Castello Malaspina-Dal Verme (Bobbio)

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Castello Malaspina-Dal Verme
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàBobbio
IndirizzoStrada del Torrino 5, 29022 Bobbio e Strada Del Torrino 5, 29022 Bobbio
Coordinate44°46′04.37″N 9°22′58.48″E / 44.76788°N 9.38291°E44.76788; 9.38291
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello Malaspina-Dal Verme (Bobbio)
Informazioni generali
TipoCastello
medievale - rinascimentale
Costruzione1304-1545
Materialepietra e laterizio
Primo proprietarioCorradino Malaspina
Condizione attualeristrutturato
Proprietario attualeDemanio
Sito webCastello di Bobbio
Informazioni militari
Funzione strategicadifensiva abitativa
OccupantiMalaspina (Signoria di Bobbio 1304-1341)
Visconti (1341-1436)
Dal Verme (Contea di Bobbio 1436-1743)
Dal Verme (abitazione familiare: 1743-1805)
Famiglia Della Cella-Piccinini 1805-1956
Azioni di guerraBattaglia della Trebbia (1799)
NoteIndirizzo: Cda di Porta Legleria-Salita del Torrino 1
Telefono = 349 808 8159
IAT = 0523 962815
e-mail = iat.bobbio@sintranet.it
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Il castello Malaspina-Dal Verme di Bobbio è una possente costruzione quadrangolare situata all'interno dell'abitato, in posizione elevata nella parte alta del paese e sopra al parco omonimo. È inserito nel circuito dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli.

Dal gennaio 2020 la gestione è passata al Comune di Bobbio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di Bobbio cominciò ad essere fortificato, con la costruzione delle mura, nel XIII secolo, un documento del 1219 nomina una braida de castello[3]. La costruzione del fortilizio, come lo vediamo oggi, si deve a Corradino Malaspina nei primi anni del Trecento.

Entrata principale del castello

Venne edificato di fianco ad un'antica chiesa romana che un tempo gli storici ritenevano potesse essere l'antica chiesa romana della Basilica di San Pietro, che era stata costruita prima dell'arrivo di san Colombano da un ignoto missionario che evangelizzò il primitivo borgo romano. Successive indagini geologiche ed archeologiche hanno però dimostrato che la basilica antica era esattamente dove è oggi l'attuale basilica abbaziale, ricostruita più volte per stratificazione sia in epoca longobarda e carolingia che medievale e rinascimentale. La chiesa del castello, detta anche non a caso "del vescovo", di cui rimangono i resti a lato ingresso assieme alla torre, era l'antica chiesa di Santa Maria, utilizzata fin dall'epoca longobarda per le celebrazioni in cui potevano parteciparvi anche le donne, infatti la chiesa monastica era preclusa all'elemento femminile. Essa divenne dal 1017 al 1075 la sede temporanea del vescovo-conte e della diocesi di Bobbio, prima della costruzione definitiva della nuova Cattedrale di Santa Maria Assunta di cui ne assunse il nome ed il titolo. Infatti il nuovo potere politico-amministrativo sorto il 14 febbraio del 1014 con l'elevazione di Bobbio dal rango di borgo a città e sede vescovile, temporaneamente nella persona di Pietroaldo già abate e nuovo abate-vescovo, si scisse nel 1017 nelle persone del nuovo abate Bosone e nel nuovo vescovo Attone, che sposto la sede diocesana temporaneamente nell'antica chiesa romana di Santa Maria.

Nel turbolento periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini il castello fu presidio dei Ghibellini, vi si rifugiavano i nobili in fuga dagli assalti portati dal Comune di Piacenza (Guelfo) ai castelli della val Trebbia.

Nel 1342 diviene possesso dei Visconti di Milano, nel 1413 venne conquistato dagli Anguissola di Travo per un solo anno, ritornò ai Visconti che nel 1436 assegnarono il castello con il titolo di conte di Bobbio, Voghera e Val Tidone ai Dal Verme che ne mantennero il possesso con alterne vicende fino alla soppressione del feudalesimo.

La struttura trascurata, che cominciava ad andare in rovina fu venduta nel 1814 a Paolo dalla Cella e dai suoi eredi ceduta allo stato nel 1956.

Attualmente è visitabile ed è inserito nel circuito dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli.

Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestiva in "gestione diretta" tramite il Polo museale dell'Emilia-Romagna, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.

A partire dall'11 gennaio 2020 la gestione del Castello Malaspina-Dal Verme di Bobbio è passata al Comune di Bobbio.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il mastio del castello

Torre del vescovo[modifica | modifica wikitesto]

È la parte più antica, costruita dopo il 1017 vicino all'antica chiesa romana di Santa Maria, probabilmente torre campanaria poi adattata a scopi difensivi. Prima della costruzione del castello vi erano alloggiate le truppe, fu abbassata in epoca imprecisata.

L'atrio d'ingresso al castello

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Costituito da un massiccio mastio a base rettangolare a cui sono collegate una torretta rotonda, una quadrata e altri piccoli edifici, l'alloggio delle guardie e uno di recente costruzione, molto più bassi del mastio. Tutte le costruzioni sono in pietra con inserti in laterizio, hanno finestre piccole e sono dotate tutte di tetti in coppi. Rimangono le tracce di due ingressi dotati di ponte levatoio, anticamente solo l'ingresso di nord-ovest dava l'accesso al mastio. Il mastio ha cinque piani con locali con il soffitto a botte e pavimenti in legno intarsiato; i primi tre ad uso abitativo, il quarto per l'alloggio delle truppe e l'ultimo per le manovre difensive, consiste in un sottotetto retto da quattro pilastri oggi illuminato da 18 finestre di recente apertura, in origine vi erano solo feritoie strombate.

Il mastio verso Bobbio

Le mura[modifica | modifica wikitesto]

Due erano le cinte murarie, la più interna, che cinge il mastio da vicino, ha forma quadrangolare e risulta essere costruita su un terrapieno che mantiene il castello in posizione soprelevata. Oggi della cinta muraria esterna, abbattuta nel 1858 non rimane traccia, dalle piante settecentesche[4] risulta che il maniero era collegato a una cinta muraria esterna dotata di porte fortificate, che al suo interno aveva altre due torri: il torrino e la torre di Primatello.

Panorama di Bobbio e dell'abbazia dal cortile del castello

Leggenda del pozzo dei coltelli[modifica | modifica wikitesto]

Si narra la leggenda del pozzo dei coltelli, ubicato presso il castello nei sotterranei della torre circolare di sud-est, oggi riempito e chiuso; si sarebbe trattato di un pozzo con il condotto rivestito da numerosissime lame affilate, sporgenti e messe orizzontalmente e comunicante con una segreta senza via di uscita. Chi ci finisse dentro non è dato a sapere, verosimilmente nemici del signore e gente sgradita, ma si narra anche di giovani donne rapite dai vari castellani. Nei racconti anche degli ultimi proprietari del castello si fa riferimento al fatto che coloro che venivano scaraventati nel pozzo in parola preferissero buttarsi contro le lame sui bordi, al fine di evitare l'agonia nella segreta; si narra pure di “fantasmi”, c'è chi giura di averli visti sopra le mura, forse dei condannati a questo supplizio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pagina ufficiale del Castello di Bobbio - Polo museale Emilia-Romagna - Beni culturali, su polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it. URL consultato il 24 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2021).
  2. ^ Pagina ufficiale informativa Facebook - Castello di Bobbio, su facebook.com.
  3. ^ Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
  4. ^ Archivi storici bobbiesi
Il cortile alto sopra le mura con il pozzo e l'entrata al mastio

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Archivio di Stato, Parma, Mappe e disegni, vol.66, mappa 131
  • Archivio di Stato, Verona, Archivio Dal Verme
  • Archivio Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici per le prov. di Parma e Piacenza, PC/M225
  • Archivio lavori, castello di Bobbio
  • Biblioteca Comunale Passerini Landi, Piacenza, Ms. Anguissola 26, Alessandro Bolzoni, Albero genealogico della famiglia Anguissola 1625
  • I. Reposi Vicende del Castello di Bobbio (1747-1814) in Pagine di Storia Bobbiese, Ed Del Maino, Piacenza 1927
  • E. Mandelli Bobbio, piccola guida storico artistica, Piacenza 1962
  • M. Tosi L'antica Basilica di San Pietro restaurata da San Colombano in "Colomba", gennaio-marzo, Storia della fondazione monastica prima del castello p. 13-17, Bobbio 1965
  • S. Maggi, C. Artocchini I castelli del Piacentino nella storia e nella leggenda, UTEP, Piacenza 1967
  • Carlo Perogalli Castelli e rocche di Emilia e Romagna, Gorlich, Milano 1972
  • Michele Tosi Bobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi, Bobbio 1973 e 1983
  • C. Artocchini Castelli piacentini, TEP, Piacenza 1983
  • G. Fiori Bobbio e i Dal Verme in "Archivio storico per le province parmensi", s. IV, v. 38, pp. 175–201, 1986
  • G. Fiori I Malaspina, Tip. Le.Co., Piacenza 1995
  • S. Germano Piacenza, la provincia dei castelli, Tipolito Farnese, Piacenza 1995
  • Bruna Boccaccia Bobbio Città d'Europa - Ed. Pontegobbo 2000 ISBN 8886754337
  • M. Pizzo Bobbio nell'alto cuore del Medioevo, Diabasis, Reggio Emilia 2004
  • A. Còccioli Mastroviti Città e territorio nella cartografia (secoli XV-XIX) in Il visibile racconto del mondo. Atlanti e libri di viaggio della Biblioteca Comunale Passerini Landi a cura di M. Pigozzi, Piacenza 2008
  • G. Fiori Il castello di Bobbio e il suo arredamento seicentesco in Strenna Piacentina 2011, Piacenza 2011
  • Alessandra Mordacci Il Castello Malaspina Dal Verme di Bobbio - Collana i Castelli del piacentino, Ed. Libertà e Ass. Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, Piacenza 2011
  • Angelo Alpegiani Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio, Monumenti, edifici storici, religiosi e votivi e luoghi di interesse del comune di Bobbio - Foto A. Alpegiani - Testi storia e progetto grafico G.L. Libretti - Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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