Carlos Bilardo
Carlos Bilardo | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carlos Bilardo all'Estudiantes nel 1968 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Argentina | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 175 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 67 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1970 - giocatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 2 settembre 2008 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carlos Salvador Bilardo (La Paternal, 16 marzo 1938) è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, noto soprattutto per essere stato il commissario tecnico della nazionale argentina campione del mondo nel 1986 e vicecampione del mondo nel 1990. È stato collaboratore di Maradona sulla panchina dell'Argentina ai Mondiali sudafricani del 2010.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in Argentina da genitori italiani emigrati, per la precisione di Mazzarino (provincia di Caltanissetta), in Sicilia[1], Bilardo trascorse l'infanzia tra il calcio, lo studio ed il lavoro. Sebbene militasse nelle giovanili del San Lorenzo de Almagro, non abbandonò mai l'ambizione di laurearsi in medicina e diventare ginecologo, professione che praticò poi anche per un certo periodo di tempo agli inizi della carriera di allenatore.
Dal 2018 è affetto dalla sindrome di Hakim-Adams, una malattia degenerativa al cervello. Gli infermieri e gli assistenti che lo hanno in cura dal 2020 gli hanno nascosto la notizia della morte dell'amico Diego Armando Maradona, che Bilardo ha allenato in nazionale.[2]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni da professionista
[modifica | modifica wikitesto]Fece il suo esordio con il San Lorenzo nella Primera División del 1958 nella partita persa contro l'Estudiantes per 2-1, realizzando la rete della propria squadra. Agli inizi della carriera fu schierato come ala destra.[3] L'anno seguente collezionò alcune presenze nel campionato di Primera División vinto dal San Lorenzo. Nel 1959 debuttò anche nelle giovanili della Nazionale di calcio dell'Argentina, mentre l'anno successivo partecipò al torneo olimpico di Roma.
Nel 1961 fu trasferito al Deportivo Español, altro club della capitale, diventando il miglior marcatore della squadra. In uno dei campionati con il Deportivo si piazzò terzo nella classifica marcatori con 23 reti,[4] ma passò gradualmente alla posizione arretrata di centrocampista.[3]
Estudiantes
[modifica | modifica wikitesto]Grazie alle sue prestazioni, nel 1965 passò al quotato Estudiantes de La Plata, il cui allenatore Osvaldo Zubeldía lo impiegò come regista affidandogli la maglia numero 8.[5] Nelle successive quattro stagioni vinse con la squadra di La Plata il Campionato Metropolitano (1967), tre Coppe Libertadores (1968-1970) e la Coppa Intercontinentale 1968, battendo nella doppia finale il Manchester United di Bobby Charlton e George Best. La squadra avrebbe poi perso l'edizione successiva contro il Milan e quella del 1970 contro il Feyenoord.
A seguito dei notevoli progressi tecnici e comportamentali compiuti sotto la guida di Zubeldía, da lui definito maestro di calcio e di vita, verso la fine della carriera Bilardo divenne una sorta di allenatore in campo. Acquisì dal tecnico la capacità di creare un forte senso di amicizia e collaborazione tra i componenti della squadra, una qualità che lo avrebbe distinto nella carriera di allenatore.[5]
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Primi incarichi
[modifica | modifica wikitesto]Laureatosi in Medicina all'Università di Buenos Aires insieme al compagno di squadra Raúl Madero, nel 1970 si ritirò dall'attività agonistica, accettando l'incarico di vice di Zubeldia all'Estudiantes. Nella stagione successiva, dopo il trasferimento di Zubeldia all'Huracán, assunse la guida della squadra nelle ultime giornate del Campeonato Metropolitano, ottenendo la salvezza. In quegli anni si divise tra il lavoro di allenatore, la famiglia (si era sposato nel 1968 ed aveva avuto una figlia) e l'aiuto nella gestione dell'azienda del padre; inoltre trovò tempo anche per compiere ricerche sul tumore del retto e lavorare come ginecologo. Tornò ad allenare l'Estudiantes nel 1973, rimanendo fino al 1976.
A causa degli impegni calcistici, abbandonò definitivamente la carriera di medico nel 1976, non potendo dedicarsi a tempo pieno alla professione. Dopo aver allenato per due anni il Deportivo Cali e per un breve periodo il San Lorenzo, nel 1979 venne nominato commissario tecnico della nazionale della Colombia. Fu licenziato dopo aver mancato la qualificazione al campionato del mondo 1982 e nello stesso anno ritornò ad allenare l'Estudiantes.
In quella stagione il club aveva incassato molti soldi per la cessione di Patricio Hernández e fu in grado di soddisfare le richieste di rinforzi da lui sollecitate. La squadra giunse alle semifinali del Campionato Nacional e vinse il Campionato Metropolitano. I suoi schemi erano basati sulle tattiche di Zubeldía ed ebbe grande successo il gioco d'attacco espresso dalla squadra, in cui militavano Alejandro Sabella, Marcelo Trobbiani, Hugo Ernesto Gottardi e José Daniel Ponce.
Nazionale argentina
[modifica | modifica wikitesto]Si guadagnò così la fiducia dei dirigenti della Federazione calcistica dell'Argentina, che nel 1983 gli assegnarono l'incarico di commissario tecnico della Nazionale albi-celeste, dove rimpiazzò César Luis Menotti, che aveva condotto la squadra alla vittoria del mondiale del 1978 ed era stato sollevato dall'incarico dopo l'eliminazione dal mondiale del 1982 contro Italia e Brasile. Iniziò quindi a viaggiare in Europa per osservare i giocatori argentini che riteneva validi per giocare con Diego Armando Maradona, attorno al quale fu costruita la squadra. Malgrado le critiche ricevute e dopo vari esperimenti, adottò il modulo 3-5-2, di cui è ritenuto essere il principale utilizzatore dei tempi moderni.[6]
Giunse così il trionfo dell'Argentina nel campionato del mondo 1986 e la definitiva consacrazione di Maradona, trascinatore della squadra e vincitore del Pallone d'oro, premio assegnato al miglior giocatore del torneo. Bilardo dedicò il titolo di campione del mondo all'amico e maestro Osvaldo Zubeldía.
L'incarico di CT dell'Argentina durò fino al successivo campionato del mondo, quello del 1990, in cui arrivò nuovamente alla finale ma la perse contro la Germania Ovest per 1-0, subendo un gol negli ultimi minuti su calcio di rigore. La squadra era arrivata alla manifestazione con diversi giocatori importanti infortunati, compreso Maradona; malgrado la grande accoglienza ricevuta al ritorno in patria, Bilardo considerò il secondo posto un insuccesso e appena dopo la fine del mondiale diede le dimissioni, chiudendo l'esperienza con una percentuale di vittorie del 61%, fino ad allora la più alta fra quelle conseguite dai precedenti allenatori della Nazionale; al suo posto fu ingaggiato Alfio Basile.[6]
Ultimi anni da allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1990 in poi, la carriera di Bilardo ebbe momenti di alti e bassi. Dopo due stagioni senza allenare, si riunì con Maradona prima nel 1992 al Siviglia, dove rimase una sola stagione, e poi al Boca Juniors nel 1996, dopo altri due anni lontano dalle panchine. Assunse la guida del club di Buenos Aires in un momento di transizione societaria, con la squadra composta principalmente da giovani, tra cui Juan Sebastián Verón, Kily González e Juan Román Riquelme, lanciati proprio da Bilardo.[7] Dopo altri due anni di pausa, riprese l'attività come CT della Nazionale di calcio della Libia nelle stagioni 1999 e 2000. Gli ultimi anni sulla panchina furono il 2003 e il 2004, nuovamente alla guida dell'Estudiantes.
Assistente dell'Argentina e altre attività
[modifica | modifica wikitesto]In occasione del campionato del mondo 2006, commentò le partite del torneo per la televisione argentina Canal 13. Dopo l'eliminazione dell'Argentina ai quarti di finale contro la Germania e le dimissioni di José Pekerman, figurava tra i possibili successori in panchina, ma venne invece nominato Alfio Basile, che come già detto aveva già allenato in passato l'Argentina proprio come successore di Bilardo nel 1990. Nel 2007 si oppose alla decisione della FIFA di proibire le gare internazionali al di sopra dei 2500 metri d'altitudine, congiuntamente al medico della Nazionale argentina Raúl Madero. Dopo le elezioni governative del 2007, fu nominato Segretario dello Sport della Provincia di Buenos Aires all'interno del governo di Daniel Scioli.
Il 28 ottobre 2008, Bilardo assunse l'incarico di assistente di Maradona, diventato C.T. dell'Argentina. Nel luglio del 2010, dopo che Maradona era stato costretto alle dimissioni in seguito al fallimento della Nazionale ai Mondiali sudafricani, a Bilardo fu confermato l'incarico e divenne assistente del nuovo C.T. Sergio Batista. Fu profondamente amareggiato per l'attacco nei suoi confronti di Maradona, che lo accusò di aver complottato contro di lui con il presidente della federazione Julio Grondona, il quale aveva inizialmente garantito la conferma dell'incarico a Maradona malgrado l'insuccesso.[8] L'incarico di assistente in Nazionale gli è stato confermato anche quando come CT venne ingaggiato il suo ex giocatore Alejandro Sabella, che sostituì Batista nel 2011 dopo le mediocri prestazioni della squadra alla Copa América 2011 disputata in casa.
In un'intervista del dicembre 2010, Maradona affermò che, quando era in Italia, José Altafini gli avrebbe confessato che, durante un Estudiantes-Milan degli anni sessanta, Bilardo sarebbe stato "drogato fino agli occhi".[9]
Bilardo ha scritto un libro intitolato Así Ganamos (Così abbiamo vinto, Editorial Sudamericana Planeta), in cui racconta come l'Argentina vinse il Mondiale messicano del 1986.
Nell'agosto del 2014, Bilardo si dimette a causa della nomina di Gerardo Martino come nuovo CT.
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Nazionale argentina
[modifica | modifica wikitesto]Squadra | Naz | da | a | Record | |||||||
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G | V | N | P | GF | GS | DR | Vittorie % | ||||
Argentina[10] | 12 maggio 1983 | 8 luglio 1990 | 81 | 28 | 30 | 23 | 91 | 74 | +17 | 34,57 |
Panchine da commissario tecnico della nazionale argentina
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- San Lorenzo de Almagro: Primera División 1959
- Estudiantes: Metropolitano 1967
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Estudiantes: 1968
- Estudiantes: 1968
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]- Estudiantes: Metropolitano 1982
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Argentina: Messico 1986
Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- 1986, 1987
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vanni Zagnoli, Il pallone racconta: la prima Coppa Intercontinentale del Milan, su assocalciatori.it, 29 ottobre 2019.
- ^ Carlos Bilardo sigue preguntando por Diego Maradona y los enfermeros cumplen un rol clave para que no se entere de su muerte, su tn.com.ar, 14 novembre 2021. URL consultato il 23 novembre 2021.
- ^ a b (ES) Historia, San Lorenzo de Almagro, Jugador, su carlosbilardo.com. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2007).
- ^ (ES) Historia, Deportivo, Jugador, su carlosbilardo.com. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2007).
- ^ a b (ES) Historia, Estudiantes, Jugador, su carlosbilardo.com. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2007).
- ^ a b (ES) Historia, Seleccion argentina, Director Tecnico, su carlosbilardo.com. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2007).
- ^ (ES) Historia, Boca Juniors, Director Tecnico, su carlosbilardo.com. URL consultato il 2 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2007).
- ^ Argentina: la tristezza di Maradona davanti al tradimento di Bilardo, su mondo.panorama.it, panorama.it, 30 luglio 2010. URL consultato il 2 luglio 2014.
- ^ corrieredellosport.it, Maradona: «Mie dipendenze? Stessi problemi di Batista», 24 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2011).
- ^ (EN) H. D. Pelayes, ARGENTINA NATIONAL TEAM ARCHIVE, su rsssf.com. URL consultato il 6 gennaio 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlos Bilardo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su carlosbilardo.com.
- (EN) Opere di Carlos Bilardo, su Open Library, Internet Archive.
- Carlos Bilardo, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Carlos Bilardo, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Carlos Bilardo (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Carlos Bilardo (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Carlos Bilardo, su it.soccerway.com, Perform Group.
- Carlos Bilardo, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Carlos Bilardo, su Olympedia.
- (EN) Carlos Bilardo, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- Articolo di FIFA.com su Carlos Bilardo, su fifa.com. URL consultato il 1º settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2007).
- (EN, RU) Statistiche su once-onze, su once-onze.narod.ru. URL consultato il 31 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2011).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 65494296 · ISNI (EN) 0000 0000 2746 5212 · LCCN (EN) n86121247 · GND (DE) 1164728989 · BNF (FR) cb14079773g (data) |
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- Calciatori del C.A. San Lorenzo de Almagro
- Calciatori del Club Social, Deportivo y Cultural Español de la República Argentina
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