Castello di Monticelli d'Ongina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castello di Monticelli d'Ongina
Lati sud e ovest
Ubicazione
Stato Ducato di Milano
Ducato di Parma e Piacenza
Bandiera della Francia Primo Impero francese (Dipartimento del Taro)
Regno d'Italia
Bandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Bandiera dell'Italia Italia
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàMonticelli d'Ongina
Indirizzopiazza Marchese Casali 10 ‒ Monticelli d'Ongina (PC)
Coordinate45°05′27.99″N 9°55′52.8″E / 45.091109°N 9.931334°E45.091109; 9.931334
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Monticelli d'Ongina
Informazioni generali
TipoCastello medievale - rinascimentale
MaterialeLaterizio
Primo proprietarioRolando Pallavicino
Condizione attualeBuona
Visitabiletutte le domeniche orari: invernale 14,30-17,00, estivo 15,00-18,30

Rimane chiusa nei mesi di: gennaio, luglio, agosto e dicembre.

Sito webwww.museodelpo.it/wordpress/
Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il Castello di Monticelli d'Ongina o Rocca Pallavicino - Casali è un complesso fortificato, uno dei più imponenti esistente in pianura, che si trova nel centro storico del comune di Monticelli d'Ongina, in provincia di Piacenza. La fortezza, baluardo difensivo e corte raffinata sotto i Pallavicino, maestosa residenza di famiglia sotto i marchesi Casali, dominava la campagna prossima al Po, tra le città di Cremona e Piacenza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima menzione del castello risale al 1298 quando il comune di Cremona fortificò il borgo di Monticelli d'Ongina per rafforzare il controllo sul fiume Po e sulle campagne circostanti. La costruzione della rocca, come la possiamo vedere oggi, si deve a Rolando Pallavicino, che aveva ottenuto la signoria di Monticelli all'inizio del XV secolo. La costruzione venne completata dal figlio Carlo, vescovo di Lodi, che affidò anche la decorazione della cappella di palazzo per la sua preghiera personale a Benedetto e Bonifacio Bembo[1]. Alla morte di Carlo Pallavicino il castello e il feudo di Monticelli passarono ai suoi nipoti e, infine, ad una nipote che andò in sposa a Gregorio Casali, esponente dei Casali di Bologna, abile diplomatico impiegato da Enrico VIII per gestire i rapporti con lo Stato Pontificio. Gli eredi, i marchesi Casali, abitarono nel castello per molte generazioni, fino al 1957, quando lo vendettero alla parrocchia di San Lorenzo Martire, che ne è l'attuale proprietaria.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata
Lati nord e ovest
Cortile interno

Costruito interamente in laterizio, con la struttura tipica dei castelli piacentini di pianura, ha pianta quadrangolare con cortile interno, quattro torri cilindriche sporgono dagli spigoli, sopraelevate rispetto alla linea delle cortine. I due ingressi, posti sui lati occidentale e orientale, sono protetti dai masti che portano i segni dei bolzoni dei ponti levatoi oggi sostituiti da ponti in muratura[2]. Nella cappella si possono ammirare affreschi con scene tratte dai Vangeli ed episodi della vita di San Bassiano, patrono di Lodi, ad opera di Bonifacio e Benedetto Bembo. I saloni nobili, nei quali oggi si organizzano mostre di pittura e fotografia, sono decorati con affreschi raffiguranti la gloria della famiglia Casali e allegorie delle stagioni. Al piano superiore del mastio orientale vi sono le stanze un tempo adibite a prigione che portano sulle pareti, ancora visibili, i graffiti lasciati dai prigionieri.

Museo del Po[modifica | modifica wikitesto]

Le cantine del castello ospitano l'Acquario e il Museo Etnografico del Po, il Museo Contadino e il Museo Archeologico.

FAI - Fondo Ambiente Italiano[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Monticelli d'Ongina vince il premio speciale Classe Amica FAI nel 2013[3].

Nel 2020, il castello si posiziona 98º nella classifica nazionale della decima edizione della campagna "I Luoghi del Cuore". Si distingue anche per essere il luogo più votato della provincia di Piacenza, il terzo dell'Emilia Romagna e il terzo castello più votato d'Italia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
  2. ^ http://www.mondimedievali.net/Castelli/Emilia/piacenza/provincia002.htm#ongina
  3. ^ Copia archiviata, su faiscuola.fondoambiente.it. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Andrea Corna, Castelli e rocche del Piacentino, Unione Tip. Piacentina, Piacenza, 1913
  • Carlo Perogalli Castelli e rocche di Emilia e Romagna Novara - Istituto Geografico de Agostini 1981
  • P. Ghidotti osservazioni sul popolamento medievale nelle campagne centropadane, in Atti I Congresso archeologia medievale Pisa 1997

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Su Altavaltrebbia, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).