Grottaminarda

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Grottaminarda
comune
Grottaminarda – Stemma
Grottaminarda – Bandiera
Grottaminarda – Veduta
Grottaminarda – Veduta
Il centro abitato e l'agro di Grottaminarda osservati dalle colline di Ariano Irpino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoMarcantonio Spera (lista civica) dal 13-06-2022
Territorio
Coordinate41°04′15″N 15°03′35″E / 41.070833°N 15.059722°E41.070833; 15.059722 (Grottaminarda)
Altitudine405 m s.l.m.
Superficie29,12 km²
Abitanti7 659[1] (31-3-2022)
Densità263,02 ab./km²
FrazioniBosco, Carpignano, Ciavolone - Conduttiello - Feudo Cortesano - Filette - Ischia Cardone - Marmore - San Martino - San Pietro - Schivito - Tremolizzi
Comuni confinantiAriano Irpino, Bonito, Flumeri, Fontanarosa, Frigento, Gesualdo, Melito Irpino, Mirabella Eclano
Altre informazioni
Cod. postale83035
Prefisso0825
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064038
Cod. catastaleE206
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 1 950 GG[3]
Nome abitantigrottesi
Patronosan Tommaso d'Aquino
Giorno festivo7 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Grottaminarda
Grottaminarda
Grottaminarda – Mappa
Grottaminarda – Mappa
Posizione del comune di Grottaminarda nella provincia di Avellino
Sito istituzionale

Grottaminarda (AFI: [ˌɡrɔttamiˈnarda][4]; Rótta in dialetto irpino) è un comune italiano di 7 659 abitanti in provincia di Avellino in Campania. I suoi abitanti si chiamano "grottesi" (ruttìsë in dialetto).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è situato nel settore centro-settentrionale dell'Irpinia. Il centro abitato sorge all'imbocco della media valle dell'Ufita, ai margini dei ridossi collinari Catauro e Tamauro.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Lungo il territorio comunale scorre il fiume Ufita, affluente del fiume Calore Irpino.

Sismologia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoti in Irpinia.

Il territorio comunale è compreso nel distretto sismico dell'Irpinia. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha una propria sede a Grottaminarda, con annesso un centro per la Sismologia ed Ingegneria sismica. Il centro, mediante una sala di monitoraggio sismico, collabora allo sviluppo di una rete sismica nazionale che consente l'immediata localizzazione automatica degli eventi sismici che avvengono nell'ambito del territorio nazionale.[5]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Trovandosi nell'entroterra campano, Grottaminarda è caratterizzata da un clima di tipo temperato in cui ad inverni freddi si alternano estati miti.

Le precipitazioni non sono molto abbondanti e si attestano sopra i 600 mm annui, mentre nella parte occidentale della provincia superano i 1200 mm. Durante l'inverno sono possibili le nevicate.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'interpretazione più accreditata, il nome del comune è un composto di grotta e di un nome medievale di persona Maynardus, di origine germanica. Sono comunque note altre interpretazioni fantasiose dell'origine del toponimo come quella di una sua derivazione da una grotta dedicata alla dea Minerva (Cripta Minervae).

Il paese, sotto il nome di Grottaminarda, secondo la testimonianza di Scipione Ammirato, compare solo a partire dall'agosto 1229[6].

Tra il 1229 e il secolo XV si alternano Cripta, Criptaminarda, Criptamainarda, Grottamainarda e Grottaminarda. Solamente nel corso del secolo XVI appare stabilizzarsi il nome del paese nella forma unica e definitiva di Grottaminarda.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'età normanna, e per tutto il corso del XII secolo, il suo nome è legato alla figura di Trogisio de Cripta e alla sua famiglia, che lo terrà in feudo fino all'inizio del XIII secolo. Verso il 1210 è attestato quale signore di Grotta un tal Andrea della nobile famiglia d'Aquino. Gli aquinate terranno il feudo di Grottaminarda fino al 1528.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Il comune risultó pesantemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1732, il cui epicentro era assai prossimo a Grottaminarda[8].

All'epoca del regno delle Due Sicilie il comune fu capoluogo di circondario (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del distretto di Ariano

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1860 molti tra i cittadini di Grottaminarda parteciparono ai moti garibaldini, dapprima rubando due carichi di armi destinati all'esercito borbonico (26 agosto) e quindi partecipando all'assalto della grande roccaforte borbonica di Ariano (4 settembre).[9]

In epoca post-unitaria il comune fu capoluogo di mandamento (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del circondario di Ariano di Puglia.

Feudatari di Grottaminarda[modifica | modifica wikitesto]

(Trogisii - XII secolo)

  • Trogisio de Cripta
  • Ruggero de Cripta, figlio di Trogisio

(d'Aquino - Inizio XIII secolo-1528)

  • Andrea d'Aquino
  • Landolfo I d'Aquino, figlio di Andrea
  • Andrea II d'Aquino, figlio di Landolfo
  • Tommaso d'Aquino, fratello di Andrea
  • Luca d'Aquino, figlio di Tommaso
  • Landolfo II d'Aquino, figlio di Luca
  • Niccolò d'Aquino, figlio di Landolfo
  • Antonio d'Aquino, figlio di Niccolò
  • Matteo d'Aquino, figlio di Antonio
  • Ladislao I d'Aquino, figlio di Matteo
  • Gaspare d'Aquino, figlio di Ladislao
  • Ladislao II d'Aquino, figlio di Gaspare

(Bombardon e Yenois - 1529)

  • Bombardon e Giovanni Yenois

(de Rupt - 15321551)

  • Francesco de Rupt,
  • Beatrice de Rupt, figlio di Francesco
  • Sistilla de Rupt, sorella di Beatrice e figlia di Francesco

(Loffredo - 15531592)

  • Ferdinando I de Loffredo
  • Francesco de Loffredo, figlio di Ferdinando
  • Ferdinando II de Loffredo, figlio di Francesco

(Cosso o Coscia 15921623)

  • Giovanni Paolo Cosso
  • Pietro Cosso, figlio di Giovanni Paolo
  • Onofrio Cosso, figlio di Pietro
  • Lucrezia Cosso con il marito Ferrante de Alarcón y Mendoza, figlia di Giovanni Paolo

(Pescara - 1623-1627)

  • Giovan Battista Pescara
  • Giovan Francesco Pescara, figlio di Giovan Battista

(Della Corgna - 1627-ante 1649)

(Posta - 1698-1729)

  • Giovan Battista della Posta
  • Pietro della Posta, figlio di Giovan Battista, Duca di Grottaminarda 1716

(Coscia - 17291806)

  • Baldassare Coscia
  • Raffaele Coscia, figlio di Baldassare

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Il comune ha il seguente stemma e gonfalone: Leone passante su barra sottile disposta obliquamente che si poggia su n. 4 fasce, tutto dentro uno scudo sormontato da una corona di cinque punte e sopra di questo la scritta COMUNE DI GROTTAMINARDA; sotto lo scudo una ghirlanda di rami e bacche di querce ed olivo intrecciati da un nastro, il tutto inserito sul drappo grigio e azzurro riccamente ornato di fregi di forma rettangolare che termina a tre punte.[10]»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di S. Maria Maggiore e campanile

La chiesa di Santa Maria Maggiore è stata costruita nel 1478. Essa ha struttura a croce latina, con una navata centrale e cappelle laterali in stile barocco. Nella chiesa sono conservati dipinti del XVIII secolo, tra i quali un olio su tela raffigurante San Tommaso e San Giacomo (ex-protettore della città), attribuito al pittore napoletano Antonio Sarnelli, e un affresco a soffitto del 1768 rappresentante la glorificazione dell'Assunta, del pittore solofrano Matteo Vigilante. Oltre ai dipinti troviamo un battistero di marmo del XVIII secolo con una porticina di argento, e un monumentale organo a canne del 1799. Accanto alla chiesa e situata la torre campanaria, costruita tra il 1712 e il 1766 dal maestro Ciriaco di Silva da Mercogliano, su disegno del Vanvitelli. Essa ha una base quadrata e misura 36 metri di altezza. È sede della parrocchia di Santa Maria Maggiore.

Chiesa di Sant'Angelo o di San Michele Arcangelo e Campanile

Fu edificata nel 1541, su un antico sacello dedicato all'Arcangelo situato all'interno di una grotta. Dell'antico impianto ecclesiastico pre-seicentesco si conserva soltanto la torre campanaria edificata nel X secolo ed ampliata nell'XI-XII secolo. La chiesa fu la sede della parrocchia di San Michele, soppressa nel 2004.

Chiesa di San Tommaso d'Aquino

A pochi metri dalla chiesa di San Michele è situata la chiesa di san Tommaso d'Aquino edificata nel 1636 dalla Congrega di San Tommaso d'Aquino, su una precedente cappella documentata nel 1528. Il terremoto del 1980 ha danneggiato pesantemente l'antica chiesa, che negli anni novanta del Novecento è stata ricostruita. Al suo interno conserva una "pietà" lignea a grandezza naturale della prima metà del Cinquecento e un busto di ottone e argento raffigurante San Tommaso d'Aquino.

Chiesa di S. Maria del Rosario

Attestata nel XVI secolo. Dopo il terremoto del 1980 è stata ricostruita interamente. È stata consacrata l'8 dicembre 2000. Nei locali adiacenti alla chiesa è conservata una mostra permanente sulle congreghe religiose di Grottaminarda.

La chiesa di Sant'Antonio nella frazione Bosco.

I lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1927[11], ma la chiesa venne completata solo verso la fine degli anni cinquanta. Venne infatti consacrata il 10 dicembre 1959[12]. Il terremoto del 1980 la danneggiò gravemente, ma è stata riaperta al culto nel 1988.

Santuario della Madonna di Carpignano
Santuario Madonna di Carpignano
Quadro Madonna di Carpignano

A 5 km da Grottaminarda, nella frazione Carpignano, si trova il santuario della Madonna di Carpignano. All'interno della chiesa, gestita dai Padri Mercedari, è conservato una tavola raffigurante la Madonna con il Bambino.[13]. Secondo la leggenda tale tavola fu trovata da alcuni pastori nel 1150, nel cavo di un grosso albero di carpino.[senza fonte]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello d'Aquino

Di origine medievale, il castello fu più volte danneggiato dai terremoti ma riuscì comunque ad assolvere al suo ruolo difensivo fino alle grandi guerre d'Italia del XVI secolo. In seguito ai terremoti del settembre 1694 e del novembre 1732 l'edificio fu trasformato in dimora signorile[14]. Per alcuni anni, fino al 2008, la struttura ha ospitato la sede locale del Centro per la sismologia e l'ingegneria sismica[15]. Dal 2009 parte del castello è stata adibita a uso di museo e biblioteca comunale.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Dogana Aragonese

Fu costruita nel 1467 come punto di riscossione dei diritti feudali di transumanza nel 1467 dal nobile Ladislao d'Aquino lungo quella che diventerà poi la strada nazionale delle Puglie. Nel 1774 venne sopraelevata per svolgere le funzioni di stazione di posta mentre nel 1930 fu dichiarata monumento nazionale

Fontana del Re
La Fontana del Re lungo la strada statale 90 delle Puglie

Costruita nel 1606 lungo la strada regia delle Puglie su di un progetto di Scipione Galluccio e Andrea Insano, venne poi restaurata durante la prima metà del XVIII secolo.[13]

Fontana civile

Situata a largo Mercato, fu costruita nel 1875 su progetto dell'ingegnere arianese Raffaele d'Agostino; si caratterizza per la sua forma di coppa ovale.[16]

Palazzo degli Uffici/ Palazzo Portoghesi

Progettato dall'architetto Paolo Portoghesi a fine Novecento[16], ha ospitato fino al marzo 2009 il museo civico Filippo Buonopane e la biblioteca Osvaldo Sanini.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Giardini Antonio De Curtis

Giardini comunali dedicati all'attore napoletano Totò. In un altorilievo della piazza è stato scolpito il busto dell'artista.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Grottaminarda, al 31 dicembre 2008, risultano residenti 135 cittadini stranieri. Le comunità più numerose sono quelle di:

fonte Istat

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Accanto alla lingua italiana, a Grottaminarda si parla una varietà del dialetto irpino.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Il comune appartiene alla diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca comunale Osvaldo Sanini[modifica | modifica wikitesto]

Situata all'interno del Castello. Conserva più di 8000 volumi.

Museo Civico Filippo Buonopane[modifica | modifica wikitesto]

Situato all'interno del Castello, conserva numerose testimonianze della storia locale.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Scuole secondarie di I grado[18]
È attiva la scuola secondaria di I grado, Giovanni XXIII, in via Alcide De Gasperi.
  • Scuole secondarie di II grado[18]
È operante l'”Istituto d'Istruzione Superiore di Grottaminarda”[19], comprensivo di tre scuole secondarie di II grado: l'Istituto Tecnico Commerciale Vincenzo Volpe, l'Istituto Tecnico Industriale Ettore Majorana, l'Istituto d'Arte.

Università[modifica | modifica wikitesto]

A Grottaminarda è presente una delle 9 sedi del dipartimento di scienze mediche traslazionali dell'università della Campania Luigi Vanvitelli.[20]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Tra le specialità tipiche la "ciambottella", peperoncini piccanti al pomodoro, oppure i "cicatielli col pulieio" (Mentha pulegium, un'erba aromatica spontanea nella terra d'Irpinia, già conosciuta ai tempi dei Romani). Rinomate sono anche le maniere di cucinare il baccalà, unico genere di pesce che in passato era possibile trovare nell'entroterra data la possibilità di conservarlo in salamoia; si citano il "baccalà alla pertecaregna", così chiamato perché veniva portato in pasto dalle donne di casa ai braccianti che aravano la terra (in dialetto irpino "përtëcàra"=aratro), oppure il "baccalà a ciambottella", cucinato nel sugo con i peperoni. Nella produzione di vino si nota una prevalenza delle viti Aglianico.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Grottaminarda dispone di un casello sull'autostrada A16 ed è attraversata dalla strada statale 90 delle Puglie.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci di Grottaminarda[modifica | modifica wikitesto]

Dalle elezioni del 1914 alle elezioni del 2019.[21]

Periodo Primo Cittadino Partito o lista civica carica note
giugno 1914 - marzo 1916 Federico Giuliani Sindaco Elezioni 1914
marzo 1916 - ottobre 1920 Emilio Morelli Sindaco
ottobre 1920 - marzo 1927 Antonio Baldassarre Sindaco Elezioni 1920
marzo 1927 - settembre 1929 Antonio Baldassarre Podestà
settembre 1929 - maggio 1930 Vincenzo Di Iorio Podestà
maggio 1930 - maggio 1934 Antonio Baldassarre Podestà
maggio 1934 - settembre 1936 Euplio Vitale Podestà
settembre 1936 - marzo 1939 Alfonso Del Grosso Podestà
marzo 1939 - gennaio 1943 Aristide Romano Podestà
febbraio 1943 - marzo 1944 Ciriaco Flammia Podestà
marzo 1944 - settembre 1944 Pasquale Giusto Sindaco
settembre 1944 - marzo 1946 Achille Vitale Commissario prefettizio
1946 - 1952 Antonio Romano Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1946
1952 - 1953 Aristide Romano Stella e corona Sindaco Elezioni 1952
1953 - 1957 Achille Vitale Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1953
1957 - 1961 Achille Vitale Indipendente Sindaco Elezioni 1957
1961 - 1964 Guerino De Placido Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1961
1964 - 1965 Aristide Romano Monarchico Sindaco Elezioni 1964
1965 - 1966 Aristide Romano Monarchico Sindaco
1966 Nicola Tocco Monarchico Sindaco
1966 - 1968 Paolo Abruzzese Democrazia Cristiana Sindaco
1968 - 1969 Aristide Romano Monarchico Sindaco
1969 - 1970 Achille Vitale Indipendente Sindaco
1970 - 1975 Antonio Morelli Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1970
1975 - 1976 Angiolino Pucillo Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1975
1976 Emiddio Ianniciello Democrazia Cristiana Sindaco
1976 - 1977 Renato Cataruozzolo Democrazia Cristiana Sindaco
1977 - 1978 Vincenzo Blasi Democrazia Cristiana Sindaco
1978 - 1980 Angiolino Pucillo Democrazia Cristiana Sindaco
1980 - 1981 Angiolino Pucillo Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1980
1981 - 1983 Antonio Nasti Democrazia Cristiana Sindaco
1983 - 1983 Luigi De Luca Democrazia Cristiana Sindaco
1983 - 1985 Angiolino Pucillo Democrazia Cristiana Sindaco
1985 - 1986 Giuseppe Barrasso Partito comunista Sindaco Elezioni 1985
1986 - 1987 Michelino Lanza Democrazia Cristiana Sindaco
1987 - 1988 Vincenzo De Luca Democrazia Cristiana Sindaco
1988 - 1990 Angelo Flammia Partito comunista Sindaco
1990 - 1991 Antonio Nasti Democrazia Cristiana Sindaco Elezioni 1990
1991 - 1993 Francesco Flammia Democrazia Cristiana Sindaco
1993 - 1995 Benigno Blasi Democrazia Cristiana Sindaco
1995 - 1999 Francesco Flammia Ulivo-democratici Sindaco Elezioni 1995
13 giugno 1999 - 12 giugno 2004 Giuseppe Romano Il gallo Sindaco Elezioni 1999[22]
12 giugno 2004 - 7 giugno 2009 Giovanni Ianniciello Il gallo Sindaco Elezioni 2004[23]
7 giugno 2009 - 25 maggio 2014 Giovanni Ianniciello Concreti liberi forti Sindaco Elezioni 2009[24]
25 maggio 2014 - 26 maggio 2019 Angelo Cobino Concreti liberi forti Sindaco Elezioni 2014[25]
26 maggio 2019 - 24 febbraio 2022 Angelo Cobino Grottaminarda città Sindaco Elezioni 2019[26]
12 giugno 2022 - in carica Marcantonio Spera La Rinascita Sindaco Elezioni 2022

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte dell'Unione dei comuni Terre dell’Ufita[27].

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La principale realtà sportiva della cittadina è la Polisportiva Grotta 1984, compagine calcistica che milita attualmente nel campionato regionale di Eccellenza. Nel corso della sua storia ha ottenuto il suo miglior risultato concludendo il torneo di Eccellenza Campania 1992-1993 al primo posto a pari punti con la Nocerina, che poi ebbe la meglio nello spareggio per la promozione in Serie D.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Grottaminarda", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  5. ^ La sede Irpinia, su Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. URL consultato il 13 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018).
  6. ^ Ammirato, Scipione, Delle Famiglie Nobili Napoletane. Firenze, appresso Giorgio Marescotti, 1580, pp. 154-155; Hullard–Bréhelles, Historia diplomatica Federici secondi vol. III, 1859
  7. ^ Palomba A.; Romano, E., p. 48, 1989.
  8. ^ Terremoto del 1732: Irpinia, su Eventi estremi e disastri. URL consultato il 19 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2017).
  9. ^ G. Galasso, p. 16.
  10. ^ http://incomune.interno.it/statuti/statuti/grottaminarda.pdf , art. 4 c.4a
  11. ^ Come dice l'iscrizione sull'architrave del portale d'ingresso: “D. O. M. DIVO ANTONIO CARITAS FIDELIUM A. N. D. MCMXXVII” (A Dio ottimo e massimo a Sant'Antonio la carità dei fedeli costruì nell'anno del Signore 1927.)
  12. ^ Aperta al culto una nuova Chiesa. in «Il Mattino», 11 dicembre 1959
  13. ^ a b G. Galasso, p. 23.
  14. ^ G. Galasso, pp. 17-18.
  15. ^ INGV Archiviato il 20 maggio 2008 in Internet Archive.
  16. ^ a b G. Galasso, p. 22.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 30-6-2023.
  18. ^ a b Grottaminarda 2009/2010. Grottaminarda, 2009, p. 28.
  19. ^ Copia archiviata, su iisgrottaminarda.it. URL consultato il 18 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2012).
  20. ^ Scuola di Medicina, su Università della Campania. URL consultato il 9 ottobre 2020.
  21. ^ Palomba Antonio, Gli anni delle “còcole”. Storia di Grottaminarda tra le due guerre (1915 – 1946). Grottaminarda, Libreria Irpinia Distributrice, 1983; Palomba Antonio – Abbondandolo Enzo, Sapore di pulièo. Storia di Grottaminarda contemporanea 1943-1993. Grottaminarda Vitale & Grasso, 1994.
  22. ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 13 giugno 1999
  23. ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 12 giugno 2004
  24. ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali del 7 giugno 2009
  25. ^ [Scrutini] Comunali - Elezioni del 25 maggio 2014 (ballottaggio) - Ministero dell'Interno
  26. ^ Eligendo: Comunali [Scrutini] Comune di GROTTAMINARDA (Primo turno) - Europee, Regionali e Comunali del 26 maggio 2019 - Ministero dell'Interno, su Eligendo. URL consultato il 27 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2019).
  27. ^ [1]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giampiero Galasso, Grottaminarda - Storia, arte, immagini, Avellino, De Angelis Editore, 2001, ISBN 88-86218-32-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Comune di Grottaminarda, su comunedigrottaminarda.it. URL consultato il 25 dicembre 2004 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2006).
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