Castello di Trevozzo
Castello di Trevozzo | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Città | Alta Val Tidone |
Coordinate | 44°56′47.7″N 9°23′28″E |
Informazioni generali | |
Inizio costruzione | XI secolo |
Materiale | Sasso e ciottoli di fiume |
Condizione attuale | Buona |
Proprietario attuale | Privato |
Visitabile | no |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | Difesa |
Artocchini, p. 118 | |
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Il castello di Trevozzo è un complesso fortificato sito nel centro dell'omonima frazione del comune italiano di Alta Val Tidone, in provincia di Piacenza. Posto nel fondovalle della val Tidone sulla sponda sinistra del Tidone tra il torrente e la strada statale 412.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'esistenza del castello, la cui costruzione è con tutta probabilità più antica[1], è documentata per la prima volta in un atto risalente al 1514, quando venne abbruciato con gran danno dai soldati vermeschi di fede ghibellina nell'ambito dello scontro contro le truppe guelfe dei conti Cattaneo, che all'epoca erano proprietari dell'edificio[2]. In precedenza, l'edificio aveva avuto scarsissimo rilievo nell'ambito delle contese politico-militari che avevano interessato la vallata[3].
Il complesso rimase pertinenza della famiglia Cattaneo anche nei secoli successivi: nel 1659 era possesso di Luca Cattaneo, che in quell'anno ottenne da parte del duca di Parma e Piacenza l’investitura feudale su Trevozzo, incluso il castello[3], comprensiva del diritto di successione in favore dei propri figli ed eredi maschi[2], mentre nel 1728 apparteneva a Giuseppe Costa Cattaneo, il quale rinnovò la propria dichiarazione di fedeltà al duca di Parma e Piacenza Antonio Farnese[3].
Nell'agosto 1773 il castello, che era stato trasformato in un palazzo residenziale, ospitò Maria Amalia d'Austria, moglie di Ferdinando di Borbone, durante il suo viaggio in val Tidone[2].
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]In seguito alle trasformazioni operate nel tempo il castello risulta fortemente rimaneggiato rispetto all'aspetto originario a causa delle modifiche per adattarlo a scopo residenziale[2], alcune delle quali piuttosto arbitrarie[3]. Dell'edificio militare rimangono due torrette angolari a base quadrangolare[1]. L'ingresso porta ancora le tracce degli incastri del ponte levatoio[4], mentre un colonnato, dotato di arcate e colonne realizzate in granito[4] e posto nel cortile[3], è stato murato ed inglobato in edificazioni successive[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Castello di Trevozzo, su visitvaltidone.it. URL consultato il 27 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2021).
- ^ a b c d Trevozzo, su comune.nibbiano.pc.it. URL consultato il 27 dicembre 2021.
- ^ a b c d e f Artocchini, p. 118.
- ^ a b Piano Strutturale Comunale - Quadro conoscitivo: Relazione illustrativa, p. 286.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carmen Artocchini, Castelli Piacentini, Piacenza, Edizioni TEP, 1983 [1967].
- Piano Strutturale Comunale - Quadro conoscitivo: Relazione illustrativa (PDF), Comunità montana Valle del Tidone, luglio 2009. URL consultato il 27 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2021).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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