Torre dei Lanfranconi (Mandello del Lario)

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Torre dei Lanfranconi
Castello dei Lanfranconi
Lago di Como
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàMandello del Lario
IndirizzoVia dei Lanfranconi, 48
Coordinate45°55′38.01″N 9°19′50.84″E / 45.927226°N 9.330788°E45.927226; 9.330788
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Torre dei Lanfranconi (Mandello del Lario)
Informazioni generali
TipoFortificazione
Condizione attualeCapanno
VisitabileNon visitabile
Informazioni militari
Funzione strategicaTorre di avvistamento o Casatorre
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La Torre dei Lanfranconi o Castello dei Lafranconi, conosciuta anche come Torre di Rongio, è una torre in muratura, situata nella frazione di Rongio del comune di Mandello del Lario, risalente probabilmente al XIII secolo con scopo difensivo[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della torre non è mai stata approfondita per il fatto che è sempre rimasta in mano a privati. Quello che sappiamo lo possiamo ricavare dal confronto con altre torri di simil fattura. Sembra essere una torre di avvistamento, ma è possibile anche identificarla come casatorre, quello che invece sembra mettere d'accordo i vari storici è la collocazione temporale della costruzione all'incirca databile fra XII secolo e XIII secolo. La denominazione "torre dei Lafranconi" è dovuta alla proprietà della torre che dal XIV secolo si identifica con la potente famiglia di Mandello[1]. È utilizzata oggi come edificio agricolo da privati[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La torre di Rongio completa la linea difensiva che protegge Mandello e Abbadia, controlla la strada che scende dalla Chiesa di Santa Maria sopra Olcio e nel contempo anche gli abitati di Rongio e Somana. La costruzione poggia su un muro rinforzato dal lato del lago, ha una sezione quadrata di 6 metri per lato e 11 metri d'altezza. La copertura originaria era piatta e priva di merlatura, probabilmente con una copertura a lastroni di pietra, mentre oggi è di tegole. L'accesso originale era probabilmente a lago e quello a monte è da considerare successivo. Le feritoie sono innumerevoli e si possono paragonare per modalità di costruzione con quelle della vicina Torre del Barbarossa e Torre di Crebbio, ma in altre è presente il sistema trilitico presente nella Torraccia. Le feritoie osservano Mandello basso e la sua torre, l'area di Maggiana e l'area attualmente occupata dalla Chiesa del Sacro Cuore[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Borghi, p. 194.
  2. ^ Conti, p. 85.
  3. ^ Alippi, pp. 82-88.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare Alippi, L'arte della guerra sul Lario a cavallo dei secoli XI e XII, Lecco, Preprint, 2011, pp. 82-88.
  • Angelo Borghi, Il lago di Lecco e le sue valli, Sacralizzazione e strutture della memoria, Oggiono, Cattaneo Editore, 1999, p. 194, ISBN 8886509375.
  • Pietro Pensa, Le antiche vie di comunicazione del territorio orientale del Lario e le loro fortificazioni, Como, Pietro Cairoli, 1977, p. 37.
  • Mariuccia Belloni Zecchinelli (a cura di), Le fortificazione del lago di Como, Como, Pietro Cairoli, 1971, p. 203.
  • Flavio Conti, Vincenzo Hysbch e Antonello Vincenti, I castelli della Lombardia, Novara, De Agostini, 1991.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Torre dei Lanfranconi, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Modifica su Wikidata