Forze armate italiane

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Forze armate italiane
Stemma dello stato maggiore della Difesa
Descrizione generale
Attiva4 maggio 1861 (costituzione dell'esercito del Regno d'Italia) - oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Dimensione340.000 circa per le 3 forze armate [1]
MottoUna Vis
         "Una forza"
Anniversari4 novembre[2]
Reparti dipendenti


Esercito Italiano

Marina Militare

Aeronautica Militare

Arma dei Carabinieri

Corpi ausiliari:

Comandanti
Comandante in capoSergio Mattarella presidente della Repubblica
Ministro della difesaRoberta Pinotti
Capo di stato maggioreClaudio Graziano
Simboli
Logo esteso dell'Esercito Italiano
Bandiera della Marina Militare
Coccarda dell'Aeronautica Militare
Fregio distintivo dell'Arma dei Carabinieri
Stellone d'Italia
Fonti citate nel testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Le forze armate italiane (generalmente abbreviato FF.AA.) sono l'insieme delle componenti militari della Repubblica Italiana. Il personale che presta servizio armato presso le forze armate e in alcuni corpi armati dello Stato, nella posizione di servizio attivo o in congedo assume lo status di "militare".[3]

Nate dopo l'unità d'Italia hanno visto numerosi cambiamenti durante la loro storia, soprattutto con l'avvento del XXI secolo: l'Arma dei Carabinieri, che prima faceva parte dell'esercito, è divenuta arma autonoma; l'emanazione poi della legge 23 agosto 2004, n. 226 ha determinato la sospensione alle chiamate del servizio militare obbligatorio a partire dal 2005 accanto ad un processo di riforma generale accompagnato da una progressiva riduzione di effettivi. Secondo la classifica stilata dal sito specializzato Globalfirepower.com, nel 2016 l'Italia risulta il 10° paese al mondo per potenza militare.[4]

Cenni storici

Lo stesso argomento in dettaglio: Regio Esercito e Servizio militare di leva in Italia.

Con l'unità d'Italia l'armata sarda ossia esercito sabaudo inglobò le altre forze armate degli stati italiani preunitari, e venne poi introdotto il servizio militare di leva obbligatorio per tutti i cittadini di sesso maschile. Per contrastare il brigantaggio postunitario italiano sorto subito dopo l'unità venne poi creato un apposito corpo, la Guardia Nazionale Italiana, poi sciolta nel 1876.

Nel secondo dopoguerra italiano, con l'istituzione del Ministero della difesa negli anni sessanta, le forze armate si articolavano in tre differenti settori tradizionali, ciascuno dei quali costituiva una forza armata: l'Esercito Italiano[5] (che annoverava prima fra le sue armi l'Arma dei Carabinieri), la Marina Militare[6] (con alle dipendenze il Corpo delle capitanerie di porto) e l'Aeronautica Militare.[7] Dall'anno 2000, alle tre forze armate è stata affiancata con il rango di "forza armata autonoma" l'Arma dei Carabinieri, che ha comunque mantenuto pressoché inalterati struttura, compiti e la tradizionale duplice dipendenza dal Ministro della difesa e dal Ministro dell'interno.[8][9]

Con la legge 23 agosto 2004, n. 226 (c.d. legge Martino) si è poi provveduto alla sospensione, in tempo di pace, delle chiamate al servizio militare in Italia, che per anni aveva costituito l'ossatura principale dell'esercito, nell'ambito del fenomeno della professionalizzazione delle forze armate.

Le forze armate della repubblica operano oggi sia nel territorio nazionale che in altri paesi del mondo, in quest'ultimo caso sotto egida dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, della NATO (di cui l'Italia fa parte dal 1949), dell'Unione europea, o nell'ambito di missioni multinazionali (assieme ad altre forze armate straniere) o nazionali (dirette cioè dalla sola Italia in concerto con il paese beneficiario).

Classificazione

Le forze armate attualmente sono costituite da:

A queste si aggiungono i corpi di polizia, ad ordinamento militare:

L'inserimento inoltre di varianti organizzative tipiche delle grandi aziende civili, infatti, hanno reso quella delle forze armate una struttura organizzativa cosiddetta line and staff, in cui, accanto ai tipici e storici rapporti di dipendenza gerarchica (line), verticali, che si traducono essenzialmente nella natura dell'ordine militare, si sono progressivamente inserite nuove e moderne modalità organizzative "di staff", che affiancano i responsabili delle varie entità organizzative (i "comandanti") come organismi di elaborazione delle informazioni e di consulenza tecnica specifica, con l'applicazione dei moderni principi di processo decisionale.[senza fonte]

Organizzazione

Le stellette a cinque punte, simbolo delle forze armate italiane
La cerimonia di avvicendamento tra Biagio Abrate, ex capo di stato maggiore della difesa sulla sinistra, e il suo predecessore Vincenzo Camporini

Il Presidente della Repubblica, come sancisce l'articolo 87 della costituzione della Repubblica Italiana, "ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere".[11] In tale ruolo, derivante dalla sua caratterizzazione come "Capo dello Stato e rappresentante dell'unità nazionale", egli presiede il Consiglio supremo di difesa, organo di indirizzo generale per la difesa dello Stato, e si avvale di appositi consiglieri militari per le questioni inerenti alle forze armate.[12] L'indirizzo tecnico-politico delle forze armate viene, però, dal Ministro della Difesa che "è preposto all'amministrazione militare e civile della Difesa", di cui è il "massimo organo gerarchico e disciplinare".[13]

Dal Ministero della Difesa dipende l'ufficio di gabinetto, due sottosegretari, due uffici centrali, il capo di stato maggiore della difesa che rappresenta il vertice dell'organizzazione tecnico-operativa e, sulla base delle direttive impartite dal ministro, pianifica, predispone ed impiega le forze armate nel loro complesso; ed il segretario generale della difesa che è anche direttore nazionale degli armamenti (al vertice dell'organizzazione tecnico-amministrativa).[14]

Dal punto di vista militare, abbiamo il capo di stato maggiore della difesa che presiede lo stato maggiore della difesa, il massimo organo gerarchicamente superiore a tutto il personale militare italiano e da lui dipendono i capi di stato maggiore delle singole forze armate, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri (limitatamente ai compiti militari) e, per le attribuzioni tecnico-operative, il segretario generale della difesa.[14] Egli pianifica, predispone e dirige le operazioni nonché le esercitazioni interforze e multinazionali e le attività connesse attraverso il Comando operativo di vertice interforze.[15]

Ogni forza armata a sua volta si articola in ulteriori "elementi" diversamente denominati aventi ciascuno proprie finalità e struttura ordinativa, raggruppati talora in organi centrali e di vertice, organi territoriali, organi scolastici, di istruzione, addestramento e di formazione, organi operativi e organi logistici con compiti tecnici, giuridici, amministrativi, di sostegno e sperimentazione.

Dal punto di vista operativo, le attività sono poste in capo a vari comandi; al vertice dei quali vi è il Comando supremo militare italiano - cui fa capo lo Stato maggiore della difesa. Gli altri hanno competenza territoriale:

L'attività interforze fa capo al Comando operativo di vertice interforze, per le forze speciali al Comando interforze per le operazioni delle forze speciali.

Dal punto di vista gerarchico invece, le funzione di comandante nelle forze armate italiane sono ricoperti da:

Personale

Sino alla fine del XX secolo, la costituzione ed il mantenimento degli organici avvennero essenzialmente tramite il meccanismo del servizio militare di leva che, sulla base di quanto disposto dall'art. 52 della costituzione della Repubblica Italiana, affermava l'obbligatorietà del servizio per tutti i cittadini italiani, seppur nei modi e nei limiti previsti dalla legge;[16] quast'ultima - specificando che si trattasse solo di individui di sesso maschile - prevedeva che costoro una volta dichiarati fisicamente idonei avrebbero dovuto prestare servizio presso uno degli enti militari nazionali per un certo periodo di tempo, la durata della leva venne tuttavia modificata più volte nel corso degli anni.

Bandiere di guerra delle Forze armate e della Guardia di Finanza
235º Reggimento fanteria "Piceno", con estese componenti femminili, in sfilata per la Festa della Repubblica Italiana il 2 giugno 2007

Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, a partire dagli anni '90 si è avviato un processo di ridimensionamento e di riqualificazione del personale militare. Le tre armi (escludendo quindi l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza) ammontavano complessivamente a circa 350.000 unità nel 1990.[17]

Agli inizi degli anni 2000 si è quindi passati per le 3 forze armate a un organico di circa 250.000 unità.[17] con un modello misto volontari/leva. Il Libro Bianco della Difesa 2002 ha ridotto ulteriormente il personale prevedendo il passaggio ad un modello di soli volontari/professionisti per un totale delle 3 forze armate previsto di 190.000 unità. Successivamente, il 23 agosto 2004, con l'emanazione n. 226 (che ha determinato la sospensione alle chiamate al servizio militare di leva in Italia) le forze armate venivano ad essere costituite - in tempo di pace - soltanto da personale volontario, ponendo in questo modo maggiore attenzione alla specializzazione delle truppe.[18]

La riforma promossa nel 2012 da Giampaolo Di Paola - ministro della difesa durante il governo Monti - ha previsto una ulteriore diminuzione del personale militare delle 3 forze armate a 150.000 unità.[19] Tuttavia nel 2014 la situazione reale vede circa 53.000 marescialli su un totale di circa 174.000 unità (anche se il citato Libro Bianco poneva il 2020 come traguardo in cui riordinare la categoria).[1]

Ecco una tabella riassuntiva del personale in servizio al 2014 (escludendo allievi delle scuole militari):

Categoria Libro Bianco 2002 Consistenza reale 2014 Differenza %
Ufficiali 22.250 22.554 + 1%
Ruolo marescialli 25.000 52.756 + 111%
Ruolo sergenti 38.500 17.268 - 45%
Graduati e Truppa 104.000 81.465 - 22%
Totale 190.000 174.043 - 9%

Sempre per quel che riguarda il 2014[1][20] la situazione reale (non a pianta organica) del personale militare, diviso per arma per un totale delle 3 forze armate, ammonta a circa 174.000 unità (circa 337.000 sommando anche Carabinieri e Guardia di Finanza). Nello specifico:

Categoria Esercito Marina Aeronautica Carabinieri Guardia di Finanza Totale
Ufficiali 12.179 4.543 5.832 3.765 2.852
29.171
Ruolo marescialli 16.711 12.722 23.323 27.748 22.516
103.020
Ruolo sergenti 7.758 4.276 5.234 13.737 9.116
40.121
Graduati e Truppa 64.348 9.954 7.163 58.237 24.851
164.553
Allievi Scuole 798 494 565 406 ?
2.263
Totale 101.794 31.989 42.117 103.893 59.335
339.128

Reclutamento

Il reclutamento può avvenire coattivamente, ricorrendo al servizio militare di leva, oppure volontario a domanda; nel primo caso a chiamata diretta, nel secondo attraverso concorso pubblico; tuttavia dopo la sospensione delle chiamate al servizio militare di leva in Italia, l'arruolamento tramite il ricorso alle leva militare è previsto soltanto in determinate ipotesi. I requisiti per il reclutamento volontario furono ridefiniti dalla legge 23 agosto 2004, n. 226 (legge Martino) che introdusse il ruolo dei volontari in ferma prefissata, stabilendo contestualmente requisiti sia per gli VFP1[21] che per gli VFP4.[22] I concorsi per l'arruolamento volontario sono per titoli per VFP1, per titoli ed esami per VFP4; mentre per gli ufficiali si distingue tra gli Ufficiali a nomina diretta (rientranti nel ruolo normale) per i quali l'accesso è consentito anche ai civili, e gli Ufficiali dei Ruoli Speciali (rientranti nel ruolo speciale) il cui accesso può avvenire sia per concorso interno che per concorso pubblico aperto anche ai civili; fermo restando - in ambo le ipotesi - limiti di età.[23][24]

Ambo le modalità di reclutamento le modalità sono disciplinate dal d.lgs. 15 marzo 2010 n. 66 (codice dell'ordinamento militare), che prevede anche riserva in posti nei casi tassativamente indicati dalla legge.[25] Tra gli accertamenti dei requisiti fisici previsti, la legge 12 gennaio 2015, n. 2 ha escluso riferimenti a requisiti minimi di altezza.[26] Disposizioni particolari sono previste per alcune armi, come ad esempio la Guardia di Finanza.

I requisiti per l'accesso al ruolo degli VFP1 e degli VFP4 sono:

  • cittadinanza italiana;
  • età non inferiore a 18 anni compiuti e non superiore a 25 anni per gli VFP1, tra i 25 ed i 30 per gli VFP4;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • diploma di istruzione secondaria di primo grado;
  • assenza di sentenze penali di condanna ovvero di procedimenti penali in corso per delitti non colposi, di procedimenti disciplinari conclusi con il licenziamento dal lavoro alle dipendenze di pubbliche amministrazioni, di provvedimenti di proscioglimento, d'autorità o d'ufficio, da precedenti arruolamenti, ad esclusione dei proscioglimenti per inidoneità psicofisica;
  • idoneità fisio-psicoattitudinale per l'impiego nelle forze armate;
  • esito negativo agli accertamenti diagnostici per l'abuso di alcool, per l'uso, anche saltuario od occasionale, di sostanze stupefacenti, nonché per l'utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico;
  • requisiti morali e di condotta previsti dall'articolo 35, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

La selezione del personale avviene presso i centri di selezione VFP1, (per la marina invece presso uno dei centri addestramento reclute) l'addestramento invece viene impartito presso uno dei vari reggimenti addestramento volontari. Tutti gli appartenenti alle forze armate italiane infine sono inoltre tenuti a prestare giuramento militare all'atto di assunzione del servizio.[27]

Dipendenza gerarchica

Lo stesso argomento in dettaglio: Gerarchia militare italiana.

A parte la tradizionale gerarchia militare italiana, gli appartenenti alle forze armate possono essere utilizzati, per la sorveglianza di obiettivi istituzionali e di altri ritenuti sensibili, in tal caso sono posti a disposizione dei prefetti, da parte delle autorità militari.[28] Elementi delle forze armate possono poi, in determinate situazioni, trovarsi alle dipendenze di autorità diverse da quelle militari: così il personale della Guardia di Finanza e dell'Arma dei Carabinieri talora può essere impiegato in attività alle dipendenze dell'autorità di pubblica sicurezza ovvero dall'autorità giudiziaria italiana (in particolare delle procure della Repubblica),[29] ovvero dei titolari di ambasciata italiana all'estero. Oppure, il personale del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera quando opera alle dipendenze del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell'esercizio delle funzioni amministrative attinenti alla navigazione ed al traffico marittimo.

Altra situazione è quella nella quale si trovano i militari quando impiegati in ruolo di ordine pubblico alle dipendenze di funzionari di corpi armati non ad ordinamento militare (per esempio, la Polizia di Stato). In tal caso, limitatamente al periodo ed alle condizioni di impiego, i militari, che devono essere sempre affiancati da appartenenti all'Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza o alla Polizia di Stato, in tal caso assumono anche la funzione (che normalmente non ricoprono) di agente di polizia giudiziaria.

Mobilità

Il personale appartenente ai ruoli delle forze armate può essere trasferito d'autorità (ovverosia d'ufficio) oppure a domanda. Quanto alla prima ipotesi, al personale trasferito spetta l'indennità di missione e gli importi accessori (indennità di prima sistemazione e rimborsi spese) già previsti in favore dei magistrati ordinari trasferiti ad altro ufficio,[30] ma per la cui fruizione sono necessari:[31]

  • l'ordinarietà delle mansioni;
  • la natura autoritaria di tale provvedimento, disposto dall'amministrazione (e non su domanda dell'interessato);
  • il fatto che non siano trascorsi quattro anni di permanenza nella sede da cui si viene trasferiti.[32]

Infine, al personale trasferito d'autorità spetta apposita indennità solo se sussista il requisito generale della distanza minima, non inferiore ai 10 km tra la sede di provenienza e quella di destinazione.[33]

Quanto alla seconda ipotesi lo Stato Maggiore dell'Esercito, con circolare del 16/3/2004 n. 1940/07/PIC-100, (che sostituisce le precedenti) ha disciplinato le istanze di avvicendamento reciproco, mediante trasferimenti a domanda, con altra unità di personale; l'istituto si applica però esclusivamente appartenente al ruolo degli VSP ed abbia maturato almeno 2 anni di servizio presso l'ente nel quale sia impiegato.[34]

Status giuridico

Lo status militare è riferito a fonti normative di vario livello che definiscono:

  • le modalità di arruolamento;
  • lo stato giuridico;
  • le procedure di impiego;
  • le modalità di avanzamento di carriera.

Per quanto concerne, in particolare, lo stato giuridico, di speciale importanza è il concetto di "posizione di stato", che definisce, appunto, la situazione di servizio in cui il militare si trova. In particolare, il militare può essere in "servizio effettivo", in "aspettativa", in "ausiliaria" e in "quiescenza". Tuttavia il loro particolare stato giuridico limita alcune libertà che la costituzione della Repubblica Italiana garantisce ordinariamente; infatti, essi non possono costituir associazioni professionali di carattere sindacale[35] e non hanno diritto di sciopero;[36] inoltre la legge prevede alcune limitazioni alla loro libertà di espressione, di associazione e di movimento. Tra i loro doveri, essi sono tenuti a prestare giuramento militare di fedeltà alla Repubblica Italiana,impegnandosi a osservarne le leggi e a difendere la Costituzione della Repubblica Italiana.[37] Al personale è rilasciata la Carta multiservizi della Difesa, che funge da documento di riconoscimento in Italia. In tema di rappresentanza vigono particolari disposizioni, relative all'istituto della rappresentanza militare. L'avanzamento di carriera avviene diversamente a seconda del ruolo; generalmente per anzianità di servizio relativamente alla categoria dei militari di truppa, (previa valutazione di idoneità da parte di apposite commissioni), mentre per la categoria ufficiali può avvenire per concorso interno per titoli ed esami, o anche per concorso esterno; in particolare, la disciplina è contenuta nel libro IV - titolo VIII del d.lgs. n. 66/2010.

Inoltre, ai sensi del decreto legge 23 maggio 2008 n. 92 ("Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica")[38] - convertito in legge 24 luglio 2008, n. 125 ha stabilito che agli appartenenti delle forze armate italiane impegnati in operazioni di tutela dell'ordine pubblico e contrastato alla microcriminalità[39] sia attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza con l'attribuzione delle facoltà di cui all'art. 4 della legge 22 maggio 1975, n. 152 (legge Reale).[40]

Il segno distintivo che caratterizza in modo univoco il personale militare italiano, anche ai fini dell'applicazione del diritto internazionale umanitario, è la stella a cinque punte, che viene indossata su tutti gli indumenti di ordinanza[41]; tale segno distintivo è applicato anche sulla prua delle navi militari. Il militare mantiene il grado conseguito durante il servizio effettivo per tutta la vita. Nel caso in cui, però, si trovi in posizione di quiescenza o ausiliaria, il militare è tenuto a specificarlo quando si presenti utilizzando il grado.[42] I militari sono tenuti a rispettare le norme ed i principi dell'etica militare italiana, e sono sottoposti alla disciplina militare (che definisce, fra l'altro, le sanzioni da irrogare nel caso di violazioni e le menzioni da attribuire nel caso di comportamenti particolarmente meritori. La giurisdizione su di essi è competenza dell'ordinamento giudiziario militare italiano. I volontari in ferma prefissata (anche gli ufficiali) possono essere prosciolti dalla ferma a domanda, non prima però di aver espletato il periodo di ferma previsto per l'obbligo di leva,[43] cosa invece non possibile per il personale di leva.

I corpi

Aeronautica Militare

Un EF 2000 in volo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Aeronautica Militare.

Nata come Regia Aeronautica, l'Aeronautica Militare è la terza forza armata dello Stato (in ordine di anzianità, ossia di anno di fondazione), con un organico di 44.000 effettivi nel 2012. Ad essa sono devolute le operazioni di difesa aerea del territorio e degli interessi nazionali, nonché quelle di trasporto aereo.

In passato si è anche occupata del controllo del traffico aereo nello spazio aereo nazionale. Per lo svolgimento del ruolo di Difesa aerea, l'Aeronautica Militare ha a disposizione un centinaio di Eurofighter Typhoon. Per quanto riguarda, invece, le missioni di attacco e ricognizione, ha in dotazione i Tornado, gli AMX e gli Aermacchi MB-339, a cui si aggiungeranno, nel prossimo futuro, i nuovissimi Lockheed Martin F-35 Lightning II. Per il trasporto aereo, infine, ricorre ai C-130J Hercules, ai C-27J Spartan ed ai nuovi Boeing KC-767A, nel doppio ruolo di cargo e aerocisterna.

L'Aeronautica Militare ha in dotazione anche diversi velivoli non pilotati UAV per la ricognizione delle aree di operazioni ed è responsabile anche del soccorso aereo.

L'unità di forze speciali dell'Aeronautica Militare è il 17º Stormo incursori.

Arma dei Carabinieri

Lo stesso argomento in dettaglio: Arma dei Carabinieri e Storia dell'Arma dei Carabinieri.
Una Alfa Romeo 159 dei carabinieri

Nata come corpo dei Reali Carabinieri, l'Arma dei Carabinieri è la quarta forza armata dello Stato per data di creazione ma la prima per numero di personale (previste per legge 118.000 unità).[44] Ha fatto parte dell'esercito italiano sino al 2000, quando il decreto legislativo 5 ottobre 2000 n. 297 l'ha elevata al rango di forza armata autonoma.

La dipendenza dal capo di stato maggiore della difesa riguarda però solo gli aspetti di polizia militare e quelli riguardante il personale impiegato in operazioni militari fuori area. Per i rimanenti compiti di istituto, l'Arma dipende da altri dicasteri dello Stato (Ministero dell'Interno, in primis, e funzionalmente da quei ministeri preso i quali operano i militari dell'organizzazione speciale dell'Arma, quali NAS, NOE RIS TPC ecc.).
A differenza delle altre forze armate, l'Arma dei Carabinieri non è comandata da un capo di stato maggiore,[45] ma da un comandante generale, carica comunque equipollente a quella di capo di stato maggiore.

A compiti esclusivamente militari sono dedicati meno di 5.000 carabinieri, anche se all'assolvimento di tali compiti concorre l'intera organizzazione territoriale.[46] All'interno di essa è presente anche una unità facente parte del novero delle forze speciali italiane: il Gruppo Intervento Speciale (G.I.S.).

Esercito Italiano

Lo stesso argomento in dettaglio: Esercito Italiano.
Un carro da combattimento Ariete

Nato come Regio Esercito, dall'unificazione dell'Armata sarda con gli altri eserciti degli stati preunitari italiani, per decreto del 4 maggio 1861,[47] l'Esercito Italiano contava nel 2009 su un organico di 111.233 unità, numero sceso nel 2010 a 108.360 unità[48]. Suo corpo ausiliario è il Corpo militare dell'ACISMOM.

Dispone di carri armati, autoblindo, veicoli da combattimento della fanteria e semoventi d'artiglieria, inoltre ha una sola specialità che racchiude le forze aeree: l'Aviazione dell'Esercito. La formazione del personale è affidata al Comando per la formazione, Specializzazione e Dottrina dell'Esercito, che si avvale del Comando Formazione e Scuola di Applicazione da cui dipendono Accademia Militare, Scuola Sottufficiali, Reggimenti Addestramento Volontari e Scuola Lingue Estere Esercito.. Le unità di forze speciali dell'Esercito dipendono dal Comando Forze Speciali Esercito.

Guardia di Finanza

Lo stesso argomento in dettaglio: Guardia di Finanza.
Stemma del corpo della Guardia di Finanza.

Ai sensi della legge 23 aprile 1959 n. 189, che ne definisce l'ordinamento, il corpo fa parte integrante delle forze armate della Repubblica Italiana dipende direttamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.[49]

Ha anche funzioni di polizia tributaria, finanziaria e concorre anche ai servizi di polizia marittima, in particolare alcuni suoi compiti sono:

  • prevenire, ricercare e denunciare l'evasione fiscale e le violazioni finanziarie;
  • eseguire la vigilanza in mare per fini di polizia finanziaria e concorrere ai servizi di polizia marittima, di assistenza e di segnalazione;
  • vigilare sull'osservanza delle disposizioni di interesse politico-economico;
  • concorrere alla difesa politico-militare delle frontiere e, in caso di guerra, alle operazioni militari.
  • concorrere al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  • polizia militare nel proprio ambito.

Marina Militare

La portaerei Cavour

Nata come Regia Marina dalla fusione della Marina del Regno di Sardegna, della Real Marina del Regno delle Due Sicilie con le altre marine preunitarie, la Marina Militare contava 32.000 effettivi nel 2012. Ad essa sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque territoriali ed internazionali.

Ad essa è devoluto, inoltre, il compito di pattugliamento delle coste tramite il Corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera. La sua flotta è composta da circa 75 unità principali più altre 11 navi scuola, 1 nave oceanografica, 7 navi cisterna, 2 navi per esperienze e tecnologiche, 3 navi idrografiche e oceanografiche, 5 navi servizio fari, 1 nave salvataggio, 6 navi costiere da trasporto e 32 rimorchiatori.

L'unità di forze speciali della Marina Militare è il G.O.I. - Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN - Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei".

Il Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana

Il Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana è entrato ufficialmente nel novero delle forze armate con la concessione della bandiera di guerra avvenuta con legge 25 giugno 1985 n. 342. In virtù delle convenzioni di Diritto Internazionale Umanitario ed in forza delle leggi vigenti in Italia, il Corpo Militare volontario può essere impiegato sia in tempo di pace che in tempo di guerra.

In tempo di guerra o comunque in caso di conflitto armato il Corpo Militare della CRI:

  • provvede allo sgombero ed alla cura dei feriti e dei malati;
  • svolge i compiti di carattere sanitario ed assistenziale connessi con l'attività di difesa civile;
  • gestisce le incombenze connesse con la ricerca e l'assistenza dei prigionieri di guerra, degli internati e dei dispersi, dei profughi, dei deportati e dei rifugiati.

In tempo di pace il Corpo Militare della CRI è tenuto ad attendere, secondo le direttive e sotto la vigilanza del Ministero della Difesa, alla preparazione del personale, dei materiali, dei mezzi e delle strutture di pertinenza, al fine di assicurare costantemente l'efficienza dei relativi servizi in qualsiasi circostanza (artt. 10 e 11 del DPR 31 luglio 1980 n. 613).

Il sovrano militare ordine di Malta

Lo stesso argomento in dettaglio: Corpo militare dell'ACISMOM.

Il corpo militare dell'associazione dei cavalieri italiani dell'ordine di Malta (ACISMOM) speciale ausiliario dell'Esercito italiano nacque il 20 marzo 1876 con la prima convenzione per la “cooperazione” con il servizio sanitario dell'esercito con l'obiettivo di provvedere all'assistenza sanitaria e spirituale dei malati e feriti in guerra. Nel 1940 venne creato il corpo delle infermiere volontarie dell'associazione dei cavalieri italiani del sovrano militare ordine di Malta.

Dalla fine della seconda guerra mondiale il corpo militare si è dedicato essenzialmente all'assistenza delle popolazioni colpite da catastrofi naturali e calamità, sia in Italia che in nord Africa. Dal 1991 il Corpo militare dello SMOM partecipa alle attività di polizia internazionale nei territori della ex Jugoslavia, successivamente è entrato ufficialmente nel novero dei corpi armati dello Stato con la concessione della bandiera di guerra avvenuta durante il governo D'Alema I con la legge 2 agosto 1999 n. 27.

A partire dal 2004, alcuni ufficiali medici del Corpo militare sono stati integrati nelle strutture sanitarie al seguito delle forze armate italiane presenti nei Balcani per lo svolgimento di varie operazioni umanitarie e di assistenza.

Ordinariato Militare

Lo stesso argomento in dettaglio: Ordinariato militare in Italia.

L'ordinariato militare italiano è una diocesi con caratteristiche peculiari, non essendo il territorio ma il servizio a caratterizzare questa realtà. È guidato da un "arcivescovo ordinario militare per l'Italia". Appartengono all'O.M.I.: i fedeli militari; i civili al servizio delle forze armate, le loro famiglie (coniuge e figli anche maggiorenni se conviventi); i parenti e le persone di servizio conviventi; gli allievi delle Scuole e delle Accademie militari, i degenti, gli addetti ad ospedali militari, le case per anziani e simili; tutti i fedeli che svolgono stabilmente compiti loro affidati dall'Ordinario militare o con il suo consenso.

Il mondo militare ha proprie regole e tradizioni: dalla "militarità" costitutiva di questo mondo non va escluso il Clero. Perciò la Chiesa Italiana ha voluto che i Cappellani militari (CC.MM.) fossero inquadrati militarmente, equiparati di rango ai gradi di ufficiali, e vivessero con i militari.

Le forze speciali

Lo stesso argomento in dettaglio: Forze speciali italiane e Forza di proiezione dal mare.

Nell'ambito della Forze Armate sono stati nel tempo designati alcune unità per condurre operazioni speciali, coordinati dal Comando interforze operazioni Forze Speciali - CO.F.S..

Sono così suddivise:

Le forze da sbarco costituiscono la componente anfibia delle Forze Armate, che è composta dalla brigata marina "San Marco" dal reggimento lagunari "Serenissima", ambedue inquadrati nella forza di proiezione dal mare.

Spesa per la difesa

Lo stesso argomento in dettaglio: Spesa per la Difesa.

Nel Documento Programmatico Difesa 2014-2016[1] , come da prassi consolidata del Ministero, si pone attenzione nel separare le principali tipologie di spesa. Quelle a funzioni puramente militari, sono accomunate sotto la voce "Funzione Difesa". Quelle dell'Arma dei Carabinieri sotto la voce "Funzione Sicurezza del Territorio". Le restanti voci sotto "Funzioni esterne" (a titolo di esempio il rifornimento idrico delle isole).

La tabella sottostante riporta in milioni di euro i dati delle Leggi di Bilancio relative. Non sono comprese le spese straordinarie per le missioni, e soprattutto i contributi (non irrilevanti) del Ministero dello Sviluppo a programmi di sviluppo italiani di tipo militare.

Tipologia 2009 2014
Funzione Difesa 14.339 14.076
Funzione Sicurezza Territorio 5.592 5.687
Funzioni Esterne 116 99
Pensioni provvisorie Ausiliaria ? 449
Totale Ministero ? 20.312

Il dato delle pensioni provvisorie per l'anno 2009 non è riportato, ma per il 2012 assommavano a 356: in due anni sono quindi aumentate del 26%.

Un altro dato che viene enfatizzato è la suddivisione della Funzione Difesa nei tre aspetti principali, come consuetudine nei bilanci militari internazionali.

Suddivisione Funzione Difesa 2009 2014
Personale 9.566 9.511
% su funzione Difesa 66% 68%
Esercizio 1.888 1.344
% su funzione Difesa 13% 10%
Investimento 2.885 3.220
% su funzione Difesa 20% 23%

Il Documento Programmatico Difesa 2014-2016 afferma inoltre che:

«La suddivisione delle spese del settore Personale, di Esercizio e Investimento, è ancora lontana dalla ripartizione rispettivamente del 50%, 25% e 25%, ritenuta ottimale per assicurare un bilanciato sostegno dei vari settori di spesa.[1]»

Operazioni

Sul territorio italiano

Le forze armate italiane vengono impiegate nel territorio italiano per far fronte a situazioni particolari (come ad esempio il terremoto dell'Aquila del 2009) o per aiutare le forze di polizia italiane nel mantenimento dell'ordine pubblico e della pubblica sicurezza.

Missioni in corso
Nome missione Inizio Luogo Unità partecipante Militari impiegati
Operazione Strade Sicure[50] 4 agosto 2008 Centri di prima accoglienza, Roma, Milano, Napoli, Crotone, Padova, Verona, Bari, Torino, Palermo, Catania, provincia di Caserta EI, inizialmente 3.000, dal 1º luglio 2009 4.250[51]
Operazione Gran Sasso[52] 6 aprile 2009 Abruzzo EI, ~ 1.300[53]
Operazione Strade Pulite[54] 29 novembre 2010 Campania EI, ~ 400
Missioni terminate
Nome missione Durata intervento Luogo Unità partecipante Militari impiegati
Operazione Giotto 2009[55] prima del G8 dell'Aquila - 11 luglio 2009 principalmente L'Aquila EI, AM, MM ~ 2.500[56]

Ambito internazionale

Dal secondo dopoguerra le forze armate italiane sono state impegnate, prevalentemente sotto l'egida dell'Unione europea, in operazioni di tipo PSO (peace support operations). Fra esse, da citare quelle di peace enforcement, attuate secondo il cap. VII della carta delle Nazioni Unite, e quelle di peacekeeping, previste, invece, nel cap. VI della stessa carta.

Dal 1952 ad oggi sono più di 100 i militari italiani caduti in missione di pace, nell'adempimento del loro dovere durante operazioni che si svolgevano fuori dai confini nazionali. Al 2010, le forze armate italiane partecipavano a 30 missioni che si svolgono in 20 paesi del mondo situati in quattro continenti.[57] sempre secondo i dati relativi allo stesso anno, i militari italiani impegnati nelle missioni all'estero ammontavano a 7.811 unità.[57]

Nell'ambito dell'ONU

Missioni in corso
Nome missione Inizio intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati[57][58]
UNTSO[59] 1958 Israele, Egitto, Siria e Libano EI 8
UNMOGIP[60] 1959 Confine indo-pakistano ? 8
MINURSO[61] 1991 Sahara Occidentale EI 5
UNFICYP[62] luglio 2005 Cipro CC 4
UNAMID[63] maggio 2008 Sudan ? 3
Missioni terminate
Nome missione Durata intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati
UNIKOM[64] aprile 1991 - 6 ottobre 2003 Confine fra Iraq e Kuwait ? 1[64]
UNMIBH[65] 21 dicembre 1995 - 31 dicembre 2002 Bosnia-Erzegovina ? 22[66]
UNMIK[67] giugno 1999 - 29 gennaio 2009 Kosovo ?, GdF, PS ?
UNMEE[68] 31 luglio 2000 - dicembre 2005 Etiopia ed Eritrea AM e MM (fino dicembre 2002), CC Prima 140, poi 65 ed infine 25[69]
UNOWA[70] novembre 2004 - novembre 2005 Dakar EI 1[71]
UNMIS (operazione Nilo)[72] 24 marzo 2005 - 5 luglio 2005 (osservatori rimasti fino al 5 luglio 2006) Khartum, Sudan ? ~ 210[72]
Operazione White Crane[73] 19 gennaio 2010 - ? Muggiano, Civitavecchia, Haiti EI, MM, AM, CC, C.R.I. ~ 900[74]
Operazione Caravella[75] 25 maggio 2010 - ? Port-au-Prince, Haiti CC, AM, EI 110[76]

Nell'ambito della NATO

Missioni in corso
Nome missione Inizio intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati[57][58]
Operazione Active Endeavour[77] ottobre 2001 Mar Mediterraneo MM 85
ISAF[78] agosto 2003 Afghanistan EI, AM, MM, GdF, CC 3.790 (comprensivo della missione EUPOL Afghanistan)
Nato Training Mission Iraq[79] agosto 2004 Iraq EI, CC 73
Operazione Joint Enterprise[80] aprile 2005 Balcani EI, AM, MM, CC, CM C.R.I., EI-SMOM 1.125 (comprensivo della missione EULEX e del NATO Security Force Training Plan)
Operazione Ocean Shield[77] agosto 2009 Somalia MM 271 (comprensivo dell'EUNAVFOR Atalanta)
Operazione Unified Protector[81] marzo 2011 Libia e mar Mediterraneo MM, AM 12 velivoli e 4 navi
Missioni terminate
Nome missione Durata intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati
MONUC[82] 24 febbraio 2000 - ? ? ?
Operazione Allied Harmony[83] 15 dicembre 2002 - 31 marzo 2003 Repubblica di Macedonia ? 42[84]
Operazione Sparviero[85] 9 ottobre - 6 novembre 2004 Afghanistan EI ~ 500[86]
Operazione Indus[87] 20 novembre 2005 - 1º febbraio 2006 Kashmir pakistano AM, EI ~ 250

Nell'ambito dell'UE

Missioni in corso
Nome missione Inizio intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati[57][58]
EUPM[88] gennaio 2003 Bosnia ed Erzegovina CC, PdS, personale del Ministero della Giustizia 13
EU BAM Rafah[89] novembre 2005 Striscia di Gaza CC, GdF (dalla seconda metà del 2007) 1
UNIFIL - operazione Leonte[90] settembre 2006 Libano EI, CC, MM 1.780
EUPOL RD Congo[91] giugno 2007 RDC CC 4
EUPOL Afghanistan[92] giugno 2007 Afghanistan GdF 3.790 (comprensivo della forza ISAF)
EULEX[93] febbraio 2008 Kosovo CC, GdF, personale del Ministero della Giustizia, PdS 1.125 (comprensivo della forza impiegata nell'operazione Joint Enterprise e della NATO Security Force Training Plan)
EUMM Georgia[94] settembre 2008 Georgia MM 15
EUNAVFOR Atalanta[95] dicembre 2008 Somalia MM 271 (comprensivo dell'operazione Ocean Shield)
EUTM Somalia[96] gennaio 2010 Uganda e Kenya ? 19
Missioni terminate
Nome missione Durata intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati
Operazione Joint Forge[97] 24 aprile 1998 - 2 dicembre 2004 Bosnia-Erzegovina EI, CC ~ 1.140[98]
EUMM Balcani[99] 1º gennaio 2001 - 18 ottobre 2006 Balcani EI ?
Processo di pace in Sudan[100] 18 luglio 2002 - 10 agosto 2005 Sudan EI, ? 6 (2 sotto mandato ONU)
EUFOR Concordia[101] 1º aprile - 15 dicembre 2003 Repubblica di Macedonia ? ?
EUFOR Althea[102] 2 dicembre 2004 - 21 dicembre 2010 Bosnia EI, CC ?
EUPOL Kinshasa[103] 7 aprile 2005 - 30 giugno 2007 Kasangulu, Repubblica Democratica del Congo CC 4[104]
AMIS II[105] luglio 2005 - dicembre 2007 Darfur ? 4
EUPAT[106] 14 dicembre 2005 - 14 giugno 2006 Repubblica di Macedonia CC, PdS ?
EUFOR Congo[107] 17 luglio - 30 novembre 2006 Repubblica Democratica del Congo AM, CC ~ 65[108]
Operazione Nicole[109] 25 settembre 2007 - 15 marzo 2009 Ciad e Repubblica Centrafricana ? 105[110]

Missioni multinazionali

Missioni in corso
Nome missione Inizio intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati[57][58]
MFO[111] 1982 Egitto e Israele MM 81
TIPH 2[112] 1996 Hebron CC 13
Missioni terminate
Nome missione Durata intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati
Operazione Enduring Freedom[113] 7 ottobre 2001 - 3 dicembre 2006 Mar Arabico MM 380
Operazione Nibbio[114] marzo - settembre 2003 Khowst EI, CC, AM ~ 1.000[115]
Operazione Antica Babilonia[116] agosto 2003 - 1º dicembre 2006 Iraq EI, AM, MM, CC ?
Operazione Mare Sicuro[117] 6 agosto - 25 novembre 2005 Corno d'Africa MM ~ 180[118]

Missioni nazionali

Per missioni nazionali si intendono quelle operazioni oltremare frutto di accordi bilaterali fra l'Italia ed i beneficiari dell'attività.[119]

Missioni in corso
Nome missione Inizio intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati[57][58]
Delegazione Italiana Esperti (DIE)[120] agosto 1997 Albania EI, CC 27
Missione Italiana di Assistenza Tecnico-Militare (MIATM)[121] 1988 Malta EI, MM, AM, CC 35
Missioni terminate
Nome missione Durata intervento italiano Luogo Unità partecipante Militari impiegati
Operazione Albania 2[122] 15 aprile 1997 - 25 febbraio 2009 Albania MM ?
Operazione ALBIT[123] 16 marzo 2000 - ? Albania AM ?

Festività

Lo stesso argomento in dettaglio: Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Roma, Vittoriano: tomba del Milite Ignoto

Il 4 novembre è la Festa delle Forze Armate a ricordo della data di emissione del "Bollettino della Vittoria" con il quale venne annunciata nel 1918 la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia che poneva fine alla prima guerra mondiale.

Il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, si tiene tradizionalmente una parata militare a Roma, nel corso della quale reparti delle diverse forze armate sfilano, lungo via dei Fori Imperiali, alla presenza del Presidente della Repubblica.

A Roma, presso l'Altare della Patria, si trova la tomba del Milite Ignoto, tomba simbolica per tutti i caduti delle Forze Armate, soggetta a sorveglianza perenne. La tomba conserva i resti di un caduto della Grande Guerra.

Decorazioni e onorificenze

La Repubblica Italiana ha diverse onorificenze e decorazioni, divise a loro volta in varie classi o gradi[124]. Quelle più importanti per le forze armate italiane sono le decorazioni al Valor militare, che includono la medaglia d'oro al valor militare (massimo riconoscimento finora ottenuto da 2.136 persone[125]), d'argento, di bronzo e la Croce di guerra al valor militare[126].

Le singole forze armate e la Guardia di Finanza poi hanno decorazioni al valore conferibili unicamente al proprio personale: si tratta della Medaglia al valore di Marina, della Medaglia al valore dell'esercito, della Medaglia al valore aeronautico, della Medaglia al valore dell'arma dei carabinieri e della Medaglia al Valore della Guardia di Finanza.

L'onorificenza più alta di cui può essere insignito un militare italiano è l'Ordine al merito della Repubblica Italiana[127], seguito dall'Ordine militare d'Italia.

Gradi

Lo stesso argomento in dettaglio: Distintivi di grado e di qualifica italiani.
Scala gerarchica dei gradi delle forze armate italiane
Ruolo Esercito Italiano Marina Militare Aeronautica Militare Arma dei Carabinieri
generali e ammiragli generale[128] ammiraglio[128] generale[128] grado equivalente non previsto
generale di corpo d'armata con incarichi speciali[129] ammiraglio di squadra con incarichi speciali[130] generale di squadra aerea con incarichi speciali[131] generale di corpo d'armata con incarico di comandante generale
generale di corpo d'armata ammiraglio di squadra generale di squadra aerea generale di corpo d'armata
generale di divisione ammiraglio di divisione generale di divisione generale di divisione
generale di brigata contrammiraglio generale di brigata aerea generale di brigata
ufficiali superiori colonnello capitano di vascello colonnello colonnello
tenente colonnello capitano di fregata tenente colonnello tenente colonnello
maggiore capitano di corvetta maggiore maggiore
ufficiali inferiori primo capitano primo tenente di vascello primo capitano primo capitano
capitano tenente di vascello capitano capitano
tenente sottotenente di vascello tenente tenente
sottotenente guardiamarina sottotenente sottotenente
Ruolo marescialli

ispettori
primo maresciallo luogotenente primo maresciallo luogotenente primo maresciallo luogotenente maresciallo aiutante sups luogotenente
primo maresciallo primo maresciallo primo maresciallo maresciallo aiutante sups
maresciallo capo capo di prima classe maresciallo di prima classe maresciallo capo
maresciallo ordinario capo di seconda classe maresciallo di seconda classe maresciallo ordinario
maresciallo capo di terza classe maresciallo di terza classe maresciallo
Ruolo sergenti

brigadieri/sovrintendenti
sergente maggiore capo secondo capo scelto sergente maggiore capo brigadiere capo
sergente maggiore secondo capo sergente maggiore brigadiere
sergente sergente sergente vice brigadiere
Ruolo Graduati VSP

appuntati e carabinieri
caporale maggiore capo scelto sottocapo di prima classe scelto primo aviere capo scelto appuntato scelto
caporale maggiore capo sottocapo di prima classe primo aviere capo appuntato
caporale maggiore scelto sottocapo di seconda classe primo aviere scelto carabiniere scelto
primo caporal maggiore sottocapo di terza classe aviere capo carabiniere
Truppa VFP1 e VFP4 caporale maggiore sottocapo primo aviere I VFP non sono previsti nell'Arma dei Carabinieri
caporale comune di prima classe aviere scelto
soldato comune di seconda classe aviere
allievo allievo allievo allievo

Note

  1. ^ a b c d e Documento programmatico Difesa 2014 (PDF), su Ministero della Difesa. URL consultato il 14 agosto 2014.
  2. ^ Bollettino della Vittoria al termine della Grande Guerra, 4 novembre 1918
  3. ^ Art. 2 regio decreto 8 luglio 1938 n. 1415;art. 621 d.lgs 10 marzo 2010 n.66
  4. ^ http://www.globalfirepower.com/country-military-strength-detail.asp?country_id=italy
  5. ^ Il cui ordinamento è stato stabilito con la legge 9 maggio 1940, n. 368, riferita al vecchio Regio Esercito. Vedasi Regio Esercito - Le Specialità, su regioesercito.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  6. ^ La legge fondamentale sul cui ordinamento è quella dell'8 luglio 1926, n. 1178. Vedi Legge 8 luglio 1926, n. 1178, su infoleges.it. URL consultato il 9 febbraio 2011. (cliccare sui vari articoli per scorrere la legge)
  7. ^ Il cui ordinamento è regolato dal R.D.L. 22 febbraio 1937, n. 220. Vedi Le Radici Storiche, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 9 febbraio 2011. (con successive modifiche)
  8. ^ Carabiniere, su sapere.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  9. ^ Già la legge n. 121 del 1º aprile 1981 (nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza) con l'art. 16 ebbe a definire l'Arma dei Carabinieri "forza armata in servizio permanente di pubblica sicurezza". Vedasi Legge n.121 1 aprile 1981. Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza, su uilps.org. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  10. ^ Prima dell'emanazione del decreto infatti il corpo era collocato nell'Esercito Italiano per l'espletamento di compiti militari e di polizia, con duplice dipendenza dai dicasteri della Difesa e dell'Interno
  11. ^ La Costituzione della Repubblica Italiana, su governo.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  12. ^ Il Consiglio supremo di difesa, su quirinale.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  13. ^ Legge 18 febbraio 1997, n. 25, su parlamento.it. URL consultato il 9 febbraio 2011. (art. 1)
  14. ^ a b Organigramma, su difesa.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  15. ^ Comando Operativo di vertice Interforze (COI), su difesa.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  16. ^ La Costituzione - Articolo 52, su senato.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  17. ^ a b Libro Bianco della Difesa 2002, su Ministero della Difesa. URL consultato il 28 dicembre 2013.
  18. ^ La norma, pur non modificando l'articolo 52 della Costituzione, rendeva ripristinabile il servizio militare di leva in Italia solo in particolari ipotesi, oggi contenute oggi nell'art. 1929 del d.lgs 15 marzo 2010 n. 66. ("Codice dell'ordinamento militare.")
  19. ^ Approvata Riforma Di Paola, su Analisi Difesa. URL consultato il 28 dicembre 2013.
  20. ^ Rapporto 2013 Guardia di Finanza (PDF), su Guardia di Finanza. URL consultato il 28 dicembre 2013.
  21. ^ Art. 4 comma 1 legge 23 agosto 2004, n. 226
  22. ^ Art. 11 comma 1 lett. a) e b); art. 2 legge 23 agosto 2004, n. 226
  23. ^ Lavorare nelle Forze Armate normativa, opportunità e orientamento del sito dello sportello informativo della Regione Marche
  24. ^ Riserva selezionata dal sito ufficiale dell'esercito italiano
  25. ^ Vedasi ad esempio artt. 702 e 703 d.lgs 15 marzo 2010 n. 66
  26. ^ Art. 635 d.lgs 15 marzo 2010 n. 66 come modificato dalla legge 2/2015
  27. ^ Formula del giuramento militare da UNUCI Sezione di Trento "Ten. Cesare Battisti"
  28. ^ Ex art. 13 della legge 1º aprile 1981, n. 121; art. 18 comma 1 legge 6 marzo 2001 n. 128
  29. ^ Se facenti parte delle sezioni di polizia giudiziaria
  30. ^ Vedi sentenza Consiglio di Stato - IV Sezione - 10 novembre 2003 n. 7143 e n. 4760/2005
  31. ^ Forze armate, trasferimento d’autorità ed indennità da diritto.it, 15 luglio 2010.
  32. ^ Vedi sentenza Consiglio di Stato - IV Sezione - 6 aprile 2004 n. 1867.
  33. ^ Art. 1, comma 1, legge 29 marzo 2001, n. 86.
  34. ^ (PDF)Testo della circolare del 16/3/2004 n° 1940/07/PIC-100.
  35. ^ Art. 1475 comma e d.lgs 15 marzo 2010, n. 66
  36. ^ Art. 1475 comma 4 d.lgs 15 marzo 2010, n. 66
  37. ^ Artt 575; 652 comma 6 e 712 d.lgs 15 marzo 2010, n. 66
  38. ^ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 122 del 26 maggio 2008
  39. ^ Art. 7 comma 1 decreto legge 23 maggio 2008 n. 92
  40. ^ Art. 7 bis legge 24 luglio 2008, n. 125
  41. ^ Regio decreto 13 dicembre 1871, n. 571: "Tutte le persone soggette alla giurisdizione militare, a mente dell'articolo 323 del Codice penale militare per l'esercito, e dell'art. 362 di quello per la Regia Marina, porteranno, come segno caratteristico della divisa militare, comune all'Esercito ed all'Armata, le stellette a cinque punte sul bavero dell'abito della rispettiva divisa". Il termine "Armata" indicava allora la Marina Militare. Vedi Le stellette militari, su infinito.it. URL consultato il 9 febbraio 2011.
  42. ^ Tale aspetto assume particolare rilevanza per tutti gli "ex" militari che svolgono attività professionale nei media (opinionisti, meteorologi, ecc.) dopo il termine del servizio effettivo, che, nella maggior parte dei casi, omettono di specificare la loro posizione di Stato
  43. ^ Art. 933 d.lgs 15 marzo 2010 n. 66
  44. ^ Reclutamento, su carabinieri.it. URL consultato il 1º gennaio 2014.
  45. ^ Incarico che pure esiste nell'organizzazione dell'Arma, ma che configura solo i capi di stato maggiore) del Comando Generale e delle grandi unità in cui è articolata l'istituzione
  46. ^ Libro Bianco 2002, su Ministero della Difesa. URL consultato il 1º gennaio 2014.
  47. ^ La Storia > 1861 - 1914, su esercito.difesa.it. URL consultato il 7 ott 2010.
  48. ^ Andrea Nativi, Bilancio 2010 Difesa: Se potessi avere...un miliardo all'anno!, Rivista Italiana Difesa, gennaio 2010, p. 36
  49. ^ Art. 1 comma 1 legge 23 aprile 1959 n. 189
  50. ^ Operazione Strade Sicure - Generalità, su difesa.it. URL consultato l'11 febbraio 2011.
  51. ^ Operazione Strade Sicure - Contributo delle Forze Armate, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  52. ^ Operazione Gran Sasso - Generalità, su difesa.it. URL consultato l'11 febbraio 2011.
  53. ^ Operazione Gran Sasso - Contributo delle Forze Armate, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  54. ^ Operazione Strade Pulite - Generalità, su difesa.it. URL consultato l'11 febbraio 2011.
  55. ^ Operazione Giotto 2009 - Generalità, su difesa.it. URL consultato l'11 febbraio 2011.
  56. ^ Operazione Giotto 2009 - Contributo delle Forze Armate, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  57. ^ a b c d e f g Le Operazioni Militari, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011. (documento ZIP scaricabile aggiornato al 31 dicembre 2010, pagina 1)
  58. ^ a b c d e Numero non comprensivo degli uomini appartenenti al Sovrano Militare Ordine di Malta, alla Guardia di Finanza, alla Polizia di Stato e al Ministero della Giustizia. Vedasi Le Operazioni Militari, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011. (documento ZIP scaricabile, pagina 1, 3ª nota)
  59. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  60. ^ UNMOGIP, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  61. ^ MINURSO, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  62. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  63. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  64. ^ a b UNIKOM - Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  65. ^ UNMIBH (IPTF), su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  66. ^ UNMIBH (IPTF) - Missione, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  67. ^ UNMIK - Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  68. ^ UNMEE, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  69. ^ UNMEE - Contributo nazionale, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  70. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  71. ^ Il contributo nazionale, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  72. ^ a b Partecipazione italiana alla missione ONU "UNMIS" (PDF), su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  73. ^ Haiti - Operazione White Crane - Missione, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  74. ^ Haiti - Operazione White Crane - Partecipazione nazionale, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  75. ^ STATO MAGGIORE DELLA DIFESA - Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore - Ufficio Pubblica Informazione - PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA MISSIONE ONU - OPERAZIONE “CARAVELLA” (PDF), su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  76. ^ Haiti - Operazione Caravella - Contributo nazionale, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  77. ^ a b Forze Navali permanenti della NATO: "Active Endeavour" e "Ocean Shield", su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  78. ^ Afghanistan - ISAF, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  79. ^ Nato Training Mission Iraq - Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
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  81. ^ Operazione "Unified Protector", su difesa.it. URL consultato il 1º aprile 2011.
  82. ^ MONUC, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
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  84. ^ ALLIED HARMONY - Partecipazione italiana, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  85. ^ Operazione Sparviero, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  86. ^ Operazione Sparviero - contributo nazionale, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  87. ^ PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA MISSIONE NATO “OPERAZIONE INDUS” (PDF), su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  88. ^ Bosnia Erzegovina - EUPM, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  89. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  90. ^ UNIFIL - Operazione "Leonte", su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  91. ^ AVVIO DELLA MISSIONE EUPOL RD CONGO, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  92. ^ European Union Police Mission in Afghanistan, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  93. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  94. ^ Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  95. ^ Oceano Indiano - EUNAVFOR ATALANTA, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  96. ^ EUTM Somalia - Generalità, su difesa.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
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  129. ^ riservato a:
  130. ^ riservato a:
  131. ^ riservato a:

Bibliografia

Atti normativi

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Forze armate italiane – Gradi degli ufficiali
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NATO[1]


Esercito Italiano (gradi)

Marina Militare (gradi)

Aeronautica Militare (gradi)

Arma dei Carabinieri (gradi)
OF-9 generale[2] ammiraglio[2] generale[2] non previsto
OF- 8 generale di corpo d'armata
con incarichi speciali
ammiraglio di squadra
con incarichi speciali
generale di squadra aerea
con incarichi speciali
generale di corpo d'armata
comandante generale
generale di corpo d'armata
(tenente generale)[3]
ammiraglio di squadra
(ammiraglio ispettore capo)[3]
generale di squadra aerea
(generale ispettore capo)[3]
generale di corpo d'armata
OF-7 generale di divisione
(maggior generale)[3]
ammiraglio di divisione
(ammiraglio ispettore)[3]
generale di divisione aerea
(generale ispettore)[3]
generale di divisione
OF-6 generale di brigata
(brigadier generale)[3]
contrammiraglio generale di brigata aerea
(brigadier generale)[3]
generale di brigata
OF-5 colonnello capitano di vascello colonnello colonnello
OF-4 tenente colonnello capitano di fregata tenente colonnello tenente colonnello
OF-3 maggiore capitano di corvetta maggiore maggiore
OF-2 primo capitano[4]
capitano
primo tenente di vascello[5]
tenente di vascello
primo capitano[4]
capitano
primo capitano[4]
capitano
OF-1 tenente sottotenente di vascello tenente tenente
sottotenente guardiamarina sottotenente sottotenente
OF (D) nessun grado equivalente aspirante guardiamarina nessun grado equivalente nessun grado equivalente
/ nessun grado equivalente nessun grado equivalente aspirante ufficiale nessun grado equivalente
/ allievo ufficiale[6] allievo ufficiale[6] allievo ufficiale[6] allievo ufficiale[6]
Note:
  1. ^ NATO, APersP-01. Codici per i gradi del personale militare della NATO, edizione A, versione 3, in STANAG 2116, Bruxelles, Ufficio per la normazione della NATO, 16 giugno 2022.
  2. ^ a b c Grado riservato al Capo di stato maggiore della difesa.
  3. ^ a b c d e f g h Gradi riservati agli ufficiali di alcuni corpi tecnici e logistici.
  4. ^ a b c Qualifica poco utilizzata, riservata ai capitani con 12 anni di anzianità nel grado non promossi a maggiore.
  5. ^ Qualifica poco utilizzata, riservata ai tenenti di vascello con 12 anni di anzianità nel grado non promossi a capitano di corvetta.
  6. ^ a b c d L'allievo ufficiale è inquadrato come militare di truppa.
gradi dei sottufficiali →
Forze armate italiane – Gradi dei sottufficiali
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NATO[1]


Esercito Italiano (gradi)

Marina Militare (gradi)

Aeronautica Militare (gradi)

Arma dei Carabinieri (gradi)
OR-9 primo luogotenente[2] primo luogotenente primo luogotenente luogotenente "carica speciale"
luogotenente luogotenente luogotenente luogotenente
primo maresciallo primo maresciallo primo maresciallo maresciallo maggiore
OR-8 maresciallo capo capo di prima classe maresciallo di prima classe maresciallo capo
maresciallo ordinario capo di seconda classe maresciallo di seconda classe maresciallo ordinario
maresciallo capo di terza classe maresciallo di terza classe maresciallo
OR-7 sergente maggiore aiutante
sergente maggiore capo
secondo capo aiutante
secondo capo scelto
sergente maggiore aiutante
sergente maggiore capo
brigadiere capo
qualifica speciale
brigadiere capo
OR-6 sergente maggiore secondo capo sergente maggiore brigadiere
OR-5 sergente sergente sergente vicebrigadiere
Note:
  1. ^ NATO, APersP-01. Codici per i gradi del personale militare della NATO, edizione A, versione 3, in STANAG 2116, Bruxelles, Ufficio per la normazione della NATO, 16 giugno 2022.
  2. ^ La qualifica di "primo luogotenente" e "luogotenente carica speciale" è riservata ai luogotenenti con almeno 4 anni di anzianità nel grado
← gradi degli ufficialigradi della truppa →
Forze armate italiane – Gradi dei graduati e dei militari di truppa
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NATO[1]


Esercito Italiano (gradi)

Marina Militare (gradi)

Aeronautica Militare (gradi)

Arma dei Carabinieri (gradi)
OR-4 graduato aiutante
primo graduato
graduato capo
graduato scelto

graduato

sottocapo aiutante
sottocapo scelto
sottocapo di prima classe
sottocapo di seconda classe

sottocapo di terza classe

graduato aiutante
primo graduato
primo aviere capo
primo aviere scelto

aviere capo

appuntato scelto qualifica speciale
appuntato scelto
appuntato
carabiniere scelto

carabiniere

OR-3 caporal maggiore comune scelto primo aviere nessun grado equivalente
OR-2 caporale comune di prima classe aviere scelto nessun grado equivalente
OR-1 soldato comune di seconda classe aviere allievo carabiniere
Note:
  1. ^ NATO, APersP-01. Codici per i gradi del personale militare della NATO, edizione A, versione 3, in STANAG 2116, Bruxelles, Ufficio per la normazione della NATO, 16 giugno 2022.
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