Mazursky (1974)
- Alice non abita più qui (Alice Doesn't Live Here Anymore), regia di Martin Scorsese (1974)
- Providence, regia di Alain Resnais (1977)
- Lo stesso giorno, il prossimo anno (Same Time, Next Year), regia di Robert Mulligan (1978)
- Resurrection, regia di Daniel Petrie (1980)
- Due volte nella vita (Twice in a Lifetime), regia di Bud Yorkin (1985)
- Scelta d'amore - La storia di Hilary e Victor (Dying Young), regia di Joel Schumacher (1991)
- Il club delle vedove (The Cemetery Club), regia di Bill Duke (1993)
- Amarsi (When a Man Loves a Woman), regia di Luis Mandoki (1994)
- Un adorabile testardo (Roommates), regia di Peter Yates (1995)
- Gli anni dei ricordi (How to Make an American Quilt), regia di Jocelyn Moorhouse (1995)
- La ragazza di Spitfire Grill (The Spitfire Grill), regia di Lee David Zlotoff (1996)
- L'impostore (Deceiver), regia di Jonas Pate (1997)
- Scherzi del cuore (Playing by Heart), regia di Willard Carrol (1998)
- The Yards, regia di James Gray (2000)
- Requiem for a Dream, regia di Darren Aronofsky (2000)
- I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters (Divine Secrets of the Ya-Ya Sisterhood), regia di Callie Khouri (2002)
- Il prescelto (The Wicker Man), regia di Neil LaBute (2006)
- The Fountain - L'albero della vita (The Fountain), regia di Darren Aronofsky (2006)
- L'amore impossibile di Fisher Willow (The Loss of a Teardrop Diamond), regia di Jodie Markell (2008)
- W., regia di Oliver Stone (2008)
- Greta, regia di Nancy Bardawil (2009)
- Main St. - L'uomo del futuro (Main Street), regia di John Doyle (2010)
- Another Happy Day, regia di Sam Levinson (2011)
- Un giorno questo dolore ti sarà utile, regia di Roberto Faenza (2011)
- Mai lontano da qui (Wish you well), regia di Darnell Martin (2013)
- Draft Day, regia di Ivan Reitman (2014)
- Interstellar, regia di Christopher Nolan (2014)
- The Calling - Vocazione omicida (The Calling), regia di Jason Stone (2014)
- Adaline - L'eterna giovinezza (The Age of Adaline), regia di Lee Toland Krieger (2015)
- Wiener-Dog, regia di Todd Solondz (2016)
- Quando arriva l'amore (A Little Something for Your Birthday), regia di Susan Walter (2017)
- Nostalgia, regia di Mark Pellington (2018)
- Lucy in the Sky, regia di Noah Hawley (2019)
- Pieces of a Woman, regia di Kornél Mundruczó (2020)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- La signora Lambert è fuggita (Mrs. Lambert Remembers Love) - film TV (1991)
- Il giuramento di Diane (Getting Gotti), regia di Roger Young - film TV (1994)
- La finestra di Vermeer - Brush with Fate (Brush with Fate), regia di Brent Shields – film TV (2003)
- The Book of Daniel – serie TV, 8 episodi (2006)
- Law & Order - Unità vittime speciali (Law & Order: Special Victims Unit), episodio 10x03 (2009)
- Political Animals, regia di Greg Berlanti – miniserie TV (2012)
- Coma, regia di Mikael Salomon – miniserie TV (2012)
- Mom - sitcom (2013 - in corso)
- Louie, regia di Louis C.K. – serie TV (2014)
- House of Cards - Gli intrighi del potere (House of Cards) – serie TV, 5 episodi (2016)
- The Tale, regia di Jennifer Fox – film TV (2018)
Teatro[modifica | modifica wikitesto]
- Same Time, Next Year, di Bernard Slade, regia di Gene Saks. Brooks Atkinson Theatre di Broadway (1975)
- Park Your Car in Harvard Yard, di Israel Horowitz, regia di Lynne Meadow. Manhattan Theatre Club di New York (1984)
- Sacrilege, di Diane Shaffer, regia di Don Scardino. Belasco Theatre di Broadway (1983)
- Lungo viaggio verso la notte, di Eugene O'Neill, regia di Michael Wilson. Hartford Stage di Hartford (1999)
- The Little Flower of East Orange, di Stephen Adly Guirgis, regia di Philip Seymour Hoffman. Public Theater di New York (2008)
- Welcome Home, Dean Charbonneu, testo e regia di Adam Rapp. Public Theater di New York (2010)
- La calunnia, di Lillian Hellman, regia di Ian Rickson. Comedy Theatre di Londra (2011)
- The Atmosphere of Memory, di David Bar Katz, regia di Pam MacKinnon. Bank Street Theatre di New York (2011)
- Picnic, di William Inge, regia di Sam Gold. American Airlines Theatre di Broadway (2012)
- Come vi piace, di William Shakespeare, regia di John Doyle. Classic Stage Company di New York (2017)
Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]
Nelle versioni in italiano dei suoi lavori, Ellen Burstyn è stata doppiata da:
- Vittoria Febbi in Providence, Gli anni dei ricordi, Il club delle baby sitter, I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters, Il prescelto, Law & Order - Unità vittime speciali, Un giorno questo dolore ti sarà utile, Louie, House of Cards - Gli intrighi del potere
- Melina Martello in Scherzi del cuore, Interstellar, Adaline - L'eterna giovinezza, Pieces of a Woman
- Rita Savagnone ne Il re dei giardini di Marvin, Big Love, The Calling - Vocazione omicida
- Aurora Cancian in Scelta d'amore - La storia di Hilary e Victor, Getting Gotti, Il giuramento di Diane e in W.
- Noemi Gifuni in Finalmente a casa, Il coraggio di Arlene, Tra queste mura
- Valeria Valeri in Alice non abita più qui, Così è la vita
- Franca Nuti ne La guerra di Hanna, Requiem for a Dream
- Sonia Scotti in Ricordo d'amore, Main St. - L'uomo del futuro
- Anna Rita Pasanisi in L'ultimo spettacolo (ridoppiaggio), Another Happy Day
- Lorenza Biella in Draft Day, The Tale
- Valeria Moriconi in L'esorcista
- Miranda Bonansea in Un adorabile testardo
- Isa Bellini ne La ragazza di Spitfire Grill
- Paola Piccinato in Timepiece
- Serena Michelotti ne L'impostore
- Claudia Giannotti in The Yards
- Manuela Andrei ne La finestra di Vermeer
- Maria Pia Di Meo in The Fountain - L'albero della vita
- Graziella Polesinanti in L'amore impossibile di Fisher Willow
- Franca Lumachi in The Mighty Macs
- Livia Giampalmo in Harry e Tonto
- Vanna Busoni ne Il club delle vedove
- Daniela Debolini in Mom
Nei prodotti nei quali ha partecipato come doppiatrice, in italiano è stata sostituita da:
- Alina Moradei in Red Dragon
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Ellen Burstyn Biography (1932-)
- ^ Movies; Independent Minded; Academy Award winner Ellen Burstyn, a 'tough cookie,' is back with two gritty films and a TV show
- ^ Gillooly Doesn't Live Here Anymore
- ^ Ellen Burstyn: U.S. Acting 'Needs Some Help' Archiviato il 10 luglio 2009 in Internet Archive.
- ^ beliefnet: Ellen Burstyn, Sufism
- ^ Lisa de Moraes - Emmy Rules Change After Burstyn Nomination Flap - washingtonpost.com
- ^ Copia archiviata, su ellenburstyn.net. URL consultato il 22 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2011).
- ^ Screen Legends: Ellen Burstyn, su filmdime.com. URL consultato il 22 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).
- ^ Ellen Burstyn - Burstyn Feared Death As Abusive Husband Stalked Her
- ^ Maezumi Institute Newsletter: Feb. 2008, su zenpeacemakers.org. URL consultato il 22 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Ellen Burstyn
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ellen Burstyn
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su ellenburstyn.net (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2011).
- (EN) Ellen Burstyn, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ellen Burstyn, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Ellen Burstyn, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Ellen Burstyn, su TV.com, CBS Interactive Inc.
- (EN) Ellen Burstyn, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Ellen Burstyn, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44487799 · ISNI (EN) 0000 0000 7822 9199 · LCCN (EN) n86138339 · GND (DE) 132413671 · BNF (FR) cb139300791 (data) · BNE (ES) XX1122287 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n86138339 |
---|
- Premi Oscar nel 1975
- Premi Oscar alla miglior attrice
- Attori statunitensi del XX secolo
- Attori statunitensi del XXI secolo
- Nati nel 1932
- Nati il 7 dicembre
- Nati a Detroit
- Premi BAFTA alla migliore attrice protagonista
- Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale
- Primetime Emmy alla miglior attrice guest star in una serie drammatica
- Tony Award alla miglior attrice protagonista in uno spettacolo
- Premi BSFC alla migliore attrice
- Premi CFCA alla miglior attrice
- Independent Spirit Award per la miglior attrice protagonista
- Studenti del Lee Strasberg Theatre and Film Institute