Aquilonia (Italia)

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Aquilonia
comune
Aquilonia – Stemma
Aquilonia – Bandiera
Aquilonia – Veduta
Aquilonia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoAntonio Caputo (lista civica Patto per Aquilonia) dal 15-5-2023
Territorio
Coordinate40°59′16″N 15°28′31″E / 40.987778°N 15.475278°E40.987778; 15.475278 (Aquilonia)
Altitudine750 m s.l.m.
Superficie56,15 km²
Abitanti1 485[1] (31-3-2022)
Densità26,45 ab./km²
Comuni confinantiBisaccia, Calitri, Lacedonia, Melfi (PZ), Monteverde, Rionero in Vulture (PZ)
Altre informazioni
Cod. postale83041
Prefisso0827
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064004
Cod. catastaleA347
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 299 GG[3]
Nome abitantiaquiloniesi
Patronosan Vito
Giorno festivo9 maggio San Vito piccolo

15 giugno San Vito grande

Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Aquilonia
Aquilonia
Aquilonia – Mappa
Aquilonia – Mappa
Il comune di Aquilonia all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Aquilonia (Carbonara fino al 1863[4]) è un comune italiano di 1 485 abitanti[1] della provincia di Avellino in Campania.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La cittadina ha cambiato nome più volte durante la sua storia. Di origine medievale, si chiamava Carbonara, forse non, come la vulgata riferisce, per via dell'attività principale degli abitanti che sarebbe stata la produzione del carbone vegetale, ma probabilmente per la presenza nel suo territorio di particolari pietre che contenevano petrolio e che bruciavano con fiamma viva come carboni. Ancora oggi tali minerali si trovano nella contrada detta "Sassano".

Assunse il nome di Aquilonia dopo l'Unità d'Italia, nel 1861, per volontà politica dell'amministrazione liberale del tempo. Nel 1860, infatti, il paese di Carbonara conobbe una cruenta sommossa popolare filoborbonica contro l'Unità italiana che culminò con l'uccisione di nove persone e nel 1861 venne conquistata dai briganti di Carmine Crocco. Per cancellare la macchia antiunitaria della storia del piccolo centro irpino, si chiese e si ottenne di cambiare nome al paese. Il centro assunse allora quello di Aquilonia in omaggio alla tradizione erudita locale che, sulla base di alcune ipotesi del XVI secolo, identificava il piccolo centro di Carbonara con l'Aquilonia dei Sanniti che oppose l'ultima resistenza all'espansione romana nel Sud Italia, citata da Tito Livio nella sua opera[5]. Una recente iniziativa degli amministratori ha ricordato il nome originario e storico del paese facendo inserire nello stemma civico la scritta Olim mihi fuit nomen Carbonara.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano, nell'ambito della provincia di Principato Ultra.[6]

Dopo il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930, il paese è stato completamente ricostruito in un luogo più alto rispetto alla locazione originale. Il vecchio centro abitato è stato definitivamente abbandonato nel dopoguerra. Ne restano poche rovine, oggetto di studio e di recupero.[5]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 marzo 1998.[7]

«D'azzurro, ai due guerrieri sannitici, con le teste affrontate, il viso, il collo, gli avambracci, le coscie, i piedi di carnagione, le gambe munite di schinieri d'oro, il capo coperto dall'elmo d'oro con piume di verde, il guerriero posto a destra visto per tre quarti di schiena, il guerriero posto a sinistra visto per tre quarti di fronte, i guerrieri vestiti con la breve tunica di verde e muniti della corazza d'oro, coprente petto e schiena, la corazza rinforzata nella parte anteriore da tre rotelle d'oro bordate di nero, bene ordinate; i guerrieri con le mani destre poste nel fuoco di rosso, uscente dal tripode di nero, e tenenti con le mani sinistre lo scudo ellittico di oro e la lancia di nero, i guerrieri e il tripode sostenuti dalla pianura di verde, le gambe e i piedi dei guerrieri attraversanti; il tutto sotto il capo di rosso, caricato del motto, in lettere maiuscole di nero, AUT VINCERE AUT MORI. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, MIHI NOMEN FUIT CARBONARA. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Badia di San Vito[modifica | modifica wikitesto]

Dedicata al patrono San Vito, fu costruita probabilmente tra il XIV e il XV secolo nel luogo in cui si trovava un antico monastero dedicato a San Leonardo; in stile romanico, presenta una facciata a capanna e un imponente campanile a tre livelli inglobato alla struttura. A causa dei rimaneggiamenti e delle modifiche fatte ne corso dei secoli, sono state perduti gli elementi più antichi della struttura.[8]

Nelle sue vicinanze troneggia un quercia plurisecolare, di specie roverella, detta "quercia di San Vito", facente parte del catalogo dei alberi monumentali della regione Campania. Secondo la leggenda, non è possibile tagliare l'albero perché strumenti come accette rimarrebbero incastrati nel tronco e i rami inizierebbero a "piangere" lacrime di sangue: per questo motivo la popolazione locale lo considera un albero protetto da San Vito.[9]

Altri edifici religiosi presenti sono:

  • Chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente agli anni '50, è sede dell'omonima parrocchia;
  • Chiesa di San Giovanni, risalente agli anni '30, è stato il primo edificio religioso ad essere stato costruito nel nuovo centro abitato a seguito del terremoto del 1930
  • Chiesa dell'Immacolata
  • Ruderi della Chiesa della Maddalena

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del territorio comunale ricade il parco archeologico di Carbonara, che conserva i resti del vecchio centro abitato distrutto nel 1930, memoria storica di tutti gli Aquiloniesi: presenta intatto l'originario tracciato urbano e i resti di numerosi edifici, come chiese e palazzi, alcuni dei quali completamente restaurati come palazzo Vitale e il palazzo di Borgo Croce, che ospita il Museo delle città itineranti. A seguito del completo recupero dell'area, annualmente vengono ospitati anche eventi e manifestazioni.

A poche centinaia di metri dal sito archeologico, sorge l'antica fontana lavatoio, detta oggi fontana del paese vecchio, risalente al 1792, che serviva al paese non solo per il lavaggio degli indumenti o per l'uso quotidiano in casa, ma anche come abbeveratoio per il bestiame. [10]

Il parco archeologico

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Di notevole interesse naturalistico, a circa 3 km dal centro abitato, è il lago artificiale San Pietro o Aquilaverde, così chiamato perché compreso nei territori di Aquilonia, Monteverde e Lacedonia, nato dallo sbarramento del torrente Osento, affluente del fiume Ofanto. Importanti la flora e la fauna tipicamente acquatica nonché una ricca varietà di pesci d'acqua dolce: trote, persici, cavedani, alborelle e anguille.

Fontane[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla fontana del vecchio centro abitato, sono presenti su territorio numerose fonti di acqua: come il resto dell'Irpinia, anche Aquilonia ne è molto ricca:

  • Fontana di San Vito, a circa 150 metri dalla badia;
  • Fontana di Pozzo Monticchio, ubicata a 4 km dal centro abitato;
  • Fontana Senna;
  • Lu Pisciolo del Monaco;
  • Fontana dell'Angelo;
  • Fontana Teglia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2018 risultano residenti sul territorio comunale 59 cittadini stranieri.[12]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

San Vito Martire[modifica | modifica wikitesto]

I festeggiamenti in onore del patrono San Vito si svolgono ogni anno dal 14 al 16 giugno e sono anticipati dalla festa del 9 maggio (San Vito "piccolo"). I tre giorni si aprono con la fiera intercomunale del 14 giugno, mentre durante i due giorni successivi si svolgono due processioni in onore del santo: la prima, il 15 giugno, dalla chiesa principale fino alla Badia di San Vito, fuori dal centro abitato; la seconda, il 16 giugno, per le vie principali del paese. Tutti e tre i giorni sono allietati dalla banda, da concerti ed esibizioni musicali e dalle luminarie.

Palio delle contrade[modifica | modifica wikitesto]

Il Palio delle contrade si svolge ogni anno durante il mese di agosto ed è una competizione in cui si sfidano le quattro contrade in cui è suddiviso il centro abitato: San Giovanni, Immacolata, Belvedere e Calvario. Le squadre, formate dagli abitanti di ogni contrada, si sfidano in diversi tornei e giochi, appartenenti prevalentemente alla tradizione e alla cultura popolare, come la corsa con le carrozze, consistenti in un mezzo formato da un corpo in legno e da quattro cuscinetti come ruote, senza motore o meccanismi elettrici; la corsa a tempo rappresenta la prova finale del palio. Ad oggi tutte le contrade hanno vinto almeno un palio e la più titolata è San Giovanni, vincitrice dell'ultima edizione.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo etnografico "Beniamino Tartaglia". Al suo interno si trova una biblioteca con migliaia di volumi e documenti storici. Il museo raccoglie migliaia di oggetti della millenaria civiltà contadina dell'Appennino, organizzati in un percorso espositivo che ricostruisce tutti gli ambienti domestici e di lavoro.
  • Museo delle città itineranti: ha sede in un palazzo completamente recuperato a seguito del terremoto del 1930 e ricade all'interno del parco archeologico di Carbonara. Presenta un'esposizione formata da documenti, foto e video che mostrano le vicende di comuni italiani che, come Aquilonia, sono stati colpiti da eventi tellurici nel corso della loro storia. [13]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio di Aquilonia viene prevalentemente coltivato il grano, anche in varietà antiche come il Senatore Cappelli. Viene prodotto Vino, Orzo, Mais e Zucca (trasformate secondo una particolare procedura in quelle che in dialetto sono chiamate currésce re cucózza)

La pastorizia è un'altra delle risorse del territorio (ovini - suini - bovini), si producono prodotto lattiero - caseari (mozzarelle - caciocavalli - nodini). Vengono prodotti inoltre salumi Salsiccia - Sopressata e Olio di oliva.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è interessato dalla strada statale 399 di Calitri e dalla strada statale 401 dell'Alto Ofanto e del Vulture.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune era servito dalla stazione di Aquilonia, sulla ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio.[14]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 novembre 1998 25 maggio 2003 Michele Di Pippa L'Ulivo sindaco
25 maggio 2003 13 aprile 2008 Angelo Coppola L'Ulivo sindaco
13 aprile 2008 26 maggio 2013 Donato Cataldo Lista civica sindaco
26 maggio 2013 15 maggio 2023 Giancarlo De Vito Lista civica sindaco
15 maggio 2023 in carica Antonio Caputo Lista civica sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia. Il comune rientra nell'area del Progetto Pilota "Città dell'Alta Irpinia". [18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Aquilonia, su elesh. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  5. ^ a b Il Territorio, su Museo MEdA - Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia. URL consultato il 21 agosto 2023.
  6. ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, p. 174.
  7. ^ Presidenza della Repubblica, D.P.R. di concessione del 25 marzo 1998 (PDF).
  8. ^ Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Chiesa di San Vito Martire - - Aquilonia - Sant'Angelo dei lombardi - Conza - Nusco - Bisaccia - elenco censimento chiese, su www.chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 agosto 2023.
  9. ^ Alberi monumentali della campania, su www.agricoltura.regione.campania.it. URL consultato il 19 agosto 2023.
  10. ^ Parco Archeologico di Carbonara, su Sistema Irpinia. URL consultato il 21 agosto 2023.
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ ISTAT 21 luglio 2019, su demo.istat.it (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  13. ^ Il Territorio, su Museo MEdA - Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia. URL consultato il 19 agosto 2023.
  14. ^ Lestradeferrate.it - Fermata di Aquilonia (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 15 febbraio 2024.
  15. ^ Gemellaggio, su m.facebook.com.
  16. ^ Gemellaggio con Aquilonia, su comune.caramagnapiemonte.cn.it.
  17. ^ Aquilonia chiama, Montclair risponde: gemellaggio con la cittadina americana, su primativvu.it.
  18. ^ Alta Irpinia, parte area pilota - Regione Campania, su www.regione.campania.it. URL consultato il 19 agosto 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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