Faida di Laureana di Borrello

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«Laureana è un mistero, un mistero di come un paese apparentemente calmo come la Betlemme del presepe, si possa trasformare in una cittadina dove il sangue scorre a fiumi»


Tra la fine degli anni 80' e l'inizio degli anni '90, il piccolo centro reggino di 5000 abitanti situato nella piana di Gioia Tauro, Laureana di Borrello, fu vittima di una delle faide più importanti e cruenti di tutta la storia dell'organizzazione criminale Calabrese. Fu una faida scoppiata tra le 'ndrine degli Albanese-Gullace-Cutellè-Tassone-Macrì in contrapposizione con i Ferrentino-Chindamo-Lamari-D'Agostino-Silvano. [1]. Il conflitto fu causa di circa 50 morti in nemmeno 3 anni, nel periodo più buio della faida si registro il dato terribile di 1 morto ogni settimana. La faida si risolve con una pace per l'inconcludenza del conflitto. A fare da tramiti per il primo gruppo furono i Mancuso, Pesce, Piromalli-Molè e per il secondo gruppo i Bellocco [2][3][4].

Le indagini sono state aiutate dalla collaborazione di Annunziato Raso, Giuseppe Morano, Angelo Benedetto e Gaetano Albanese[1].

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata.

  • Il 25 ottobre 1988 viene ucciso Antonio D'Agostino con lui c'era Michele Cutellè che invece si salvò[1].
  • Il 9 novembre 1988 viene ritrovato il cadavere di Domenico Tassone[1].
  • Il 22 febbraio 1989 viene ucciso Alfonso, Domenico e Marcella Tassone, quest'ultima di soli 11 anni[5][1].
  • Il 24 maggio 1990 subiscono un attentato Massimiliano e Vincenzo Loiacono[1].
  • Il 9 luglio 1990 tocca i fratelli Michele, Biagio e Leonardo Cutellé, che vengono uccisi in contrada Barbasana di Laureana di Borrello[6][1].
  • L'11 gennaio 1991 viene ucciso Vincenzo Chindamo e ferito Antonio Chindamo[1].
  • Il 26 gennaio 1991 vengono ucciso Salvatore Rosano e Domenico Palmieri (dei Cutellè)[1].
  • Il 22 marzo 1991 Carmelo Morabito viene ucciso a Molochio[1].
  • Il 30 marzo 1991 tocca essere ucciso a Giuseppe Cutellè mentre era in auto[1].
  • Il 25 aprile 1991 Salvatore Porretta muore per mano degli Albanese a Candidoni[1].
  • Il 4 maggio 1991 vengono uccisi al Bar Sport di Laureana, forse per mano dei Chindamo, Luigi Berlingeri, Leonardo Minzoturo e Emilio Ietto[1].
  • Il 24 luglio 1991 Antonio Rizzo amico dei Chindamo viene ucciso davanti a un bar[1].
  • Il 29 luglio 1991 viene ucciso Domenico Lamanna vicino agli Albanese[1].
  • Il 6 agosto 1991 viene ucciso a Serrata Domenico Randò mentre Antonio Albanese riesce a salvarsi[7][1].
  • Il 26 luglio 1991 viene colpito a San Pietro di Caridà Antonio Condino, vicino ai Chindamo[1].
  • Il 31 agosto 1991 viene ucciso a Rosarno Giuseppe Aurelio Garisto[1].
  • Il 5 settembre 1991 viene torturato e ucciso a Plaesano Paolo Lombardo, dopo essere stato preso a Feroleto della Chiesa[1].
  • Il 10 dicembre 1991 viene ucciso Vincenzo Brogna a San Pietro di Caridà[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]