'Ndrina Bellocco

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«Se vogliono sapere dei Bellocco, basta andare su Internet che trovano la nostra storia»

I Bellocco sono una potentissima 'ndrina di Rosarno, da sempre molto attiva nel narcotraffico, nel traffico di armi, nelle estorsioni e nel controllo delle attività commerciali e imprenditorialinella Piana di Gioia Tauro in particolare a Rosarno[2] e a San Ferdinando[2][3], ma anche rapine a mano armata e usura. Il pentito Antonino Belnome afferma che per quanto riguarda l'approvvigionamento della droga attraverso il porto di Gioia Tauro[2] bisognasse fare riferimento ai Mancuso, ai Pesce o ai Bellocco. Questi ultimi si prendevano il 30% della partita in transito o in denaro o in stupefacente[4].

In Italia e in Europa[modifica | modifica wikitesto]

Hanno affiliati e fanno soprattutto affari per quanto concerne l'Italia in Basilicata, Toscana, Liguria e Lombardia ma anche Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Molise e Puglia[5]. All'estero, insieme ai Pesce hanno collegamenti con la criminalità austriaca, greca, libanese, tedesca e francese.[6]

Hanno stretti legami con la 'ndrina dei Pesce, con i Varone e la cosca satellite degli Ascone; sono alleati con i Molè e i Piromalli[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

La creazione della Sacra Corona Unita negli anni '80[modifica | modifica wikitesto]

Il capobastone Umberto Bellocco conferì il grado di Santista a Giuseppe Rogoli, il quale, col suo permesso e quello di Carmine Alvaro fondò nel 1981 la Sacra Corona Unita[7]. Dal 1993 difatti, si viene a sapere che fu fondata da Giuseppe Rogoli, per volere di Umberto Bellocco (capobastone dell'omonima 'ndrina di Rosarno), e che inoltre all'interno della Sacra Corona Unita vi fossero altri elementi appartenenti alla cosca calabrese, come: Giuseppe Iannelli, Giosuè Rizzi, Cosio Cappellari, Antonio e Riccardo Modeo[7][8].

Gregorio Bellocco, capobastone fino al suo arresto nel 2005, estese l'influenza della cosca in Lombardia nella zona di Varese.

Anni '90 - L'arresto di Umberto Bellocco[modifica | modifica wikitesto]

Le operazioni degli anni 2000 e lo scioglimento del comune di Rosarno nel 2008[modifica | modifica wikitesto]

Le operazioni Nduja, Nasca e Timpano[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2001 vengono arrestati e condannati nell'operazione 'Nduja Umberto e Domenico Bellocco per traffico di droga, estorsione e uso di manodopera clandestina tra Bergamo e Brescia[9].
  • 2002 - Operazione Tallone d'Achille coordinata dalla DDA di Reggio Calabria contro le cosche Bellocco, Piromalli, Gallico accusate di associazione mafiosa, estorsione, armi. Le indagini hanno preso il via dopo le dichiarazioni dell'imprenditore Gaetano Saffioti.
  • Il 5 marzo 2004, con l'operazione Nasca e Timpano si viene a conoscenza di un traffico internazionale di droga, e il cui denaro ricavato da esso veniva riciclato in Belgio e Paesi Bassi. Nel primo, le 'ndrine avrebbero acquistato ben un intero quartiere di Bruxelles (di cui alcuni edifici costruiti da loro ditte). Le 'ndrine coinvolte sono quelle dei Bellocco e Ascone[10][11][12][13].

L'arresto di Giulio e Gregorio Bellocco[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 febbraio 2005 i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e del ROS arrestano in un bunker nella campagna di Rosarno, dopo 9 anni di latitanza, Gregorio Bellocco, 49 anni, capo dell'omonima 'ndrina, allora era nella lista dei 30 latitanti più pericolosi d'Italia[14][15]. Dal 1996 è accusato di traffico di armi, droga, associazione mafiosa ed in particolare di essere il mandante dell'omicidio del pregiudicato pugliese Franco Girardi, ucciso a Varese il 9 luglio 1982[14][15].

Un primo tentativo di arresto avvenne ad Anoia nel reggino nel dicembre 2003 ma senza esito positivo[14][15].

Il 18 novembre 2005 vengono arrestati 5 affiliati (tra cui Giulio Bellocco, fratello di Giuseppe) accusati di estorsione aggravata e usura ai danni di commercianti e imprenditori[5]. Il 13 marzo 2005 viene scoperto un bunker a Rosarno, e dopo 4 mesi il Gip di Reggio Calabria emette quattro ordinanze di custodia cautelare per chi proteggeva la latitanza di Gregorio Bellocco.[senza fonte]

L'operazione Onda Blu[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 19 gennaio 2006 ha luogo in varie regioni d'Italia: provincia di Como, Sondrio, Brescia, Bergamo, Treviso, Alessandria, Napoli e Reggio Calabria l'operazione Onda Blu dalla Squadra Mobile di Milano con 54 ordinanze di custodia cautelare ai danni dei Pesce-Bellocco per traffico di cocaina ed eroina e associazione a delinquere di stampo mafioso.[16]

Il 16 luglio 2007 Giuseppe Bellocco viene arrestato dalla Sezione Anticrimine di Reggio Calabria con lo Squadrone Eliportato Cacciatori Vibo Valentia a Mileto in frazione San Giovanni[17]. Nell'operazione sono anche arrestati Francesco Vinci, Antonino Cosentino, Pietro Corso, Massimo Lamari, Antonio Pronestì, Giuseppe Fazzari.[17]

  • Il 22 luglio 2009 sono stati arrestati a Rosarno e Bologna 6 presunti affiliati ai Bellocco per traffico di armi e associazione di stampo mafioso[18].

A Bologna frizioni con gli Amato[modifica | modifica wikitesto]

«Rosarno è nostro e deve essere per sempre nostro...sennò non è di nessuno»

Partendo da un'intercettazione ambientale nei confronti del diciottenne Umberto Bellocco nel 2009 si conclude l'operazione delle forze dell'ordine Rosarno è Nostro che porta all'arresto di 6 membri dei Bellocco: Rocco Bellocco (1952), Domenico Bellocco (1977), Domenico Bellocco classe 1980), Umberto Bellocco (1991), Rocco Gaetano Gallo (1953) e Maria Teresa D'Agostino (1959) per prevenire una possibile guerra a Bologna con l'emergente famiglia di etnia rom degli Amato. Questi ultimi ritenevano responsabili i Bellocco dell'omicidio di Cosimo Amato e di Mario Amato[19].

  • A gennaio 2009 si conclude l'operazione Vento del Nord contro 18 presunti esponenti dei Bellocco operanti a Bologna, da cui scaturirà l'omonimo processo che nel 2010 sentenzia a Carmelo Bellocco 14 anni di carcere e a Domenico 10. L'operazione testimonierebbe anche un periodo di dissapori tra i Pesce e i Bellocco[20][21].

Gli anni 2010: l'operazione Crimine e lo scioglimento del comune di San Ferdinando[modifica | modifica wikitesto]

2010: l'Operazione Crimine, la consegna di Domenico Bellocco e la condanna di Antonio Bellocco[modifica | modifica wikitesto]

Sempre con l'operazione Crimine Rosarno risulta essere la città con la più alta densità criminale d'Italia.

«A Rosarno ci sono 15 mila abitanti e da alcune intercettazioni ambientali abbiamo scoperto che ci sono almeno 250 affiliati e se ne affacciano non meno di 7 ogni settimana. Se a questi aggiungiamo parenti, amici o conoscenti, significa che la 'ndrangheta controlla la vita dei cittadini con un 'metodo quasi democratico', senza usare la violenza, perché ha la maggioranza. Mentre Cosa nostra è solo siciliana, la 'ndrangheta è mondiale e in un paesino come Rosarno vanno a presentarsi gli affiliati per chiedere consigli e il rispetto delle regole. Parlo di 'ndranghetisti che arrivano dal resto dell'Italia ma anche dalla Germania e dalla Svizzera che vogliono dirimere delle divergenze o controversie.»

  • Il 12 gennaio 2010 vengono eseguite dalla squadra mobile di Reggio Calabria e di Bologna 17 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati ai Bellocco, già in carcere, tra cui Carmelo Bellocco. Alla cattura è sfuggito Domenico Condello, detto U luongu, Luigi Amante e Francesco Bellocco[1].

Il 1º febbraio 2010 la squadra mobile di Reggio Calabria arresta Domenico Bellocco, per detenzione e traffico di droga, associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni; era intento a guardare una partita di calcio in un ristorante di Roma[23][24].

Il 20 aprile 2010 dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria è stata data esecuzione alla confisca di beni per un valore di 500 000 euro appartenenti al clan[25].

Il 15 giugno 2010 Antonio Bellocco è stato condannato a tre anni di reclusione per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale[26].

  • Il 27 luglio 2010 l'operazione Pettirosso ha permesso di ricostruire tutto il circuito criminale che ha favorito per anni la latitanza di Gregorio e Giuseppe Bellocco, esponenti di vertice della cosca rosarnese considerati tra i trenta ricercati più pericolosi d'Italia[27].

Il 26 ottobre 2010 Domenico Bellocco si è presentato al carcere di Palmi dopo 3 mesi di latitanza[28].

2011: l'operazione Imelda[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 agosto 2011 muore Maria Concetta Cacciola, figlia di Michele Cacciola, cognato di Gregorio Bellocco. L'omicidio avrà un'eco mediatica nazionale.[30][31]

2012 - L'arresto di Michele Bellocco[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 24 novembre 2012 vengono arrestate 25 persone, tra cui il presunto capo-cosca Michele Bellocco, insieme ad altri presunti affiliati alla cosca, accusati di estorsione, riciclaggio, traffico di armi e di droga. Tutto cominciò quando l'imprenditore milanese Giovanni Fratta chiese aiuto, attraverso i titolari dell'azienda Blue Call anch'essi indagati, alla cosca per riavere denaro dei creditori, i calabresi in cambio pretesero denaro e azioni della società Blue Call, di cui con successive estorsioni e intimidazioni diventarono azionisti di maggioranza[32]. Si viene a conoscenza anche di un principio di faida tra i Bellocco e i Pesce per il predominio sul locale di Rosarno.[33]
  • Il 20 dicembre 2012 a Londra viene arrestato in collaborazione tra Squadra mobile di Milano, Soca (Serious Organised Crime Agency), Scotland Yard e Interpol, il commercialista Emilio Fratto accusato di trasferimento fraudolento di valori e di associazione mafiosa coinvolto e ricercato nell'operazione Blue Call di novembre dello stesso anno[34].

2013 - Operazioni Tramonto 1 e 2[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel marzo e nel luglio 2013 con le operazioni Tramonto 1 e 2 vengono tratti in arresto una decina di affiliati alla cosca Bellocco operante nel Comune di San Ferdinando (RC) per reati vari tra cui usura, estorsione ed intestazione fittizia di beni[35][36].
  • Il 14 febbraio 2014 si conclude l'operazione delle procure di Reggio Calabria e Bologna che porta agli arresti di sette persone riconducibili ai Bellocco, tra cui un magistrato di Palmi, già agli arresti domiciliari per un'inchiesta della DDA di Milano[37][38].

Lo scioglimento del comune di San Ferdinando nel 2014 e la condanna di Aurora Spanò[modifica | modifica wikitesto]

Operazione Sant'Anna nell'agosto 2014[modifica | modifica wikitesto]

Umberto Bellocco viene scarcerato il 14 aprile 2014, dopo una detenzione durata più di venti anni. Sarebbe stato dimostrato che il boss ha tentato di riaffermare la propria leadership, con l'aiuto dei Crea, e dei suoi familiari. Bellocco con i sodali a lui vicino, non solo avrebbero avuto ampia disponibilità di armi, ma si sarebbero attivati per reperirne delle altre di maggior potenza. Lo storico boss per il traffico di droga nella piana di Gioia Tauro, aveva prescelto il nipote Umberto Emanuele Oliveri poi arrestato nell'operazione Sant'Anna del 2014.[39][40]

  • Il 14 ottobre 2014 con l'operazione Eclissi i Carabinieri del Comando Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro e della Stazione Carabinieri di San Ferdinando, a conclusione di complessa attività di indagine coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, eseguivano numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere contro appartenenti alle cosche di 'ndrangheta "Bellocco-Cimato" e "Pesce-Pantano" operanti nel centro abitato di San Ferdinando. Tra i reati contestati, oltre all'associazione mafiosa, verranno accertati l'opprimente attività estorsiva contro commercianti della zona, il traffico di sostanze stupefacenti e l'infiltrazione mafiosa nell'ambito del Comune di San Ferdinando. Tra gli altri verranno tratti in arresto il Sindaco, il Vice Sindaco e un ex consigliere di minoranza della locale amministrazione comunale che il 30 ottobre 2014 verrà sciolta per infiltrazione mafiosa. Particolare scalpore fecero le gravi minacce di morte rivolte al Comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando ed alla sua famiglia.[41][42][43][44][45][46]

2015: Processo Tramonto[modifica | modifica wikitesto]

  • 2 luglio 2015: Operazione Eclissi 2 contro i Bellocco-Cimato e Pesce-Pantano[47][48].

Il 29 novembre 2015 termina il processo Tramonto con la condanna di Giulio Bellocco a 18 anni di carcere e sua moglie Aurora Spanò a 25. Condannati anche a 3 e 6 mesi il comandante e l'agente della polizia municipale.[3]

2016 - Operazione Rent[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 25 ottobre 2016 si conclude l'operazione Rent che scopre la presunta contiguità di 32 persone tra cui 12 imprenditori con esponenti degli Aquino-Coluccio e dei Piromalli e dei Bellocco, i quali sarebbero riusciti a ottenere i lavori per la costruzione del padiglione della Cina e dell'Ecuador di Expo 2015 a Milano, per la costruzione della rete fognaria della stessa esposizione, della costruzione del centro commerciale di Arese (MI) il Centro. Sono stati inoltre sequestrati beni immobili del valore di 15 milioni di euro in Italia: a Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova mentre all'estero un immobile in Marocco e il complesso turistico-sportivo Moliviu a Pitești, in Romania, ancora in costruzione del valore di 80 milioni di euro di cui 27 messi in campo dall'Unione europea. Il dominus al centro dell'operazione sarebbe Antonio Stefano, vicino al presunto boss Giuseppe Coluccio, accusato di gestire traffico di droga ed il reinvestimento del denaro illecito guadagnato insieme a Graziano Macrì e Salvatore Piccoli[49]. L'operazione è un seguito di Underground.

2017 e 2018: operazione Lampo nella Provincia di Taranto e operazione Scramble in Emilia[modifica | modifica wikitesto]

  • 23 marzo 2017: Operazione Gerry contro le cosche Bellocco, Piromalli, Molè, Avignone e Paviglianiti[50][51].
  • Il 13 novembre 2017 si conclude l'operazione Lampo dei Carabinieri, partita dall'operazione Sant'Anna, che arresta 10 presunti affiliati e il suo presunto capo Cataldo Caporosso che operavano a Massafra, Statte, Palagiano e il rione Tamburi di Taranto. La consorteria si era inserita nel mercato ittico e della cocaina locale. Le attività criminose del sodalizio criminale sarebbero state avallate sempre da Umberto Bellocco che dopo 21 anni di carcere avrebbe incontrato Cataldo Caporosso e conferendogli in casa sua la dote di padrino[52].
  • Il 24 gennaio 2018 si conclude l'operazione Scramble condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna e dallo SCICO arrestando in Emilia Romagna, Lazio e Calabria diversi presunti esponenti dei Bellocco accusati a vario titolo di estorsione con l'aggravante del metodo mafioso per fatti accaduti nel 2011 in un'attività di scommesse legali a Roma che ha portato a minacce estorsive nei confronti dei figli del pentito Nicola Femia domiciliati a Conselice in provincia di Ravenna. Perquisizioni sono avvenute anche a Massa Lombarda[53][54].
  • Il 14 novembre 2018 si conclude l'operazione Galassia della Guardia di Finanza, della DIA, della polizia e dei carabinieri in cui il presunto membro dei Pesce-Bellocco Antonio Zungri, alcuni membri dei Tegano e forse dei Piromalli insieme a camorristi e a criminali pugliesi (clan Capriati e Parisi) si erano inseriti illegalmente nella rete commerciale delle società di scommesse online "Planetwin365", "Betaland", "Enjoybet" e "Planetwin". Gli affiliati dei Tegano inoltre nel 2016 andarono in pellegrinaggio a Polsi, e rendevano omaggi con musica di tarantella passando di fronte al carcere di Reggio Calabria e alle case circondariali Arghillà, e davanti alla casa di Roberto Franco, capo-'ndrina di Santa Caterina[55][56].

2019 - Traffico internazionale di eroina e l'operazione Magma[modifica | modifica wikitesto]

Nel litorale laziale tra Anzio e Nettuno si stava muovendo Umberto Bellocco che aveva affidato la gestione delle attività criminali a una persona rivelatasi poi inaffidabile e rimossa dall'incarico[60]. La droga proveniva dal Sudamerica, dall'area tra Buenos Aires e Montevideo, dove vi era Giovanni Di Pietro (alias l'avv. Massimo Pertini) in passato condannato a 30 anni di carcere per sequestro di persona, e referente dell'organizzazione che trattava con i narcos e i colletti bianchi locali. Sembrerebbe che grazie a questi contatti e pagando l'equivalente di 50.000€ siano riusciti a liberare Rocco Morabito detto "U Tamunga" evaso il 29 marzo 2019 dal carcere di Montevideo[60].

Nel dicembre 2019 ventisette persone, tra imprenditori, prestanome e consulenti economici, sono indagati dalla Procura distrettuale antimafia di Brescia con accuse di estorsione, recupero crediti con atti di violenza ed intimidazione e reati legati al traffico di rifiuti[61].

Anni 2020 - L'arresto di Domenico Bellocco[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 novembre 2020 viene arrestato in un casolare di Mongiana, dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri, Domenico Bellocco (1976), presunto nuovo capo della consorteria per volere dello zio Umberto secondo i pentiti Salvatore Albanese e Giuseppe Tirintino[62] e latitante dall'anno precedente in quanto sfuggito all'operazione Magma. È accusato di traffico internazionale di droga in quanto responsabile del coordinamento della rotta tra l'Argentina e l'Italia[63][64][65].

  • 14 settembre 2021: Operazione Crypto contro i Piromalli, i Molè, i Bellocco, i Pesce e i Cacciola-Certo-Pronestì[66][67].

Personaggi di spicco[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Blitz a Rosarno contro il clan Bellocco - 14 arresti, in Nuova Cosenza.
  2. ^ a b c I relazione Semestrale della DIA 2017, p23.
  3. ^ a b 'Ndrangheta: 25 anni di carcere alla moglie, 18 al marito. Aurora Spanò e il terrore mafioso tra pizzo e pestaggi, su ilfattoquotidiano.it, 29 novembre 2015. URL consultato il 1º dicembre 2015.
  4. ^ Tutti sotto processo gli affiliati a clan Bellocco Pentito svela traffici attorno al porto di Gioia Tauro, in ilquotidianoweb.it, 20 novembre 2015. URL consultato il 2 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  5. ^ a b c d Un cartello della ndrangheta gestiva il traffico della coca nel nord Italia, in Nuova Cosenza.
  6. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, ISBN 88-8101-373-8.
  7. ^ a b c Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, ISBN 88-8101-373-8.
  8. ^ Enzo Ciconte, Rapporti tra le mafie in Processo alla 'Ndrangheta, Laterza, 1986, ISBN 88-8101-373-8.
  9. ^ Operazione 'nduja, in Blog Controfagotto.
  10. ^ A Bruxelles un intero quartiere comprato dalla 'ndrangheta, in Repubblica.it.
  11. ^ Belgio, i quartieri della 'ndrangheta - la Repubblica.it.
  12. ^ 'NDRANGHETA: GDF SMANTELLA TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA.
  13. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/03/05/Cronaca/NDRANGHETA-GDF-SMANTELLA-TRAFFICO-INTERNAZIONALE-DI-DROGA_090600.php
  14. ^ a b c Boss della 'ndrangheta preso nel suo bunker, in Repubblica.it.
  15. ^ a b c Boss della 'ndrangheta preso nel suo bunker, in Repubblica.it.
  16. ^ 'Ndrangheta, blitz contro la cosca Pesce-Bellocco: 54 arresti, in Archivio stampa.
  17. ^ a b c Arrestato il Boss Giuseppe Bellocco, in melitoonline.it (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  18. ^ “'Ndrangheta, 6 arresti per traffico di armi a Rosarno e Bologna, in Melitoonline (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
  19. ^ Operazione `Rosarno è nostro`: stoppata possibile faida tra clan, in terrelibere.org, 23 luglio 2009. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  20. ^ Processo ”Vento del nord”: diciotto condanne contro la cosca Bellocco, in strill.it, 20 dicembre 2010. URL consultato il 6 ottobre 2018.
  21. ^ La vera storia dell'uomo della 'ndrangheta che ha tenuto in ostaggio cinque persone, in espresso.it, 6 novembre 2018. URL consultato il 6 novembre 2018.
  22. ^ 'Ndrangheta: Pignatone, a Rosarno controlla la vita con 'metodo democratico'. URL consultato il 28 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2018).
  23. ^ https://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/01/news/bellocco-arresto-2150189/
  24. ^ 'Ndrangheta: Bellocco era in un ristorante a guardare la partita, in CN24.
  25. ^ Confisca di beni per un valore di 500 mila euro a clan Bellocco e Piromalli, in CN24.
  26. ^ Rosarno, Antonio Bellocco condannato a tre anni di reclusione, in CN24.
  27. ^ Quattordici bunker per nascondere i "boss" latitanti, in CN24.
  28. ^ 'Ndrangheta: operazione "Il crimine" latitante si presenta in carcere, in CN24.
  29. ^ 'Ndrangheta, blitz contro le cosche scatta l'arresto per 31 narcotrafficanti, in Repubblica.it.
  30. ^ 'Ndrangheta, testimone si suicida. Aveva rinunciato alla protezione - Il Fatto Quotidiano.
  31. ^ La morte come ultimo gesto di rivolta. Donne coraggio contro la 'ndrangheta - Il Fatto Quotidiano.
  32. ^ 'Ndrangheta all'assalto delle aziende Raffica di arresti da Reggio Calabria a Milano, in Repubblica.it.
  33. ^ Le cosche infiltrate nei call center «Ora l'azienda sarà gestita dallo Stato», in Corriere.it.
  34. ^ 'Ndrangheta, arrestato a Londra commercialista legato alla cosca Bellocco, in Corriere.it.
  35. ^ Operazione Tramonto 2, su crimeblog.it (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2014).
  36. ^ Operazione Tramonto 1, su pianainforma.it.
  37. ^ 'Ndrangheta, 7 arresti: in manette magistrato, in Corriere.it, 14 febbraio 2014. URL consultato il 14 febbraio 2014.
  38. ^ Gioia Tauro, manette a un magistrato Corruzione e legami con la 'ndrangheta, in Repubblica.it, 14 febbraio 2014. URL consultato il 14 febbraio 2014.
  39. ^ a b 'Ndrangheta, operazione contro clan Pesce e Bellocco grazie a una....
  40. ^ a b Operazione “Sant’Anna”: 24 arresti nelle cosche Pesce e Bellocco, sequestrati beni, su CN24TV, 7 agosto 2014. URL consultato il 6 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2023).
  41. ^ Operazione Eclissi San Ferdinando (RC), su pianainforma.it.
  42. ^ Operazione Eclissi San Ferdinando (RC), su cn24tv.it.
  43. ^ Operazione Eclissi Minacce al Comandante della Stazione, su notizialibera.it (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2016).
  44. ^ Sciolto per Mafia il Comune di San Ferdinando (RC), su elezioni.calabria.it (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2019).
  45. ^ Sotto tutela il Mar. VADALA' Comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando (RC), su corrieredellacalabria.it (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2016).
  46. ^ Minacce al Mar. VADALA' Comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando (RC), su ilsole24ore.com.
  47. ^ Blitz contro la 'ndrangheta, dieci arresti in Calabria - L'Unione Sarda.it.
  48. ^ Reggio, operazione Eclissi 2: tutti i DETTAGLI, le FOTO e i VIDEO.
  49. ^ 'Ndrangheta, "padiglioni Expo e mall di Arese negli affari milanesi gestiti dalla cosca" (foto), in repubblica.it, 25 ottobre 2016. URL consultato il 25 ottobre 2016.
  50. ^ https://www.newz.it/2017/03/23/traffico-di-droga-dal-sudamerica-operazione-gerry-i-dettagli-dellindagine-sui-18-fermati-dalla-guardia-di-finanza/275319
  51. ^ https://www.quicosenza.it/news/calabria/143858-cocaina-dal-sud-america-diciotto-provvedimenti-fermo-300-chili-droga-sequestrati
  52. ^ Taranto, arrestato il boss Caporosso con 10 affiliati: la ndrangheta lo aveva scelto come padrino, in repubblica.it, 13 novembre 2017. URL consultato il 13 novembre 2017.
  53. ^ 'Ndrangheta, estorsione con il metodo mafioso: arresti nella cosca Bellocco tra Reggio Calabria, Emilia-Romagna e Lazio [VIDEO], in strettoweb.com, 24 gennaio 2018. URL consultato il 6 novembre 2018.
  54. ^ Operazione "Scramble" anti 'ndrangheta: estorsione mafiosa alla famiglia di un pentito.
  55. ^ Le mani di mafia e 'ndrangheta sul gioco online: 68 arresti, sequestri per un miliardo di euro, in repubblica.it, 14 novembre 2018. URL consultato il 19 novembre 2018.
  56. ^ Operazione Galassia: "il 'gotha' della 'ndrangheta nel business delle scommesse", in illametino.it, 14 novembre 2018. URL consultato il 19 novembre 2018.
  57. ^ 'Ndrangheta e traffico cocaina, 4 arresti, in ansa.it, 18 giugno 2019. URL consultato il 19 giugno 2019.
  58. ^ Reggio Calabria, operazione "Balboa" contro la 'Ndrangheta: scoperto traffico internazionale di cocaina, arresti NOMI e DETTAGLI.
  59. ^ Traffico di cocaina, arriva anche a Sassari l'inchiesta di Reggio Calabria - La Nuova Sardegna Sassari. URL consultato il 2 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2021).
  60. ^ a b c d e f 'Ndrangheta, blitz della Gdf in varie regioni. Disarticolato clan Bellocco: 45 arresti, in repubblica.it, 30 novembre 2019. URL consultato il 1º dicembre 2019.
  61. ^ 'Ndrangheta, 27 indagati a Brescia: "Hanno favorito il clan mafioso dei Bellocco", già sotto inchiesta a Reggio Calabria, su Il Fatto Quotidiano, 10 dicembre 2019. URL consultato il 10 dicembre 2019.
  62. ^ a b 'Ndrangheta: arrestato boss latitante Domenico Bellocco, su ansa.it, 13 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
  63. ^ a b 'Ndrangheta, arrestato boss latitante Domenico Bellocco, su repubblica.it, 13 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
  64. ^ Arrestato Domenico Bellocco, boss della ndrangheta era latitante dal 2019, su fanpage.it, 13 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
  65. ^ 'Ndrangheta, catturato in un casolare il latitante Domenico Bellocco: il video dell’operazione, su video.corriere.it, 13 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
  66. ^ 'Ndrangheta, 57 arresti nell'operazione Crypto: traffico di cocaina tra Calabria e Nord Europa. "Comunicavano solo con un codice numerico" - Il Fatto Quotidiano.
  67. ^ 'Ndrangheta, traffico internazionale di cocaina: arrestate 57 persone - la Repubblica.
  68. ^ PRESO BELLOCCO RE DELLA 'NDRANGHETA, in Repubblica.it.
  69. ^ Sciarrone, Mafie vecchie, mafie nuove, p. 174
  70. ^ Gratteri & Nicaso, Fratelli di Sangue, p. 155
  71. ^ 'Ndrangheta, arrestato boss. "Uno dei 30 latitanti più pericolosi, in Repubblica.it. URL consultato il 10 ottobre 2010.
  72. ^ Cronaca. Preso dopo dieci anni il latitante Bellocco, in Nuova Cosenza. URL consultato il 10 ottobre 2010.
  73. ^ Arrestato il Boss Giuseppe Bellocco, su melitoonline.it (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  74. ^ a b 'Ndrangheta, il blitz con 45 arresti: l'impero dei Bellocco costruito sulla cocaina, in gazzettadelsud.it, 1º dicembre 2019. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  75. ^ Arrestato il boss latitante Domenico Bellocco: era nascosto in un casolare di campagna, in ilfattoquotidiano.it, 13 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]