Wu Ming

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Logo ufficiale del collettivo: i caratteri semplificati wú míng, che significano «senza nome».

Wu Ming è un collettivo di scrittori italiani fondato a Bologna[1] nel gennaio del 2000 dagli autori del romanzo Q. Il romanzo, pubblicato nel 1999, era ancora firmato Luther Blissett in adesione all’omonimo progetto (1994-1999). A differenza del "nome di uso multiplo" Luther Blissett, lo pseudonimo collettivo "Wu Ming" indica un preciso nucleo di persone[2].

Il collettivo[modifica | modifica wikitesto]

Significato del nome[modifica | modifica wikitesto]

In cinese, "wu ming" significa "senza nome", “anonimo” (caratteri tradizionali: 無名; caratteri semplificati: 无名; pinyin: wú míng) oppure "cinque nomi" (cinese: 五名; pinyin: wǔ míng), a seconda di come viene pronunciata la prima sillaba. Il nome d'arte è inteso tanto come tributo alla dissidenza ("Wu Ming" è un modo di firmarsi frequente presso i cittadini cinesi che chiedono democrazia e libertà di parola), come rifiuto dei meccanismi che trasformano lo scrittore in divo[3][4][5]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Logo utilizzato da Wu Ming dal 2001 al 2008, periodo in cui il collettivo era un quintetto. Dal 2008 al 2015 è stato un quartetto. Dal 2015 i membri sono tre.

Il fatto che Wu Ming significhi "Senza nome" ha spesso generato equivoci sul presunto anonimato dei suoi membri, i cui nomi anagrafici sono invece noti e riportati anche sul loro sito ufficiale[6], dove si legge:

«i nostri nomi anagrafici non sono segreti. Semplicemente, non ha senso usarli quando si scrive dei nostri libri o in vario modo ci si riferisce al nostro lavoro. Nella nostra attività letteraria e culturale, come tante e tanti prima di noi, adottiamo nomi d’arte. Nomi d’arte che fanno riferimento al progetto collettivo (Wu Ming) e sono parte essenziale della nostra poetica.»

Dal 2015 la formazione è composta da:

Ciascuno dei membri ha un nome d'arte individuale, una produzione "solista" ed una "voce" autoriale autonoma, riconoscibile dai lettori.

In passato hanno fatto parte di Wu Ming anche:

  • Wu Ming 3 (Luca Di Meo, 1964-2023, uscito dal collettivo nel 2008)[7]
  • Wu Ming 5 (Riccardo Pedrini, uscito dal collettivo nel 2015)[8]

Apparizioni e immagine pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Il collettivo Wu Ming organizza tour di presentazioni, reading musicali e incontri con i lettori e i suoi membri appaiono spesso in pubblico.

I Wu Ming appaiono in pubblico solamente di persona, in carne e ossa. Hanno come politica di non apparire in foto né in video. Nemmeno sul loro sito ufficiale sono disponibili immagini dei loro volti. Per questo motivo chiedono a lettori e lettrici di non pubblicare sui social network foto scattate durante presentazioni e reading.

Il gruppo ha riassunto questa impostazione nel motto: "Trasparenti verso i lettori, opachi verso i media". La posizione del gruppo è stata spiegata da Wu Ming 1 in un'intervista del 2007:

«Una volta che lo scrittore diventa un volto separato e alienato (nel senso letterale), comincia una ridda cannibalica, quel volto appare ovunque, quasi sempre a sproposito. La foto testimonia la mia assenza, è un vessillo di distanza e solitudine. La foto mi blocca, congela la mia vita in un istante, nega il mio trasformarmi in qualcos'altro, il mio divenire. Divento un 'personaggio', un tappabuchi per impaginazioni frettolose, uno strumento che amplifica la banalità. Al contrario la mia voce, con la sua grana, con i suoi accenti, con la sua dizione imprecisa, le sue tonalità, ritmo e pausa, tentennamenti, è la testimonianza di una presenza anche quando non ci sono, mi porta vicino alle persone, e non nega il mio divenire perché è una presenza dinamica, mossa, tremolante anche quando sembra ferma.[9]»

Posizione ribadita e approfondita nello scritto "La carne, le ossa, i volti di Wu Ming", primo paragrafo del testo di Wu Ming 1 Wu Ming / Tiziano Scarpa: Face Off (marzo 2009)[10]. La ricapitolazione più recente di questa poetica si trova nel lungo scritto teorico di Wu Ming L'amore è fortissimo, il corpo no, pubblicato in due parti su Giap nel dicembre 2019[11]

Posizione sul copyright[modifica | modifica wikitesto]

Dal precedente progetto Luther Blissett Wu Ming eredita una particolare posizione degli autori in ordine al diritto d'autore: tutte le opere del collettivo Wu Ming, dopo alcuni anni dalla loro pubblicazione cartacea, vengono proposte per il download integrale dal loro sito[12].

Giap[modifica | modifica wikitesto]

Il collettivo gestisce un suo blog, nato come newsletter, il cui nome, Giap[13], è ispirato a quello dal generale Võ Nguyên Giáp Nelle parole di Wu Ming, "si [tratta] di un’allegoria"[14]. La spiegazione dell’allegoria è stata data nel saggio introduttivo all’opera collettanea Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0[15]: il nome ‘’Giap’’ era inteso segnalare un cambio di strategia dal Luther Blissett Project a Wu Ming, cambio realizzato con la pubblicazione di Q. Quest’ultima era paragonata alla battaglia di Dien Bien Phu, l’attacco alla forza d’occupazione francese, ideato e condotto da Giap, che nel 1954 pose fine alla Guerra d’Indocina.

«Come suggeriscono tutti i grandi teorici della guerra, è sempre necessario scartare da una qualsiasi tattica che sia diventata prevedibile. Dopo aver costruito passo passo la rete di sentieri di montagna e tunnel intorno all'altopiano, conquistando a Blissett un peso specifico nei confronti dell'industria dell'informazione e della cultura, diventa necessario spendere tale peso e pianificare l'offensiva in grande stile […] Con l'uscita del romanzo Q nel 1999 la fama di Luther Blissett ha toccato i suoi massimi storici e si è inaugurata una seconda fase, non più necessariamente legata all'uso di questo nome collettivo, ma che apre prospettive nuove. Per dirla con il Generale Giap, l'Operazione "Q" dà l'avvio all'offensiva contro Dien Bien Phu.»

La newsletter Giap fu spedita dal 2000 al 2010, anno in cui fu trasformata in un blog, oggi sito ufficiale di Wu Ming.

Wu Ming Foundation[modifica | modifica wikitesto]

Il collettivo Wu Ming fa parte di una “costellazione di progetti", la Wu Ming Foundation, che comprende "progetti artistici, culturali e politici, laboratori, gruppi d’inchiesta, collettivi”, il più delle volte nate da discussioni su Giap.[16] Le peculiari dinamiche e le strutture aperte della WMF sono divenute oggetto di diversi studi e ricerche transdisciplinari[17] e anche di un documentario [18]. La Wu Ming Foundation include tra i vari progetti:

  • Nicoletta Bourbaki, "gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico in rete e sulle false notizie a tema storico, nato nel 2012 durante una discussione su Giap […] Ne fanno parte storici, ricercatori di varie discipline, scrittori, attivisti e semplici appassionati di storia” [19]. Ha all’attivo diverse pubblicazioni tra cui il libro La morte, la fanciulla e l’orco rosso. Il caso Ghersi: come si inventa una leggenda antipartigiana [20][21][22]
  • Alpinismo Molotov, associazione escursionistica e dedicata al territorio montano[23]
  • Wu Ming Lab, officina di narrazioni da cui sono nati diversi libri.
  • Quinto Tipo, collana-laboratorio diretta da Wu Ming 1 e Pietro De Vivo per le Edizioni Alegre. Avviata nel 2014, ha all’attivo una ventina di titoli. Prende il nome da una tipologia di incontri ravvicinati non presente nella classificazione dell'ufologo J. Allen Hynek: "Incontri bilaterali posti in essere tramite iniziative umane coscienti, volontarie ed attive, o tramite la comunicazione cooperativa con intelligenze extraterrestri"[24].
  • Melologos, «laboratorio di fonologia narrativa» con sede a Bologna, dedito ad audioproduzioni e sperimentazioni sonore. [25]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Opere di Wu Ming.

Romanzi collettivi[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi solisti[modifica | modifica wikitesto]

Wu Ming 1[modifica | modifica wikitesto]

Wu Ming 2[modifica | modifica wikitesto]

Wu Ming 4[modifica | modifica wikitesto]

Wu Ming 5[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nonostante i media spesso li definiscano "autori bolognesi", in realtà soltanto un membro del collettivo, Wu Ming 2, è nato a Bologna (Intervista a Wu Ming 2 sul settimanale bolognese "La Stefani" Archiviato il 28 aprile 2012 in Internet Archive.)
  2. ^ Cfr. * Marco Deseriis, Improper Names: Collective Pseudonyms from the Luddites to Anonymous, Minneapolis/St.Paul, Minnesota University Press, 2015, pp. 296, ISBN 978-0-8166-9487-7.. Deseriis conia il concetto di "nomi impropri" [improper names], che include due sotto-categorie: gli "pseudonimi collettivi" [collective pseudonyms], il cui utilizzo è controllato e centralizzato, e i "nomi di uso multiplo" [multiple-use names], soggetti a utilizzi "decentrati e idiosincratici". Per Deseriis "Luther Blissett" non è uno pseudonimo collettivo – com'è invece Wu Ming - ma un nome di uso multiplo. "Nome multiplo" [multiple name] è invece l'espressione usata dallo scrittore, artista e saggista inglese Stewart Home per una serie di nomi di uso multiplo – come Monty Cantsin e Karen Eliot – antesignani di Luther Blissett, usati tra gli anni settanta e gli anni novanta nell'ambito della Mail art e di avanguardie artistiche come il Neoismo, cfr. Stewart Home, Assalto alla cultura. Le avanguardie artistico-politiche: lettrismo, situazionismo, fluxus, mail art, Milano, ShaKe Edizioni, 2010, ISBN 978-88-8886-590-4.
  3. ^ Intervista a Wu Ming 2, su lachiavedisophia.com. URL consultato il 14 maggio 2023 (archiviato il 14 maggio 2023).
  4. ^

    «Raccontare storie è un lavoro peculiare, che può comportare vantaggi a chi lo svolge, ma è pur sempre un lavoro, tanto integrato nella vita della comunità quanto lo spegnere incendi, arare i campi, assistere i disabili etc. [...] Il narratore ha il dovere di non credersi superiore ai suoi simili. È illegittima qualsiasi concessione all'immagine idealistica e romantica del narratore come creatura presuntamente più 'sensibile', in contatto con dimensioni dell'essere più elevate, anche quando scrive di assolute banalità quotidiane. "Wu Ming" è anche un riferimento al terzo verso del Dàodéjīng (Tao Te Ching): Wu ming tian di zhi shi (無名天地之始), "Senza nome è l'origine del cielo e della terra". In fondo anche gli aspetti più ridicoli e da baraccone del mestiere di scrivere si basano su una versione degradata del mito dell'artista, che diventa 'divo' proprio perché lo si crede in qualche modo superiore ai 'comuni mortali', meno meschino, più interessante e sincero, in un certo senso eroico poiché sopporta i 'tormenti' della creazione. Il fatto che lo stereotipo dell'artista 'macerato' e 'tormentato' susciti più sensazionalismo e abbia più peso della fatica di chi ripulisce fosse biologiche, fa comprendere quanto distorta sia l'attuale scala di valori.»

    Da una dichiarazione di Wu Ming di settembre 2000.
  5. ^ In occasione dell'uscita del primo romanzo, Q, quando non erano ancora conosciuti i nomi dei veri autori, diverse ipotesi furono avanzate negli ambienti letterari, tra le quali quella di una produzione firmata Umberto Eco, ipotesi che fu, peraltro, prontamente smentita. Forse per via di questo precedente, nel 1997 un pamphlet anonimo intitolato "Il nome multiplo di Umberto Eco", da più parti ritenuto una pubblicazione di estrema destra, accusò Eco di essere la mente dietro il progetto Luther Blissett, asserzione ridicolizzata tanto dall'interessato quanto dagli aderenti al progetto. Solo nel 2021 Wu Ming 1 ha rivelato che il pamphlet era a sua volta una beffa blissettiana, che KMA “stava semplicemente per Kiss My Ass” e che “il vero autore del pamphlet è un membro del Luther Blissett Project, oggi filosofo dei media, apprezzato docente in un’università tedesca e teorico del cosiddetto ‘accelerazionismo’”, cfr. Wu Ming 1, La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni: come le fantasie di complotto difendono il sistema, Roma, Alegre 2021, p. 571].
  6. ^ Che cos’è la Wu Ming Foundation, cit.]
  7. ^ Il 16 settembre 2008 il gruppo ha annunciato l'uscita di Luca Di Meo dal collettivo, avvenuta nella primavera precedente, cfr. Un dispaccio col cuore in mano e l'anima oltre le fiamme, da Giap n. 1, nona serie, settembre 2008. Nonostante ciò, nel periodo 2011–2019 Di Meo si è a volte associato a iniziative ed eventi del collettivo, in quelle occasioni tornando a utilizzare lo pseudonimo "Wu Ming 3”. Il 31 luglio 2023 Wu Ming ha dato la notizia della morte di Di Meo, avvenuta il giorno prima "nel suo appartamento di Bologna, nove giorni dopo aver compiuto 59 anni, quindici anni dopo aver lasciato Wu Ming, quattro anni dopo l’ultimo evento insieme, quasi sei mesi dopo l’ultima seduta di chemio, ché tanto non serviva più a niente". Cfr. Wu Ming, In morte di Luca Di Meo, già Luther Blissett, già Wu Ming 3 (1964 – 2023), su Giap, 31 luglio 2023. URL consultato il 31 luglio 2023.
  8. ^ Il 15 febbraio 2016 il collettivo ha annunciato l'uscita di Riccardo Pedrini, avvenuta nel giugno precedente.Cfr. Zeppo's Gone. Riccardo / Wu Ming 5 è uscito dal collettivo Wu Ming, su Giap, 15 febbraio 2016. URL consultato il 23 marzo 2021.. Nel maggio 2016 la scelta di Pedrini di utilizzare la firma "Wu Ming 5" anche dopo la sua uscita e “contro il parere del collettivo", ha causato polemiche e una presa di distanza da parte dei suoi ex-soci, cfr. E forse una ragione c’è. Su un libro firmato «Wu Ming 5», su Giap, 12 maggio 2016.; Con Ms Kalashnikov Wu Ming perde pezzi, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 23 marzo 2021.; Cultura, Wu Ming 5 è uscito dal gruppo: "Ora scrivo con Francesca", su la Repubblica, 12 maggio 2016. URL consultato il 23 marzo 2021.
  9. ^ The Perfect Storm, ovvero: l'intervista-monstre, da Giap n.10, ottava serie, 18 aprile 2007. Collage di botta-e-risposta da: Pulp n.66 (marzo 2007), Il Mucchio n. 633 (aprile 2007), Tribe n.101 (aprile 2007), Carta n.12 (anno V, 31/03/2007), Off (23/03/2007) e ilveronese.it. Sul sito del collettivo, in corrispondenza delle parole "la mia voce" c'è un collegamento a un file mp3. Si tratta della voce di P. T. Barnum incisa nel 1890 su un fonografo di Edison.
  10. ^ Wu Ming 1, Wu Ming / Tiziano Scarpa: Face Off. Due modi di gettare il proprio corpo nella lotta Archiviato il 23 aprile 2009 in Internet Archive. (pdf). Si tratta di un confronto tra le diverse poetiche di Wu Ming e del romanziere Tiziano Scarpa, a partire da uno scritto di quest'ultimo molto critico nei confronti dei Wu Ming e del loro libro New Italian Epic.
  11. ^ L'amore è fortissimo, il corpo no. Dieci anni di esplorazioni tra Giap e Twitter, Giap, dicembre 2019.
  12. ^ I nostri liberi ebook. Liberi e senza DRM. Vive la classe ouvrière!, su wumingfoundation.com. URL consultato il 24 aprile 2015.
  13. ^ Giap, il blog di Wu Ming, su wumingfoundation.com, Wu Ming Foundation. URL consultato il 10 giugno 2014.
  14. ^ Che cos’è la Wu Ming Foundation, cit.
  15. ^ ‘’Seppuku! Ovvero, il piano quinquennale di un nome multi-uso’’, introduzione a Luther Blissett, Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0, Torino, Einaudi, 2000, ISBN 9788806154110
  16. ^ Che cos'è la Wu Ming Foundation - Giap, in Giap. URL consultato il 1º agosto 2023.
  17. ^ Armin Ferrari A noi rimane il mondo. Sui sentieri della Wu Ming Foundation, presentato al Biografilm Festival 2022 e al Trento Film Festival 2023, vincitore del Premio speciale della giuria al F.I.D.U.CI.A. Festival (festival internazionale del documentario urbano e del cinema ambientalista) 2023;
  18. ^ "La 'factory' di Wu Ming rappresenta un esempio significativo di come la scrittura collettiva possa emergere nel panorama dei nuovi media del XXI secolo. Da un lato, i Wu Ming (come gruppo di scrittori) scrivono romanzi collettivi e poi incoraggiano i lettori ad ampliare il contenuto dei loro testi attraverso il blog Giap, inteso come una piattaforma online dove i lettori diventano scrittori di spin-off dei romanzi; dall'altro, Giap è allo stesso tempo un laboratorio di diverse scritture collaborative. Quando alcune discussioni sui contenuti dei romanzi si sono approfondite, gli utenti del blog hanno deciso di formare i propri collettivi per sviluppare i contenuti attraverso ulteriori ricerche e studi", Fabrizio Di Maio, “Wu Ming’s ‘Factory’. A Laboratory of Collective Writings through Participatory Culture and Creative Networking”, in: Beppe Cavatorta, Federica Santini (a cura di), Deconstructing the Model in 20th and 21st-Century Italian Experimental Writings, Cambridge Scholars Publishing, Newcastle upon Tyne 2019, ISBN 978-1-5275-3659-3. Cfr. anche Giuliana Benvenuti, «Autori collettivi e creazione di comunità: il caso Wu Ming», in: A. Barbieri, E. Gregori (a cura di), L'autorialità plurima. Scritture collettive, testi a più mani, opere a firma multipla, Esedra, Padova 2015, ISBN 978-88-6058-042-9; Irene Cacopardi, "Une libre fédération de collectifs : la Wu Ming Foundation", in: Les Cahiers du numérique 2022/1,2-3, 4 (Vol. 18), Cachan 2022.
  19. ^ scheda dedicata all'autore sul sito della rivista Internazionale, s.d.
  20. ^ recensione del libro La morte, la fanciulla e l’orco rosso, L’Indice dei libri del mese, 03/04/2023;
  21. ^ “La morte, la fanciulla e l’orco rosso. Finalmente in libreria l’inchiesta storica sul caso Giuseppina Ghersi”, Giap, 14/10/2022.
  22. ^ "Sbaglierebbe chi pensasse che la valenza militante dell’opera di Nicoletta Bourbaki si concentri nell’aver smontato i cliché della vulgata antipartigiana. La vera forza eversiva del progetto che fa riferimento a Nicoletta Bourbaki sta nella sua irriducibile dimensione collettiva. In tempi in cui domina, anche nella storiografia, la tirannide dell’io, è prezioso poter tornare alle basi dialettiche del sapere storico, che passano ineludibilmente dalla consapevolezza che i fondamenti epistemologici della disciplina necessitano del confronto collettivo, orizzontale e fecondo tra chi pratica la ricerca.”, Marco Meotto, La morte, la fanciulla e l’orco rosso, Doppiozero, 09/01/2023.
  23. ^ Tra le sue iniziative, l'organizzazione di Diverso il suo rilievo, festival di tre giorni che ha avuto due edizioni nel 2017 e nel 2018, rispettivamente ad Avigliana, Val di Susa, e sull'altopiano di Macereto, versante occidentale dei Monti Sibillini. Tra gli ospiti delle due edizioni, oltre agli stessi Wu Ming, gli scrittori Matteo Melchiorre ed Enrico Camanni, il collettivo di architetti e geografi Italian Limes, l'artista e attivista post-porno Slavina, cfr. "Diverso Rilievo 2018: il racconto della festa cosmica di Alpinismo Molotov", Radio Onda d'Urto, 14 giugno 2018.
  24. ^

    «Il "quinto tipo" ci piace come metafora. Noi vorremmo cercare e avvistare oggetti narrativi non-identificati, mandare segnali, stabilire un contatto con le intelligenze aliene al mainstream che li hanno prodotti, e se possibile cooperare per pubblicarli [...] Cosa sono gli «oggetti narrativi non-identificati»? C’è bisogno di un’espressione del genere? Non più di quanto vi sia bisogno di «incontri ravvicinati del quinto tipo». Ma ancora: che ce ne frega a noi? Usiamo le metafore che ci pare, e quando non ci parrà più, passeremo ad altre. Per il momento, questa ci serve ancora. Soprattutto, per dare il nome alla collana. Ma non abbiamo risposto alla prima domanda: cosa sono gli oggetti narrativi non-identificati? Se lo sapessimo, non li chiameremmo "non-identificati". Eppure tentativi di identificarli ce ne sono stati tanti… "Non-fiction novel". "Creative non-fiction". "Reportage narrativo"."Faction". "Docufiction". "Docudrama". "Mockumentary". È solo un piccolo campione di locuzioni – alcune ormai "storiche", altre più recenti – usate per indicare narrazioni ibride, nate in una «terra di nessuno» tra i reticolati dei generi, dei macrogeneri e delle tipologie testuali. Terra di nessuno che attraversa tutto il mondo ed è frequentata da sempre più autori – scrittori, registi, videomaker, ma anche giornalisti, storici, antropologi etc. – che vogliono raccontare le loro storie con ogni mezzo necessario..»

    Wu Ming 1, Quinto Tipo, una collana diretta da Wu Ming 1 per le edizioni Alegre=Giap, su wumingfoundation.com. URL consultato il 15 agosto 2023.
  25. ^ Cfr. «Radio Piemonte International, il primo podcast prodotto da Melologos. Per meglio dire: un radiodramma da Ufo 78», Giap, 03/01/2023 e «Majakovskij a Mirafiori… e alla GKN. Volodja, storia di fantasmi e lotte operaie», Giap, 03/04/2023. Melologos ha anche prodotto per la Rai dell’Alto Adige e per RaiPlay Sound il podcast Morte di un giallista bolzanino, cfr. «Morte di un giallista bolzanino su RaiPlay Sound e altre produzioni», Giap, 06/03/2023.
  26. ^ Premi: a Wu Ming lo Stellfox Award 2022, Ansa, 11/04/2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luca Muchetti, Storytelling. L'informazione secondo Luther Blissett (ZIP), Arcipelago edizioni, 2008, ISBN 978-88-7695-376-7.
  • Gaia De Pascale, Wu Ming. Non soltanto una band di scrittori, Il Nuovo Melangolo, 2009, ISBN 978-88-7018-719-9.
  • Giuliana Benvenuti, Il romanzo neostorico italiano. Storia, memoria, narrazione, Carocci, Roma 2012, ISBN 978-88-4306-651-3
  • Giuliana Benvenuti, «Autori collettivi e creazione di comunità: il caso Wu Ming», in: A. Barbieri, E. Gregori (a cura di), L'autorialità plurima. Scritture collettive, testi a più mani, opere a firma multipla, Esedra, Padova 2015, ISBN 978-88-6058-042-9
  • Nicholas Thoburn, Anti-Book: On the Art and Politics of Radical Publishing, Minnesota University Press, 2016, ISBN 978-0-8166-2196-5
  • Emanuela Piga Bruni, La lotta e il negativo. Sul romanzo storico contemporaneo, Mimemis, Milano 2016, ISBN 978-88-5754-455-7
  • Zuela Maniscalco, Wu Ming: dalla fake news al romanzo «neostorico» 54, La Zisa, Palermo 2019, ISBN 978-88-3199-040-0.
  • Fabrizio Di Maio, «Wu Ming’s “Factory". A Laboratory of Collective Writings through Participatory Culture and Creative Networking», in: Beppe Cavatorta, Federica Santini (a cura di), Deconstructing the Model in 20th and 21st-Century Italian Experimental Writings, Cambridge Scholars Publishing, Newcastle upon Tyne 2019, ISBN 978-1-5275-3659-3.
  • Kate Elizabeth Wilman, Unidentified Narrative Objects and the New Italian Epic, Legenda, Oxford 2019, ISBN 978-1-7818-8819-3
  • Irene Cacopardi, De Luther Blissett à Wu Ming: Une république littéraire démocratique?, L’Harmattan, Parigi 2022, ISBN 978-23-4324-837-0
  • Armin Ferrari, A noi rimane il mondo. Sui sentieri della Wu Ming Foundation, documentario, 78’, prodotto da Altrove Films in collaborazione con Albolina Film, Kiné Società Cooperativa, 2022.
  • Irene Cacopardi, "Une libre fédération de collectifs: la Wu Ming Foundation", in:  Les Cahiers du numérique 2022/1,2-3, 4 (Vol. 18), Cachan 2022.

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