Pezzaze

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Pezzaze
comune
Pezzaze – Stemma
Pezzaze – Bandiera
Pezzaze – Veduta
Pezzaze – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoOliviero Gipponi (lista civica Cambiamo insieme Pezzaze) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate45°46′N 10°14′E / 45.766667°N 10.233333°E45.766667; 10.233333 (Pezzaze)
Altitudine620 m s.l.m.
Superficie21,49 km²
Abitanti1 428[1] (31-8-2023)
Densità66,45 ab./km²
FrazioniMondaro, Pezzazole, Stravignino, Avano, Lavone, Aiale
Comuni confinantiArtogne, Bovegno, Marmentino, Pisogne, Tavernole sul Mella
Altre informazioni
Cod. postale25060
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017141
Cod. catastaleG529
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 227 GG[3]
Nome abitantipezzazesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pezzaze
Pezzaze
Pezzaze – Mappa
Pezzaze – Mappa
Posizione del comune di Pezzaze nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Pezzaze (pronunciato [pedˈdzadzɛ] o [pedˈdzazɛ], Pedhadhe in dialetto locale, Pezàze in dialetto bresciano[4][5], pronunciato [peˈzaze] o [peˈðaðe]) è un comune italiano di 1 428 abitanti dell'alta Val Trompia nella provincia di Brescia, in Lombardia.

Geografia fisica[edit | edit source]

Storia[edit | edit source]

Nel 1502 il Comune di Pezzaze manda dei guastatori a Rovereto per conto della Serenissima Repubblica di Venezia.[6]

Nel 1505 la Comunità di Pezzaze fece limosina per fabbricare la chiesa d'Avano; la chiesa è identificabile con S.Apollonio vetere.[7]

Nel 1507 il Comune di Pezzaze sostiene gravi spese per le armate, spedendo soldati al servizio del Serenissimo Principe Veneto, in difesa di Bagolino e Asola, e guastatori alla Rocca d'Anfo ed a Brescia.[7]

Demolita dalle fondamenta la chiesa precedente dedicata alla "Beata Maria Maddalena" in Lavone, a partire dal 1510 se ne fabbrica un'altra, idonea all'accresciuto numero della popolazione.[8]

Nel 1515 a Stravignino si fabbricava l'Oratorio di S.Rocco, che in documenti successivi è chiamato S.Rocco del Consiglio.[9]

Nel 1522 viene consacrata a Lavone la chiesa di Santa Maria Maddalena, allungata poi nel 1850.[10]

Nel 1529 a Pezzaze c'era la peste.[11]

Nel 1531 il Comune di Pezzaze invia degli armati nella Valle di Collio. Nel 1531, 1536, 1557 e 1576 si verificano delle alluvioni del Mella.[12]

Il 7 aprile 1566, solennità di Pasqua, sulla porta della chiesa parrocchiale di S.Maria Maddalena di Lavone viene ucciso Pietro Filippo Richiedei; per questo omicidio la chiesa resta dissacrata.[13]

Nel novembre 1588 il Comune di Pezzaze manda dei guastatori per la fabbrica del castello di Brescia, spendendo 20 lire e 10 soldi.[14]

Nel 1596 il Consiglio del Comune di Pezzaze stabilisce di comminare la pena di mezzo scudo per cadauno, e per cadauna volta a chi avrà l'ardire di entrare e trattenersi nel mulino senza legittima causa con donne, sia donzelle che maritate.[15]

A Lavone, nel 1713, in occasione della visita del vescovo Giovanni Baoder, si precisa che il parroco deve predicare in maniera più incisiva contro "gli amori disordinati, la familiare frequentazione tra i giovani di entrambi i sessi e contro l'abuso dei balli, dai quali nascono tanti mali. Pure è necessario che la popolazione partecipi di più ai divini uffici, dissuadere dalla frequenza alle osterie e dai pubblici giochi ai dadi e proibire totalmente che i fedeli portino le armi in chiesa".[16]

Nel 1748 viene edificata a Stravignino la chiesa parrocchiale S.Apollonio.[17]

Nel 1850 una piena del Mella devasta la valle. A Pezzoro fu rovinato il caseggiato Alzanola e a Lavone, Pezzaze e Tavernole furono distrutti mulini e fucine.[18]

Nel 1914 viene inaugurato l'edificio delle scuole.[10]

Tra il 1892 ed il 1922 emigrano negli Stati Uniti da Pezzaze 30 persone.[19]

A memoria dell'attività estrattiva che ha caratterizzato il comune, la Miniera Marzoli è oggi trasformata nel Museo le miniere di Pezzaze.

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pezzaze sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 marzo 2004.[20]

«Semipartito troncato: il primo, di argento, al giglio sbocciato, di rosso, sormontato dal rastrello anomalo, a guisa di scaglione diminuito, scorciato, appiattito, munito di nove denti, dello stesso; il secondo, di rosso, al libro aperto, di argento, la prima pagina con la parola STATUTA su tre righe e in lettere maiuscole, di nero, la seconda pagina con la data nella espressione romana MCCCXVIII su due righe, la prima riga recante MCCC, la seconda recante XVIII, dello stesso; il terzo, di azzurro, alla stadera d'argento, con il romano posto a sinistra e con il piatto quadrangolare e graticolato a destra. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di bianco.

La prima raffigurazione conosciuta dello stemma comunale si trova negli Statute de Pesaze del 1529 , copia di quelli originali risalenti al 1318 oggi andati perduti. Questi primi statuti comunali sono ricordati dal libro aperto con la scritta e la data in numeri romani. Il giglio fiorentino e il rastrello (accompagnati dalle V e T) erano l'insegna guelfa della comunità di Valtrompia. La stadera, è stata per secoli simbolo del borgo ed è un'arma parlante che ne richiama il nome con la sua funzione di "pesare", in bresciano pesà, passando dal latino medioevale Pesaciis, e al bresciano Pesàse.[21]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[22]

Amministrazione[edit | edit source]

Note[edit | edit source]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 487, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Toponimi in dialetto bresciano, su brescialeonessa.it.
  6. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 158.
  7. ^ a b Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 159.
  8. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 161.
  9. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 162.
  10. ^ a b La valle che non ti aspetti, in VALTROMPIA I luoghi e le industrie del Novecento, p. 95.
  11. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 168.
  12. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 169.
  13. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 181.
  14. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 199.
  15. ^ Il Cinquecento, in Valtrompia nella storia, p. 201.
  16. ^ Dal Seicento all'Ottocento, in Valtrompia nella storia, pp. 292-294.
  17. ^ La valle che non ti aspetti, in VALTROMPIA I luoghi e le industrie del Novecento, p. 94.
  18. ^ Dal Seicento all'Ottocento, in Valtrompia nella storia, p. 306.
  19. ^ Il Novecento, in Valtrompia nella storia.
  20. ^ Pezzaze (Brescia) D.P.R. 30.03.2004 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
  21. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 159, ISBN 978-88-7385-844-7.
  22. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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