Presidente del Consiglio incaricato

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Il Presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cottarelli è attualmente l'ultimo Presidente del Consiglio incaricato a non essere riuscito a formare successivamente un governo

Il Presidente del Consiglio dei ministri incaricato è un organo costituzionale transitorio,[1] la cui affermazione è stata determinata dalla prassi costituzionale[2]. È nominato dal presidente della Repubblica ai sensi dell'art. 92 della Costituzione della Repubblica Italiana[3], ed ha il compito di assicurare il supporto della maggioranza parlamentare e proporre al Capo dello Stato la lista dei ministri per formare un nuovo esecutivo.

Tra testo costituzionale e prassi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Consultazioni del presidente della Repubblica Italiana.

Le disposizioni del testo costituzionale in effetti non fanno alcun riferimento alla figura del Presidente del Consiglio incaricato di per sé. Secondo la Costituzione infatti «il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri»; la consuetudine, le convenzioni costituzionali e le interpretazioni della Costituzione adottate dai Presidenti della Repubblica, maturate nel tempo anche dopo l'esperienza del fallimento del Governo De Gasperi VIII[4][5], hanno indotto i Capi di Stato a svolgere le consultazioni con le forze politiche per assicurarsi che il Governo nominato ottenesse la fiducia in entrambe le Camere.

Dalla prassi origina dunque l'incarico per la formazione del Governo conferita al Presidente del Consiglio incaricato, il cui conferimento precede la nomina del Presidente del Consiglio e dei ministri.[2]

L'incarico[modifica | modifica wikitesto]

La scelta della persona da incaricare è il frutto delle riflessioni del Presidente della Repubblica a conclusione di una o più consultazioni con i presidenti dei due rami del Parlamento, l'eventuale o eventuali Presidenti emeriti della Repubblica e le delegazioni dei gruppi parlamentari. I soggetti da consultare e il loro ordine di convocazione possono comunque variare a piacimento del Presidente.[6]

Dal 25 giugno 1958 l'incarico è conferito dal Presidente della Repubblica oralmente, e non più con apposito decreto, durante un colloquio tra il Capo dello Stato e il prescelto, al termine del quale viene emesso un semplice «comunicato» del Segretario della Presidenza della Repubblica.[7][8]

La riserva[modifica | modifica wikitesto]

L'incarico per prassi e consuetudine viene in genere accettato «con riserva», vale a dire con la possibilità di rifiutarlo nel caso in cui il Presidente incaricato fallisse nel suo compito. In alcuni casi tuttavia è accaduto che il Presidente abbia accettato l'incarico senza riserva[9].

In caso di scioglimento negativo della riserva, il Presidente della Repubblica ripeterà le consultazioni al fine di trovare una nuova personalità da incaricare e nel caso constatasse l'impossibilità di dare un nuovo incarico, decreterà lo scioglimento delle Camere (tranne negli ultimi sei mesi del suo mandato settennale). In caso invece di scioglimento positivo della riserva, l'incarico viene accettato e contestualmente il Presidente del Consiglio incaricato presenta la proposta di lista dei ministri al Capo dello Stato, il quale potrà accettarla o rifiutarla, anche solo parzialmente, per inopportunità chiedendo di individuare altre personalità.[10]

Al fine di sciogliere la riserva, il Presidente del Consiglio incaricato tiene delle proprie consultazioni con le delegazioni delle forze politiche presenti in Parlamento al fine di individuare programma e struttura del governo in formazione.[11]

Con lo scioglimento positivo della riserva, seguiranno il decreto del Presidente della Repubblica di accettazione delle dimissioni del governo ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti e quindi i decreti di nomina dei nuovi ministri e prima di assumere le funzioni, ai sensi dell'art. 93 della Costituzione, il giuramento degli stessi nelle mani del Presidente della Repubblica[12].

Al nuovo governo in carica non resta che presentarsi entro dieci giorni alle Camere per ottenere da entrambe la fiducia.[13] In caso contrario il governo è costretto a dimettersi aprendo una nuova crisi di governo.

Elenco[modifica | modifica wikitesto]

Elenco a partire dal 1922.

Regno d'Italia (fino al 1946)[modifica | modifica wikitesto]

Presidente Incarico Esito Partito Legislatura Monarca
Conferimento Conclusione
Luigi Facta 24 febbraio 1922 25 febbraio 1922 Facta I Unione Liberale XXVI Vittorio Emanuele III

(1900-1944)
Ivanoe Bonomi 24 luglio 1922 26 luglio 1922 Negativo Partito Socialista Riformista Italiano
Giuseppe De Nava 27 luglio 1922 28 luglio 1922 Negativo Indipendente
Luigi Facta 31 luglio 1922 1º agosto 1922 Facta II Unione Liberale
Antonio Salandra 29 ottobre 1922 30 ottobre 1922 Negativo Partito Liberale Italiano
Benito Mussolini 30 ottobre 1922 30 ottobre 1922 Mussolini Partito Nazionale Fascista
Pietro Badoglio 25 luglio 1943 27 luglio 1943 Badoglio I Militare XXX
12 aprile 1944 22 aprile 1944 Badoglio II Camera abolita
Ivanoe Bonomi 8 giugno 1944 9 giugno 1944 Bonomi II Partito Democratico del Lavoro Umberto II

(1944-1946)
30 novembre 1944 10 dicembre 1944 Bonomi III
Ferruccio Parri 17 giugno 1945 20 giugno 1945 Parri Partito d'Azione CN
Alcide De Gasperi 30 novembre 1945 10 dicembre 1945 De Gasperi I Democrazia Cristiana

Repubblica Italiana (dal 1946)[modifica | modifica wikitesto]

Presidente Incarico Esito Partito Legislatura Presidente
Conferimento Conclusione
Alcide De Gasperi 2 luglio 1946 13 luglio 1946 De Gasperi II Democrazia Cristiana AC Enrico De Nicola

(1946-1948)
22 gennaio 1947 2 febbraio 1947 De Gasperi III
Francesco Saverio Nitti 16 maggio 1947 21 maggio 1947 Negativo Unione Democratica Nazionale
Alcide De Gasperi 24 maggio 1947 31 maggio 1947 De Gasperi IV Democrazia Cristiana
14 gennaio 1950 27 gennaio 1950 De Gasperi VI I Luigi Einaudi

(1948-1955)
19 luglio 1951 24 luglio 1951 De Gasperi VII
7 luglio 1953 15 luglio 1953 De Gasperi VIII II
Attilio Piccioni 2 agosto 1953 12 agosto 1953 Negativo Democrazia Cristiana
Giuseppe Pella 12 agosto 1953[14] 15 agosto 1953 Pella Democrazia Cristiana
Amintore Fanfani 12 gennaio 1954 17 gennaio 1954 Fanfani I Democrazia Cristiana
Mario Scelba 8 febbraio 1954 10 febbraio 1954 Scelba Democrazia Cristiana
Antonio Segni 2 luglio 1955 6 luglio 1955 Segni I Democrazia Cristiana Giovanni Gronchi

(1955-1962)
Adone Zoli 15 maggio 1957 19 maggio 1957 Zoli Democrazia Cristiana
Amintore Fanfani 25 giugno 1958 1º luglio 1958 Fanfani II Democrazia Cristiana III
Antonio Segni 6 febbraio 1959 16 febbraio 1959 Segni II Democrazia Cristiana
9 marzo 1960 21 marzo 1960 Negativo
Fernando Tambroni 21 marzo 1960 25 marzo 1960 Tambroni Democrazia Cristiana
Amintore Fanfani 22 luglio 1960 26 luglio 1960 Fanfani III Democrazia Cristiana
10 febbraio 1962 21 febbraio 1962 Fanfani IV
Aldo Moro 25 maggio 1963 18 giugno 1963 Negativo Democrazia Cristiana IV Antonio Segni

(1962-1964)
Giovanni Leone 19 giugno 1963 20 giugno 1963 Leone I Democrazia Cristiana
Aldo Moro 11 novembre 1963 4 dicembre 1963 Moro I Democrazia Cristiana
3 luglio 1964 22 luglio 1964 Moro II
25 gennaio 1966 5 febbraio 1966 Negativo Giuseppe Saragat

(1964-1971)
17 febbraio 1966 23 febbraio 1966 Moro III
Mariano Rumor 10 giugno 1968 12 giugno 1968 Negativo Democrazia Cristiana V
Giovanni Leone 19 giugno 1968 24 giugno 1968 Leone II Democrazia Cristiana
Mariano Rumor 26 novembre 1968 12 dicembre 1968 Rumor I Democrazia Cristiana
13 luglio 1969 1º agosto 1969 Negativo
3 agosto 1969 5 agosto 1969 Rumor II
12 febbraio 1970 28 febbraio 1970 Negativo
20 marzo 1970 27 marzo 1970 Rumor III
Giulio Andreotti 11 luglio 1970 23 luglio 1970 Negativo Democrazia Cristiana
Emilio Colombo 25 luglio 1970 6 agosto 1970 Colombo Democrazia Cristiana
21 gennaio 1972 1º febbraio 1972 Negativo Giovanni Leone

(1971-1978)
Giulio Andreotti 5 febbraio 1972 17 febbraio 1972 Andreotti I Democrazia Cristiana
4 giugno 1972 26 giugno 1972 Andreotti II VI
Mariano Rumor 30 giugno 1973 8 luglio 1973 Rumor IV Democrazia Cristiana
6 marzo 1974 14 marzo 1974 Rumor V
Amintore Fanfani 14 ottobre 1974 25 ottobre 1974 Negativo Democrazia Cristiana
Aldo Moro 29 ottobre 1974 20 novembre 1974 Moro IV Democrazia Cristiana
13 gennaio 1976 10 febbraio 1976 Moro V
Giulio Andreotti 13 luglio 1976 29 luglio 1976 Andreotti III Democrazia Cristiana VII
19 gennaio 1978 13 marzo 1978 Andreotti IV
3 febbraio 1979 21 febbraio 1979 Negativo Sandro Pertini

(1978-1985)
Ugo La Malfa 22 febbraio 1979 2 marzo 1979 Negativo Partito Repubblicano Italiano
Giulio Andreotti 7 marzo 1979 21 marzo 1979 Andreotti V Democrazia Cristiana
2 luglio 1979 7 luglio 1979 Negativo VIII
Bettino Craxi 9 luglio 1979 24 luglio 1979 Negativo Partito Socialista Italiano
Filippo Maria Pandolfi 26 luglio 1979 1º agosto 1979 Negativo Democrazia Cristiana
Francesco Cossiga 2 agosto 1979 5 agosto 1979 Cossiga I Democrazia Cristiana
23 marzo 1980 4 aprile 1980 Cossiga II
Arnaldo Forlani 2 ottobre 1980 18 ottobre 1980 Forlani Democrazia Cristiana
28 maggio 1981 10 giugno 1981 Negativo
Giovanni Spadolini 11 giugno 1981 28 giugno 1981 Spadolini I Partito Repubblicano Italiano
11 agosto 1982 23 agosto 1982 Spadolini II
Amintore Fanfani 16 novembre 1982 1º dicembre 1982 Fanfani V Democrazia Cristiana
Bettino Craxi 21 luglio 1983 4 agosto 1983 Craxi I Partito Socialista Italiano IX
Giulio Andreotti 10 luglio 1986 21 luglio 1986 Negativo Democrazia Cristiana Francesco Cossiga

(1985-1992)
Bettino Craxi 21 luglio 1986 1º agosto 1986 Craxi II Partito Socialista Italiano
Giulio Andreotti 9 marzo 1987 25 marzo 1987 Negativo Democrazia Cristiana
Oscar Luigi Scalfaro 9 aprile 1987 14 aprile 1987 Negativo Democrazia Cristiana
Amintore Fanfani 14 aprile 1987 17 aprile 1987 Fanfani VI Democrazia Cristiana
Giovanni Goria 13 luglio 1987 29 luglio 1987 Goria Democrazia Cristiana X
Ciriaco De Mita 17 marzo 1988 13 aprile 1988 De Mita Democrazia Cristiana
Giulio Andreotti 14 luglio 1989 23 luglio 1989 Andreotti VI Democrazia Cristiana
2 aprile 1991 13 aprile 1991 Andreotti VII
Giuliano Amato 18 giugno 1992 28 giugno 1992 Amato I Partito Socialista Italiano XI Oscar Luigi Scalfaro

(1992-1999)
Carlo Azeglio Ciampi 23 aprile 1993 29 aprile 1993 Ciampi Indipendente
Silvio Berlusconi 28 aprile 1994 10 maggio 1994 Berlusconi I Forza Italia XII
Lamberto Dini 13 gennaio 1995 17 gennaio 1996 Dini Indipendente
Antonio Maccanico 1º febbraio 1996 14 febbraio 1996 Negativo Unione Democratica
Romano Prodi 16 maggio 1996 17 maggio 1996 Prodi I Indipendente di centro-sinistra XIII
Massimo D'Alema 19 ottobre 1998 21 ottobre 1998 D'Alema I Democratici di Sinistra
18 dicembre 1999 22 dicembre 1999 D'Alema II Carlo Azeglio Ciampi

(1999-2006)
Giuliano Amato 21 aprile 2000 26 aprile 2000 Amato II Indipendente di centro-sinistra
Silvio Berlusconi 9 giugno 2001 11 giugno 2001 Berlusconi II Forza Italia XIV
22 aprile 2005 23 aprile 2005 Berlusconi III
Romano Prodi 16 maggio 2006 17 maggio 2006 Prodi II Indipendente di centro-sinistra XV Giorgio Napolitano

(2006-2015)[15]
Silvio Berlusconi 7 maggio 2008[14] 8 maggio 2008 Berlusconi IV Forza Italia XVI
Mario Monti 13 novembre 2011 16 novembre 2011 Monti Indipendente
Pier Luigi Bersani 22 marzo 2013 28 marzo 2013 Negativo Partito Democratico XVII
Enrico Letta 24 aprile 2013 28 aprile 2013 Letta Partito Democratico
Matteo Renzi 17 febbraio 2014 22 febbraio 2014 Renzi Partito Democratico
Paolo Gentiloni 11 dicembre 2016 12 dicembre 2016 Gentiloni Partito Democratico Sergio Mattarella

(dal 2015)[16]
Giuseppe Conte 23 maggio 2018 27 maggio 2018 Negativo Indipendente
di area Movimento 5 Stelle
XVIII
Carlo Cottarelli 28 maggio 2018 31 maggio 2018 Negativo Indipendente
Giuseppe Conte 31 maggio 2018[14] 1º giugno 2018 Conte I Indipendente
di area Movimento 5 Stelle
29 agosto 2019 5 settembre 2019 Conte II
Mario Draghi 3 febbraio 2021 13 febbraio 2021 Draghi Indipendente
Giorgia Meloni 21 ottobre 2022[14] 22 ottobre 2022 Meloni Fratelli d'Italia XIX

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Livio Paladin, Governo italiano, in Enciclopedia del diritto, XIX, Milano, Giuffré, 1970, ad vocem, p. 689.
  2. ^ a b Roberto Bin e Giovanni Pitruzzella, Diritto costituzionale, XXIII, Giappichelli, 2022, V. L'ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE IN ITALIA, 2.4 La formazione del Governo, ISBN 9-788892-143494.
  3. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 92
  4. ^ Infatti l'ottavo esecutivo presieduto da De Gasperi, monocolore DC formato senza aver consultato le forze politiche, non ottenne la fiducia delle Camere. Per questo motivo il presidente della Repubblica Luigi Einaudi nominò successivamente come presidente del Consiglio Giuseppe Pella senza consultare i partiti (vedi anche Mattarella cita Einaudi e l'incarico a Pella: fu il primo governo del presidente, su la Repubblica, 12 maggio 2018. URL consultato il 18 ottobre 2023.)
  5. ^ Mattarella cita Einaudi e l'incarico a Pella: fu il primo governo del presidente, su la Repubblica, 12 maggio 2018. URL consultato il 18 ottobre 2023.
  6. ^ Gian Piero Iaricci, Istituzioni di diritto pubblico, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 2014, p. 270.
  7. ^ Costantino Mortati, Istituzioni di diritto pubblico, Padova, CEDAM, 1962, p. 464.
  8. ^ Livio Paladin (1933-2000), Ludovico A. Mazzarolli, Dimitri Girotto, Diritto costituzionale, Torino, Giappichelli, 2018, p. 413.
  9. ^ I Governi formati da un presidente del Consiglio dei ministri che aveva accettato l'incarico senza riserva sono: Governo Pella, Governo Berlusconi IV, Governo Conte I, Governo Meloni
  10. ^ Ida Nicotra, Diritto pubblico e costituzionale, Torino, Giappichelli, 2013, p. 233.
  11. ^ Giuliano Amato e Augusto Barbera (a cura di), Manuale di diritto pubblico, Bologna, il Mulino, 1984, p. 514.
  12. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 93
  13. ^ Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 94
  14. ^ a b c d Accetta senza riserva.
  15. ^ Secondo mandato dal 22 aprile 2013.
  16. ^ Secondo mandato dal 3 febbraio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]