Petruro Irpino
Petruro Irpino comune | |
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La nuova piazza | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Lombardi[1] (lista civica Petruro futuro) dal 16-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 41°02′N 14°48′E |
Altitudine | 500 m s.l.m. |
Superficie | 3,14 km² |
Abitanti | 288[2] (31-3-2022) |
Densità | 91,72 ab./km² |
Comuni confinanti | Altavilla Irpina, Chianche, San Nicola Manfredi (BN), Torrioni, Tufo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83010 |
Prefisso | 0825 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064071 |
Cod. catastale | G519 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[3] |
Cl. climatica | zona D, 1 969 GG[4] |
Nome abitanti | petruresi |
Patrono | san Bartolomeo |
Cartografia | |
Posizione del comune all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
Petruro Irpino è un comune italiano di 288 abitanti[2] della provincia di Avellino in Campania.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Petruro Irpino sorge in posizione panoramica su uno sperone roccioso nella media Valle del fiume Sabato, là dove si insinua nella località conosciuta come Stretto di Barba.[5][6]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]In merito all'origine del toponimo, con riferimento alle tracce di insediamenti di epoca romana ritrovati nel territorio, Petruro deriverebbe dal latino Petra ("rupe", "roccia"), oppure secondo altri da Petrurium, "pietra-roccia". Ipotesi entrambe plausibili considerando l'orografia del luogo[7].
Nel 1950 al nome Petruro fu aggiunto l'aggettivo "Irpino"[7], con chiaro riferimento al distretto storico-geografico dell'Irpinia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Al 1240 il paese era un casale di Montefusco. In epoca angioina (1289) il feudo di Petruro era in possesso di Giovanni Mentella. Nel XV secolo era in possesso dei D'Afflitto[7]. Petruro fu possesso feudale dei de Candida alla metà del XV secolo per poi passare ai Calenda agli inizi del XVI secolo. Alla fine del XVI secolo passò ai Matelica e poi ai Marano (XVII secolo). Nel 1695 Carlo II di Spagna investì Gaetano Marano del titolo di marchese di Petruro. La famiglia si estinse alla fine del XVIII secolo con Teresa Marano che sposò Domenico Bonito. Il titolo di marchese passò così al figlio Alessandro Bonito[8][9].
Tra il 1927 ed il 1945 Petruro perse l'autonomia amministrativa e fu aggregato a Chianche.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 dicembre 1988.[10]
I due colli ravvicinati, ma non contigui, rappresentano lo stretto di Barba, la gola ubicata sul confine tra le province di Avellino e di Benevento, originata dall'azione erosiva del fiume Sabato.[11]
Il gonfalone è un drappo troncato di bianco e di azzurro.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Petruro Irpino, risulta essere il secondo comune meno popolato della provincia[13].
Grazie allo SPRAR dal settembre 2017 la popolazione è aumentata, accogliendo 20 richiedenti asilo.[14][15][16]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa madre del borgo, eretta intorno al XIV secolo, già sede del Vicariato Foraneo. La chiesa in passato era un’abbazia e, per concessione, il parroco si può fregiare del titolo di Abate-Parroco. Essa conserva un dipinto di Vincenzo Sorrentino del 1920 raffigurante il Martirio di San Bartolomeo, un quadro seicentesco della Madonna di Montevergine e una reliquia di San Bartolomeo. Restaurata un’ultima volta nel 1977, a cura del parroco, Don Paolo Italo Capozzi, attualmente la chiesa versa in uno stato quasi disastrato e pericolante, a causa dell’incuria e della negligenza da parte delle Istituzioni, presentando gravi problemi strutturali sul tetto, e in maniera particolare sulla Cupola della Chiesa e sull’antico Campanile.
Chiesetta rurale della Madonna di Montevergine
[modifica | modifica wikitesto]Cappella rurale eretta nel XIX secolo, di ridotte dimensioni. Ogni anno viene celebrata una Messa a seguito della Processione con il quadro seicentesco presente nella Chiesa Madre.
Cappella Gentilizia di Santa Barbara
[modifica | modifica wikitesto]Cappella annessa a Palazzo Annecchini, nella piazza principale, presenta un altare preconciliare, alcuni dipinti e epigrafi settecentesche.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo Annecchini
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo Troisi
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo Capozzi
[modifica | modifica wikitesto]Parco della Rimembranza
[modifica | modifica wikitesto]Fontana detta “‘A Pila”
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteca Comunale “Angelo Troisi”
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaci
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1993 | 1997 | Biagino Desiderio | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1997 | 2001 | Biagino Desiderio | centro | Sindaco | |
2001 | 2006 | Mauro Zarrella | centro | Sindaco | |
2006 | 2011 | Mauro Zarrella | centro-sinistra | Sindaco | |
2011 | in carica | Giuseppe Lombardi | lista civica "Petruro Futuro" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Amministrazione comunale Petruro Irpino, su tuttitalia.it. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato il 27 aprile 2017).«Il 5 giugno 2016 si sono tenute le elezioni comunali 2016. È stato riconfermato il sindaco Giuseppe Lombardi.»
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Petruro Irpino, su irpinia.info. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato il 18 giugno 2008).
- ^ Comune di Petruro Irpino, su comuni-italiani.it. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato il 15 marzo 2005).
- ^ a b c Storia, su Irpinia.info, 18 febbraio 2018. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato il 4 luglio 2008).
- ^ Erasmo Ricca, Istoria de' feudi del regno delle Due Sicilie di qua dal faro…, v. III, Napoli, 1865, p. 470.
- ^ Erasmo Ricca, Istoria de' feudi del regno delle Due Sicilie di qua dal faro intorno alle successioni legali ne' medesimi dal 15. al 19. Secolo: -continuata da Raffaele Alfonso Ricciardi ser.II, fasc. 1, 2, Volume 3, Napoli, A. de Pascale, 1865, pp. 476-477. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato il 16 febbraio 2018).
- ^ Petruro Irpino, decreto 1988-12-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivo Centrale dello Stato. URL consultato il 1º settembre 2022.
- ^ Petruro Irpino, su Araldicairpina. URL consultato il 24 febbraio 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comuni della Campania per popolazione, su tuttitalia.it. URL consultato il 9 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2018).
- ^ Maria Novella De Luca, La carica dei profughi bambini che riporta in vita i piccoli borghi, su repubblica.it, la Repubblica, 30 settembre 2017. URL consultato il 9 febbraio 2018 (archiviato il 30 settembre 2017).
- ^ Roberto Saviano, Il paese salvato dagli immigrati, su espresso.repubblica.it, L'Espresso, 5 febbraio 2018. URL consultato il 9 febbraio 2018 (archiviato il 5 febbraio 2018).
- ^ Pino Ciociola, Migranti. Petruro Irpino accoglie i migranti. E il borgo ricomincia a vivere, su avvenire.it, Avvenire, 17 ottobre 2017. URL consultato il 14 febbraio 2018 (archiviato il 14 febbraio 2018).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Petruro Irpino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.petruroirpino.av.it.