Castello di Belforte (Borgo Val di Taro)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castello di Belforte
I ruderi del castello agli inizi del XX secolo
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàBelforte, frazione di Borgo Val di Taro
Coordinate44°30′50.31″N 9°52′10.08″E / 44.513975°N 9.869468°E44.513975; 9.869468
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Belforte (Borgo Val di Taro)
Informazioni generali
Tipocastello
Inizio costruzioneXII secolo
Primo proprietarioComune di Parma
Condizione attualeabbandonato (ruderi)
Visitabile
Informazioni militari
Funzione strategicadifensiva abitativa
Castelli e borghi[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il castello di Belforte sorge su una collinetta alle pendici del monte Binage, presso Borgo Val di Taro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello è stato di proprietà della famiglia Platoni.[2] Fu costruito nel XII secolo dal Comune di Parma per presidiare le strade che portavano alla Lunigiana. Fu poi conquistato da Federico II di Svevia, che lo passò al figlio Enzo, probabilmente nel 1247.[3] Per alcuni anni viene posseduto, a turno, dai Rossi e dai Sanvitale, fin quando, nel 1404, i Visconti elevano l'antico feudo in contea. Il castello diviene quindi proprietà dei Sanvitale, che lo hanno tra i loro possedimenti fino al 1733, quando Giacomo Antonio Sanvitale permuta il castello con Noceto e il forte passa ai marchesi Dalla Rosa. Nel 1788 passa al genovese Ottavio Pio Giambone. Nel XIX secolo il castello viene abbandonato e gli abitanti di Belforte ne asportano i mattoni per costruire le loro abitazioni. Solo in tempi recenti, a seguito di una parziale ristrutturazione ad opera degli abitanti del borgo, si è venuti a conoscenza della presenza di una cerchia interna con all'interno un pozzo profondo 20 metri e di una cerchia esterna a cui si addossavano delle abitazioni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Castelli e borghi, p. 67.
  2. ^ Remo Cattelani. I comuni del Parmense. Parma : Tip. La Bodoniana, 1959. p. 32
  3. ^ Alcune fonti (Castelli e borghi, pp. 82-83) sostengono che nel 1247 fu riconquistato dal Comune di Parma e che fosse stato conquistato da Federico anni prima.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti e Sauro Rossi, Castelli e borghi. Alla ricerca dei luoghi del Medioevo a Parma e nel suo territori, fotografie a cura di Marco Fallini, Parma, MUP Editore, 2009, ISBN 978-88-7847-241-9.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]