Marzano di Nola

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Marzano di Nola
comune
Marzano di Nola – Stemma
Marzano di Nola – Bandiera
Marzano di Nola – Veduta
Marzano di Nola – Veduta
Vesuvio visto dal Santuario di Marzano di Nola
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoFrancesco Addeo (PSI) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate40°54′13″N 14°35′05″E / 40.903611°N 14.584722°E40.903611; 14.584722 (Marzano di Nola)
Altitudine90 m s.l.m.
Superficie4,72 km²
Abitanti1 632[1] (31-10-2023)
Densità345,76 ab./km²
FrazioniTorre, Tavernola
Comuni confinantiDomicella, Liveri (NA), Pago del Vallo di Lauro, Visciano (NA)
Altre informazioni
Cod. postale83020
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064047
Cod. catastaleE997
TargaAV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 217 GG[3]
Nome abitantimarzanesi
Patronosan Trifone
Giorno festivo10 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marzano di Nola
Marzano di Nola
Marzano di Nola – Mappa
Marzano di Nola – Mappa
Il comune all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Marzano di Nola è un comune italiano di 1 632 abitanti[1] della provincia di Avellino in Campania.

Il 14 dicembre 2014 gli è stato conferito il titolo di "Città Mariana".[4][5]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Posto all'estremità orientale della Pianura Campana a nord del Vesuvio, nell'Agro Nolano, attraversato dai Regi Lagni, il paese si trova alla destra del Vallo di Lauro, a poca distanza da Nola. Confina con i comuni di Liveri, Visciano, Domicella e Pago del Vallo di Lauro. La sede comunale, a 90 m slm, è la meno elevata tra tutti i comuni della provincia[6].

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Marzano di Nola è un paese di origine etrusca; ciò è provato da alcuni ritrovamenti tipici della cultura e dell'arte etrusca. Tuttavia è davvero difficile stabilire con certezza l'origine del nome, in quanto le fonti sono molto spesso contrastanti. Essendo la storia di Marzano strettamente collegata a quella della vicina Nola, si fa ricondurre il nome Marzano come derivante dal prefetto di Nola Marcianus, che rivestì tale carica dall'84 all'86 d.C. Altri attribuiscono invece il toponimo a Pandolfo di Morezano, padre del giustiziere Gisulfo. Alcuni studiosi invece sostengono l'ipotesi secondo la quale Marzano abbia origine osche. Gli oschi nacquero come fusione tra sanniti e opici e si stanziarono in tale luogo in seguito al declino della potenza etrusca. Gli oschi costituirono tre confederazioni: quella di Nola, della quale Marzano era parte integrante, quella di Capua e quella di Nocera. Nella cultura osca grande rilevanza assumeva la divinità di Mamerte (futuro dio Marte per i romani) e proprio da tale figura deriverebbe il nome. A supporto di ciò ci sarebbero notizie riguardanti il culto del dio Marte nel nolano e soprattutto di un tempio dedicatogli proprio lungo la strada che collegava Nola a Lauro. L'aggiunta "di Nola" è ovviamente identificativa della zona.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Terra di Lavoro e Distretto di Nola.

L'origine di Marzano è attestata al VI-VII secolo a.C. per notizie riguardanti l'eruzione del 900 a.C. avvenuta tra Avella e Marzano, fattore che costrinse gli Etruschi a spostarsi nella limitrofa Pompei. Tuttavia Marzano seguì le medesime vicende di Nola. Prime fonti riguardanti il territorio di Marzano di Nola si hanno intorno al 90 a.C. quando subì il saccheggio prima di Silla e poi di Spartaco. Successivamente Marzano fu occupata dai Longobardi fino a far parte nel 594 della Longobardia minore nella sezione del Gastaldato di Nola. In seguito ad una guerra tra i longobardi ed il ducato di Napoli divenne parte integrante di quest'ultimo.[7] Il territorio del Nolano, assieme a quello di Avella, divenne un territorio strategico per il collegamento tra la Magna Grecia e la parte interna della penisola italica.[8] Nel XIV secolo Marzano vide un incremento della popolazione dovuto al frazionamento degli abitanti di Cicala, i quali, attratti dalla fecondità e produttività della pianura, scesero dalla loro collina e, mentre alcuni fondarono diversi borghi, ad esempio San Paolo e Livardi, altri si accorparono a borghi già esistenti come nei casi di Casamarciano e, appunto, Marzano. Con la costituzione del Regno di Napoli e poi del Regno delle due Sicilie entrò a far parte della Terra di Lavoro nella sezione del Distretto di Nola. Dall'agro nolano partirono i moti carbonari per l'indipendenza italiana e dal 1861 Marzano fu annesso sempre alla provincia Terra di Lavoro nel Mandamento di Nola. In seguito vi fu lo scioglimento di tale provincia ed i comuni vennero ridistribuiti tra le province di Napoli, Caserta ed Avellino, come nel caso proprio di Marzano di Nola.

La rivoluzione partenopea[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Eccidio di Marzano di Nola.

Nel 1799 era parroco di Marzano di Nola don Venanzio della Pietra, il quale rispettava i canoni filoborbonici proferiti dal vescovo di Nola mons. Monforte. Ovviamente ciò non era gradito ai francesi che il 26 aprile dello stesso anno inviarono una spedizione proprio a Marzano. I paesani venuti a conoscenza di tale situazione si posizionarono dinanzi alla Torre, punto di accesso al paese, con armi di fortuna. I francesi ben più preparati al combattimento li misero in fuga, in particolare il parroco della Pietra si diresse verso paesi limitrofi in cerca di aiuto, venne ucciso prima di riuscire nel suo compito. Tale evento viene ricordato dalla storia come "Eccidio di Marzano di Nola".[9]

Lo status di Città Mariana[modifica | modifica wikitesto]

A testimonianza dell'infinita e secolare fede del popolo Marzanese e di quello dei paesi limitrofi verso Maria SS. dell'Abbondanza, il giorno 14 dicembre 2014 il Vescovo di Nola Mons. Beniamino Depalma proclamò Marzano di Nola: "Città Mariana". Questa iniziativa nacque quando Don Leonardo Manuli della Diocesi di Oppido-Palmi si ritrovò in questo luogo in occasione dei festeggiamenti di luglio in onore della Madonna dell'Abbondanza e rimase profondamente colpito e commosso dalla fede immensa del popolo del piccolo paese dell'Agro Nolano.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Parrocchiale di San Trifone[modifica | modifica wikitesto]

Realizzata nel Settecento secondo lo stile barocco, è dedicata a San Trifone martire dal 1308. Dipinti più importanti: i quattro evangelisti nei pennacchi della cupola, di Salvatore Caliendo (1877-1955), battesimo di Gesù, Re Davide, Gesù prega nell'orto, Adorazione del SS. Sacramento, San Pietro e Paolo. Statue più importanti: l'Immacolata, San Giuseppe, Ecce Homo (tutte del XVIII secolo).[11]

Santuario di Maria SS. dell'Abbondanza (XV-XVIII secolo)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario di Maria Santissima dell'Abbondanza.

Santuario di Maria Santissima dell'Abbondanza Il Santuario è situato su uno sperone di roccia lungo la collina che fa da contorno al paese. Sul portale di pietra è scolpita una data (1453), tuttavia per avere primi ritrovamenti scritti riguardanti il santuario bisogna attendere il 7 dicembre 1604 quando il papa Clemente VII affilia la congrega di Maria SS. Dell'Abbondanza all'arciconfraternita del SS. Nome di Maria a Roma. Si hanno successivamente conferme scritte anche da parte dei papi Innocenzo XI (1688) e Innocenzo XIII (1721). Nel 1773 il vescovo di Nola Filippo Lopez la definisce “una chiesa grande, vetusta e magnifica” e scrive di un'immagine “ grandemente venerata dai paesani e dai forestieri” e di un'”antica congrega laicale con 280 fratelli”. La statua fu incoronata il 29 luglio 1778 nella diocesi di Nola dal capitolo Vaticano che donò le corone d'oro. Nel 1830 si hanno notizie riguardanti un terribile incendio che colpì il santuario. All'esterno è presente un ampio scalone a due rampe. La navata è ornata da stucchi e tele posti sulle pareti mentre in alto è presente un'artistica tela ritraente la vergine con angeli e confratelli della congrega. Nell'abside è presente un tempietto del 1818 con la statua della Madonna dell'Abbondanza. Nella sagrestia è conservato l'antico quadro originale della Madonna.[12]

La torre

Torre Medievale[modifica | modifica wikitesto]

Torre etrusca, la cui origine la si fa risalire al 1300. Tale edificio ha rivestito un ruolo importante in quanto era usato come strumento di avvistamento.[13]

Antica villa Romana[modifica | modifica wikitesto]

Antica villa di origine Romana datata III-IV secolo d.C. oggi adibita a ristorante. È comunque possibile vedere le varie suppellettili dell'epoca.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Festa dedicata a Maria SS. dell'Abbondanza[modifica | modifica wikitesto]

Fonti testimoniano che la festa dedicata a Maria SS. dell'Abbondanza si tengono almeno dagli inizi del '700. I festeggiamenti hanno inizio col quaresimale, ossia 40 giorni prima della festa che si tiene l'ultima domenica di luglio, quando il quadro ritraente la Madonna viene portato in processione dal Santuario a piazza Guglielmo Marconi, luogo nel quale viene esposto fino alla fine dei festeggiamenti. La festa vera e propria ha inizio con il novenario che termina l'ultimo venerdì di luglio. Nel giorno precedente vengono suonate le campane del Santuario per tutta la notte proprio per testimoniare l'avvicinarsi della festa. Sabato la statua della Madonna viene portata in processione e depositata su un altare all'interno della chiesa parrocchiale. Nella giornata di domenica la statua viene ricoperta di oro per poi essere portata in processione nei giorni di lunedì e di martedì attraversando l'intero paese. Mercoledì la statua viene riportata al Santuario. Durante questi giorni di festa è presente anche un programma di festa civile con concerti di cantanti di importanza nazionale e l'esibizione di alcune bande musicali provenienti da altre zone della penisola.[15]

Festa patronale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: San Trifone martire.

Il 10 novembre si tiene la festa in onore di San Trifone Martire, patrono del paese. In serata la statua del santo viene portata in processione per il paese. In seguito, dopo la santa messa, si tiene un concerto di un noto cantante.[16]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera dell'Italia Adelfia, per il culto di San Trifone Martire
  • Bandiera dell'Italia Bibbiano
  • Bandiera dell'Italia Cursi, per il culto della Madonna dell'Abbondanza

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Proclamazione Città Mariana, su ilmediano.it. URL consultato il 18 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2014)..
  5. ^ Richiesta del comune [collegamento interrotto], su marigliano.net. URL consultato il 18 dicembre 2014..
  6. ^ Marzano di Nola, su Tuttitalia. URL consultato il 1º settembre 2021.
  7. ^ a b Origine del Nome dal sito del comune di Marzano di Nola, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 25 luglio 2012..
  8. ^ Storia dal sito del comune di Marzano di Nola, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 25 luglio 2012..
  9. ^ Marzano e la Rivoluzione partenopea, su ilvallo.it. URL consultato l'11 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014)..
  10. ^ Status Città Mariana [collegamento interrotto], su marigliano.net. URL consultato l'11 settembre 2014..
  11. ^ Chiesa dal sito del comune di Marzano di Nola, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 25 luglio 2012..
  12. ^ Santuario dal sito del comune di Marzano di Nola, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2014)..
  13. ^ Torre dal sito del comune di Marzano di Nola, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 25 luglio 2012..
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Festa della Madonna, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 16 luglio 2014..
  16. ^ Festa San Trifone, su comune.marzanodinola.av.it. URL consultato il 16 luglio 2014..

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