Castello di Corniana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castello di Corniana
Sperone di roccia su cui sorgono le rovine del castello
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàCorniana, frazione di Terenzo
Coordinate44°36′53.02″N 10°03′02.09″E / 44.614728°N 10.050581°E44.614728; 10.050581
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Corniana
Informazioni generali
Tipocastello
Inizio costruzioneinizi del XIII secolo
Primo proprietarioDiocesi di Parma
Condizione attualescomparso
Informazioni militari
Funzione strategicadifensiva abitativa
[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il castello di Corniana era un maniero medievale, che sorgeva su uno sperone di roccia nei pressi della pieve di San Michele Arcangelo a Corniana, piccola frazione di Terenzo in provincia di Parma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originaria fortificazione a difesa del borgo fu eretta probabilmente agli inizi del XIII secolo per volere del vescovo di Parma;[2] nel 1218 l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia intervenne in una disputa sul possesso del feudo tra la diocesi e il Comune di Parma, assegnando a quest'ultimo il possesso del territorio.[3] Il vescovo Obizzo Fieschi fece appello al papa Onorio III, che l'anno seguente ristabilì l'autorità della diocesi su tutti i territori governati in precedenza; l'accordo tra il Comune e l'autorità episcopale fu ratificato nel 1221.[4]

Nel 1355 la fortezza fu ceduta dal vescovo di Parma Ugolino de' Rossi al nipote Giacomo e al pronipote Bertrando, come compensazione di un debito non onorato.[5] Nel 1400 il papa Bonifacio IX investì ufficialmente del feudo i Rossi.[2]

Agli inizi del XV secolo gli abitanti del borgo costruirono una torre in legno per difendere la zona dalle lotte tra i Rossi e Ottobuono de' Terzi.[6] La rudimentale torre fu poi murata dai Rossi,[3] che ricevettero conferma dei loro diritti sul feudo dal diploma imperiale di Sigismondo di Lussemburgo del 1413.[7]

Nel 1448 il vescovo di Parma Delfino della Pergola tentò di rientrare in possesso di Corniana e di altri castelli un tempo appartenuti alla diocesi, ma non vi riuscì.[2]

Lasciato nel testamento del 1480 di Pier Maria II de' Rossi al figlio Bertrando, che morì senza figli nel 1502, il feudo passò al nipote Troilo I de' Rossi, marchese di San Secondo,[5] i cui eredi ne furono investiti nel 1530 dall'imperatore Carlo V d'Asburgo.[2]

Nel 1666 Scipione I de' Rossi, oberato dai debiti contratti per rientrare in possesso della contea di San Secondo, vendette la rocca di Corniana alla Camera Ducale,[2] che la assegnò nel 1689 ai marchesi Boscoli. Il castello risultava già all'epoca profondamente in rovina, ma una frana intervenne in seguito ad accelerare la già rapida decadenza del maniero.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Autori vari, p. 67.
  2. ^ a b c d e Corniana, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
  3. ^ a b Corniana: il Castello perduto., su google.com. URL consultato il 3 settembre 2016.
  4. ^ Affò, pp. 336, 405.
  5. ^ a b Arcangeli, Gentile, p. 28.
  6. ^ Cengarle, Chittolini, Varanini.
  7. ^ Rossi Giacomo, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2015).
  8. ^ Corniana, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo terzo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
  • Letizia Arcangeli, Marco Gentile, Le signorie dei Rossi di Parma tra XIV e XVI secolo, Firenze, Firenze University Press, 2007, ISBN 978-88-8453-683-9.
  • Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti, Sauro Rossi, Castelli e borghi. Alla ricerca dei luoghi del Medioevo a Parma e nel suo territori, Parma, MUP Editore, 2009, ISBN 978-88-7847-241-9.
  • Federica Cengarle, Giorgio Chittolini, Gian Maria Varanini, Poteri signorili e feudali nelle campagne dell'Italia settentrionale fra Tre e Quattrocento: fondamenti di legittimità e forme di esercizi, Firenze, Firenze University Press, 2005, ISBN 9788884532558.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]