Taino (Italia)

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Taino
comune
Taino – Stemma
Taino – Bandiera
Taino – Veduta
Taino – Veduta
Chiesa parrocchiale di Santo Stefano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Amministrazione
SindacoStefano Ghirighelli (lista civica #VaTaino) dal 27-5-2019 (2º mandato)[1]
Territorio
Coordinate45°46′N 8°37′E / 45.766667°N 8.616667°E45.766667; 8.616667 (Taino)
Altitudine262 m s.l.m.
Superficie7,63 km²
Abitanti3 601[2] (31-10-2023)
Densità471,95 ab./km²
FrazioniCheglio
Comuni confinantiAngera, Sesto Calende
Altre informazioni
Cod. postale21020
Prefisso0331
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT012125
Cod. catastaleL032
TargaVA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 487 GG[4]
Nome abitantitainesi (in dialetto locale dùmit)
Patronosanto Stefano
Giorno festivo26 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Taino
Taino
Taino – Mappa
Taino – Mappa
Posizione del comune di Taino nella provincia di Varese
Sito istituzionale

Taìno (Taìn in dialetto varesotto[5]) è un comune italiano di 3 601 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Taino insieme alla frazione di Cheglio si sviluppa lungo le prime alture o colline delle Prealpi Lombarde li dove termina la grande Pianura Padana e gradatamente il territorio si fa collinare e, a mano a mano che sale verso Nord, contribuisce a formare le Alpi.

Il paese si trova nel Basso Verbano, sulla sponda sud-orientale del Lago Maggiore, da cui dista pochi chilometri, in particolare dove il Lago, che inizia a mutare la sua morfologia, termina e sfocia nel Ticino.

Il suo territorio è circondato completamente solo da due comuni: Sesto Calende e Angera.

Taino può essere definito una splendida terrazza naturale sul Lago Maggiore.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Taino deriva forse dal celtico Ta (buono) e Vyn (vino), cioè terra del buon vino, o dal nome gentilizio romano Taginus. Gli insediamenti più antichi risalgono al neolitico, fu poi residenza di popolazioni galliche ed infine romane. Nel medioevo faceva parte della Pieve di Angera e proprietà della mensa arcivescovile di Milano.

Nel XVI secolo, dopo una lunga diatriba con la curia milanese, divenne feudo dapprima della famiglia Marino e,[6] a seguito del matrimonio dell'ultima discendente di quella famiglia con Alessandro Serbelloni,[6] ai discendenti di quest'ultimo,[6] i quali mantennero i possedimenti tainesi fino all'inizio del Novecento.

La frazione di Cheglio fu annessa al comune per la prima volta da Napoleone, e poi definitivamente confermata dagli austriaci nel 1822.

Nel 2020, a seguito della diffusione della pandemia da Coronavirus, due agenti di Polizia Locale in organico presso Taino realizzarono un piccolo videoclip che venne incluso all'interno del video musicale We Are Warriors della cantante canadese Avril Lavigne.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 marzo 1954.[7]

«Stemma partito: nel primo, di rosso al liocorno d'argento, ritto, collarinato di una corona d'oro all'antica; nel secondo, d'argento al sorbo al naturale, fruttato d'oro e radicato nella pianura erbosa. Ornamenti esteriori da Comune.»

L'unicorno è uno dei simboli della famiglia Borromeo. Nel bozzetto ufficiale che accompagna il decreto di concessione[7] è disegnato coronato, invece che collarinato come riportato nella blasonatura, anche se nell'impresa dei Borromeo l'unicorno porti effettivamente una corona intorno al collo. Nella seconda partizione l'albero di sorbo è probabilmente un omaggio alla famiglia dei Serbelloni che lo portavano nel loro stemma sostenuto da due grifoni rossi.[8]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Oratori di Cheglio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cheglio.
  • Resti della chiesa di San Damiano, di origine medievale[10]
  • Chiesa di San Giovanni Battista detta di Cheglio, al cui interno conserva un dipinto attribuito al Cerano[11].

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Crivelli Serbelloni[modifica | modifica wikitesto]

La villa è il risultato di una rielaborazione di precedenti strutture fortificate di origine tardomedievale. Realizzata a cavallo tra i secoli XVI e XVII, la rielaborazione fu commissionata da Alessandro Serbelloni. A un'epoca posteriore risale invece la realizzazione della loggia posta in cima alla torre che svetta da un lato della villa. La dimora è inserita in un ampio parco, in parte progettato secondo gli schemi del romanticismo.[6]

Altre architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Ghiacciaia del Marchese[12]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Parco Comunale[modifica | modifica wikitesto]

Il Parco di Taino è stato realizzato nel 1991 su progetto dell’artista Giò Pomodoro, autore della scultura “Il Luogo dei quattro punti cardinali” situata al centro del parco. Il parco è un grande spazio verde al centro del paese proteso verso il lago Maggiore ed il Monte Rosa, che incanta il visitatore per il suo unico e suggestivo panorama. Il monumento “Il luogo dei quattro punti cardinali" di Giò Pomodoro è un'opera realizzata in granito bianco, grigio e rosa, acqua e ferro, che celebra solstizio d’estate. Essa ha al centro l’alto pilastro-gnomone (8,64 m dal piano di calpestio), che, proprio alla data del 21 giugno a mezzogiorno, cattura attraverso una fessura tagliata al suo interno e segnalata in marmo nero sulla superficie, i raggi del sole e li proietta sul pilastro caduto, nel punto indicato su una tacca. In quel giorno il sole, che si trova sull’allineamento nord-sud dietro al pilastro, oscura con l’ombra di quest'ultimo il monolite orizzontale dal puntale piramidale in bronzo, tranne che per una porzione scavata nella tacca che resta illuminata per breve tempo, segnalando il solstizio d’estate.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Il gonfalone comunale

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Taino, la cui storia s'è integralmente dipanata nelle divisioni dilettantistiche locali.

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

A Taino si trova il "Tainenberg" o "muro di Taino". Si tratta di una salita molto breve (180 metri) ma ripida (pendenza media dell'11% e massima del 16%) e con fondo acciottolato, resa popolare tra gli appassionati locali dalla manifestazione cicloturistica Varese Van Vlaanderen. Il nome "Tainenberg" è ricalcato su quelli dei "muri" in pavé del Giro delle Fiandre a cui la manifestazione si ispira.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elezioni amministrative ed europee 2019 Live - VareseNews, 27 mag 2019
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA.VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 643, ISBN 978-8-80-204384-5.
  6. ^ a b c d Langè, p. 316.
  7. ^ a b c Taino, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 12 dicembre 2023.
  8. ^ Comune di Taino – (VA), su araldicacivica.it. URL consultato il 12 dicembre 2023.
  9. ^ Chiesa di S. Eurosia, su lombardiabeniculturali.it.
  10. ^ Chiesa di S. Damiano, su lombardiabeniculturali.it.
  11. ^ Oratorio di S.Giovanni Battista, su comune.taino.va.it.
  12. ^ Ghiacciaia del Marchese, su lombardiabeniculturali.it.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Immagini satellitari[modifica | modifica wikitesto]

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