William Inge

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi William Inge (disambigua).
William Motter Inge
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1953
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore sceneggiatura originale 1962

William Motter Inge (Independence, 3 maggio 1913Los Angeles, 10 giugno 1973) è stato un drammaturgo, sceneggiatore, scrittore e docente statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver lavorato come insegnante, si avvicinò alla letteratura esordendo con una commedia intitolata Come back, little Sheba (Ritorna piccola Sheba, 1950) incentrata sulle delusioni e sui rimpianti.[1]

Vinse nel 1953 il Premio Pulitzer per la sua opera teatrale Picnic, basata sul tema dell'eroe vagabondo e nel 1962 l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale per il film Splendore nell'erba.

Da ricordare anche Bus Stop (Fermata d'autobus, 1955) per l'approfondimento psicologico dei personaggi e The Dark at the Top of the Stairs (Il buio in cima alle scale, 1957) per la critica morale e sociale.[1]

«Autore di tre commedie di grande successo - Picnic, Ritorna, piccola Sheba e Il buio in cima alle scale - bruciò, in brevissimo tempo, le sue riserve creative avviandosi repentinamente al declino, così come all'improvviso era balzato sull'altare della notorietà»[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Prosa[modifica | modifica wikitesto]

  • Torna, piccola Sheba (Come Back, Little Sheba, 1950)
  • Picnic, (Picnic, 1953)
  • Bus Stop, 1955
  • Il buio in cima alle scale (The Dark at the Top of the Stairs, 1957)
  • A Loss of Roses, 1959
  • Summer Brave, 1962 (nuova versione di Picnic)
  • Natural Affection, 1963
  • Where's Daddy?, 1966
  • The Last Pad, 1973
  • Off the Main Road, 2015 (postumo)

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Good Luck, Miss Wyckoff, Atlantic-Little, Brown, 1970
  • My Son Is a Splendid Driver, Little Brown & Company, 1971

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Le Muse, vol. 6, Novara, De Agostini, 1965, p. 130.
  2. ^ L. Bar., L'esiliato di Broadway, in Corriere della Sera, 12 giugno 1973. URL consultato il 20 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN100240142 · ISNI (EN0000 0001 0928 698X · ULAN (EN500444910 · LCCN (ENn50027125 · GND (DE118775499 · BNE (ESXX1175999 (data) · BNF (FRcb12474163q (data) · J9U (ENHE987007263085205171 · NSK (HR000089347 · WorldCat Identities (ENlccn-n50027125