Cary Grant

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Cary Grant nel 1941
Statuetta dell'Oscar Oscar onorario 1970

Cary Grant, nome d'arte di Archibald Alexander Leach (Bristol, 18 gennaio 1904Davenport, 29 novembre 1986), è stato un attore britannico naturalizzato statunitense.

Inglese di nascita, ma trasferitosi negli Stati Uniti all'inizio degli anni venti, fu uno degli attori più rappresentativi di Hollywood, dotato di una naturale eleganza, di una notevole prestanza fisica e di un sottile senso dell'ironia[1][2][3]. Ha recitato in un centinaio di film, in prevalenza commedie brillanti, non disdegnando però ruoli in pellicole sentimentali, drammatiche e in alcuni thriller di Alfred Hitchcock, il quale ebbe a dichiarare che Cary Grant fu l'unico attore nella sua carriera che avesse veramente amato.[4] Ian Fleming disse invece di essersi almeno in parte ispirato a Grant nel delineare il personaggio dell'agente segreto James Bond.[5]

L'American Film Institute lo ha inserito al secondo posto tra le più grandi star della storia del cinema.[6]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cary Grant nel 1958

Era il secondogenito di Elias James Leach (1872–1935) e Elsie Maria Kingdon (1877–1973), entrambi sarti. Il fratello maggiore, John William Elias Leach (1899−1900), morì di meningite il giorno prima del suo primo compleanno.

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Fu compagno di classe di Paul Dirac presso la Bishop Road Junior School di Bristol[7]. Privato dell'affetto della madre (ricoverata in una clinica per malattie mentali) quando era ancora ragazzo, a quindici anni interruppe gli studi[8] e, falsificando la firma del padre, riuscì a presentare un documento che lo autorizzava a partire con la compagnia di saltimbanchi di Bob Pender. Girò così gran parte delle province inglesi, imparando il mestiere di funambolo e di attore di music-hall. Nel 1920 partì con la compagnia Pender alla volta degli Stati Uniti per partecipare allo spettacolo Good Times in programma a Broadway.[8]

Ottenuto un discreto successo decise di rimanere in America ed esercitò i più svariati mestieri per mantenersi. Dopo tre anni ritornò brevemente in Inghilterra per poi ripartire definitivamente qualche mese dopo per gli Stati Uniti, dove riprese a esibirsi sui palcoscenici ballando, cantando e recitando fino ai primi anni trenta, quando entrò a fare parte della casa di produzione Paramount in qualità di caratterista e factotum.

La carriera[modifica | modifica wikitesto]

Cary Grant e Ingrid Bergman in Notorious - L'amante perduta (1946)

Iniziata così la sua avventura hollywoodiana, nel 1932 la casa produttrice gli impose di cambiare il suo nome in Cary Grant, facendolo esordire sullo schermo con una piccola parte nel film This Is the Night. Lo studio però lo confinò a ruoli di seduttore in pellicole in cui giganteggiavano donne fatali come Marlene Dietrich in Venere bionda (1932) e Mae West in Lady Lou (1933) e Non sono un angelo (1933). Sempre nel 1933 affiancò Fredric March nel film bellico L'aquila e il falco.

Grazie al regista George Cukor nel 1935 Grant ottenne il ruolo di protagonista, al fianco di Katharine Hepburn, nella commedia Il diavolo è femmina, in cui ebbe la possibilità di dimostrare le sue notevoli doti di attore brillante. Da allora Grant sarebbe stato il re della cosiddetta "commedia sofisticata", grazie al suo atteggiamento distinto e scanzonato, al suo impeccabile fascino e alla sua autoironia.

Spesso al fianco dell'altrettanto dinamica Katharine Hepburn, Grant fu interprete di capolavori del cinema come gli esilaranti L'orribile verità (1937) di Leo McCarey, Susanna! (1938) di Howard Hawks, Incantesimo (1938) e Scandalo a Filadelfia (1940) di Cukor, cimentandosi anche nel genere avventuroso con Gunga Din (1939) di George Stevens e con Avventurieri dell'aria (1939), ancora di Hawks, nel giallo con Occhioni scuri (1936) e nel drammatico con Il mio amore eri tu (1936). Negli anni quaranta e cinquanta Grant continuò a mietere successi nella commedia: fu il superbo protagonista di Arsenico e vecchi merletti (1944), diretto da Frank Capra, e di due pellicole dirette da Howard Hawks, ovvero Ero uno sposo di guerra (1949) e Il magnifico scherzo (1952), e anche Ogni ragazza vuol marito (1948) di Don Hartman e La casa dei nostri sogni (1948) di Henry C. Potter.

Cary Grant nel trailer di Caccia al ladro (1955)

A partire dagli anni quaranta si cimentò con particolare fortuna anche nel thriller; sotto la regia del "maestro del brivido" Alfred Hitchcock fu protagonista nei film Il sospetto (1941) con Joan Fontaine, Notorious - L'amante perduta (1946) al fianco di Ingrid Bergman, Caccia al ladro (1955) con Grace Kelly, e Intrigo internazionale (1959) con Eva Marie Saint. Pur dichiarando di avere molto apprezzato il lavoro con attrici quali Ingrid Bergman e Audrey Hepburn la partner preferita di Grant fu Grace Kelly, della quale egli ammirava la naturalezza. L'intesa sul set di Caccia al ladro sfociò in una profonda e duratura amicizia che i due attori mantennero per il resto delle loro esistenze. Durante la metà degli anni cinquanta Grant fondò anche la sua personale casa di produzione, la Grantley Productions, con cui produsse e interpretò alcuni film distribuiti dalla Universal che ebbero un grande successo di pubblico: Indiscreto (1958), Operazione sottoveste (1959), Il visone sulla pelle (1962), Sciarada (1963), e Il gran lupo chiama (1964).

Cary Grant negli anni ottanta

Nel corso della sua lunga carriera Cary Grant ricevette solo due candidature all'Oscar: nel 1942 con Ho sognato un angelo (1941) e nel 1945 con Il ribelle (1944); solo nel 1970 gli venne assegnato un premio Oscar alla carriera.[9] Tuttavia egli fu eletto dall'AFI la seconda più grande star maschile del cinema e Premiere Magazine lo elesse la più grande stella del cinema maschile di sempre. Dopo essersi ritirato dalle scene nel 1966 con il film Cammina, non correre divenne dapprima consulente creativo, poi membro del consiglio di amministrazione di Fabergé, celebre casa di cosmetici. Negli ultimi anni della sua vita intraprese un tour, "Una conversazione con Cary Grant", che lo portò in numerosi teatri degli Stati Uniti e nel corso del quale rispondeva a domande postegli dal pubblico.

Particolare il suo pensiero in materia di impegno nel sociale degli attori: Grant riteneva che non se ne dovessero occupare, come pure che non fosse affare loro intromettersi o schierarsi in politica. Nonostante questa ferma presa di distanza dalla politica, quando nei primi anni cinquanta ebbe inizio la famigerata stagione detta della "caccia alle streghe", Cary Grant fece sentire la sua voce denunciando quanto andava accadendo come attività antidemocratiche e barbare e, quando la commissione voluta dal senatore McCarthy tentò di mettere sotto accusa Charlie Chaplin, solidarizzò apertamente con il grande regista e attore inglese.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

La vita sentimentale di Cary Grant fu molto movimentata, caratterizzata da ben cinque matrimoni. La prima moglie fu l'attrice Virginia Cherrill, con la quale restò sposato solo un anno, nel 1934; la seconda fu la miliardaria Barbara Hutton, che sposò nel 1942 e dalla quale divorziò nel 1945; sposò poi nel 1949 l'attrice Betsy Drake dalla quale divorziò nel 1962. Nel 1965 si unì in matrimonio con l'attrice Dyan Cannon, dalla quale ebbe la sua unica figlia, Jennifer, anche lei divenuta attrice; il matrimonio con la Cannon durò fino al 1968. La quinta e ultima moglie fu Barbara Harris, che sposò nel 1981.

Per ammissione della stessa attrice italiana, negli anni sessanta Grant ebbe un flirt con Sophia Loren, all'epoca già sposata con il produttore Carlo Ponti. Ebbe anche una relazione con Maureen Donaldson dal 1973 al 1977. Numerose furono inoltre le voci, peraltro mai confermate dall'attore, su una sua possibile bisessualità e su relazioni con uomini, specialmente in giovane età, tra cui la presunta relazione segreta con l'attore Randolph Scott.

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 novembre 1986, mentre si trovava a Davenport (Iowa) per un tour, Cary Grant fu colto da malore mentre stava impartendo le ultime direttive ai suoi collaboratori in previsione di una esibizione teatrale serale (secondo un’altra versione, invece, mentre era iniziato il suo spettacolo e aveva chiamato a un certo punto la moglie per avvertirla che si sentiva male). In un primo momento non volle andare in ospedale, pensando che non si trattasse di nulla di grave, ed evitando così di attrarre l'attenzione dei media. Tuttavia dopo qualche ora, dato il visibile peggioramento delle sue condizioni, su insistenza della moglie Barbara fu ricoverato d'urgenza ma morì la sera stessa, alle 23:22, per un'emorragia interna, dovuta a ictus fulminante.

Rispettando le sue volontà non fu tenuto alcun funerale pubblico né alcuna iniziativa cerimoniale e il suo corpo fu cremato. Le ceneri, affidate alla moglie Barbara e alla figlia Jennifer, furono sparse in un luogo mai ufficializzato (si suppone nell'oceano Pacifico, ma la moglie ha poi precisato "anche nel giardino della villa di Beverly Hills").[10][11]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cary Grant in Intrigo internazionale (1959)
Cary Grant e Audrey Hepburn nel film Sciarada (1963)

Riconoscimenti parziali[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

  • Gualtiero De Angelis in Venere bionda[12], L'avventura di Mr. Bliss, Gunga Din, Non puoi impedirmi d'amare, La signora del venerdì, Le mie due mogli, Quelli della Virginia, Scandalo a Filadelfia, Ho sognato un angelo, Un evaso ha bussato alla porta, La dama e l'avventuriero, Destinazione Tokio, L'ottava meraviglia, Il ribelle, Notte e dì[13], Notorious - L'amante perduta, Vento di primavera, La moglie del vescovo, La casa dei nostri sogni, Ogni ragazza vuol marito, Ero uno sposo di guerra, La rivolta, La gente mormora, C'è posto per tutti, Il magnifico scherzo, Caccia al ladro, Un amore splendido, Baciala per me, Indiscreto, Un marito per Cinzia, Operazione sottoveste, L'erba del vicino è sempre più verde, Il visone sulla pelle, Sciarada, Il gran lupo chiama
  • Michele Kalamera nei ridoppiaggi di La via dell'impossibile, Avventurieri dell'aria, La signora del venerdì
  • Luciano Melani nei ridoppiaggi di L'orribile verità, Incantesimo, Scandalo a Filadelfia
  • Augusto Marcacci in La via dell'impossibile, Susanna!
  • Emilio Cigoli ne Il sospetto, Orgoglio e passione
  • Cesare Barbetti nei ridoppiaggi di Il diavolo è femmina, Susanna!
  • Paolo Stoppa ne Il mio amore eri tu
  • Giulio Panicali in Fuggiamo insieme
  • Leonardo Cortese in Arsenico e vecchi merletti
  • Stefano Sibaldi ne La sposa sognata
  • Renato Turi in Intrigo internazionale
  • Giuseppe Rinaldi in Cammina, non correre
  • Romano Malaspina in L'aquila e il falco (ridoppiaggio)
  • Gino La Monica in Occhioni scuri (ridoppiaggio)
  • Michele Gammino ne La dama e l'avventuriero (ridoppiaggio)
  • Marco Mete ne Il ribelle (ridoppiaggio)
  • Pino Locchi ne La moglie del vescovo (ridoppiaggio)
  • Sergio Di Stefano in Ogni ragazza vuol marito (ridoppiaggio)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 6 dicembre 1981

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CARY GRANT, MOVIES' EPITOME OF ELEGANCE, DIES OF A STROKE, su nytimes.com. URL consultato il 27 agosto 2022.
  2. ^ Cary Grant—"Warm, dark and handsome", su archive.vanityfair.com. URL consultato il 27 agosto 2022.
  3. ^ Cary Grant, su washingtonpost.com. URL consultato il 27 agosto 2022.
  4. ^ Nancy Nelson e Cary Grant. Evenings With Cary Grant: Recollections In His Own Words and By Those Who Loved Him Best. Thorndike, Maine: Thorndike Press, 1992, p. 354. ISBN 1-56054-342-6
  5. ^ Ian Fleming, su imdb.com. URL consultato il 16 novembre 2014.
  6. ^ (EN) AFI's 50 Greatest American Screen Legends, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 16 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2014).
  7. ^ Nature, "Paul Dirac: a physicist of few words", maggio 2009, su nature.com.
  8. ^ a b Copia archiviata, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 29 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
  9. ^ Quelli che non hanno mai vinto l'Oscar, su ilpost.it, 20 febbraio 2015. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  10. ^ Frequently Asked Questions - The Ultimate Cary Grant Pages, su carygrant.net. URL consultato il 7 luglio 2017.
  11. ^ Cary Grant, 30 anni fa moriva il divo di Hollywood - Cultura & Spettacoli, in ANSA.it, 28 novembre 2016. URL consultato l'8 luglio 2017.
  12. ^ entrambi i doppiaggi
  13. ^ Le parti cantate sono state eseguite da Alberto Sordi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Wansell, Cary Grant, Gremese editore, Roma, 1998
  • G. Wansell, Cary Grant. Le charme et l'ironie, Gremese Editore, Roma, 1998
  • G. Wansell, Cary Grant: tra fascino e ironia la carriera e i film di un perfetto gentiluomo, Gremese Editore, Roma, 1998
  • Cary Grant. L'attore, il mito, a cura di G. Alonge e G. Carluccio, Venezia, Marsilio, 2006, ISBN 8831790137, ISBN 9788831790130
  • P. Duncan, Grandt, Ed. italiana, spagnola e portoghese, Taschen, 2007
  • A. Medaglini, Ridateci Cary Grant. Niente è più come prima, PSEditore, 2016
  • G. Wansell, Cary Grant, Arcade Publishing, 2016

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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