Castello di San Lorenzo (Nesso)

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Castello di San Lorenzo
Veduta aerea del Castello
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàNesso
IndirizzoVia del Castello
Coordinate45°54′31.32″N 9°09′20.16″E / 45.9087°N 9.1556°E45.9087; 9.1556
Informazioni generali
Tipocastello
Inizio costruzioneXV secolo
Visitabile
Informazioni militari
Azioni di guerraGuerra decennale
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Il castello di Nesso, anche detto di San Lorenzo per la vicina chiesa, è una struttura militare di Nesso, in provincia di Como. Fin dall'inizio non è un castello feudale, ma bensì consorziale.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È stato sempre gestito dall'intera popolazione, infatti, storicamente non vi sono riferimenti a castellani, ma è stato variamente abitato.[1]

La fortificazione costituiva un recinto dotato di torri, con lo scopo di presidiare il territorio e, all'occorrenza, bloccare il passaggio dei nemici.[2] Si trovava in linea di vista con la Torraccia di Brienno, con la quale avrebbe formato un unico sistema di sorveglianza.[3]

Il castello costituì la residenza del vescovo di Como Rainaldo, amico di Pier Damiani e fedelissimo di Gregorio VII durante la lotta per le investiture.[4]

Durante la guerra decennale, nel 1124 il castello venne conquistato dai comaschi, reduci da un fallito attacco all'Isola Comacina[5].

Della struttura rinascimentale resta il muraglione[6] di 15 metri in pietra a sostegno del terrapieno. Parte residua di una struttura fortificata realizzata dai Comaschi nel 1449[6][5], sui resti di un edificio precedente.

Il castello rinascimentale venne distrutto tra il 1531[6] e il 1532[5], durante le sempre più frequenti incursioni del condottiero di Francesco II Sforza Gian Giacomo Medici a danno dei borghi rivieraschi del Triangolo Lariano.[7] In questo contesto, uno degli uomini più fidati del Medeghino venne soprannominato Falco della Rupe,[8] proprio in riferimento alla posizione del castello di San Lorenzo.

Nel XIX secolo sono state aggiunte le tre torrette merlate, costruite sulla base di analoghe postazioni, e i merli “a coda di rondine” (detti anche merli ghibellini), posti a coronamento del muraglione sul lato che prospetta il lago[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fabio Cani, Nesso i nomi dei luoghi, Nodo Libriª ed., 2003, p. 76.
  2. ^ Belloni et al., p.23.
  3. ^ Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A Editoriale, 1991, pp. 52-53.
  4. ^ AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 29.
  5. ^ a b c d Belloni et al., pp. 52-53.
  6. ^ a b c TCI, p. 308.
  7. ^ Castello di San Lorenzo, su triangololariano.it..
  8. ^ Bartolini, p. 48.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, pp. 23, 52-53.
  • AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II, Como-Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1996.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
  • AA.VV., Il Triangolo Lariano, Como, Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda, 2002, p. 175.
  • Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]