Coordinate: 40°57′17″N 15°12′35″E

Guardia Lombardi

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Guardia Lombardi
comune
Guardia Lombardi – Stemma
Guardia Lombardi – Bandiera
Guardia Lombardi – Veduta
Guardia Lombardi – Veduta
Guardia Lombardi visto dalla Villa Comunale durante le abbondanti nevicate del 2012
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoAntonio Gentile (lista civica Uniti per Guardia) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate40°57′17″N 15°12′35″E
Altitudine998 m s.l.m.
Superficie55,87 km²
Abitanti1 686[1] (marzo 2017)
Densità30,18 ab./km²
FrazioniCarmasciano, Fiumara, Forche, Frassino, Lagoni, Lazzare, Melio, Papaloia, Piani, Piano d'Occhio, Pietri, Santa Maria dei Manganelli, Sasso, Taverne
Comuni confinantiAndretta, Bisaccia, Carife, Frigento, Morra De Sanctis, Rocca San Felice, Sant'Angelo dei Lombardi, Vallata
Altre informazioni
Cod. postale83040
Prefisso0827
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064040
Cod. catastaleE245
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 686 GG[3]
Nome abitantiguardiesi
PatronoSan Leone IX
Giorno festivo19 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Guardia Lombardi
Guardia Lombardi
Sito istituzionale
Il comune all'interno della provincia di Avellino

Guardia Lombardi (IPA: ['gwardia lom'bardi]; La Uàrdia in dialetto guardiese; IPA: [la'wardja]) è un comune italiano di 1.686 abitanti[1] della provincia di Avellino in Campania.

Geografia fisica

Territorio

Situato a 998 metri s.l.m. con un territorio compreso tra i 433 (Valle dell'Ufita) e i 1.024 (Monte Cerreto) metri s.l.m., è il secondo comune più alto della Campania, dopo Trevico.[4] Il paese si estende su una superficie di 55,61 km², ed ha una densità di 32,91 abitanti per km².[5] Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia. I comuni confinanti sono Andretta, Bisaccia, Carife, Frigento, Morra De Sanctis, Rocca San Felice, Sant'Angelo dei Lombardi, Vallata.

Dista 59 km dal capoluogo di provincia Avellino. È uno dei paesi colpiti dal violento terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980.[6]

Orografia

Posizionato in affaccio fra la valle dell'Ufita e la valle dell'Ofanto, a nord del monte Cerreto, nell'Irpinia orientale, è circondato da boschi e campagne verdi caratterizzate dalla presenza delle tipiche costruzioni rurali.

Dal campanile della Chiesa Madre e dal monte Cerreto (a pochi metri dalla centrale piazza Vittoria) è possibile scorgere ben 4 regioni (Basilicata, Campania, Molise, Puglia) e 10 province (Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Campobasso, Isernia, Bari, Barletta-Andria-Trani, Foggia, Potenza), nonché il mar Adriatico nelle giornate più limpide.

Idrografia

Il territorio è ricco di fontane e sorgenti. Una delle più importanti dà origine al fiume Frédane, affluente del Calore Irpino.

Clima

Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Guardia appartiene alla fascia Csa, ossia al clima temperato delle medie latitudini, tuttavia il suo clima risente dell'altitudine e della posizione orografica. In particolare, l'inverno è molto rigido con frequenti piogge e abbondanti nevicate, spesso causa di disagi che talvolta rendono il paese isolato. La temperatura scende spesso sotto lo zero tra i mesi di novembre e aprile, con punte minime che possono toccare anche i -10 gradi. Nel periodo autunnale sono piuttosto frequenti le nebbie. L'estate risulta abbastanza mite e secca, con punte massime che superano molto raramente i 30 gradi.
I dati sul clima di Guardia e dell'area montana dell'Irpinia possono essere prelevati dalla vicina Stazione meteorologica di Trevico.

Trevico
(1971-2000)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,53,86,39,615,119,422,723,118,713,47,94,43,910,321,713,312,3
T. min. media (°C) −0,5−0,90,62,87,511,214,114,611,57,93,50,6−0,33,613,37,66,1
T. max. assoluta (°C) 14,2
(1989)
15,2
(1979)
21,0
(1981)
22,0
(1989)
27,0
(1992)
28,2
(1998)
32,6
(1984)
35,4
(1998)
28,0
(1985)
25,0
(2000)
20,8
(1999)
14,4
(1989)
15,227,035,428,035,4
T. min. assoluta (°C) −10,6
(1985)
−10,0
(1983)
−11,2
(1987)
−4,6
(1995)
−2,0
(1974)
2,8
(1983)
5,8
(1981)
5,0
(1978)
1,8
(1971)
−5,4
(1978)
−6,8
(1981)
−12,0
(1988)
−12,0−11,22,8−6,8−12,0
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) 00000000000000000
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) 171613600000151346190671
Precipitazioni (mm) 61,967,349,452,746,230,528,528,252,564,077,279,8209,0148,387,2193,7638,2
Giorni di pioggia 7767644457882219122073
Giorni di nebbia 2118171310532913192059401041150
Umidità relativa media (%) 82827773726864657278838482,77465,777,775

Origini del nome

Il nome del comune viene fatto risalire dal termine “guarda, garda” che entra nella composizione di molti toponimi. Esso allude all'esistenza di un posto di guardia; poi viene attribuito anche ad una località posta in un sito sopraelevato rispetto al territorio circostante, caratteristica orografica del centro.[7] La parola deriva dalla voce germanica “warda”, di analogo significato ed attribuibile forse ai Longobardi, per quanto sia probabilmente una formazione gotica. Una delle prime denominazioni del comune è infatti la latina Guardiae Longobardorum, che successivamente mutò in Guardiae de Lombardis (1100-1300)[8], Guardialombarda (1400-1600)[9], Guardia Lombarda (1600-1800)[10], Guardia dei Lombardi (prima metà del 1900) e infine Guardia Lombardi.

Storia

Guardia e l'ipotesi Romulea

Lo stesso argomento in dettaglio: Romulea (città).

Vi è una suggestiva ipotesi secondo cui la nascita di Guardia andrebbe spostata di oltre un millennio indietro: in base agli studi sulle distanze condotti incrociando la Tavola Peutingeriana, l'Itinerario Antonino, e i documenti antichi riguardanti la Via Appia Antica, Guardia potrebbe coincidere con Romulea, descritta da Tito Livio (Ab urbe condita, X, 17) come una delle più opulente città sannite, espugnata e saccheggiata nel 293 a.C. dal console Publio Decio Mure o, secondo un'altra fonte annalistica, dal console Volunnio, e mai più ricostruita. In realtà la teoria più accreditata farebbe coincidere Romulea con Bisaccia (paese confinante con Guardia), ma l'esistenza nei testi antichi della mansio Sub Romula, piccolo insediamento più a valle di Romulea e a margine della Via Appia, farebbe pensare alla frazione più popolosa di Guardia, ovvero Taverne di Guardia (910 m s.l.m.). Questa ipotesi troverebbe riscontro anche nel fatto che le strade romane venivano concepite con fini prettamente militari, privilegiando i tratti elevati che consentivano il controllo del territorio circostante, a discapito di percorsi vallivi soggetti ad alluvioni e smottamenti e più facilmente esposti al pericolo di imboscate.[11] Studi recenti, come quelli degli studiosi Salmon (sulla base di scavi archeologici) e Werner Johannowsky, ipotizzano che Romulea sorgesse dove si trova oggi Carife.[12][13] In tal caso non sarebbe da escludere che la mansio Sub Romula sorgesse a Piano d'Occhio[14], frazione di Guardia a ridosso del fiume Ufita geograficamente più vicina a Carife, in cui tra l'altro sono stati rinvenuti i resti di un'enorme villa romana.[15]

Tracciato delle vie Appia e Traiana.

Primi insediamenti (571-591)

Per quanto la conformazione orografica di vedetta del sito su cui sorge Guardia lasci immaginare che già i Sanniti (tribù degli Irpini) avessero pensato di edificarlo, soprattutto nel periodo delle guerre sannitiche contro la Repubblica romana (343-290 a.C.), non si hanno tracce concrete di un insediamento così datato, come del resto nemmeno successivamente in età repubblicana e in età imperiale. Dopo la Caduta dell'Impero romano d'Occidente (476), nel periodo di raccordo tra l'epoca antica e il Medioevo definito Tarda antichità, l'Italia intera subì devastazioni da parte dei popoli barbari i quali, venuti dal nord Europa, sconvolsero le terre d'Irpinia portando squallore e miseria. I Longobardi si insediarono nell'area che andava da Benevento fino alla città di Taranto sul mar Ionio: nacque il Ducato di Benevento e la città sannita divenne la capitale del mezzogiorno continentale. Fu in questo periodo, tra il 571 (arrivo dei Longobardi a Benevento con Zottone) e il 591, che essi fondarono Guardia[16], intuendo nelle caratteristiche geo-morfologiche e orografiche del territorio la possibilità di dare origine ad un efficace posto di avanguardia e difesa.

Guardia longobarda (591-1076)

I Longobardi, primo popolo barbaro a convertirsi al Cattolicesimo, costituirono delle roccaforti che si rivelarono di vitale importanza per respingere la minaccia araba. Guardia divenne un centro di vitale importanza grazie alla sua posizione: il paese getta lo sguardo sia sull'antica terra saracena che sulla Via Appia Antica che collegava Roma con Brindisi. Fu così che nel 591 i Longobardi, portando a compimento la conquista dell'Irpinia, crearono il Gastaldato di Conza, loro circoscrizione amministrativa. Di esso venne a far parte Guardia, nel bel mezzo della Langobardia Minor, dal momento in cui vi edificarono il Castello per esigenze difensive, in posizione elevata come vedetta, a protezione di Benevento con la funzione di respingere eventuali eserciti provenienti dall'Oriente.[17] Dopo il 774 (caduta di Desiderio per opera di Carlo Magno) il Ducato di Spoleto cadde immediatamente in mano franca, mentre Arechi II ottenne da Desiderio la promozione del proprio dominio da Ducato di Benevento a Principato di Salerno. Guardia rimase dunque longobarda fino all'arrivo dei Normanni nel 1076.

Guardia normanna (1076-1197)

I Normanni, guidati da Roberto d'Altavilla detto il Guiscardo (l'Astuto), conquistarono tra il 1076 e il 1079 l'intero Gastaldato di Conza. L'ultimo Gastaldo di Conza, Guido, zio di Gisulfo II di Salerno, oppose invano resistenza. Sotto i Normanni Guardia divenne un feudo governato da un feudatario. I feudatari vincolavano al feudo i contadini, che venivano venduti insieme al feudo (i cosiddetti servi della gleba). Vi erano due tipi di patti agrari tra feudatario e contadino:

  1. le concessioni enfiteutiche erano dei patti in cui il contadino riceveva un pezzo di terreno da coltivare e in cambio doveva pagare un canone annuo.
  2. il pastinato era invece un altro tipo di patto che differiva dalle concessioni enfiteutiche per il fatto che i contadini pagavano il canone solo se il feudo era pienamente produttivo. Al termine del contratto il feudo veniva diviso tra il proprietario e il coltivatore oppure il contadino riotteneva la concessione alle condizioni pattuite.

A Guardia veniva praticato il pastinato. Esso fece sì che il castello di Guardia divenisse un centro di popolamento intorno al quale sorsero nuove abitazioni, favorendo tra l'altro la diffusione della piccola proprietà contadina.

Ruggero II di Sicilia.

I Normanni in genere non alterarono le circoscrizioni longobarde preesistenti e permisero ai feudatari che facevano voto di sottomissione di mantenere il possesso dei loro feudi. Tuttavia in molti casi distrussero i castelli e confiscarono le terre demaniali e di coloro che si erano opposti alla loro trionfale avanzata. Quest'ultimo fu il caso di Guardia: nel 1133 il paese fu distrutto da Ruggero II di Sicilia, detto anche Ruggero il Normanno. Una volta ricostruito, diventò possedimento dei Balvano.[18] In seguito al matrimonio tra la regina dei Normanni Costanza d'Altavilla (figlia postuma di Ruggero II) e l'imperatore Enrico VI le corone di Sicilia e del Sacro Romano Impero vennero unificate nelle mani di un solo Imperatore, il figlio Federico II di Svevia.

Guardia sveva (1197-1266)

Federico II, uomo straordinariamente colto ed energico, ebbe il merito di diffondere arte e cultura, fondando anche la Scuola siciliana. Nel 1250, anno della sua morte, soggiornò nel castello della vicina Bisaccia, dove soleva recarsi per le sue battute di caccia al falcone sul monte Formicoso, al confine con Guardia, da lui ribattezzato Montesano.[19] Il suo successore fu il figlio Manfredi, che divenne Principe di Taranto e luogotenente del regno di Sicilia, finché non fosse giunto l'erede legittimo, il fratellastro di Manfredi, Corrado IV, che in quel momento era impegnato in Germania. Ereditò una situazione difficile: il Papato continuava a non vedere di buon occhio l'insediamento della casa imperiale di Svevia nel regno di Sicilia, e occupò il regno con un esercito, considerando quel territorio come proprio vassallo. Manfredi, non ritenendosi sicuro di fronte al papa, fuggì in Puglia, a Lucera, ove si trovava la truppa della colonia saracena ivi stanziata da Federico II. Una volta assicuratasi la loro fedeltà, poté arruolare un ingente esercito e muovere guerra all'esercito pontificio, che sconfisse presso Foggia. Il 30 ottobre 1254 combatté, con l'appoggio di migliaia di arcieri saraceni, nella Battaglia di Guardia Lombardi[20], appartenente alla Contea di Andria, fino ad allora di proprietà del marchese Bertoldo di Hohenburg.[21]. Nel 1263 il papa riuscì a convincere Carlo I d'Angiò, fratello del Re Luigi IX di Francia e "senza terra" a prendere Sicilia e Piemonte. Cominciò così il declino degli Svevi, che giunse a compimento il 26 febbraio 1266 nella decisiva Battaglia di Benevento, in cui Manfredi trovò la morte.

Guardia sotto gli Angioini e gli Aragonesi (1266-1503)

Terminato il periodo svevo si affermarono gli Angioini, che assegnarono il feudo di Guardia a un loro familiare e consigliere: Milone di Galata. Nel frattempo nel 1282 la Sicilia si era rivoltata (vespri siciliani) e si liberò dal giogo angioino passando agli Aragonesi. Essi si impadronirono in seguito anche del Regno di Napoli, Guardia compresa. Il feudo passò così alla casata Orsini Del Balzo.

Periodo spagnolo (1503-1707)

Nel 1503 Guardia divenne dominio spagnolo. In questo periodo si passò dai Folliero ai Della Marra, quando nel 1611 si ebbe il passaggio da feudatari a duchi. Il maggiore esponente della casata, Ferrante Della Marra, uomo estremamente colto conosciuto proprio come "Duca della Guardia", aveva rilevato il feudo nel 1607.

Periodo austriaco (1707-1734)

Nel 1700 scoppiò una guerra di successione che vide antagoniste Spagna e Austria, più altre potenze coinvolte nel conflitto. Nel corso del conflitto la Spagna vide minacciati i suoi possedimenti in Italia. Nel 1707 il principe d'Austria Eugenio inviò il conte Daun a conquistare il regno di Napoli; il viceré spagnolo Ascalona cercò l'aiuto dei nobili, ma ottenne l'aiuto solo del principe di Castiglione e del duca della vicina Bisaccia. Tuttavia gli aiuti si rivelarono insufficienti, e in breve tempo quasi tutto il regno fu sottomesso; solo Gaeta resisteva con tenacia. Il conte Daun riuscì a espugnare anche questa città e la sottopose a saccheggio. Col Trattato di Utrecht il regno di Napoli passò agli austriaci. Tra il 1731 e il 1739 l'Austria fu coinvolta nella guerra di successione polacca; nel frattempo il comune veniva gravemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1732, il cui epicentro era situato nella vicina valle dell'Ufita[22]. Nel 1734, con la battaglia di Bitonto, i Regni di Napoli e Sicilia ritornano formalmente indipendenti, dopo oltre due secoli di dominazione politica prima spagnola e poi austriaca. Sul trono di Napoli e Sicilia si insediarono i Borboni.

Periodo borbonico (1734-1861)

Con la fine della dominazione austriaca Guardia venne inserita nel Principato Ultra del Regno di Napoli. I duchi erano della famiglia Ruffo di Calabria, il cui esponente Guglielmo Antonio Ruffo I aveva sposato Silvia Della Marra.

Guardia dall'unità d'Italia (1861) a oggi

Nel 1861 Guardia venne annessa al Regno d'Italia. Venne inserita nel terzo distretto di Montefusco. Il titolo e il castello sono rimasti alla famiglia Ruffo di Calabria e l'attuale 8º Duca di Guardia Lombardi è Fulco Ruffo II di Calabria, nipote dell'aviatore e politico Fulco Ruffo di Calabria.

Nel 1930 e nel 1980 Guardia venne gravemente danneggiata da forti terremoti. Nella prima metà del novecento vi fu un'intensa immigrazione verso gli Stati Uniti, dovuta alle misere condizioni della popolazione che andava così a cercare fortuna in America.

Feudatari di Guardia Lombardi (1130-1607)[23]

Duchi di Guardia Lombardi (1607-oggi)[23]

  • (Della Marra, 1607-1765)
    • Ferrante Della Marra - 16 novembre 1607 (compra il feudo da Francesca de Lannoy per 49000 ducati, diventando il 6 agosto 1611 il 1º Duca di Guardia Lombardi)
    • Luigi Della Marra - 17 novembre 1629 (donazione del padre Ferrante)
    • Beatrice Della Marra - 18 ottobre 1635 (morte del padre Luigi)
    • Giuseppe Della Marra - 21 luglio 1649 (morte della madre Beatrice)
    • Giovanni Della Marra - 16 settembre 1656 (morte del fratello Giuseppe, che non ebbe alcun figlio)
    • Silvia Della Marra - 9 novembre 1696 (morte del padre Giovanni; sposò Guglielmo Antonio Ruffo I di Calabria)
  • (Ruffo di Calabria, 1765-oggi)[31]
    • Fulco Antonio Ruffo I di Calabria - 8 novembre 1765 (morte della madre Silvia Della Marra)
    • Guglielmo Antonio Ruffo II di Calabria - 9 luglio 1770 (donazione del padre Fulco Antonio)
    • Fulco Antonio Ruffo II di Calabria - 1782
    • Fulco Antonio Giordano Ruffo di Calabria - 1803
    • Fulco Beniamino Tristano Ruffo I di Calabria - 1852
    • Fulco Ruffo di Calabria - 28 aprile 1901 (morte del padre Fulco Beniamino Tristano)
    • Fabrizio Beniamino Ruffo di Calabria - 23 agosto 1946 (morte del padre Fulco)
    • Fulco Ruffo II di Calabria - 11 ottobre 2005 (morte del padre Fabrizio Beniamino; attuale 8º Duca di Guardia Lombardi)

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiesa Madre

Fu fondata nel 1315 e dedicata alla Madonna delle Grazie. Nella prima fase di costruzione era a pianta a croce greca. Distrutta dal Terremoto del 5 dicembre 1456, fu ricostruita per iniziativa della feudataria Maria Donata Del Balzo. Negli anni successivi avvennero ulteriori modifiche: in effetti nel 1500 vi fu l'aggiunta del campanile. Con il terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980 fu nuovamente distrutta e negli anni seguenti fu ristrutturata ed oggi è possibile ammirarla in tutto il suo splendore.

Fontane

Fontana Beveri

Il territorio è ricchissimo di fontane, alcune di esse monumentali, come la Fontana Beveri, la Fontana Manganelli (con anfiteatro, area pic-nic e area giochi) e la Fontana di Tolla. Altre fontane sono: San Leone, Matrone, Righiera, San Leonardo, Frassino, Volacchio, Della Calce, Lavagnili, Pietri di Sotto, Dell'Agata, Fontanili, Tonsone.[32][33] Quest'ultima costituisce la sorgente del fiume Frédane, affluente del fiume Calore Irpino.[34]

Fontana Beveri

Sita ai piedi del monte denominato "Mundi" con esposizione Sud - Ovest. È una costruzione monumentale realizzata con grosse lastre e massi di pietra bianca finemente modellati e lavorati a mano.[35]

Società

Evoluzione demografica

Evoluzione storica della popolazione pre-1861 (fuochi)[36]
1532 151
1545 190
1561 232
1595 349
1648 310
1669 174

Abitanti censiti[37]

Nota Bene: Fuoco significa famiglia.

Guardia è in costante declino demografico, sin dal dopoguerra. Il decennio col calo demografico più sensibile è stato il 1961-1971, quando la popolazione è diminuita di oltre un quarto (27,3%). Nel 2010 il tasso di natalità si è attestato al 3,28‰ (tasso regionale 9,9‰; tasso nazionale 9,3‰), i nati sono stati 7 e i morti 39, con un saldo naturale di -32 (-1,75% annuo sugli abitanti totali).

Etnie e minoranze straniere

Al 1º gennaio 2016 risultano residenti nel territorio di Guardia Lombardi 69 cittadini stranieri, pari al 4% della popolazione comunale, di 10 etnìe diverse. La nazionalità più rappresentata è quella bulgara che conta 34 residenti[38].

Tradizioni e folclore

Cultura

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale Associata UNLA, fondata nel 1982 dallo storico guardiese Salvatore Boniello, è co-promotrice di alcuni eventi culturali come Le strade della poesia[41] e Paese Mio.

Musei

  • Museo delle Tecnologie, della Cultura e della Civiltà Contadina dell'Alta Irpinia, fondato nel 1981 dallo storico guardiese Salvatore Boniello, ospita un migliaio di oggetti e attrezzi di lavoro tipici della civiltà contadina altirpina dal Medioevo al XX secolo, oltre a numerosi utensili di uso comune, dall'aratro alla prima macchina da scrivere acquistata dal Comune. Vi sono allestite fedeli ricostruzioni di ambienti rurali e municipali, al fine di rappresentare e ripercorrere la vita rurale e culturale di una volta. Tra le altre sale tematiche meritano menzione la mostra fotografica sui costumi tipici, la collezione di stemmi gentilizi, i giochi e lavori femminili di tessitura e ricamo, i mestieri maschili del fabbro, del falegname e del medico.[42][43]

Cucina

Persone legate a Guardia Lombardi

Infrastrutture e trasporti

Strade

Economia

Le maggiori attività economiche sono l'agricoltura, l'allevamento di bestiame e la produzione di formaggio.

Amministrazione

Altre informazioni amministrative

Il comune fa parte della comunità montana Alta Irpinia.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b ISTAT, Bilancio demografico (provvisorio), su demo.istat.it, aprile 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Comuni campani per altitudine
  5. ^ Dati statistici di Guardia Lombardi
  6. ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Mappa dei risentimenti dei comuni colpiti, su emidius.mi.ingv.it. URL consultato il 5 giugno 2012.
  7. ^ AA.VV. Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. Torino, UTET, 1990. ISBN 88-02-07228-0.
  8. ^ [G. Mongelli, Storia del Goleto - 1983 (Regesto in PASSARO, Cronotassi, III, p. 155; SCANDONE, I, p. 208, doc. 10]
  9. ^ Istoria del regno di Napoli - Filippo Maria Pagano
  10. ^ [M. D'Urso, Descrizione della Terra di "Guardia Lombarda" effettuata per decreto reale dell'8 marzo 1692]
  11. ^ Le Strade Romane in Campania Archiviato il 13 marzo 2013 in Internet Archive.
  12. ^ "Gli Irpini Ex Italia semper aliquid novi (Dall'Italia sempre qualcosa di nuovo)" di E. Togo Salmon
  13. ^ I Sanniti
  14. ^ I Sanniti di Carife
  15. ^ Rivista VICVM - La villa romana di "Piano dell'Occhio" (N. 1º marzo - Settembre 1990) di Michele De Luca
  16. ^ Territori della Verde Irpinia
  17. ^ Archemail - Archeologia a Guardia Lombardi
  18. ^ irpiniaturismo.it - Conoscere il comune di Guardia Lombardi
  19. ^ Sito web del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
  20. ^ Storia di Manfredi, re di Sicilia e di Puglia - 'Giuseppe di Cesare
  21. ^ http://lucera.altervista.org/i-saraceni-di-lucera-in-una-rivista-olandese/
  22. ^ Terremoto del 1732: Irpinia, su Eventi estremi e disastri.
  23. ^ a b La nobiltà del regno delle Due Sicilie, Volume 2, pagg. 52-62 (Erasmo Ricca)
  24. ^ "Storia della Badia di Monte-Cassino" Di D. Luigi Tosti Cassinese, pag. 69
  25. ^ I Morra dal periodo normanno-svevo alla Congiura di Capaccio
  26. ^ a b I Feudatarii di Guardia Lombarda nell'età angioina (Rocco De Vivo) - Stabilimento Tipografico M. D'Auria NAPOLI, 1907
  27. ^ Regesto Angioino 21, foglio 41
  28. ^ Etude sur les régistres du roi Charles I d'Anjou, Paris 1887, pag 294, documento I.
  29. ^ "Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli", pag. 9 - De Lellis
  30. ^ Storia di Torella dei Lombardi
  31. ^ Ruffo
  32. ^ Svilupporegioni - Interventi nella regione Campania
  33. ^ Panoramio - Foto delle Fontane di Guardia Lombardi
  34. ^ Itinerari Irpini - il Fredane
  35. ^ Fontane - Comune di Guardia Lombardi
  36. ^ Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Volume 5, pp. 135-136.
  37. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  38. ^ Cittadini stranieri Guardia Lombardi 2016
  39. ^ Irpinia – San Giuseppe: si accende la tradizione dei falò irpinianews.it
  40. ^ Tant'anni fa rievoca l'arrivo del principe Manfredi di Svevia ottopagine.it
  41. ^ Le strade della poesia – terza edizione – poesia della terra
  42. ^ Museo delle Tecnologie, della Cultura e della Civiltà Contadina dell'Alta Irpinia
  43. ^ Reperti, oggetti e stanze del Museo delle Tecnologie, della Cultura e della Civiltà Contadina dell'Alta Irpinia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni