Torrione di Baganzola
Torrione di Baganzola | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Baganzola, frazione di Parma |
Indirizzo | via Chiesa 11 ‒ Baganzola Di Golese ‒ Parma (PR) |
Coordinate | 44°51′17.59″N 10°18′21.38″E / 44.854885°N 10.305939°E |
Informazioni generali | |
Tipo | torre |
Costruzione | 1314-1438 |
Materiale | laterizio |
Primo proprietario | Bonifacio Aldighieri |
Condizione attuale | restaurato |
Visitabile | no |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | difesa del borgo |
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Il torrione di Baganzola, noto anche come Torrione Valeri, è una torre tardo-medievale che sorge in via Santi 3 a Baganzola, frazione di Parma.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
L'originario castello, a presidio del territorio baganzolese, fu edificato nel 1314 da Bonifacio Aldighieri, che ne ricevette l'approvazione da parte di Giberto III da Correggio, signore di Parma;[1] alla spesa avrebbero dovuto contribuire tutti i vassalli che vivevano nella zona compresa tra il fiume Taro e il canale Naviglio, fino al confine con Colorno. A tale imposizione si ribellò l'anno seguente Matteo da Correggio, nipote di Giberto; dopo aver costruito un castello nel suo feudo di San Quirico, con l'aiuto di Gianquirico Sanvitale, di Luchino Visconti, dei borghigiani e di numerosi ghibellini milanesi, bergamaschi, lodigiani, piacentini, mantovani, cremonesi e veronesi, mosse contro Paolo Aldighieri, nel frattempo insediatosi nel maniero; gli insorti assaltarono il forte, espugnandolo e distruggendolo; depredarono inoltre alcuni borghi, tra cui Baganzola, Vicomero, Castelnovo, San Siro, e conquistarono la Rocca dei Rossi di San Secondo. In risposta i guelfi contrattaccarono costringendo alla resa Matteo da Correggio, che aveva nel frattempo perso l'appoggio del Sanvitale; i prigionieri furono liberati e furono loro restituite le rispettive terre.[2]
Paolo Aldighieri ricostruì in seguito il castello, ma nel 1325 le truppe di Azzone Visconti, alleate dei Pallavicino, attaccarono il Parmense, saccheggiando i borghi di Vicofertile, Vigolante, Madregolo, Bianconese, Fontevivo, Fraore, Vicomero, Pietrabaldana, Viarolo, Collecchio, San Martino Sinzano, Felino, Medesano e Borgo San Donnino; anche il maniero baganzolese fu assaltato e completamente distrutto.[3]
Nel 1435 il duca di Milano Filippo Maria Visconti assegnò Baganzola ad Andrea Valeri, già feudatario di Beneceto,[4] il quale avviò i lavori di costruzione del torrione, forse sul luogo dell'antico castello; l'edificio fu completato nel 1438.[1]
I conti Valeri mantennero il possesso di Baganzola e dei territori adiacenti fino al 1805, quando i decreti napoleonici abolirono i diritti feudali.[5] Il torrione, acquistato da privati, fu modificato e trasformato in abitazione.[6]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il massiccio torrione si imposta su una pianta quadrata.
I prospetti, interamente rivestiti in laterizio, sono caratterizzati dalla presenza di finestre su tre livelli, sopra le quali si sviluppa lungo il perimetro una cornice a dentelli in mattoni. Più in alto, i merli ghibellini di coronamento sono coperti dal tetto.[7]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Baganzola, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 25 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2016).
- ^ Affò, pp. 195-198.
- ^ Affò, pp. 243-244.
- ^ Pezzana, p. 357.
- ^ Le dieci frazioni golesane, su arcigolese.altervista.org. URL consultato il 25 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2016).
- ^ Torrione Valeri di Baganzola Parma: Informazioni, su visititaly.it. URL consultato il 25 novembre 2016.
- ^ Baganzola, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 25 novembre 2016.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo quarto, Parma, Stamperia Carmignani, 1795.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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