Consiglio della magistratura militare

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Consiglio della Magistratura Militare
SiglaCMM
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoOrgano di autogoverno giudiziario
Istituito1989
daGoverno De Mita
Riforme2007
Presidente[1]Pietro Curzio
VicepresidenteDavid Brunelli
Numero di membri5 + 2 segretari
SedePalazzo Cesi, Roma
IndirizzoVia degli Acquasparta, 2
Sito webCMM su difesa.it

Il Consiglio della Magistratura Militare, detto anche CMM, è l'organo di autogoverno della magistratura militare italiana. La sede del Consiglio si trova a Roma, nel Palazzo Cesi-Gaddi sito in Via degli Acquasparta nº 2.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne previsto dalla legge 30 dicembre 1988 n. 561, recante Istituzione del Consiglio della magistratura militare, e dal relativo regolamento di attuazione, il D.P.R. 24 marzo 1989 n. 158, recante Norme di attuazione della legge 30 dicembre 1988, n. 561, istitutiva del Consiglio di magistratura militare, al fine di uniformare i magistrati militari ai magistrati ordinari, attribuendo al CMM le stesse attribuzioni previste per il Consiglio superiore della magistratura.

Con la legge 24 dicembre 2007 n. 244, (legge finanziaria 2008) i componenti del Consiglio sono stati ridotti e rideterminati.[come?]

Compiti[modifica | modifica wikitesto]

Il Consiglio ha, per i magistrati militari, le stesse attribuzioni previste per il Consiglio superiore della magistratura. In particolare provvede in materia di assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni, procedimenti disciplinari e su ogni altro aspetto inerente allo stato giuridico dei magistrati militari, nonché sul conferimento di incarichi extragiudiziali e su ogni altra materia ad esso attribuita dalla legge.

In relazione ai procedimenti disciplinari, il Ministro della giustizia e il Procuratore generale presso la Corte di cassazione sono sostituiti, rispettivamente, dal Ministro della difesa e dal Procuratore generale militare presso la Corte di cassazione. Il procedimento disciplinare nei confronti dei magistrati militari è regolato dalle norme in vigore per i magistrati ordinari. Il procuratore generale militare presso la Corte di cassazione esercita le funzioni di pubblico ministero e non partecipa alle deliberazioni.

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Il CMM era in precedenza composto da:

  • 1 procuratore generale militare presso la Corte di cassazione, membro di diritto;
  • 2 membri laici nominati, di concerto, dai presidenti dei due rami del Parlamento, scelti tra i professori universitari in materie giuridiche e gli avvocati con almeno quindici anni di esercizio professionale, dei quali uno era eletto dal Consiglio vice presidente. I due componenti estranei alla magistratura militare non potevano esercitare attività professionale suscettibile di interferire con le funzioni della magistratura militare né esercitare attività professionale nell'interesse o per conto, ovvero contro l'amministrazione militare;
  • 5 magistrati militari, uno dei quali con funzioni di cassazione, eletti da tutti i magistrati militari.

In seguito alla legge 24 dicembre 2007 n. 244, art. 2, comma 604, e a decorrere dalle prime elezioni per il rinnovo del Consiglio della magistratura militare e per effetto della legge 3 agosto 2009, n. 102 i componenti del Consiglio sono così rideterminati:

  • 1 procuratore generale militare presso la Corte di cassazione, membro di diritto;
  • 1 membro laico nominato, di concerto, dai presidenti dei due rami del Parlamento, che assume le funzioni di vice presidente del Consiglio;
  • 2 magistrati militari, uno dei quali con funzioni di cassazione, eletti da tutti i magistrati militari.[2]

Il CMM è organizzato nel seguente modo:

  • 1 presidente[Nominato/eletto come?], e 1 vice presidente;
  • il Comitato di presidenza, composto dal primo presidente della Corte di cassazione, che lo presiede, dal vice presidente e dal procuratore generale militare presso la Corte di cassazione;
  • la Segreteria, che promuove l'attività e l'attuazione delle deliberazioni del Consiglio;
  • la Commissione per gli affari generali;
  • la Commissione per gli uffici direttivi;
  • la Commissione per il regolamento e la riforma;
  • la Commissione per il bilancio e la programmazione economica.

Le deliberazioni del Consiglio sono adottate a maggioranza e per la loro validità è necessaria la presenza di almeno sei componenti, di cui tre elettivi.[I n qual periodo? Con l'ultima composizione sono 4 in tutto, di cui 2 elettivi...] A parità di voti prevale il voto del presidente. Il Consiglio dura in carica quattro anni.

Lo status giuridico dei componenti[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto concerne lo status giuridico dei componenti non magistrati del Consiglio si osservano le disposizioni relative al CSM, in quanto applicabili, ovvero la legge 24 marzo 1958, n. 195, e s.m. Il trattamento economico di tali componenti è stabilito con d.P.C.M., su proposta del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, avuto riguardo alle incompatibilità, ai carichi di lavoro e alle indennità dei componenti del Consiglio superiore della magistratura eletti dal parlamento.

Membri attuali[modifica | modifica wikitesto]

Gli attuali componenti sono:

  • Presidente: Margherita Cassano, Primo Presidente della Corte di cassazione;
  • Vice Presidente: Prof. Avv. David Brunelli, componente designato dai Presidenti della Camera e del Senato;
  • Componente di diritto: Dott. Maurizio Block, Procuratore generale militare presso la Corte di cassazione;
  • Componenti eletti: Dott.ssa Maria Michela Teresa Mazzilli e Dott. Mauro De Luca, magistrati.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]