Castello di Monte Palero

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Castello di Monte Palero
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàSan Vitale Baganza, frazione di Sala Baganza
Coordinate44°39′53.8″N 10°10′23.87″E / 44.664945°N 10.173297°E44.664945; 10.173297
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Monte Palero
Informazioni generali
Tipocastello medievale
Inizio costruzione1196
Materialepietra
Primo proprietariomarchesi Pallavicino
Condizione attualescomparso
Visitabileno
Informazioni militari
Funzione strategicapresidio della val Baganza
[1]
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Il castello di Monte Palero, noto anche come castello di Monte Palerio o castello di Monte Pallero, era un maniero medievale, che sorgeva nei pressi di San Vitale Baganza, frazione di Sala Baganza, in provincia di Parma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello fu edificato nel 1196 per volere dei marchesi Pallavicino,[1] sui resti di un nucleo fortificato di origine bizantina.[2]

Nel 1249 l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia investì Oberto II Pallavicino dei diritti sul maniero e su numerosi altri feudi del Parmense.[1] Quale avamposto fortificato fu edificata sul monte Bastia, a nord-est di Monte Palero, la cosiddetta Torre del Boriano, grande casaforte in pietra.[3]

Tuttavia, nel 1266 le truppe guelfe del Comune di Parma, guidate dal capitano del popolo Jacopo della Porta, misero sotto assedio il castello di Monte Palero, ma furono costrette a ritirarsi a causa delle condizioni meteorologiche avverse; l'anno seguente tornarono all'attacco e riuscirono a espugnarlo.[1]

Nel 1295 i parmigiani demolirono il maniero e due anni dopo decretarono di non ricostruirvi più alcuna fortificazione.[1]

Nel 1348, in seguito alla morte del marchese Manfredino Pallavicino, il feudo fu ereditato dal figlio Donnino, unitamente ai castelli di Ravarano, Parola e Zibello, oltre a tutte le terre annesse.[4]

Nel 1395 l'imperatore Venceslao di Lussemburgo confermò al marchese Niccolò Pallavicino i privilegi sui feudi di Busseto, Borgo San Donnino, Solignano, Ravarano, Monte Palerio, Tabiano, Bargone, Serravalle, Pietramogolana, Parola, Castelvecchio di Soragna e Soragna.[5]

Nel 1405, in seguito alla conquista del castello rossiano di Pariano da parte di Giacomo e Ottobuono de' Terzi, il vescovo Giacomo de' Rossi, già feudatario della vicina Neviano, occupò con le sue truppe Monte Palero, ove fece ricostruire una fortificazione difensiva, detta "Castel Palerio", da cui l'anno seguente pianificò una congiura, poi fallita, contro Giacomo Terzi.[6]

Tuttavia l'edificio, abitato da coloni, fu abbandonato dopo pochi anni,[7] quando i Rossi furono costretti a restituire ai Pallavicino Monte Palero. Nel 1441 Niccolò Piccinino convinse Filippo Maria Visconti del tradimento di Rolando il Magnifico e si fece incaricare di conquistarne lo Stato Pallavicino; il Marchese fu costretto alla fuga[8] e tutte le sue proprietà furono incamerate dal Duca di Milano, che nel 1442 assegnò al condottiero il feudo di Monte Palero e numerosi altri nel Parmense, tra cui Solignano, Sant'Andrea, Taro, Miano, Varano Marchesi, Banzola, Visiano, Cella, Tabiano, Monte Manulo, Bargone, Gallinella e Felegara.[9]

Dopo alcuni anni il maniero fu riassegnato ai Pallavicino,[1] ma successivamente fu assorbito dalla Camera ducale di Parma, che nel 1631 lo assegnò con la vicina Neviano al marchese Marcello Prati. Sempre nel XVII secolo l'avamposto fortificato di Torre del Boriano fu invece acquistato dai Boriani, di origine piacentina.[3]

In seguito furono investiti di Monte Palero i conti Bondani, che lo mantennero fino all'abolizione dei diritti feudali[10] sancita da Napoleone per il ducato di Parma e Piacenza nel 1805.[11] Già all'epoca del maniero rossiano rimanevano soltanto alcune rovine, su cui tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX furono costruiti alcuni edifici a uso residenziale e agricolo, modificati dopo il 1970.[7] Dall'inizio del XXI secolo la dimora è adibita ad abitazione privata dei proprietari.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Monte Palero, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).
  2. ^ Itinerari nel parmense: Sala Baganza, su vacanze.itinerarionline.it. URL consultato il 5 gennaio 2017.
  3. ^ a b PR073 - Torre dei Borriani di San Vitale Baganza a Sala Baganza, su rblob.com. URL consultato il 5 gennaio 2017.
  4. ^ Pezzana, 1837, pp. 14-15.
  5. ^ Pezzana, 1837, p. 241.
  6. ^ Pezzana, 1842, p. 83.
  7. ^ a b Relazione illustrativa con analisi storico-critica (PDF), su salabaganza.progettidiimpresa.it. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).
  8. ^ Pezzana, 1842, pp. 446-448.
  9. ^ Pezzana, 1842, p. 460.
  10. ^ Molossi, p. 227.
  11. ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 5 gennaio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma, Tomo primo, Parma, Ducale Tipografia, 1837.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]