Lalo Schifrin

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Lalo Schifrin
NazionalitàBandiera dell'Argentina Argentina
GenereSpy Sounds
Jazz
Bebop
Rock
Bossa nova
Musica classica
Colonna sonora
Periodo di attività musicale1956 – in attività
Strumentopianoforte
EtichettaMGM Records
Sito ufficiale
Statuetta dell'Oscar Oscar alla carriera 2019

Boris Claudio "Lalo" Schifrin (Buenos Aires, 21 giugno 1932) è un compositore, arrangiatore e pianista argentino.

Sono sue le colonne sonore di film come Bullitt, Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!, Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan, I 3 dell'Operazione Drago, Brubaker, il tema di Mission: Impossible e le musiche del film Tango di Carlos Saura del 1998.

Schifrin ha vinto quattro Grammy Awards e ha ottenuto sei candidature all'Oscar per i suoi lavori originali nei film Nick mano fredda, La volpe, La nave dei dannati, Amityville Horror, Competition e per la colonna sonora riadattata del film La stangata II. Nel novembre 2018 ha ricevuto il premio Oscar onorario come tributo alla sua lunga carriera.[1]

Nel 2012 ha presentato il cd del compositore italiano Andrea Ferrante contenente musiche originali per quartetto d'archi eseguite dal macedone Axios String Quartet.[2] Ha inciso per diverse case discografiche, fra cui la MGM Records.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Schifrin è nato a Buenos Aires da una famiglia di origine ebraica; suo padre Luis ha diretto la seconda sezione violini dell'orchestra del Teatro Colón per 30 anni. All'età di sei anni inizia un corso di sei anni di studio del pianoforte con Enrique Barenboim, padre del pianista e direttore d'orchestra Daniel Barenboim. A 16 anni continua lo studio del pianoforte con l'espatriato greco-russo Andreas Karalis, ex direttore del Conservatorio di Kiev, e inizia l'apprendimento dell'armonia con il compositore argentino Juan Carlos Paz. Durante questo periodo, Schifrin comincia a interessarsi al jazz. Anche se ha studiato sociologia e giurisprudenza presso l'Università di Buenos Aires, è la musica a catturare la sua attenzione. All'età di 20 anni, ottiene una borsa di studio al Conservatorio di Parigi. Di notte, suona jazz nei club di Parigi. Nel 1955, Schifrin suona il pianoforte con l'argentino Astor Piazzolla, e rappresenta il suo Paese al Festival Internazionale del Jazz di Parigi.

Lalo Schifrin fu inizialmente ingaggiato nel 1973 per comporre la colonna sonora del film L'esorcista diretto da William Friedkin. Quando Schifrin presentò la traccia al regista, Friedkin lanciò la cassetta fuori dalla finestra del locale di montaggio, di fatto licenziando il compositore (come lo stesso regista raccontò in una intervista sul film). In realtà alcune brevissime parti della colonna sonora composta da Schifrin furono inserite nella pellicola e nei trailer dell'epoca.[3]

Dal 1990, ha arrangiato con grande abilità i Medley eseguiti nei concerti de I Tre Tenori

Composizioni[modifica | modifica wikitesto]

Balletti[modifica | modifica wikitesto]

  • Gillespiana (1961)
  • Jazz Faust (1963)

Per orchestra[modifica | modifica wikitesto]

  • Dialogues per quintetto jazz (1969)
  • Improvisation per solista jazz (1969)
  • Pulsations per piano elettronico e jazz band (1971)
  • Gui concerto (1984)
  • Tropicos per orchestra da camera (1983)
  • Concerto per pianoforte (senza data)
  • Concerto per tromba, percussioni, e orchestra di fiati (senza data)
  • Concerto per violino e violoncello (senza data)

Musica da camera[modifica | modifica wikitesto]

  • Suite per tromba e ottoni (1961)
  • The Ritual of Sound per 15 strumenti (1962)
  • Canons per quintetto (1969)
  • Variants on a Madrigal of Gesualdo per 13 strumenti (1969)
  • Continuum per arpa (1970)
  • Capriccio per clarinetto e archi (1981)

Musica vocale[modifica | modifica wikitesto]

  • Jazz Suite in the Mass Texts per jazz band (1965)
  • The Rise and Fall of Third Reich oratorio (1967)
  • Rock Requiem (1970)
  • Madrigals for the Space Age per voce recitante e coro (1976)

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album da solista[modifica | modifica wikitesto]

  • 1962: Piano Strings And Bossa Nova (MGM Records)
  • 1963: Samba Para Dos (Verve Records) (con Bob Brookmeyer)
  • 1962/1963: Trombone jazz samba/Samba para dos, (con Brookmeyer) (EmArcy)
  • 1964: New Fantasy (Verve Records)
  • 1966: The Dissection And Reconstruction Of Music From The Past As Performed By The Inmates Of Lalo Schifrin's Demented Ensemble As A Tribute To The Memory Of The Marquis De Sade (Verve Records)
  • 1968: There's A Whole Lalo Schifrin Goin' On (Dot Records)
  • 1971: Rock Requiem (Verve Records)
  • 1976: Black Widow (CTI Records)
  • 1977: Towering Toccata (CTI Records)
  • 1978: Gypsies (Tabu Records)
  • 1979: No One Home (Tabu Records)
  • 1982: Ins and Outs (Palo Alto)
  • 1992: Jazz Meets the Symphony (Atlantic) con Ray Brown e la London Philharmonic Orchestra
  • 1993: More Jazz Meets the Symphony (Atlantic) con Paquito D'Rivera, Ray Brown e la London Philharmonic Orchestra
  • 1993: Cantos Aztecas (Pro Arte)
  • 1995: Firebird: Jazz Meets the Symphony No. 3 (Four Winds) con Paquito D'Rivera, Ray Brown e la London Philharmonic Orchestra
  • 1996: Gillespiana (Aleph)
  • 1997: Lili'uokalani Symphony (Urtext Digital Classics)
  • 1998: Jazz Mass in Concert (Aleph)
  • 1998: Metamorphosis: Jazz Meets the Symphony No. 4 (Aleph)
  • 1999: Mannix (Aleph)
  • 1999: Latin Jazz Suite (Aleph)
  • 1999: Jazz Goes to Holywood (Aleph)
  • 1999: The Fox (Aleph)
  • 2000: Esperanto (Aleph)
  • 2000: Bullitt (Aleph)
  • 2000: Intersections: Jazz Meets the Symphony No. 5 (Aleph)
  • 2001: Schifrin/Schuller/Shapiro: Piano Trios (Naxos)

Colonne sonore[modifica | modifica wikitesto]

Temi per serie televisive[modifica | modifica wikitesto]

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio della serie TV Better Call Saul, Lalo Salamanca, prende il suo nome da Schifrin.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Academy to honor Kathleen Kennedy, Marvin Levy, Frank Marshall, Lalo Schifrin and Cicely Tyson at 2018 Governors Awards, su oscar.org, 4 settembre 2018. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  2. ^ Da videoradio.org, su videoradio.org. URL consultato il 14 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2011).
  3. ^ L'esorcista: quella colonna sonora che mette i brividi, in realtà..., su popcorntv.it, popcornTV. URL consultato il 7 gennaio 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN14959545 · ISNI (EN0000 0001 1468 1626 · SBN RAVV092887 · Europeana agent/base/70348 · LCCN (ENn79095289 · GND (DE103814094 · BNE (ESXX878669 (data) · BNF (FRcb13899483m (data) · J9U (ENHE987007303950105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79095289