Franca Valeri: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Filmografia: Correzioni wikilink.
Utilizzare parametro pseudonimo.
Riga 1: Riga 1:
{{Bio
{{Bio
|Nome = Franca
|Nome = Franca Maria
|Cognome = Valeri
|Cognome = Norsa
|Pseudonimo = Franca Valeri
|PostCognomeVirgola = [[Lista di pseudonimi|nome d'arte]] di '''Franca'''<ref name="lastampa1">«Il nome è sempre stato quello vero, contrariamente a quanto scrivono alcune enciclopedie dello spettacolo, che mi attribuiscono quello di Alma» ([http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7921923 intervista a Franca Valeri sulla rubrica ''Antenna''] del quotidiano [[La Stampa]], mercoledì 29 agosto 2007, pag. 43)</ref> '''Maria Norsa'''
|PostCognomeVirgola = <ref name="lastampa1">«Il nome è sempre stato quello vero, contrariamente a quanto scrivono alcune enciclopedie dello spettacolo, che mi attribuiscono quello di Alma» ([http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7921923 intervista a Franca Valeri sulla rubrica ''Antenna''] del quotidiano [[La Stampa]], mercoledì 29 agosto 2007, pag. 43)</ref>
|ForzaOrdinamento = Valeri,Franca
|Sesso = F
|Sesso = F
|LuogoNascita = Milano
|LuogoNascita = Milano

Versione delle 10:13, 24 ago 2017

Franca Valeri al Premio letterario Piero Chiara del 2011

Franca Valeri, pseudonimo di Franca Maria Norsa, [1] (Milano, 31 luglio 1920), è un'attrice e sceneggiatrice italiana, di teatro e di cinema, nota per la sua lunga carriera di interprete caratterista in campo sia cinematografico sia teatrale.

Franca Valeri è imparentata con l'attrice milanese Fanny Norsa (vissuta nel XVIII secolo).[2]

Biografia

Franca Valeri nasce come secondogenita in una famiglia borghese milanese[3] da Luigi Norsa e Cecilia Valagotti. Il padre di Franca Valeri è di religione ebraica; quello dei genitori è quindi un matrimonio misto: la madre, cattolica, veniva inizialmente mal vista dai parenti del futuro marito, ma l'arrivo del primogenito convince la suocera ad acconsentire al matrimonio[3]. A carriera già avviata, verrà poi scoperta nell'albero genealogico della famiglia la presenza di un'attrice vissuta nel XVIII secolo di nome Fanny Norsa[2].

Franca Norsa cresce frequentando il teatro di prosa e si appassiona anche di teatro operistico musicale in giovane età. Trascorre l'infanzia tra Milano, durante l'inverno, e Riccione, Venezia e la Svizzera, per le lunghe vacanze estive[3]. La futura attrice frequenta il Liceo Parini nella sezione C, l'unica in cui venga insegnata la lingua inglese. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è Silvana Mauri Ottieri[4], nipote di Valentino Bompiani - e futura moglie di Ottiero Ottieri - il quale, trasferitosi a Milano in quegli anni aveva fondato la casa editrice Bompiani.[3][5]

Le leggi razziali del 1938, così come accade per tutti gli altri ebrei italiani, privano la famiglia Norsa di alcuni diritti fondamentali. La famiglia si trova per sovrappiù a dover rinunciare anche alle affezionate domestiche.[3] Il periodo più buio viene dopo l'8 settembre 1943. Il padre e il fratello trovano rifugio in Svizzera. Franca, rimasta a Milano con la madre, sopravvive alle deportazioni grazie ad un impiegato dell’anagrafe che le rilascia una carta d’identità falsa, che la trasforma nella figlia illegittima di Cecilia Pernetta di Pavia.[6]

Franca Valeri in Il segno di Venere di Dino Risi (1955)

Durante la seconda guerra mondiale Franca Norsa è amica di Camilla Cederna, Lodovico Belgiojoso, Gian Luigi Banfi detto "Giangio", Ernesto Rogers, Aurel Peressutti e di altri intellettuali milanesi. Più tardi diviene molto amica di persone di teatro, come Nora Ricci, con la quale reciterà negli sceneggiati RAI Nel mondo di Alice e Sì, vendetta..., entrambi del 1974, e Giuseppe Patroni Griffi.[3]

Franca Valeri è stata sposata con Vittorio Caprioli, attore e regista con il quale ha lavorato assieme in teatro e al cinema. I due si conoscono negli anni quaranta, mentre la Valeri recita i suoi monologhi caratteristici a Parigi, e si sposano a Ventimiglia[3] il 16 gennaio 1960 nella chiesa di Sant'Agostino.

Successivamente sarà legata per altri dieci anni al direttore d'orchestra Maurizio Rinaldi, scomparso nel 1995, con cui dà vita al premio intitolato al baritono Mattia Battistini.[3][7]

Il 19 ottobre 2010 viene invitata presso l'Università degli Studi di Milano dove viene annunciato il conferimento della laurea ad honorem in Lettere, a cui si era iscritta subito dopo la maturità, ma che abbandonò per seguire la passione del teatro.[senza fonte]

Nell'aprile del 2011 sostiene l'occupazione della Sala Arrigoni (Ex Cinema Palazzo) nel quartiere di San Lorenzo a Roma partecipandovi attivamente con un intervento insieme a Sabina Guzzanti.[8] Il 16 giugno 2011 interviene al Teatro Valle durante l'occupazione.[9]

Vive a Trevignano Romano in una villa sul Lago di Bracciano, che ha donato al WWF.[2][10]

Carriera

Il teatro

Franca Valeri inizia recitando delle caricature, già prima della guerra, durante l'adolescenza, in compagnia di alcune amiche con le quali inscena una sorta di teatrino ad uso e consumo di amici e parenti. Nasce in questo ambito il personaggio della "signorina snob", così battezzato poi dalla radio, la "Cesira la manicure", personaggio che stigmatizzava con sagacia e ironia i comportamenti ipocriti della borghesia milanese), e la Signora Cecioni, una romana popolana, sempre al telefono con mammà.[3]

Il nome d'arte Franca Valeri viene scelto solo più tardi, nei primi anni cinquanta, su suggerimento dell'amica Silvana Ottieri, che in quel periodo stava leggendo un libro del poeta Paul Valéry, e su spinta del padre ingegnere che non era convinto della carriera d'attrice della figlia.[2]

Nel 1942, in seguito al fidanzamento con il futuro consorte Vittorio Caprioli, dal quale divorzierà nel 1974, entra nella compagnia del Teatro dei Gobbi, che torna con successo in Italia dopo l'esordio a Parigi.[senza fonte]

Nel 1946 entra anche nella rivista e presto inizia una brillante carriera che la porterà in seguito ad essere attrice protagonista celebratissima del cinema italiano lavorando con Totò, Alberto Sordi e Sophia Loren.[senza fonte]

Luciano Salce, Franca Valeri e Vittorio Caprioli nel 1957

Franca Valeri esordisce nel 1947 con il personaggio di Lea Lebowitz, una ebrea innamorata del rabbino, in un lavoro teatrale. Più tardi entrerà a far parte della compagnia del Teatro dei Gobbi, dove esordirà nel 1949.[3]

Al teatro di prosa, si accosta nel 1948 (in Caterina da Siena di Giovanni Testori).[senza fonte]

La compagnia del Teatro dei Gobbi, formata da Alberto Bonucci (più tardi sostituito da Luciano Salce[11]), Vittorio Caprioli e Franca Valeri, si trasferisce a Parigi portando in scena i Carnet de notes n. 1 (1949) e Carnet de notes n. 2 (1950), opere che propongono una serie di sketch satirici sulla società contemporanea senza ausilio di scene e costumi.[senza fonte]

La compagnia sceglie infatti una formula teatrale che non prevede alcun travestimento: gli attori non indossano costumi per caratterizzare uno o l'altro personaggio, ma si presentano così come sono al naturale, in modo che il personaggio sia una invenzione del momento e che scaturisca "come dal cappello di un prestigiatore".[3]

A Parigi la compagnia si esibisce in un teatrino del quartiere latino, vicino al teatro dei Pitöeff, condividendo la serata con un'altra coppia di artisti: Raymond Devos e Marcel Marceau e utilizzando scene dipinte da Lila De Nobili.[3]

Nel 1999, partecipa ad Alcool, commedia sulla decadenza dell'alta borghesia diretta da Adriana Asti.[12]

Nel 2006 ha recitato in Les bonnes di Jean Genet.

Oltre che attrice famosa è autrice di commedie di successo, come Lina e il cavaliere, Meno storie, Tosca e altre due (portata anche sul grande schermo nel 2003) e Le Catacombe.

A gennaio 2011 l'attrice torna sul palco del Teatro Valle di Roma con prima Non tutto è risolto (commedia diretta da Giuseppe Marini, confermata anche nella stagione successiva), la nuova commedia di cui è autrice e protagonista, e poi La vedova Socrate.

La radio

Il cinema

Franca Valeri in Parigi o cara (1962)

Durante gli anni cinquanta, la Valeri intraprende l'attività di attrice cinematografica: esordisce con Federico Fellini, il primo film al quale prende parte è infatti Luci del varietà, codiretto dal regista riminese assieme ad Alberto Lattuada, nel quale interpreta la piccola parte della coreografa ungherese che allestisce un balletto surreale nel nuovo spettacolo di Checco Dalmonte (Peppino De Filippo). Farà seguito una lunga serie di commedie, spesso al fianco di Alberto Sordi o di Totò, tra cui Totò a colori (1952), Piccola posta (1955), Il segno di Venere (1955), Il bigamo (1956), Arrangiatevi! (1959), Il vedovo (1959).

Negli anni sessanta viene diretta dal marito Vittorio Caprioli in alcune commedie a colori, di cui è anche coautrice della sceneggiatura: Leoni al sole (1961), Parigi o cara (1962) e Scusi, facciamo l'amore? (1968).

Le ultime apparizioni cinematografiche di Franca Valeri sono da posizionare tra gli anni settanta e gli anni ottanta, quando figura in alcune pellicole minori che fanno parte degli ultimi fuochi della commedia all'italiana, tra le tante: Basta guardarla di Luciano Salce (1970), Ettore lo fusto (1972), Ultimo tango a Zagarol (1973), La signora gioca bene a scopa? (1974).

Al cinema a Franca Valeri sono affidati principalmente i ruoli secondari di "bruttina", sfortunata e zitella, sempre alla ricerca di un uomo, che finisce per preferirle l'amica più dotata fisicamente. Oppure interpreta piccoli ruoli, caratterizzazioni, quali la coreografa, la signora snob, o la prostituta (in compagnia di Vittorio Caprioli nella parte di protettore, in Arrangiatevi!). Accanto ad Alberto Sordi assume un ruolo di maggiore importanza, soprattutto in film quali Piccola posta o Il vedovo.

Le pellicole che la vedono protagonista sono poche e per la maggior parte scritte da lei e dirette da Caprioli. In Parigi o cara al personaggio di Delia Nesti è affidato il ruolo di reggere da sola l'intera costruzione del film, circondato da personaggi tutti di secondo piano.

Franca Valeri inoltre non si è dedicata molto al doppiaggio, tuttavia è rimasto un suo doppiaggio dell'attrice francese Simone Signoret nel film Confetti al pepe del 1963. Tornerà tuttavia al doppiaggio nel 2001 doppiando uno dei personaggi principali del film d'animazione Disney Atlantis - L'impero perduto, la Signora Wilhelmina Bertha Packard, dove nel cast vi sono anche gli attori Enzo Garinei, Marjo Berasategui, Claudio Bisio e Cinzia De Carolis, la famosa "attrice bambina" nonché doppiatrice di Lady Oscar.

La televisione

Franca Valeri nei panni della Signora Cecioni nel 1969

Franca Valeri è colonna portante del varietà televisivo dagli anni sessanta, spesso diretta da Antonello Falqui in trasmissioni come Le divine (1959), Studio Uno (1966) e Sabato sera (1967), gli ultimi due condotti da Mina e diretti da Antonello Falqui.

Durante gli anni settanta partecipa alla fertile stagione degli sceneggiati televisivi della RAI. Nel 1974 scrive e interpreta la miniserie in quattro puntate Sì, vendetta..., diretta da Mario Ferrero. La vicenda è una riflessione sul mondo degli anni settanta, sui cambiamenti avvenuti in seno alla società italiana in conseguenza alla rivoluzione sessuale, vissuta attraverso gli occhi di una signora borghese e della di lei figlia hippy. Ogni episodio infatti affronta un argomento diverso (l'emancipazione dei ragazzi italiani, il femminismo, il rapporto della borghesia con le mode dei giovani, ecc.), attraverso personaggi femminili, in parte già affrontati precedentemente da Franca Valeri nei suoi sketch: ad esempio l'episodio nel quale Sandra Mondaini interpreta la ricca signora che ha votato la sua esistenza alle stravaganze del mondo dell'arte, riecheggia il personaggio che della traccia La donna del mondo hippy, presente nell'album La signora Cecioni e le altre del 1968, che vuole convincere il marito ad indossare abiti stravaganti per non sfigurare alla festa che lei sta organizzando.[13] Sempre nel 1974 Franca Valeri prende parte allo sceneggiato Nel mondo di Alice, diretto da Guido Stagnaro e interpretato da Milena Vukotic (Alice).[11][14]

Giovedì 12 giugno 1978, alle ore 21.15 su Rete2, viene mandato in onda lo speciale Bistecca, insalatina, del programma di Claudio Barbati e Francesco Bortolini, Videosera. Franca Valeri fa da conduttrice andando a intervistare vari personaggi celebri sul tema dell'alimentazione e delle diete dimagranti. Tra gli altri vengono intervistati: Agostina Belli, Margherita Boniver e Maurizio Costanzo.[15]

Nel 1982 è nuovamente in TV nel varietà di Enzo Trapani Due di tutto.[16]

Nel 1993, dopo un'assenza di circa un decennio, riappare sugli schermi televisivi partecipando alla trasmissione Magazine 3, in onda su Raitre.[17] Nel 1995 ritorna a recitare per la fiction, partecipando alla sit-com Norma e Felice accanto al comico Gino Bramieri (con cui aveva già collaborato ai tempi di Felicita Colombo, durante gli anni sessanta), a cui fanno seguito le due serie di Caro maestro (1996-1997), nelle quali interpretava il ruolo della bidella della scuola elementare nella quale era ambientato il telefilm.

Accanto all'amico Nino Manfredi, nel 1999, figura in alcuni episodi della serie televisiva Linda e il brigadiere dove impersona il ruolo di Olga. Nello stesso anno ritorna al varietà, partecipando a La posta del cuore, in cui riporta in auge il personaggio della "Sora Cecioni". Nel 2000 prende poi parte alla miniserie TV Come quando fuori piove con la regia di Mario Monicelli.

A gennaio 2007 la trasmissione di Raiuno Tv7 le dedica un approfondimento. Durante la lunga intervista, l'attrice racconta un aspetto inedito della sua vita: i suoi primi anni e la sua esperienza di componente di una famiglia ebraica durante le leggi razziali del 1938 e la seconda guerra mondiale. Il 25 settembre 2009 prende parte a una puntata del varietà I migliori anni su Raiuno. Ospitata ed intervistata da Carlo Conti viene tributata dal pubblico con lunghi e calorosi applausi in ricordo della sua fulgida carriera.[senza fonte]

Il 6 aprile 2010 viene intervistata da Pino Strabioli nel programma televisivo Cominciamo bene prima di Raitre e il 18 dicembre dello stesso anno viene intervistata da Fabio Fazio nel programma televisivo Che tempo che fa di Raitre, mentre il 21 gennaio dell'anno successivo nel programma televisivo Parla con me di Raitre per presentare la sua autobiografia recentemente pubblicata e per parlare con Serena Dandini di attualità e di spettacolo.

Il 24 dicembre 2011 Franca Valeri è ospite speciale insieme a Luciana Littizzetto a Che tempo che fa per parlare del loro libro L’educazione delle fanciulle.

Il 19 febbraio 2014 è ospite della seconda serata del Festival di Sanremo 2014, condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.

L'opera lirica

Grande appassionata di opera lirica, nella sua lunga carriera si è dedicata anche alla regia operistica.

I libri

Nel 1950 Colette Rosselli e Indro Montanelli si trovano a Parigi, dove va in scena proprio il Carnet de notes n. 2. Montanelli e la Rosselli sono amici della Valeri e sostenitori dello spettacolo. Nasce così in quel periodo la collaborazione tra la Valeri e la Rosselli, che le porterà a realizzare congiuntamente il libro, fortemente sostenuto dallo stesso Montanelli, Il diario della signorina snob, pubblicato nel 1951 dalla Mondadori[18]. Il volume è frutto della celebrità ottenuta dal personaggio della "signorina snob" alla radio, alla fine degli anni quaranta[19].

Il diario della signorina snob racconta, in forma di diario, un anno della vita di questo personaggio, tracciandone la vita quotidiana, le frequentazioni, le vacanze. Ogni pagina del diario è illustrata dalle tavole della Rosselli.

Nel 2005 ha pubblicato Animali e altri attori.

Nel dicembre 2010 Franca Valeri pubblica il libro autobiografico Bugiarda no, reticente, un racconto di un centinaio di pagine nel quale traccia i principali avvenimenti della sua esistenza, che l'hanno portata a intraprendere la carriera artistica come autodidatta[20].

Altro

Durante gli anni sessanta, Franca Valeri pubblica una serie di dischi nei quali vengono registrati i suoi personaggi femminili. La serie di dischi viene pubblicata dalla casa discografica EMI - La voce del padrone. Nascono così gli album Le donne di Franca Valeri (1962, con lo stesso titolo verrà pubblicato anche un EP 7" contenente un brano inedito rispetto all'album), Una serata con Franca Valeri (1965) e La signora Cecioni e le altre (1968). Negli album ogni traccia racchiude un breve monologo dei personaggi più celebri e conosciuti di Franca Valeri, attraverso la radio e la televisione. Al successo televisivo si deve infatti l'album La signora Cecioni e le altre del 1968, che dedica tutta la prima facciata al personaggio della signora Cecioni, divenuta celebre grazie alle trasmissioni, dirette da Antonello Falqui, Studio Uno (1966) e Sabato sera (1967).

Nel 2003 Franca Valeri collabora con il rapper Frankie HI-NRG MC, prestando la sua voce per i pezzi prologo ed epilogo dell'album Ero un autarchico. Nello stesso anno recita in La vedova Socrate, un testo liberamente ispirato a La morte di Socrate di Dürrenmatt; ed interpreta il film Tosca e altre due.

Il giorno 8 marzo 2011, nel Palazzo del Quirinale, nel corso delle celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna, dedicata al tema "150 anni: donne per un'Italia migliore", il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha insignito Franca Valeri del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, con la motivazione “Per la maestria e l'intelligente ironia che hanno caratterizzato la sua lunga carriera teatrale, cinematografica e televisiva”.[21]

Il 4 settembre 2012, riceve il Premio 'Anna Magnani' alla carriera.

Personaggi

Franca Valeri ha un repertorio classico di personaggi teatrali, poi radiofonici, cinematografici e televisivi, che rappresentano una sorta di "maschere" che ha impersonato spesso durante le sue rappresentazioni.

I principali personaggi di Franca Valeri sono:

  • La signorina snob
  • Cesira la manicure
  • La sora Cecioni

Citazioni e omaggi

I personaggi di Franca Valeri sono spesso stati oggetto di citazioni e omaggi da parte di altri artisti. Tra di essi:

  • Ernst Thole: gli sketch presentati da Thole partecipando alla seconda stagione di Non stop - il varietà senza conduttore diretto da Enzo Trapani in onda sulle reti Rai dal 1977 al 1979 - erano ispirati e omaggiavano direttamente lo stile inconfondibile di Franca Valeri, spesso utilizzando lo stratagemma della "telefonata". In un celebre sketch Thole interpreta la mamma che telefona alla figlia per sapere com'è andato il viaggio di nozze.
  • Simona Marchini: in una serie di sketch la Marchini rifà a modo suo un personaggio molto simile a quello della "Sora Cecioni" inventato da Franca Valeri, utilizzando lo stratagemma della "telefonata a mammà".

Teatrografia parziale

Filmografia

Cinema

Attrice

Sceneggiatrice

Altro

Doppiaggio

Televisione

Film e Serie TV

Varietà e altro

Radio

Libri

Discografia parziale

Album

Singoli

Collaborazioni

Onorificenze

Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
— Roma, 21 febbraio 2001[22]
Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 22 febbraio 2011[23]

Note

  1. ^ «Il nome è sempre stato quello vero, contrariamente a quanto scrivono alcune enciclopedie dello spettacolo, che mi attribuiscono quello di Alma» (intervista a Franca Valeri sulla rubrica Antenna del quotidiano La Stampa, mercoledì 29 agosto 2007, pag. 43)
  2. ^ a b c d intervista a Franca Valeri sulla rubrica Antenna del quotidiano La Stampa, mercoledì 29 agosto 2007, pag. 43
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Franca Valeri Bugiarda no, reticente, Einaudi, 2010.
  4. ^ Maria Pace Ottieri, «Quando Franca Valeri imitava la prof del Parini», mentelocale.it
  5. ^ Scheda su Silvana Mauri Ottieri nell'Encliclopedia delle donne
  6. ^ Intervista a Franca Valeri (Kolot 23 giugno 2014).
  7. ^ È scomparso a 58 anni il direttore d' orchestra Maurizio Rinaldi ha accompagnato sul lago Verdi e Puccini nell'archivio del Corriere della Sera
  8. ^ Franca Valeri al Cinema Palazzo: «A 91 anni partecipo all'occupazione», su roma.corriere.it, corriere.it, 27 aprile 2011. URL consultato il 23 febbraio 2014.
  9. ^ Il Valle resta occupato. Sul palco sfilano Valeri, Sabina Guzzanti e Santamaria, su adnkronos.com. URL consultato il 5 marzo 2014.
  10. ^ Intervista a Franca Valeri in IntervisteRomane.net
  11. ^ a b Enrico Lancia, Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano: Le attrici, Gremese Editore, 2003
  12. ^ Franca Valeri e Adriana Asti, grande coppia in «Alcool» in Il Corriere della Sera.
  13. ^ (EN) Sì, vendetta..., su IMDb, IMDb.com.
  14. ^ (EN) Nel mondo di Alice, su IMDb, IMDb.com.
  15. ^ a b Le Date e Puntate di SuperGulp!
  16. ^ (EN) Due di tutto, su IMDb, IMDb.com.
  17. ^ Scheda su Franca Valeri in MusicalStore.it
  18. ^ Colette Rosselli Ma non troppo, Longanesi & C., 1986. ISBN 8830406791
  19. ^ Franca Valeri Il diario della signorina snob, Lindau, 2003.
  20. ^ Scheda del libro su einaudi.it
  21. ^ Celebrata al Quirinale la "Giornata Internazionale della Donna" nel sito ufficiale della Presidenza della Repubblica
  22. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  23. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN7402789 · ISNI (EN0000 0000 7829 8039 · SBN RAVV070025 · LCCN (ENn88053342 · GND (DE122528697 · BNE (ESXX5333554 (data) · BNF (FRcb120190940 (data) · J9U (ENHE987007408577605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n88053342