Bonito (Italia)

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Bonito
comune
Bonito – Stemma
Bonito – Bandiera
Bonito – Veduta
Bonito – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoGiuseppe De Pasquale (Progetto comune per Bonito) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate41°05′55″N 15°00′08″E / 41.098611°N 15.002222°E41.098611; 15.002222 (Bonito)
Altitudine490 m s.l.m.
Superficie18,78 km²
Abitanti2 216[1] (31-3-2022)
Densità118 ab./km²
FrazioniMorroni
Comuni confinantiApice (BN), Grottaminarda, Melito Irpino, Mirabella Eclano
Altre informazioni
Cod. postale83032
Prefisso0825
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064012
Cod. catastaleA975
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 1 980 GG[3]
Nome abitantibonitesi
Patronosan Bonito di Clermont
Giorno festivo15 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bonito
Bonito
Bonito – Mappa
Bonito – Mappa
Il comune all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Bonito (Bunìto[4] o Bunìtë[5] in dialetto irpino) è un comune italiano di 2 216 abitanti della provincia di Avellino in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il centro cittadino è situato sul versante sinistro della valle dell'Ufita, alle pendici sud-orientali del monte Calvario e al confine con la provincia di Benevento. Bonito è collegata amministrativamente ad Ariano Irpino e Avellino; da un punto di vista giudiziario dipende invece dal tribunale di Benevento.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune si estende su 18,6 km² e ha una densità di popolazione pari a 144 abitanti/km².

Borgo collinare, sorto nel Medioevo in un territorio noto anticamente per la sua fertilità; l'economia locale è di stampo essenzialmente rurale. Quasi la metà dei bonitesi, che presentano un indice di vecchiaia compreso nei valori medi, risiede nel capoluogo comunale, posto su uno sperone roccioso; il resto della comunità si distribuisce invece nelle località di Grieci e Morroni, in un buon numero di aggregati urbani elementari e in numerose case sparse sui fondi. L'abitato è circondato da rilievi collinari dai profili dolci, rivestiti da distese di seminativi e da filari di viti che si succedono a perdita d'occhio; ricco di acque superficiali, il territorio comunale ospita inoltre vasti pascoli e una rigogliosa vegetazione riparia (pioppi, salici e ontani). Tra la sabbia e il pietrisco degli isolotti che affiorano tra le acque del fiume Ufita nidificavano in massa, fino a qualche anno fa, diverse specie di uccelli limicoli, volatili diffusi normalmente nelle aree costiere e lungo le rive dei fiumi. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, figura una banda d'oro accompagnata da sei mezzi gigli, disposti tre al di sopra e tre al di sotto della banda.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1834 Federico Cassitto così descriveva il clima di Bonito:
In un anno si contano giorni 90 perfettamente sereni, altrettanti piovosi, e 'l dippiù tra nuvoli, e varj. L'inverno vi dura da dicembro a febbrajo. Su' gioghi delle colline la neve vi rimane alla più lunga per tre giorni. Negli altri siti vi resta per poche ore. Il vento più predominante è quello di Ponente. Di pioggia per medio ne cadon pollici venti in un anno. Tutto ciò da confronti decennali delle osservazioni meteorologiche da me colà compilate attentamente.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie relative all'esistenza di un centro abitato risalgono al X secolo, quando venne edificato dai longobardi il Castrum Boneti, a scopo difensivo, nella zona di confine tra la contea di Ariano e il ducato di Benevento. Passata ai Normanni nel secolo successivo, fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1125[7]. Fu soggetta, in epoca angioina, alla famiglia locale dei Bonito; acquistata nel 1445 dagli Orsini, fu venduta nel 1648 ai Pisaniello. Tornata tra le proprietà della famiglia Bonito nel 1674, venne poi seriamente danneggiata dapprima dal terremoto del Sannio del 1688, quindi dal terremoto dell'Irpinia del 1732[8]. Nel 1757, sotto i Borboni, fu annessa al demanio regio. Secondo le due teorie più accreditate il toponimo deriverebbe dal sostantivo latino Bonetum, "fortificazione a forma di berretto di prete", o dal personale medievale Bonitus. Domina l'abitato il castello longobardo, più volte ristrutturato: a pianta quadrata, conserva quattro torri cilindriche e un ponte levatoio in legno. La seicentesca chiesa di Santa Maria della Valle custodisce antiche sculture di epoca romana mentre nell'oratorio della Buona Morte e nella chiesa di Sant'Antonio, entrambi del XVIII secolo, si possono ammirare rispettivamente una preziosa Annunciazione e raffinate sculture lignee dello stesso periodo.

Nell'Ottocento, all'epoca del regno delle Due Sicilie, il comune di Bonito fu aggregato amministrativamente al circondario di Grottaminarda nell'ambito del distretto di Ariano, all'interno della provincia di Principato Ultra. In epoca post-unitaria Bonito rimase a far parte del mandamento di Grottaminarda nell'ambito del circondario di Ariano di Puglia, all'interno della provincia di Avellino.

Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, Bonito fu uno dei comuni della Campania destinati dalle autorità fasciste ad accogliere profughi ebrei in internamento civile. Gli internati furono liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943.[9]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il castello
  • Torre normanna
  • Chiesa di Sant'Antonio e Convento Francescano
  • Chiesa di San Domenico
  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa parrocchiale dell'Assunta
  • San Crescenzo Martire
  • Santuario Maria SS della neve
  • Cappella Vincenzo Camuso
  • Fregio dorico
  • Museo della civiltà contadina
  • Murales
  • Santa Maria della Valle: chiesa rurale nella valle dell'Ufita, inagibile dal 1977 a causa di una frana; sul suo sagrato si ergono alcuni cipressi monumentali[10].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Accanto alla lingua italiana, nel territorio comunale è in uso una varietà del dialetto irpino.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Bonito appartiene alla diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'agricoltura, specializzata nella produzione di grano, uva e olive, costituisce la principale fonte di reddito e di occupazione locale. Il settore secondario si compone di imprese a carattere artigianale attive nei comparti delle confezioni, del legno, delle calzature, della lavorazione dei metalli e, soprattutto, del settore agro-alimentare. Di notevole rilevanza è infatti la produzione di uva da vino aglianico (Bonito fa parte del comprensorio del "Taurasi" d.o.c.g.) nonché dell'olio DOP extravergine "Irpinia - Colline dell'Ufita"[12].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Una strada provinciale collega il comune con.la strada statale 90 delle Puglie, arteria di grande comunicazione che consente le relazioni con Avellino e Benevento da un lato e con Ariano Irpino e Foggia dall'altro.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 2004 Walter De Pietro centro-sinistra Sindaco
2004 2009 Antonio Zullo centro-sinistra Sindaco
2009 2014 Antonio Zullo lista civica Sindaco
2014 2019 Giuseppe De Pasquale lista civica Progetto comune per Bonito Sindaco
2019 in carica Giuseppe De Pasquale lista civica Progetto comune per Bonito Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte dell'Unione dei comuni Terre dell'Ufita[13].

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 86, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Comune di Bonito, Dizionario di toponomastica bonitese - I nomi di luogo: origine e significato (PDF), a cura di Emanuele Grieco, 2012, p. 23 (archiviato il 28 dicembre 2020).
  6. ^ Federico Cassitto, Descrizione delle industrie campestri bonitesi seguita da considerazioni sulla migliorabilita economica della Sicilia Citeriore, Avellino, Società Sandulli e Guerriero, tipografi dell'Intendenza, 1834, p. 52.
  7. ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, p. 305.
  8. ^ Terremoto del 1732: Irpinia, su Eventi estremi e disastri. URL consultato il 19 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2017).
  9. ^ Ebrei stranieri internati in Campania.
  10. ^ Bonito (AV) - i Cipressi di Madonna della Valle, su agricoltura.regione.campania.it. URL consultato il 4 luglio 2023.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 30-6-2023.
  12. ^ Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta "Irpinia – Colline dell’Ufita” (PDF), su Regione Campania.
  13. ^ Unioni dei Comuni (PDF), su Regione Campania.
  14. ^ Gemellaggio, Comune di Bonito, comunedibonito.it, link verificato l'11 dicembre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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