Gian Carlo Caselli

Gian Carlo Caselli (Alessandria, 9 maggio 1939) è un magistrato e saggista italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Conseguita la maturità classica presso il Liceo salesiano Valsalice, si è laureato in Giurisprudenza con la tesi Concubina pro uxore-Osservazioni in merito al c. 17 del primo Concilio di Toledo, pubblicata dalla Rivista di Storia del diritto italiano, presso l'Università degli Studi di Torino in cui dal 1964 è assistente universitario per la cattedra di storia del diritto italiano. Nel dicembre 1967, vinto il concorso in magistratura, è stato destinato al Tribunale di Torino, ove nei primi anni settanta è stato giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni settanta sino alla metà degli anni ottanta, ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea. Nel 1984 ha fatto parte della commissione per l'analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale e nel 1991 è stato consulente della Commissione Stragi. Dal 1986 al 1990 è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura.[1]

Nel 1991 è stato nominato magistrato di Cassazione ed è divenuto Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino. Dal 15 gennaio 1993 fino al 1999 è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, dove formò un pool antimafia composto da giovani magistrati (i suoi fedelissimi: Antonio Ingroia, Roberto Scarpinato, Domenico Gozzo, Guido Lo Forte, Gioacchino Natoli, Alfonso Sabella)[2] che ottennero importantissimi risultati nella lotta alla mafia come l'arresto dei boss latitanti Giuseppe Graviano, Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Gaspare Spatuzza e Pietro Aglieri. In quel periodo chiese anche il processo per mafia nei confronti del leader democristiano e più volte Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti, iniziato nel 1993 e conclusosi nel 2004[3]. Il processo ebbe enorme risonanza mediatica e fu interpretato da molti come un giudizio nei confronti dell'intero sistema politico italiano. I giudici in parte dichiararono il non doversi procedere per avvenuta prescrizione e in parte assolsero l'ex premier. In particolare, proclamarono la prescrizione per il reato di associazione a delinquere (in quegli anni non c'era ancora il reato di associazione mafiosa, art. 416 bis) “ravvisabile fino alla primavera del 1980”. Per le accuse successive alla primavera del 1980, la Corte d'appello pronunciò l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". La Cassazione confermò l'appello il 15 ottobre del 2004.[4]
Dal 30 luglio 1999 sino a marzo del 2001 è stato Direttore generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. A marzo 2001 è nominato rappresentante italiano a Bruxelles nell'organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata. Dopo aver ricoperto il ruolo di Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino, dal settembre 2002, viene nominato Procuratore della Repubblica di Torino con voto unanime del Consiglio Superiore della Magistratura il 30 aprile 2008.[5] Nel 2008 compare in Anni Spietati - Una Città e il Terrorismo: Torino 1969-1982 sulle Brigate Rosse, documentario di Igor Mendolia basato sulla storia delle Brigate Rosse nella città di Torino.
Nel 2009 ha coordinato le indagini sul "G8 dell'università di Torino" dello stesso anno[6] e disposto 25 arresti per reati commessi in occasione delle manifestazioni del movimento No TAV nel gennaio del 2012.[7] Per questa ragione è stato più volte contestato dai membri del movimento No TAV.[8] Con documento del 13 aprile 2013 proposto dal Movimento 5 Stelle conseguentemente a una indagine di preferenze eseguita mediante voto online, Caselli rientra nella lista dei candidati alla presidenza della Repubblica. Nel novembre 2013 si dimette da Magistratura democratica per un articolo di Erri De Luca su una pubblicazione dell'associazione, indulgente sugli anni di piombo[9]. Il 18 dicembre 2013 lascia la magistratura a seguito del pensionamento. Lo annuncia lui stesso inviando una e-mail ai colleghi della Procura di Torino. Nel 2014 è nominato presidente del comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promossa ed istituita da Coldiretti. Nell'inchiesta di Alessio Ribaudo "La mafia nel piatto" pubblicata sul settimanale Sette del Corriere della Sera[10] ha raccontato: «La loro filosofia è “piatto ricco mi ci ficco” e quando fiutano l’opportunità di accumulare capitali si infilano: ovunque. Tant’è che si parla di “mafia liquida”, che come l’acqua riesce a penetrare un po’ dappertutto»
Emendamento Luigi Bobbio[modifica | modifica wikitesto]
Il senatore di Alleanza Nazionale Luigi Bobbio presentò nel 2005 un emendamento alla legge delega di riforma dell'ordinamento giudiziario (la cosiddetta "Riforma Castelli").[11] Per effetto di tale emendamento, Caselli non poté più essere nominato Procuratore nazionale antimafia per superamento del limite di età. La Corte Costituzionale, successivamente alla nomina di Pietro Grasso quale nuovo Procuratore nazionale antimafia, dichiarò incostituzionale il provvedimento che aveva escluso il giudice Gian Carlo Caselli dal concorso.[12]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Codice penale. Parte speciale, a cura di e con altri, 2 voll., Torino, UTET, 1984.
- La storia delle brigate rosse: strutture organizzative e strategie d'azione, con Donatella Della Porta, in Terrorismi in Italia, Bologna, Il mulino, 1984. ISBN 88-15-00583-8.
- La dissociazione dal terrorismo. L. 18 febbraio 1987, n. 34 e relazioni ministeriali periodiche, con Maurizio Laudi, Pietro Miletto, Alberto Perduca, Milano, Giuffré, 1989. ISBN 88-14-02057-4.
- Droga. In nome della legge, con Mario Garavelli, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1990. ISBN 88-7670-136-2.
- L'attività antidroga della polizia giudiziaria, con Mario Garavelli, Torino, UTET libreria, 1991. ISBN 88-7750-034-4.
- Normativa premiale e strumenti di protezione per i collaboratori della giustizia: inerzia legislativa e soluzioni d'emergenza, con Antonio Ingroia, in Processo penale e criminalità organizzata, Roma-Bari, Laterza, 1993. ISBN 88-420-4340-0.
- Le regole della libertà, in Dalla parte di Libera, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1995. ISBN 88-7670-240-7.
- La vera storia d'Italia. Interrogatori, testimonianze, riscontri, analisi. Giancarlo Caselli e i suoi sostituti ricostruiscono gli ultimi vent'anni di storia italiana, Napoli, Pironti, 1995. ISBN 88-7937-146-0.
- Gli effetti della l. 8 agosto 1995 n. 332 sui procedimenti relativi a reati di criminalità organizzata, con Antonio Ingroia, in Misure cautelari e diritto di difesa nella L. 8 agosto 1995, n. 332, Milano, Giuffré, 1996. ISBN 88-14-05772-9.
- Introduzione a Solidarietà, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1997. ISBN 88-7670-297-0.
- Prefazione a Emmanuela Banfo ed Asio Ristori (a cura di), Antonio Banfo. Vita e morte di una voce torinese, Torino, Ananke, 1998. ISBN 88-86626-33-9.
- L'eredità scomoda. Da Falcone ad Andreotti. Sette anni a Palermo, con Antonio Ingroia, Milano, Feltrinelli, 2001. ISBN 88-07-17051-5.
- Postfazione in Luca Tescaroli, Perché fu ucciso Giovanni Falcone, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2001. ISBN 88-498-0159-9.
- L'eredità di Falcone, in Francesco La Licata, Storia di Giovanni Falcone, Milano, Feltrinelli, 2002. ISBN 88-07-81703-9.
- Mafia ieri, mafia oggi: ovvero cambia ma si ripete..., con Antonio Ingroia, in Gaetano Mosca,Che cosa è la mafia, Roma-Bari, Laterza, 2002. ISBN 88-420-5955-2.
- Prefazione a Sandro Calvani e Martina Melis, Saccheggio globale, Milano, Sperling & Kupfer, 2003. ISBN 88-200-3442-5.
- Prefazione a Enrico Bellavia e Salvo Palazzolo, Voglia di mafia. Le metamorfosi di Cosa nostra da Capaci a oggi, Roma, Carocci, 2004. ISBN 88-430-2876-6.
- Prefazione a Gruppo Abele, Dalla mafia allo stato. I pentiti: analisi e storie, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2005. ISBN 88-7670-528-7.
- A un cittadino che non crede nella giustizia, con Livio Pepino, Roma-Bari, Laterza, 2005. ISBN 88-420-7636-8.
- Un magistrato fuori legge, Milano, Melampo, 2005. ISBN 88-89533-34-X.
- Il ruolo del Pubblico Ministero. Esperienze in Europa, con Raoul Muhm, Manziana, Vecchiarelli, 2005. ISBN 88-8247-156-X.
- Prefazione a Alessio Ghisolfi e Isacco Levi, I Levi di via Spielberg. Isacco Levi tra fascismo e nazismo, Moretta, Clavilux, 2005.
- Prefazione a Carlo Barbieri, Le mani in pasta. La mafia esiste, ma anche l'Italia, Bologna, Libri Coop, 2005. ISBN 88-901773-0-6.
- Prefazione a Piero Innocenti, La mondializzazione delle mafie, Piacenza, Berti, 2005. ISBN 88-7364-088-5.
- Prefazione a Umberto Ursetta, Nelle foibe della mafia. Accursio Miraglia e Placido Rizzotto, sindacalisti, Roma, Nuova iniziativa editoriale, 2005.
- Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia, Milano, Melampo, 2009. ISBN 978-88-89533-39-0.
- Di sana e robusta Costituzione. Intervista di Carlo Alberto dalla Chiesa, con Oscar Luigi Scalfaro, Torino, Add editore, 2010. ISBN 978-88-96873-00-7.
- Assalto alla giustizia, con la collaborazione di Stefano Caselli, Milano, Melampo, 2011. ISBN 978-88-89533-65-9.
- Vent'anni contro. Dall'Eredità di Falcone e Borsellino alla Trattativa, con Antonio Ingroia, Roma-Bari, Laterza, 2013. ISBN 978-88-581-0732-4.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Documento senza titolo Composizione del Consiglio Superiore della Magistrature dal 1986 al 1990 dal csm.it Archiviato il 21 agosto 2009 in Internet Archive.
- ^ C'era una volta il pool antimafia Palermo, i giudici cannibali - cronaca - Repubblica.it, su repubblica.it. URL consultato il 16 febbraio 2022.
- ^ La Repubblica/politica: Giancarlo Caselli: "Su Andreotti la Procura ha fatto il suo dovere", su repubblica.it. URL consultato il 16 febbraio 2022.
- ^ A. Mascali, Andreotti morto, il tribunale disse: “Ebbe rapporti organici con la mafia”, su ilfattoquotidiano.it, 6 maggio 2013.
- ^ CSM: Gian Carlo Caselli nuovo procuratore capo Torino da palermo.repubblica.it, 30 aprile 2008
- ^ Scontri al G8 dell'Università, 21 arresti Gli studenti protestano da Torino a Napoli - esteri - Repubblica.it, 6 luglio 2009
- ^ Caselli: "Blitz non è contro i No Tav" Grillo: "Geometrica potenza" - Torino - Repubblica.it, 26 gennaio 2012
- ^ Caselli a Genova, insulti e bombe carta in centro da ilcorriere.it, 21 febbraio 2012
- ^ Gian Carlo Caselli lascia Magistratura democratica in polemica Erri De Luca. Lo scrittore: "Non è democratico"
- ^ Alessio Ribaudo, La mafia nel piatto, su Corriere della Sera, 10 febbraio 2017. URL consultato il 10 novembre 2020.
- ^ Antimafia, An contro Caselli I Ds: "Una legge per colpirlo", da larepubblica.it, 10 marzo 2005
- ^ "Incostituzionale la legge anti-Caselli", da larepubblica.it, 21 giugno 2007
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Registrazioni di Gian Carlo Caselli, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 103653195 · ISNI (EN) 0000 0000 7665 0844 · SBN CFIV103040 · LCCN (EN) n85101869 · GND (DE) 119340410 · BNF (FR) cb13520419c (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n85101869 |
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