Stefano Modena

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Stefano Modena
Modena su Alfa Romeo 155 TS 2.0 dell'Euroteam nel campionato 1994 del Superturismo
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Automobilismo
Categoria Formula 1, Superturismo
Termine carriera 2000
Carriera
Carriera in Formula 1
Stagioni 1987-1992
Scuderie Brabham
EuroBrun
Tyrrell
Jordan
Miglior risultato finale 8º (1991)
GP disputati 81 (70 partenze)
Podi 2
Punti ottenuti 17
 

Stefano Modena (Modena, 12 maggio 1963) è un ex pilota automobilistico italiano di Formula 1.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Modena, ma cresciuto a San Prospero, si appassionò di motori grazie al padre Leonello[1] e cominciò a guidare il kart a dodici anni.[1] Si laureò campione mondiale juniores e vinse il titolo sudamericano.[1] Si diplomò come segretario d'azienda.[1] Dopo alcune gare in Formula Panda, esordì in F3 italiana nel 1985 e l'anno successivo conquistò la Coppa Europa di Formula 3. La stagione seguente passò alla Formula 3000, e si laureò campione al primo tentativo. Le sue prestazioni attirarono Enzo Ferrari e la stampa italiana lo paragonò ad Ayrton Senna e Gilles Villeneuve.[2]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi (1987-1988)[modifica | modifica wikitesto]

Esordì in Formula 1 al Gran Premio d'Australia, ultima gara della stagione, con la Brabham. Ecclestone gli offrì di correre gratis al posto di Riccardo Patrese, che aveva lasciato la scuderia.[3] Modena impressionò con un quindicesimo posto in qualifica, di grande valore visto che non aveva mai provato una Formula 1 e non conosceva il tracciato, ma in gara si ritirò dopo una trentina di giri per problemi fisici.[4]

Dopo aver provato alla Scuderia Italia[5] e aver testato la Benetton in inverno,[6] Modena firmò per la EuroBrun per il 1988. Nonostante i buoni tempi dei test invernali,[7] la stagione fu difficile. A Monaco fu squalificato per non essersi presentato alla pesatura della vettura[8] e in Messico fu nuovamente escluso per un alettone non conforme.[9] Rientrato al Gran Premio del Canada, fu sesto finché non ruppe il cambio a due giri dalla fine[10]. Il miglior risultato rimase un undicesimo posto al Gran Premio d'Ungheria.

Ritorno in Brabham e passaggio alla Tyrrell (1989-1991)[modifica | modifica wikitesto]

Tornò nei due anni successivi alla Brabham conquistando 4 punti con un terzo posto al Gran Premio di Monaco 1989, battuto dai dominatori della categoria Ayrton Senna ed Alain Prost e quinto al Gran Premio degli Stati Uniti 1990. Lo stesso anno il suo nome venne affiancato, da parte della stampa italiana, alla Scuderia Ferrari, come compagno di squadra di Prost per il 1991.[11] Fu, invece, assunto dalla Tyrrell al posto di Jean Alesi, e fu secondo a Montréal. In quello stesso anno conquistò la prima fila al Gran Premio di Monaco al fianco di Ayrton Senna; mantenne la seconda posizione fino alla spettacolare esplosione del suo motore Honda che coinvolse anche Riccardo Patrese, che era terzo.

L'ultimo anno (1992)[modifica | modifica wikitesto]

L'anno seguente chiuse in F1 con la Jordan, ottenendo un punto al Gran Premio d'Australia 1992. Ha disputato 70 Gran Premi: due podi e 17 punti.

Risultati completi in Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

1987 Scuderia Vettura Punti Pos.
Brabham BT56 Rit 0
1988 Scuderia Vettura Punti Pos.
EuroBrun ER188 Rit NC ES ES 12 Rit 14 12 Rit 11 NQ NQ NQ 13 NQ Rit 0
1989 Scuderia Vettura Punti Pos.
Brabham BT58 Rit Rit 3 10 Rit Rit Rit Rit Rit 11 Rit ES 14 Rit Rit 8 4 16º
1990 Scuderia Vettura Punti Pos.
Brabham BT58[12] e BT59 5 Rit Rit Rit 7 11 13 9 Rit Rit 17 Rit Rit Rit Rit 12 2 16º
1991 Scuderia Vettura Punti Pos.
Tyrrell 020 4 Rit Rit Rit 2 11 Rit 7 13 12 Rit Rit Rit 16 6 10 10
1992 Scuderia Vettura Punti Pos.
Jordan 192 NQ Rit Rit NQ Rit Rit Rit Rit Rit NQ Rit 15 NQ 13 7 6 1 17º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

La carriera nel Turismo[modifica | modifica wikitesto]

BMW, Alfa Romeo e Opel (1993-2000)[modifica | modifica wikitesto]

Chiuso con la F 1, nel 1993 Modena partecipò al Campionato Italiano Superturismo e alla FIA World Cup in prova unica, con una BMW 318i dell'Euroteam.

Nel 1994 passò in Alfa Romeo-Euroteam nel Superturismo, su una 155 TS 2.0, terminando sesto il campionato con tre vittorie. Nello stesso anno partecipò alla FIA World Cup e agli ultimi tre eventi del campionato tedesco DTM, vincendo due gare al debutto, all'Avus, con una 155 V6 TI ufficiale dell'Alfa Corse.

L'anno seguente il DTM fu affiancato dall'International Touring Car Series, e il modenese Modena fu 16º e 7º nelle classifiche finali con una 155 V6 TI dell'Euroteam. Nel 1996 passò al team JAS, con Gabriele Tarquini e Michael Bartels, sull'ultima evoluzione della 155 V6 TI per il neonato International Touring Car Championship, terminando 12º con tre podi enessuna vittoria. Nei tre anni successivi rimase all'Alfa Romeo e nel campionato tedesco, categoria D2, dapprima con una 155 a fine carriera (1997) e poi con la nuova 156 D2 (1998-1999).

Terminò nel 2000 dopo aver partecipato al rinato campionato DTM con una Opel Astra Coupé,sempre gestita dall'Euroteam.

Carriera successiva[modifica | modifica wikitesto]

Bridgestone (2003 ad oggi)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro si dedicò ad alcune ventiquattro ore di kart e nel 2003 fu assunto dalla Bridgestone, azienda nipponica di pneumatici, per collaudare gomme da corsa prima e da strada poi. Negli anni ha condotto centinaia di test in ogni condizione geografica e climatica, in Francia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Germania, Polonia, Belgio e Giappone. Sempre per l'azienda asiatica si dedicò alla promozione, al marketing e allo sviluppo di nuove gomme da strada, recandosi in Turchia, Indonesia, Thailandia, Nuova Zelanda, Stati Uniti d'America e a Dubai.

Dalla fine degli anni novanta vive permanentemente a Roma con la moglie ed ex attrice Sveva Altieri, da cui ha avuto due figli: Ascanio, archeologo e giornalista e Vittoria, giureconsulta e cantautrice.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d’argento al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione europeo Karting a squadre (brevetto 523)»
— 1980[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Cristiano Chiavegato, L'importanza di chiamarsi Modena, in Stampa Sera, 26 ottobre 1987, p. 27.
  2. ^ Cristiano Chiavegato, «Pronto a vendere l'anima al diavolo», in La Stampa, 13 novembre 1987, p. 31.
  3. ^ Carlo Marincovich, Dalla terra dei motori alla luna F1, in la Repubblica, 13 novembre 1987, p. 27.
  4. ^ (EN) Mattijs Diepraam, Touted as the next Ascari, but forsake his claim, su 8w.forix.com. URL consultato il 9 febbraio 2013.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Scuderia Italia, rossa come la Ferrari, in La Stampa, 12 gennaio 1988, p. 24.
  6. ^ (EN) Drivers: Stefano Modena, su grandprix.com. URL consultato il 10 febbraio 2013.
  7. ^ La Ferrari ha lasciato i rivali a bocca aperta, in La Stampa, 19 marzo 1988, p. 21.
  8. ^ Cristiano Chiavegato, Berger e De Cesaris, paura, in La Stampa, 13 maggio 1988, p. 29.
  9. ^ Stefano Modena Grands Prix non disputés, su statsf1.com. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  10. ^ Stefano Modena, su funof1.com.ar, 20 novembre 2004.
  11. ^ Cristiano Chiavegato, Stefano Modena spera, in La Stampa, 15 settembre 1990, p. 21.
  12. ^ Fino al Gran Premio del Brasile.
  13. ^ Benemerenze sportive di Stefano Modena, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]