Obertenghi

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Obertenghi
StatoItalia, Svizzera italiana
Titoli
FondatoreOberto I
Data di fondazioneX secolo
Rami cadettiCasa d'Este
Lacon-Massa
Marchesi di Massa-Parodi
Marchesi Lupi di Soragna
Marchesi Pallavicino
Marchesi di Massa-Corsica
Marchesi di Gavi
Marchesi Cavalcabò di Cremona
Marchesi Malaspina
Cavallieri Messer Pastorino di Masone [senza fonte]
Famiglia Vicini
Conti di Lavagna
Marchesi Greco?
Confalonieri di Milano
Abelloni di Vezzolano
Panelle
Antignano
Ramelli

Gli Obertenghi sono una dinastia longobarda che prende avvio da Oberto I (Otbert o Odebertus), marchese di Milano e di Genova, conte di Luni, di Tortona, Genova e Milano e reggente della Marca che nel X secolo da lui prese nome, la Marca Obertenga.

Il territorio della Marca comprendeva la Lombardia (con la Svizzera Italiana), l'Emilia ad esclusione di Bologna (poi si aggiunse anche Ferrara), parte del Piemonte (Novara, Tortona e l'Oltregiogo con Novi Ligure, Ovada e la val Bormida) e parte della Liguria e della Toscana, dal Genovesato fino alla Lunigiana e alla Garfagnana, e poi indirettamente anche la Corsica e parte della Sardegna.

Gli appartenenti alla famiglia avevano il titolo onorifico di Principi di San Colombano.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della famiglia risalgono, secondo le fonti più antiche, a Bonifacio, nobile bavarese, primo marchese di Toscana. Contro questa tesi si pronunciò lo storico tedesco Eduard Hlawitschka, il quale sottolineò che Oberto I stesso affermava di vivere secondo le leggi longobarde, esattamente come i suoi antenati[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fin dall'impero romano, dai bizantini, dai longobardi e dai franchi nel nord Italia vi era la regione Liguria (IX regione romana), che nel IV secolo aveva unito i territori della Liguria (con capitale Genova) con quelli dell'Emilia (Regio VIII Aemilia con capoluogo Piacenza) e verso la fine dello stesso secolo anche la Transpadana (XI regione romana con capoluogo Mediolanum, ovvero Milano). Fu mantenuto il nome Liguria, ma la nuova capitale era Milano (diventata anche capitale imperiale sotto Massimiano), con i governatorati di Genova e Piacenza.

Il territorio era vastissimo a e comprendeva l'attuale Liguria (con le Alpi marittime ed il Nizzardo, fino alla Lunigiana ed alla Garfagnana), il Piemonte e la Valle d'Aosta, la Lombardia (con la Svizzera Italiana) e l'Emilia (Bologna esclusa).

Sotto il dominio bizantino si formò anche la Provincia Maritima Italorum con capitale a Genova, ma il tutto passò dal 641 prima ai Longobardi e successivamente ai Franchi che riunificarono la regione preesistente, senza però modificare l'assetto dato dai romani con la formazione di ducati longobardi o contee franche. Unica effettiva trasformazione fu il trasferimento della capitale a Pavia, rimanendo comunque quella religiosa a Milano, sede dell'arcivescovato.

L'Italia nell'anno 1000
L'abbazia di San Colombano a Bobbio

Dal 614 si formò l'Abbazia di San Colombano.

Per la sua difesa, Bobbio si affida a guardie armate comandate dai discendenti degli Obertenghi.

Dopo la decadenza del X secolo, a quella successiva dopo la scomunica del Vescovo Guarnerio e alle infeudazioni dal 1164 da parte dell'imperatore Federico Barbarossa dopo l'affievolirsi della protezione imperiale e papale, i feudi passarono buona parte direttamente agli Obertenghi che ampliarono le fortificazioni e castelli con l'appoggio imperiale e successivamente ai loro discendenti di vari rami collaterali.

La Contea di Bobbio si ridusse solo a parte della val Trebbia, dell'Oltrepò, e con i borghi di Trebecco, Ruino, Romagnese e Zavattarello nell'alta Val Tidone in quella che sarà poi il feudo dei Malaspina e dei Dal Verme.

Divisione[modifica | modifica wikitesto]

Marche del Regno d'Italia
Castello obertengo di Arcola
Lo stesso argomento in dettaglio: Marca Obertenga.

Nel 950-951 il re Berengario II terminò la riorganizzazione del territorio ligure e del nord d'Italia, iniziata da Ugo di Provenza. Egli nominò tre nuovi margravi per tre nuovi territori:

  • conte Aleramo del Monferrato (Marca Aleramica - Liguria centro-occidentale con Vercelli, il Monferrato, Ceva, Acqui Terme fino alle coste liguri di ponente da Oneglia fino ad Albenga);
  • conte di Torino Arduino il Glabro (Marca Arduinica - Torino e Ivrea fino alle Alpi Marittime e sulle coste liguri dal Nizzardo e da Ventimiglia a Sanremo);
  • marchese Oberto I (il grande) marchese di Milano e di Genova e conte di Luni (la Marca Obertenga, detta poi Marca Januensis - Liguria orientale).

Quest'ultimo era stato nominato marchese di Milano e di Genova già prima del 951, con autorità sui Comitati di Milano, di Genova, Tortona e Luni prima appartenenti alla Marca di Tuscia (governati direttamente) e su quelli di Bobbio, Pavia, Piacenza, Cremona, Parma, e territori nei comitati di Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Padova, fra cui Monselice e Montagnana, Lucca, fra cui Piazza al Serchio (o Serraplana) Pisa, Volterra, Arezzo, Sorano (o Suprano di Grosseto) ed altri nella Marca di Tuscia, Alba, Acqui Terme, Gavello e Adria (Rovigo); Ascoli Piceno (si aggiunse in un secondo tempo), poi feudi minori (governati da vescovi od abati od altri feudatari).

Gli eredi di Oberto I: Adalberto I e Oberto II [(Oberto Obizzo) morto nel 972] mantennero in consorzio la carica Marchionale con l'appoggio imperiale da Ottone I ad Arduino e Corrado II. Dai due figli di Oberto I discesero le due linee principali del casato obertengo, la linea "Adalbertina" e la linea "Obertina".

Frazionamenti feudali e rami familiari[modifica | modifica wikitesto]

In seguito ai numerosi figli di Oberto II di Adalberto I e di Tedisio I, la stirpe si divise dando origine, fra gli altri, ai Marchesi di Massa-Parodi, detti poi di Massa-Corsica al momento dell'acquisizione della Corsica, ai Marchesi Lupi di Soragna, ai Marchesi Pallavicino, ai Marchesi da Cortona, ai Signori Cortinchi conti della Castagniccia, ai Marchesi di Gavi, ai Marchesi Cavalcabò di Cremona, ai Malaspina, alla Casa d'Este e quindi alla casa di Braunschweig Luneburg Hannover, che ha dato al Regno Unito come ultimo sovrano di questa famiglia la Regina Vittoria (e quindi agli attuali Windsor), ai Conti di Lavagna e, forse, ai Marchesi Greco.

Genealogia essenziale[modifica | modifica wikitesto]

 Adalberto il Margravio
*? † 951?
N.N.
 
  
 Oberto I
*? † ante 15.X.975
∞ Guilla[2]
Ambroso[3]
*? †988
 
       
 Oberto II
*? † post 1014/1021
1N.N.
2 ∞ Railenda[4]
 Adalberto I
*~925 † ante III.1002
∞ Adelaide[5][6]
Adalberto III[7]
*? † 1002/1011
N.N.
Anselmo
*? †?
Guglielmo[8]
*? †?
Berta
*? †?
∞ Oberto di Parma
Oberto Obizzo
*? †972
  
          
2
Ugo
*? † post 26.I.1037
∞ Gisella[9]
2
Alberto Azzo I
* 970 † ante 1018
∞ Adele
 2
Oberto Obizzo I
*? †?
2
Berta
*? † 29.XII.1037
1Arduino
*? †1015
2Olderico[10]
*? †1034/1035
2
Adalberto IV[11]
*? †1034
∞ Adelaida[12]
2
Anselmo
*? †1047
Oberto III
*? †996
Adalberto VI
*? †1047
Berta
*? †1047
∞ Lanfranco[13]
Gisella?[14]
*? †?
Anselmo I[15]
    
      
 Alberto Azzo II
*1009 †?1097
1Cunegonda
*1020 †1057
2Gersenda
*~1030 † post 1071
3 ∞ Matilde[16]
Adele
*? †?
∞ Aledramo II[17]
*? † ante 1055
Alberto I
? †?
 Adalberto V
? †?
 Adalberto II[18]
*~980 †~1034
Ugo
? †?
   
    
 
Este
 Oberto Obizzo II
*? †?
 
Pallavicino

Cavalcabò
 
 
 
Malaspina

Marchesi di Massa, Corsica e Livorno[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marchesi di Massa.

Oberto Brattaportata, terzogenito di Alberto IV il Rufo, signore di Corsica, genera linea dei marchesi di Massa, Corsica e Livorno.

  • Oberto Brattaportata 1138-1145
  • 1. Alberto 1146, per 1/3
  • 2. Alberto il Corso 1146, per 1/3
  • 3. Gerardo 1146, per 1/3
  • 1. Upezzino
  • 1. Albertaccio 1329, lascia erede Bindo Benigni.
  • 2. Guglielmo 1184
  • 2. Andrea 1199
  • 2. Alberto 1250.
  • 3. Guglielmo ?
  • 3. Corso 1369
  • 3. Lemmuccio ?
  • 3. Corsuccio 1361, dona il marchesato al comune di Livorno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eduard Hlawitschka: Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien. 1960, S. 244–245.
  2. ^ Figlia di Bonifazio marchese di Spoleto.
  3. ^ Vescovo di Aléria
  4. ^ Figlia del conte Riprando.
  5. ^ Figlia di Bosone I dei conti di Sabbioneta (*? †1033),
  6. ^ A. Conti, Gli ascendenti dei Casaloldo. I conti di Sabbioneta e gli ultimi conti di Parma tra il Garda e il Po (secc. XI-XIII), in M. Vignoli, Casaloldo e la battaglia del 10 maggio 1509, Mantova, 2009.
  7. ^ Conte.
  8. ^ Marchese da Cortona
  9. ^ Figlia del conte Gisalberto II di Bergamo.
  10. ^ Membro degli Arduinici.
  11. ^ Marchese.
  12. ^ Figlia del conte Boso.
  13. ^ conte di Piacenza.
  14. ^ Forse figlia di Adalberto III.
  15. ^ Margravio, membro degli Aleramici.
  16. ^ Sorella di Guglielmo, Vescovo di Pavia (Aleramici).
  17. ^ margravio di Saluzzo
  18. ^ Litta, 1838.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Nobili Alcune considerazioni circa l'estensione, la distribuzione territoriale e il significato del patrimonio degli Obertenghi (metà secolo X-inizio secolo XII), in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel medioevo: marchesi, conti e visconti nel Regno Italico (secc. IX-XII), Roma, 1988
  • Mario Nobili Il patrimonio degli Obertenghi. Gli Obertenghi e altri saggi, Fond.Centro it. st. Alto Medioevo, Spoleto 2006, pp. 602 - ISBN 88-7988-248-1
  • Mario Nobili Le signorie territoriali degli Obertenghi in Lunigiana, in La signoria rurale nel medioevo italiano, a cura di Amleto Spicciani e Cinzio Violante, Edizioni ETS,Pisa, 1997, pp. 19–37
  • A. Pallavicino Politica, alleanze matrimoniali e genealogia dei primi marchesi Obertenghi nei secoli X e XI, Quaderni obertenghi, n.1, Roma 2005, pag 12
  • Roberto Ricci La marca della Liguria Orientale e gli Obertenghi (945-1056), CISAM, Spoleto, 2007
  • C. Desimoni Sulle marche d'Italia e sulla loro divisione in marchesati, 2ª ediz., in Atti della Soc. ligure di storia patria, XXVIII, Genova 1896, p. 108 segg.
  • Eleonora Destefanis, Paola Guglielmotti La diocesi di Bobbio. Formazione e sviluppi di un’istituzione millenaria, Editrice Reti Medievali, Firenze 2015
  • L. A. Muratori Delle antichità estensi ed italiane, voll. 1 e 2 con tabelle genealogiche, Modena, 1717-1749
  • L. A. Muratori Delle antichità estensi, Napoli 1776
  • H. Bresslau Jahrbücher d. deutschen Reichs unter Konrad II, I, Lipsia 1879 (Excurs, IV, parte 3a: Das Haus der Obertiner oder Estenser, pp. 414-30)
  • E. Hlawitschka Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien (774-962). Zum Verständnis der fränkischen Königsherrschaft in Italien, Freiburg im Breisgau, 1960, pp. 244-245
  • F. Bougard Entre Gandolfinigi et Obertenghi: les comtes de Plaisance aux Xe et XIe siècles, in «Mélanges de l'École française de Rome. Moyen-Ége, Temps modernes», 101 (1989), pp. 11-66
  • S. Pivano Stato e Chiesa da Berengario I ad Arduino, Torino 1908, pagine 139-145
  • F. Gabotto Da Berengario I ad Arduino, in Arch. stor. ital.,s. 5, XLII (1908), p. 320
  • F. Gabotto I marchesi Obertenghi, in Giorn. stor. della Lunigiana, IX (1918), pp. 9, 10-14
  • F. Gabotto I marchesi obertenghi (conti di Tortona) fino alla pace di Luni (945-1124), in Per la storia di Tortona nell'età del Comune, Biblioteca della Società Storica Subalpina XCVI (1922-1925), pp. 149-190
  • U. Formentini Marca Januensis, Pontremoli 1926
  • U. Formentini Genova nel basso impero e nell'alto Medioevo, Milano 1941, pp. 218 ss.
  • C. Violante Quelques caractéristiques des structures familiales en Lombardie, Emilie et Toscane au XIe et XIIe siècles, in Famille et parenté dans l'Occident médiéval, Roma, 1977
  • C. Violante Le strutture familiari, parentali e consortili delle aristocrazie in Toscana durante i secoli X-XII, in I ceti dirigenti in Toscana nell'età precomunale, Pisa, 1981, p.55
  • Pompeo Litta, D'Este, in Famiglie celebri italiane, 1832.
  • Pompeo Litta, Pallavicino, in Famiglie celebri italiane, 1838.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]