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Joanne Woodward

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Joanne Woodward nel 1971
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1958

Joanne Gignilliat Trimmier Woodward (Thomasville, 27 febbraio 1930) è un'attrice statunitense.

È attualmente l'attrice più anziana vincitrice del Premio Oscar alla miglior attrice protagonista ancora in vita[1]

Joanne Woodward in una foto promozionale per La donna dai tre volti (1957)

Nasce in una famiglia piuttosto modesta e di religione anglicana da Wade Woodward (1900-1976), amministratore scolastico, ed Elinor Gignilliat Trimmier Woodward (1903-1992). Aveva un fratello maggiore, Wade Jr. (1925-1990), che divenne architetto. Elinor Woodward era una grande appassionata di cinema e nel tempo influenzò anche la figlia, che affermò di essere quasi nata nel bel mezzo della visione di un film di Joan Crawford (Ragazze americane del 1929), tanto che il suo stesso nome doveva ricordare proprio quello della grande star. Sembra che ad Atlanta nel 1939, in occasione di una première del film Via col vento di Victor Fleming, Joanne, di appena 9 anni, sfuggì al controllo della madre ed improvvisamente si introdusse nella limousine e salì in grembo a Laurence Olivier, celebre consorte della protagonista Vivien Leigh e con cui molti anni dopo (1977) avrebbe lavorato nel film televisivo Come Back, Little Sheba di Silvio Narizzano.

Joanne Woodward nel 1960

Spinta dalla madre, da bambina vinse numerosi concorsi di bellezza in Georgia e, divenuta maggiorenne, si iscrisse alla Louisiana State University, specializzandosi in recitazione. Dopo essersi laureata ed avere partecipato a piccoli spettacoli teatrali, si recò a New York per approfondire i corsi di recitazione con l'attore teatrale Sanford Meisner. Impiegata dal 1952 in alcune produzioni televisive minori, la Woodward fece il suo esordio al cinema nel 1955, al fianco di Van Heflin, con il western Conta fino a 3 e prega! di George Sherman, cui seguì Giovani senza domani (1956) di Gerd Oswald, accanto a Robert Wagner e Jeffrey Hunter, ma ottenne la notorietà nel 1957 con il ruolo di una donna psicologicamente disturbata in La donna dai tre volti di Nunnally Johnson, che nel 1958 le fece vincere il premio Oscar alla miglior attrice. La sua carriera proseguì con film importanti come Un urlo nella notte (1958) e La lunga estate calda (1958), entrambi diretti da Martin Ritt; sul set di quest'ultima pellicola, ove interpretava l'orgogliosa figlia di Orson Welles, ebbe come partner Paul Newman, conosciuto in una tournée teatrale nel 1953, ove entrambi erano sostituti, e che sposò il 29 gennaio 1958, formando una della coppie più solide e rispettate di Hollywood, sia nel cinema che nella vita reale.

Joanne Woodward nel 1963

Attrice versatile, dotata di raffinate capacità interpretative e con una personalità poco incline al divismo, dopo il matrimonio con Newman e la nascita delle figlie la Woodward sacrificò in parte lo sviluppo di una promettente carriera per favorire quella del marito e dedicarsi soprattutto alla famiglia; purtuttavia nel tempo, e talora insieme a Newman, prese parte a varie produzioni teatrali (come Baby Wants Kiss di James Costigan nel 1964) e televisive e a manifestazioni pubbliche dedite anche alla beneficenza. Dopo la conquista dell'Oscar nel 1958 venne impiegata in film di genere diverso, quali Pelle di serpente (1959) di Sidney Lumet, ove affiancò Marlon Brando e Anna Magnani, Donna d'estate (1963) di Franklin J. Schaffner, La strada del crimine (1964) di George Englund, Posta grossa a Dodge City (1966) di Fielder Cook, Una splendida canaglia (1966) di Irvin Kershner, They Might Be Giants (1971) di Anthony Harvey e Summer Wishes, Winter Dreams (1973) di Gilbert Cates.

Soprattutto su spinta dei produttori, che volevano promuovere la coppia sul grande schermo, recitò ancora insieme al marito, sia pure con esiti alterni, in Missili in giardino (1958) di Leo McCarey, Dalla terrazza (1960) di Mark Robson, Paris Blues (1961) di Martin Ritt, Il mio amore con Samantha (1963) di Melville Shavelson, Indianapolis, sfida infernale (1969) di James Goldstone e Un uomo, oggi (1970) di Stuart Rosenberg, ove interpretò il sofferto personaggio di una adescatrice suicida. In quegli anni fu però proprio Newman, regista e produttore, a valorizzare al meglio le doti artistiche della moglie con i due film intimisti La prima volta di Jennifer (1968) e Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda (1972), grazie ai quali l'attrice ottenne il rinnovato elogio della critica, anche internazionale, per le sue doti di interprete.

Joanne Woodward con George C. Scott in They Might Be Giants (1971)

Negli anni successivi diradò le sue apparizioni sul grande schermo, affiancando ancora il marito in Detective Harper: acqua alla gola (1975) di Stuart Rosenberg, Harry & Son (1984) e Lo zoo di vetro (1987), entrambi diretti dallo stesso Newman, e Mr. & Mrs. Bridge (1990) di James Ivory, il suo ultimo film da protagonista e che le fece ottenere l'ennesima candidatura al premio Oscar. Tra le sue interpretazioni nelle produzioni televisive di quegli anni, vennero particolarmente apprezzate quelle in Sybil (1976) di Daniel Petrie jr., in coppia con Sally Field, che ritroverà anche nella commedia cinematografica La fine... della fine (1978), diretta e interpretata da Burt Reynolds, e in Non entrate dolcemente nella notte (1985) di Jeff Bleckner. La sua ultima partecipazione al cinema risale a Philadelphia (1993) di Jonathan Demme, ove interpretò la madre di Tom Hanks. Nello stesso anno è stata la voce narrante in L'età dell'innocenza di Martin Scorsese. È apparsa ancora in una produzione televisiva, accanto tra gli altri a Paul Newman, nella miniserie Empire Falls - Le cascate del cuore (2005) diretta da Fred Schepisi. Il suo ultimo impegno nel cinema risale al film Lucky Them (2014) di Megan Griffiths, di cui è stata produttrice esecutiva e curatrice del doppiaggio,

Con quattro candidature all'attivo, oltre alla conquista della statuetta per La donna dai tre volti, l'attrice vinse altri premi prestigiosi, tra cui nel 1969 il Golden Globe per la miglior attrice protagonista con la magistrale interpretazione di una zitella quasi quarantenne in La prima volta di Jennifer.

Dal longevo matrimonio con Paul Newman ha avuto tre figlie: Elinor "Nell" Teresa (nata nel 1959), Melissa "Lissy" Stewart (nata nel 1961) e Claire "Clea" Olivia (nata nel 1965). Dalla metà degli anni novanta e soprattutto dopo la morte di Newman, avvenuta il 26 settembre 2008, la Woodward ha lasciato i set cinematografici e si è ritirata a vita privata, pur interessandosi alla produzione e alla regia di alcuni spettacoli teatrali. Nel 2007 le è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer, di cui soffriva anche la madre. Risiede nella cittadina di Westport, nel Connecticut.

Joanne Woodward con Cameron Mitchell in Un urlo nella notte (1958)
Joanne Woodward con Paul Newman in una foto promozionale de La lunga estate calda (1958)
Joanne Woodward con Richard Beymer in Donna d'estate (1963).
Joanne Woodward nel film La prima volta di Jennifer (1968)
Joanne Woodward con Sally Field nella miniserie Sybil (1976)

Serie TV

Film TV

Direttrice artistica

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Riconoscimenti

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La stella di Joanne Woodward sulla Hollywood Walk of Fame

Il 15 agosto 1958 le venne assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 6801 di Hollywood Blvd per il suo contributo all'industria cinematografica.[2]

Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano dei suoi film Joanne Woodward è stata doppiata da:

Da doppiatrice è sostituita da:

Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 6 dicembre 1992
  1. ^ (EN) Who are the oldest living Oscar winners?, su independent.co.uk. URL consultato il 19 ottobre 2023.
  2. ^ Joanne Woodward, su walkoffame.com, www.walkoffame.com. URL consultato il 24 dicembre 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Oscar alla migliore attrice Successore
Ingrid Bergman
per Anastasia
1958
per La donna dai tre volti
Susan Hayward
per Non voglio morire
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