Laglio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Laglio
comune
Laglio – Stemma
Laglio – Bandiera
Laglio – Veduta
Laglio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoRoberto Pozzi (lista civica Insieme per Laglio) dal 15-4-2008
Territorio
Coordinate45°53′N 9°08′E / 45.883333°N 9.133333°E45.883333; 9.133333 (Laglio)
Altitudine199 m s.l.m.
Superficie6,2 km²
Abitanti876[1] (30-11-2020)
Densità141,29 ab./km²
FrazioniGermanello, Ossana, Soldino, Ticée, e Torriggia.
Comuni confinantiBrienno, Carate Urio, Faggeto Lario, Nesso, Pognana Lario
Altre informazioni
Cod. postale22010
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013119
Cod. catastaleE405
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 230 GG[3]
Nome abitantilagliesi
PatronoSan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Laglio
Laglio
Laglio – Mappa
Laglio – Mappa
Posizione del comune di Laglio nella provincia di Como
Sito istituzionale

Laglio (Laj in dialetto comasco[4], AFI: /ˈlaj/) è un comune italiano di 876 abitanti della provincia di Como in Lombardia. Si estende sulla sponda occidentale del Lago di Como a 15 km di distanza dal capoluogo lariano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è posto ad un'altitudine di 202 m s.l.m. sulla sponda occidentale del lago di Como, si snoda lungo il tracciato dell'antica strada romana, la Regina, ed occupa una fascia di territorio posta fra il Monte Colmegnone (1383 m s.l.m.) e il Lago. Il fianco del Colmegnone è solcato dalla vallata del torrente Caradello, protagonista di frane e gravi allagamenti in paese durante l'alluvione del 27 luglio 2021.[5][6][7]

È formato da cinque frazioni: Germanello, Ossana, Soldino, Ticée, Torriggia.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome è legato a un'origine romana. Il toponimo "Laglio" deriva infatti dal nome del comandante Romano Lallius[8], mentre il nome della frazione di Torriggia (in dialetto Turigia) da "turris", ossia "torre, insediamento di difesa e di guardia".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Come confermato dal ritrovamento, all’inizio del XX secolo, di una lapide funerariale[9], le origini di Laglio risalgono all'epoca romana, quando il territorio ospitava guarnigioni militari e doganali[8]. A testimonianza di ciò resta ancor'oggi l’antica torre situata in località Torriggia[8]. Da Laglio, in epoca romana, passava la via Regina, strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona (la moderna Cremona) con Clavenna (Chiavenna) passando da Mediolanum (Milano). I coloni romani, considerata la dolcezza del clima, terrazzarono le pendici delle montagne del lago impiantando la coltura della vite e dell'ulivo.

In epoca paleocristiana, Laglio dipendeva dalla pieve di Nesso[8], una delle grandi pievi che comprendeva un vasto territorio sulle sponde lacustri, nata nell'XI secolo, antica plebs d'importanza storica ed economica fondata dai coloni della Magna Grecia inviati sul Lario da Giulio Cesare. Il ricordo di quella comunità è rappresentato all'interno della parrocchiale di Nesso, nella cappella del fonte battesimale, sui costoloni della cupola, dove sono dipinti i santi patroni di tutti i paesi appartenenti all'antica pieve.

Il comune di "Lallio", che nel XII secolo è attestato come entità amministrativa autonoma, viene citato dagli annessi agli Statuti di Como del 1335 come la comunità che, all'interno della pieve di Nesso, aveva il compito della manutenzione del tratto di via Regina fino alla "valesellam que dividit territorium de Lallio a territorio de Brieno".[10]

Nei secoli successivi il comune seguì il destino della pieve di Nesso all'interno del Ducato di Milano, infeudata da Lucrezia Crivelli nel 1497 e, dal 1647 fin'oltre la metà del XVIII secolo, dai Gallio-D'Alvito[10].

Durante le dispute che, nel corso del XVI secolo, videro la città di Como contrapposta a Torno, le truppe francesi di stanza a Lecco si unirono ai tornaschi e ad alcuni comaschi e "brusaron tutta la rivera de Laglio", al fine di vendicare la distruzione del borgo di Torno.[11]

Nel 1751 il territorio comunale si estendeva già ai cassinaggi di Soldino, Ticerio, Ossona, Germanello e Torriggia[10].

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'aggregazione dei comuni di Brienno e Carate al comune di Laglio[12]. La decisione fu tuttavia abrogata con la Restaurazione[13][14].

Tra il 1927 al 1948 Laglio fu comune singolo con Brienno,[8] mediante un'unione temporanea che a partire dal 1928, comportò un cambio della denominazione del comune in "Laglio - Brienno"[15].

Il 27 luglio 2021, durante una bomba d'acqua abbattutasi sul basso Lario, si verificò una frana che scaricò in paese mezzo milione di metri di cubi di detriti[16].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma civico e il gonfalone di Laglio sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 febbraio 1957.[17]

«Di rosso, alla ruota dentata e raggiata d'oro, accompagnata in capo da tre stelle (6) d'argento, poste in fascia, ed in punta da uno specchio d'acqua d'azzurro, fluttuoso d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Le stelle d'argento a sei punte, a volte rappresentate su un capo di nero, simboleggiano le frazioni; su sfondo rosso, una ruota dentata di otto, in colore oro, rappresenta le industrie delle reti metalliche; le acque azzurre e le ondine in argento sono il lago su cui si affaccia il paese e si specchiano le montagne. Oggi, l'attività cantieristica s'è ridotta, molte fabbriche di tele metalliche hanno cessato l'attività, la pesca ha una presenza simbolica e il settore agro-silvo-pastorale è da tempo inesistente.

Il gonfalone municipale è costituito da un drappo di azzurro.[17]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giorgio

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giorgio[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Giorgio fu costruita tra il 1619 e il 1630,[18] anno in cui fu elevata al rango di parrocchiale[19]. L'edificio fu realizzato sulla fondamenta di una preesistente chiesa[8], attestata già nel XII secolo[19]. Internamente, conserva stucchi del XVIII secolo realizzati da Stefano Salterio[8][20], nonché opere di pittura e scultura dello stesso periodo[9].

Oratorio dei Confratelli del Santissimo Sacramento[modifica | modifica wikitesto]

Sul lato destro della chiesa di San Giorgio si trova l'Oratorio dei Confratelli del Santissimo Sacramento, ornato anch'esso da decorazioni settecentesche e da una pala d'altare raffigurantente la Madonna del Rosario, opera di Carlo Innocenzo Carloni[9]. L'oratorio conserva inoltre un altare in stucco realizzato da Stefano Salterio[9].

Chiesa di San Gerolamo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesetta di S. Gerolamo di Germanello[9] fu eretta nel 1782. È un tempietto a cupola che segna il punto terminale delle quattordici cappellette della Via Crucis che salgono dalla riva del lago.

Chiesa di San Bartolomeo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'anno 1756[21] venne ricostruita a Torriggia la chiesa di S. Bartolomeo apostolo di dimensioni più ampie della precedente, per l'aumento della popolazione, a navata unica con una sola cappella laterale sulla destra dedicata alla Madonna del Rosario. Nel 1781 venne benedetta la Via Crucis. Nel 1929 venne rifatta la facciata. La statua in legno di S. Bartolomeo apostolo è opera di un artista della Val Gardena.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Oleandra

Villa Oleandra[modifica | modifica wikitesto]

Villa Oleandra[22] fu edificata nel Settecento, sul luogo di un antico insediamento romano[23]. Verso la metà del XIX secolo, presso la villa avrebbe soggiornato Nathaniel Hawthorne.[24] Di proprietà di alcuni avi di Emilio Vitali fin dal 1870,[24] la villa passò successivamente nelle mani della famiglia Heinz,[24] che nel 2001 la vendette a George Clooney,[25] il quale è solito trascorrere l'estate nel paese rivierasco ospitando altri personaggi famosi[26] (tra i quali Barack Obama[27]).

Collegata a Villa Oleandra si trova Villa Margherita,[25] dal 2004 anch'essa di proprietà dell'attore statunitense.[28]

Altre architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Melograno "la Punta" presenta il suo grande giardino degradante dalla strada a lago dove si trova la darsena[23].
  • Villa Deleuse, Villa Ortensia, Villa Marco, Villa Regina e Villa Castiglioni[9].
  • La settecentesca Villa Veronesi, edificata sulla punta di Torriggia in un punto stretto del lago di Como. Sulle facciate del cortile interno una splendida meridiana doppia.
  • A Torriggia si trovano anche un'edicola (dietro cui, sullo sfondo, si intravede Careno) e gli ultimi resti dell'antica via Regina, un percorso storico ampliato e sistemato da Giulio Cesare per collegare attraverso lo Spluga, il passo del Settimo e il passo del Giulio, la Gallia Cisalpina con Milano e la Germania attraverso Coira.
  • Nel 1922 nello chalet della proprietà Dell'Orto soggiornò Ada Negri che qui compose alcune delle sue opere.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Piramide di Frank[modifica | modifica wikitesto]

La piramide di Frank (1851).

La cosiddetta Piramide di Frank è il monumento funebre di Giuseppe Frank (1771-1842), noto professore appartenente ad una famiglia di medici d'origini austriache[9], docente all'Università di Pavia ed allievo del Volta. Il mausoleo, eretto nel 1851 su progetto di Adolfo Sironi poi modificato da Francesco Durelli, domina il cimitero comunale[8] con i suoi venti metri di altezza. La scelta di erigere la piramide in quella posizione fu del Marchese del Mayno, esecutore testamentario del medico. La tomba monumentale è ricoperta in granito grigio di San Fidelino e nel mezzo della facciata ospita il grande medaglione in marmo di Carrara con l'effigie in bassorilievo del Frank, opera dello scultore comasco Luigi Agliati. Sotto al medaglione si legge il testo ioseph frank / mdcccli in lettere cubitali fuse in ghisa. Sui lati si aprono tre porte in ordine egizio protette da cancelli in ferro battuto. All'interno un elegante avello in pietra di Viggiù e dietro esso una grande lapide funeraria in pietra di Viggiù.[29] Il mausoleo sarebbe dovuto sorgere a Como, dove il Frank abitava, nell'area del Tempio Voltiano ed accogliere le spoglie di Alessandro Volta ma fu bocciato dai comaschi[senza fonte]. Joseph Frank decise di erigere ugualmente una piramide che imitasse il colosso funebre di Caio Cestio in Roma. Don Vincenzo Barelli, parroco di Laglio e studioso di archeologia, fu tutt'altro che benevolo nei confronti della Piramide ma, suo malgrado, dovette benedirla il giorno dell'inaugurazione. Il monumento destò un certo scalpore anche per il fatto che non recasse alcun simbolo cristiano.

Buco dell'Orso[modifica | modifica wikitesto]

A circa 600 m di altitudine, sul versante del Monte Colmegnone sopra la frazione di Torriggia, si trova la caverna del "Buco dell'Orso"[8], all'interno della quale nel 1849 furono rinvenute numerose ossa fossili di Ursus spelaeus,[8][20][23] oggi conservate presso il Museo di Storia Naturale di Milano[19].

Il Buco dell'Orso è costituito da alcuni laghetti sotterranei e altri ambienti in parte inesplorati, oltre a essere ricco di concrezioni calcaree (tra le quali quella nota con il soprannome I prosciutti[30]) e di acqua sorgiva.

Raggiungibile a piedi in circa un'ora e mezza[20], la caverna non visitabile in quanto sede del locale acquedotto, a sua volta costruito a partire da un primitivo impianto installato nella grotta ai tempi della dominazione spagnola del Ducato di Milano[31].

Crocifisso di Torriggia[modifica | modifica wikitesto]

All'imbocco di una strada che serviva ad unire gli antichi centri abitati del territorio (Brienno, Torriggia, dalla Tana della Volpe Germanello, Ossana, Soldino, la Valle Sopra Ponte, Carate Urio, Moltrasio sino a Rovenna) vi era un crocifisso in legno. Era un artistico crocifisso a misura d'uomo, realizzato a Ortisei dagli artigiani della Val Gardena. Fu donato, negli anni che seguirono la prima guerra mondiale, dall'ing. Barosi e posto nel prato, poi spostato per la costruzione della via Regina nuova che ha interrotto l'antica mulattiera.

Erbul dii pegul[modifica | modifica wikitesto]

Lungo una strada campestre che porta alle Selve e finisce al cosiddetto Erbul dii pegul vi erano quadri della Via Crucis appesi ai castagni che costeggiavano la strada e panchine andate distrutte. Anche il castagneto delle selve di Torriggia rischia di essere distrutto, da un insetto.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Demografia pre-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

Demografia post-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[34]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Laglio è raggiungibile da Como tramite la strada statale 340 Regina.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è collegato alle stazioni di Como Lago e di Como San Giovanni tramite autoservizi gestiti da ASF autolinee.

Porti[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 aprile 1981, la Gestione Governativa della Navigazione sul lago di Como, sospendeva lo scalo dei battelli all'imbarcadero di Torriggia. L'imbarcadero di Torriggia fu costruito nel 1880 e dopo oltre cent'anni cessava il suo servizio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 340, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Maltempo Como, il comune di Laglio travolto da una frana, su ilmessaggero.it. URL consultato il 28 luglio 2021.
  6. ^ Frana a Laglio e ponte crollato a Carate Urio: chiusa anche la Regina Vecchia, su QuiComo. URL consultato il 28 luglio 2021.
  7. ^ Frana a Laglio, spazzata via la riva A Lezzeno tre smottamenti Cernobbio: auto portata via dall’acqua (VIDEO) GUARDA IL VIDEO, su laprovinciadicomo.it. URL consultato il 28 luglio 2021.
  8. ^ a b c d e f g h i j La storia di Laglio – Laglio Riva Romantica, su lagliorivaromantica.it. URL consultato il 26 marzo 2020.
  9. ^ a b c d e f g Scoprire, su comune.laglio.co.it. URL consultato il 26 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2019).
  10. ^ a b c d Comune di Laglio, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 5 maggio 2020.
  11. ^ Bonacina, p. 10.
  12. ^ a b c d Comune di Laglio, 1798 - 1815 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 5 maggio 2020.
  13. ^ Comune di Carate, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 aprile 2020.
  14. ^ Comune di Brienno, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 28 aprile 2020.
  15. ^ Comune di Laglio, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 5 maggio 2020.
  16. ^ Il terrore alla finestra: le foto sconvolgenti da Laglio. Pozzi: "Serviranno anni e milioni per la normalità", su ComoZero, 28 luglio 2021. URL consultato il 29 luglio 2021.
  17. ^ a b Laglio, decreto 1957-02-13 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  18. ^ Chiesa di S. Giorgio - complesso, Piazza Salterio - Laglio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 marzo 2020.
  19. ^ a b c Borghese, p. 251.
  20. ^ a b c TCI, Guida d'Italia [...], p. 299.
  21. ^ Chiesa di S. Bartolomeo - complesso, Via della Chiesa - Laglio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 marzo 2020.
  22. ^ Villa Oleandra, Via Regina, 20 - Laglio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 marzo 2020.
  23. ^ a b c Monumenti, su comune.laglio.co.it. URL consultato il 26 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2019).
  24. ^ a b c Trabella, cap. 15.
  25. ^ a b Le star che hanno comprato casa in Italia - Foto Style, su Style. URL consultato il 23 febbraio 2022.
  26. ^ Bartolini, p. 154.
  27. ^ Francesco Battistini inviato a Lario (Como), Michelle e Barack Obama, una pizza sul lago ospiti di George Clooney, su Corriere della Sera, 21 giugno 2019. URL consultato il 27 marzo 2020.
  28. ^ George Clooney compra altre due ville sul Lago di Como - Trovacinema, su webcache.googleusercontent.com. URL consultato il 23 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  29. ^ Gentile, pp. 227-230.
  30. ^ Bartolini, p. 20.
  31. ^ Bartolini, p. 21.
  32. ^ Comune di Laglio, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 5 maggio 2020.
  33. ^ Comune di Laglio, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 5 maggio 2020.
  34. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Clotilde Magni, Per Stefano Salterio scultore comasco del Settecento, in Arte Lombarda, numeri 42-43, Cinisello Balsamo, 1975.
  • Giovanni Bonacina, Un veneziano a Como, Como, Edizioni New Press, 1989.
  • Annalisa Borghese, Laglio, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992.
  • Simonetta Coppa, Carlo Innocenzo Carloni "pittore di figure della città di Como". Note a margine di un nuovo documento e qualche osservazione sulla sua attività tra il Lario e il Ceresio, in Simonetta Coppa, P.O. Krückmann (a cura di), Carlo Innocenzo Carloni 1686/87-1775 dipinti e bozzetti, catalogo della mostra, Milano 1997.
  • Maria Cristina Terzaghi, Laglio, in Guide della provincia di Como. Da Cernobbio alla Valle d'Intelvi, Como 1997, 99-103.
  • Sabrina Gavazzi Nizzola, Maria Clotilde Magni, Aggiunte al catalogo di Stefano Salterio, in Studi di Storia dell'Arte in onore di Maria Luisa Gatti Perer, Milano 1999, 417-424.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
  • Simona Capelli, I Sala a Laglio. La Parrocchiale di San Giorgio a Laglio, nei pressi di Como e gli stucchi dei Sala di Lugano, in Arte&Storia, anno 8, numero 47, Edizioni Ticino Management, Lugano 2010.
  • Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].
  • Francesca Trabella, 50 Ville del Lago di Como, Lipomo, Dominioni Editore, 2020, ISBN 978-88-87867-38-1.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE7741673-9
  Portale Lombardia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Lombardia