Castello di Chignolo Po
Castello di Chignolo Po | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Città | Chignolo Po |
Coordinate | 45°09′21.96″N 9°29′33.07″E / 45.1561°N 9.49252°E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello |
Inizio costruzione | VIII secolo[1] |
Condizione attuale | in uso |
Sito web | www.castellodichignolopo.it |
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Il castello di Chignolo Po[2] è un importante edificio difensivo della provincia di Pavia, sito nel comune di Chignolo Po.[3]
Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Transitando sulla Via Francigena nel 990, l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, indica l'abbazia di Santa Cristina, col suo castello, come la tappa XL (mansio).[1]
Davanti al fortilizio, in direzione nord, sorse il Borgo (Ricetto),[4] che venne riedificato per intero nel 1600. Esso si presenta come un complesso architettonico omogeneo protetto all'ingresso da un fossato, da 2 garitte e da 4 torrioni ai lati.
Dal 1700 al 1730 per volere e finanziamento del Cardinale Agostino Cusani Visconti (1655-1730),[1] ambasciatore del papa presso la Repubblica di Venezia e alla corte di Luigi XIV di Francia, il castello fu ampliato e trasformato da fortezza medievale in vera e propria reggia, dove soggiornarono papi, imperatori e re; in questo periodo le sale di rappresentanza furono impreziosite con stucchi e dipinti realizzati da artisti di scuola tiepolesca.
Dei lavori venne incaricato l'architetto romano Giovanni Ruggeri[1] che, avvalendosi di maestranze veneziane e francesi, fece eseguire:
- la costruzione del grande parco di 30 ettari che si estende intorno al castello;
- l'edificazione al centro del parco di un maestoso edificio barocco, con antistante un laghetto, denominato “Palazzo del Tè” o “Palazzina della caccia”;
- la costruzione di giardini, ninfei, gazebi, fontane e statue a ridosso del castello;
- l'edificazione del cortile d'onore, ornato dallo stemma vescovile del cardinale sul balcone principale, collegato al giardino da un ponticello che scavalca il fossato;
- la costruzione di tutta l'ala est che conserva gli appartamenti per gli ospiti, tra i quali il famoso appartamento del papa dedicato a Clemente XI, e la camera da letto che ospitò Napoleone Bonaparte e l'Imperatore d'Austria Francesco I d'Asburgo.[1][5]
In seguito a questi lavori, e al rango degli ospiti, il castello di Chignolo Po venne denominato la Versailles della Lombardia.[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e f Castello di Chignolo Po, su castellodichignolopo.it. URL consultato il 18 marzo 2019.
- ^ Comune di Chignolo Po, Cenni storici Benvenuti a Chignolo Po, su comune.chignolopo.pv.it.
- ^ Pavia Free. Castello di Chignolo Po.
- ^ I castelli.it. Castello di Chignolo Po.
- ^ Visit Pavia. Castello di Chignolo Po., su visitpavia.com. URL consultato il 18 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2017).