Gruppo Sportivo Fascio Giovanni Grion

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Gruppo Sportivo Fascio Giovanni Grion
Calcio
Nerostellati
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Nero stellato
Dati societari
Città Pola
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione FIFA
Federazione FIGC
Fondazione 1918
Scioglimento1945
Stadio
( posti)
Palmarès
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Il Gruppo Sportivo Fascio Giovanni Grion, o più comunemente Grion Pola, fu una società sportiva e calcistica, in seguito scomparsa, che aveva sede nella città istriana di Pola[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Fascio Giovanni Grion di Pola[2] fu fondato il 27 novembre 1918, subito dopo la sconfitta austriaca[3], nell'ambito delle attività del Fascio Autonomo cittadino[4]. La squadra viene intitolata a Giovanni Grion, un Sottotenente polese del 5º Bersaglieri caduto sull'Altopiano di Asiago il 16 giugno 1916. Il Fascio Giovanni Grion di Pola adottò una maglia nera con stella bianca, come quella del Casale.

Dopo aver disputato delle amichevoli con squadre polesi, giuliane e militari sbarcati da navi attraccate in porto, il 30 ottobre 1919 fu tra le società che si riunirono per costituire il Comitato Regionale Giuliano della FIGC. Prese parte alle prime edizioni dei campionati regionali giuliani, e nel 1922 il primo posto gli valse la promozione in Seconda Divisione, il secondo livello della piramide calcistica dell'epoca. Dopo appena una stagione tra i cadetti, tuttavia, il Grion retrocedette nel campionato regionale di Terza Divisione dopo aver perso la qualificazione interdivisionale contro l'Olympia di Fiume (campione giuliano di Terza Divisione).

Il 24 luglio 1924 U.S. Polese e Fascio G. Grion si fusero nell'Unione Sportiva Giovanni Grion di Pola[5] mantenendo la vecchia sede del Grion in via Muzio. A fine campionato 1925-1926, dopo i ripetuti falliti tentativi di fusione del Grion, l'A.S. Edera di Pola venne soppressa dal regime fascista[6]. I loro giocatori confluirono tutti nel Grion[7].

Negli anni venti lanciò Antonio Vojak. Al termine della stagione 1926-1927 il Grion conquistò la promozione in Seconda Divisione e nel 1928-1929 salì in Prima Divisione, l'antesignana della Serie C. Raggiunse l'apice della sua popolarità a partire dall'anno 1932, quando la sua squadra di calcio ottenne la promozione in Serie B. Nel primo anno tra i cadetti, con il campionato ancora a girone unico, la squadra raggiunse, seppur a stento, la salvezza sul campo classificandosi al quattordicesimo posto. Disputò anche i due campionati successivi di Serie B, questa volta non a girone unico, venendo inserita nel girone B (quello orientale o adriatico). Nel campionato 1933-1934 ottenne un sesto posto, ma al terzo anno tra i cadetti, nel 1934-1935, la squadra, dopo un girone d'andata deludente (concluso all'ultimo posto con soli sette punti) e con la retrocessione in Serie C quasi certa, non terminò il campionato e si ritirò dalla competizione a causa dei gravi incidenti accaduti nella partita Grion-Pistoiese del 27 gennaio 1935 (penultima di andata), sospesa all'89° per invasione del campo sul 2-2, in seguito alla quale il D.D.S. sanzionò pesantemente la società polese per i deplorevoli incidenti (in particolare l'aggressione all'arbitro), assegnandole la sconfitta a tavolino, multandola di mille lire, sospendendo a tempo indeterminato cinque suoi giocatori titolari (Armando Vatta, Mario Monti, Rodolfo Tomich, Gino Branco e Giorgio Cidri) e squalificandone per tre turni il campo.[8] Immediatamente dopo la sentenza, la dirigenza annunciò il ritiro dal campionato per l'insostenibile situazione creata alla società dalle gravissime sanzioni federali.[9] Tale decisione comportò l'annullamento di tutti i risultati conseguiti, nonché la radiazione dai ruoli federali con conseguente svincolo dei giocatori.[10] Tuttavia, in seguito al reclamo del club istriano, il 31 luglio 1935 il Direttorio Federale, riconoscendo nella fattispecie il caso di forza maggiore, deliberò la revoca della radiazione del Grion e la sua ammissione al campionato di Serie C.[11]

Il Grion in occasione dell'incontro interno con l'Arsa, vinto 2-0, nel campionato di Serie C 1938-1939.

Dal 1935, così, il Grion di Pola disputò otto stagioni in Serie C. Il torneo 1942-1943 rimase l'ultimo per i nerostellati nel campionato italiano. Sospeso tutto l'8 settembre 1943, l'attività calcistica riprese il 3 dicembre dello stesso anno, con manifestazioni sportive locali concordate tra i rappresentanti locali del CONI e le autorità germaniche. Nella stagione 1943-1944 il Grion, per motivi bellici, non riuscì a partecipare al Campionato Alta Italia ma prese parte, con alcuni titolari e i giovani non arruolabili, a tornei della Sezione Propaganda FIGC oppure facendo giocare i propri giocatori in gare di rappresentative regionali tra i giocatori militari di stanza in Istria. Terminato il campionato provinciale della S.P. (vinto dal Gruppo Sportivo della Compagnia Costiera), l'attività calcistica fu sospesa fino a nuove disposizioni riprendendo a Pola nel novembre 1944 (a Trieste era già ripresa il mese prima). Il 14 novembre dello stesso anno Ercole Mattioli divenne il nuovo presidente del Grion subentrando a Marini. Il Grion si iscrisse al torneo zonale "Coppa Litorale Adriatico" (o "Coppa dell'Adriatico"), indetto dal Direttorio V Zona (Venezia Giulia). Al girone eliminatorio istriano, organizzato dal comitato provinciale della Sezione Propaganda (quindi con dei limiti di età), si iscrissero solo quattro squadre che si scontrarono tra di loro una sola volta ("girone semplice"). Il girone provinciale si svolse tra il 3 dicembre 1944 e il 7 gennaio 1945 e fu vinto dai Vigili del Fuoco di Pola, mentre il Grion perse tutte le partite classificandosi in ultima posizione. L'11 febbraio 1945 il Grion giocò la sua ultima gara contro una rappresentativa tedesca (vinta 8-1).[12] Alcuni giocatori del Grion disputarono una gara di rappresentativa il 14 aprile 1945.

Nel maggio 1945, sul finire della seconda guerra mondiale, Pola venne occupata dalle truppe jugoslave e i dirigenti del Grion si diedero alla fuga nel timore di essere giustiziati in quanto fascisti. Anche quando Pola passò temporaneamente sotto l'amministrazione dell'AMGOT, il Governo Militare Alleato vietò la ricostituzione del Grion in quanto società dal carattere prettamente fascista. I suoi giocatori andarono a formare tre nuove compagini: l'A.S. Pola, la U.S. Operaia e l'A.C. San Martino, che disputarono molte partite con squadre di militari inglesi di stanza a Pola e in seguito il campionato polese della Sezione Propaganda FIGC. Tuttavia la FIGC, in mancanza di uno scioglimento ufficiale del Grion, lo mantenne ancora per qualche tempo tra le società affiliate[13], ritenendo la sua inattività dovuta a cause di forza maggiore e lasciando aperte le porte per una sua possibile ricostituzione da parte di nuovi dirigenti antifascisti. Fu anche per tale motivo che la Federazione respinse la richiesta di ammettere in Serie B-C Alta Italia 1945-1946 una società di Pola tra le due (U.S. Operaia e A.S. Pola) interessate ad acquisire il titolo sportivo del Grion[14]. Successivamente, nel marzo 1946, sorse una terza pretendente al titolo sportivo del Grion, la ricostituita A.S. Edera, che chiese anch'essa invano l'ammissione in Serie B[15]. A questo punto la U.S.O., di orientamento filoslavo, tentò l’accesso al massimo campionato jugoslavo, venendo però battuta nelle qualificazioni dalla squadra di Fiume; fu comunque ammessa al campionato repubblicano croato (al secondo livello della piramide calcistica jugoslava). Nel 1947, con la firma del trattato di pace, la città di Pola passò alla Jugoslavia e cominciò l'esodo degli italiani.

Le due squadre principali di Pola nel periodo successivo al 1947, l'Istria 1961 (ex Uljanik) e l'Istria (erede dell'U.S. Operaia),[16] entrambe con colori sociali giallo-verdi, hanno militato nella Prima Lega del campionato croato.[17]

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del G.S. Fascio Giovanni Grion
  • 1918 - Il 27 novembre nasce il Fascio Giovanni Grion di Pola.
  • 1918-19 - Amichevoli con squadre polesi, giuliane e militari sbarcati da navi attraccate in porto.
  • 1919 - 30 ottobre: è tra le società che si riunirono per costituire il Comitato Regionale Giuliano della F.I.G.C.. Inizia l'attività ufficiale con il 1º torneo regionale giuliano.
  • 1920-21 - 1º nel girone polese del campionato giuliano, perde la finale contro l'Olympia di Fiume.
  • 1921-22 - 1º nel campionato giuliano. A seguito del Compromesso Colombo le prime due squadre polesi del campionato giuliano (Grion e Edera) sono ammesse al campionato di Seconda Divisione della Lega Nord.
  • 1922-23 - 6º nel girone E della Seconda Divisione. Perde lo spareggio salvezza contro l'Olympia di Fiume (1-1 e 1-2). Retrocesso in Terza Divisione.
  • 1923-24 - 5º nella Terza Divisione della Venezia Giulia.
  • 1924 - Il 24 luglio U.S. Polese e Fascio G.Grion si fondono nell'Unione Sportiva Giovanni Grion di Pola. Tuttavia prima dell'inizio del campionato si torna alla vecchia denominazione.
  • 1924-25 - 7º nella Terza Divisione della Venezia Giulia.
  • 1925-26 - 2º nel girone A della Terza Divisione della Venezia Giulia.
  • 1926-27 - 1º nel girone finale E della Terza Divisione Nord. Promosso in Seconda Divisione. Eliminata nel secondo turno di Coppa Italia.
  • 1927-28 - 4º nel girone F della Seconda Divisione Nord. Viene incluso d'ufficio nella Prima Divisione del DDS, la terza serie della riforma Arpinati.
  • 1928-29 - 6º nel girone C della Prima Divisione.
  • 1929-30 - 14º nel girone C della Prima Divisione. Ripescato.
  • 1930-31 - 8º nel girone A della Prima Divisione. Cambia denominazione in Gruppo Sportivo Fascio Giovanni Grion.
  • 1931-32 - 2º nel girone A della Prima Divisione, 1º nel girone finale A. Promosso in Serie B..
  • 1932-33 - 14° in Serie B.
  • 1933-34 - 6º nel girone B della Serie B.
  • 1934-35 - Ritirato dal girone B della Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1935-36 - 13º nel girone A della Serie C, riammesso alla compilazione dei nuovi quadri stagionali.
  • 1936-37 - 10º nel girone A della Serie C.
  • 1937-38 - 6º nel girone A della Serie C.
  • 1938-39 - 6º nel girone A della Serie C.
  • 1939-40 - 8º nel girone A della Serie C.
  • 1940-41 - 9º nel girone A della Serie C.
  • 1941-42 - 15º nel girone A della Serie C.
  • 1942-43 - 5º nel girone A della Serie C.
Secondo turno della Coppa Aldo Fiorini.
  • 1943-44 - Il Grion partecipa con alcuni titolari e i giovani non arruolabili a tornei della Sezione Propaganda FIGC oppure facendo giocare i propri giocatori in gare di rappresentative regionali tra i giocatori militari di stanza in Istria.
  • 1944-45 - 4º nel girone provinciale della "Coppa Litorale Adriatico".
  • 1945 - Il Grion cessa ogni attività in seguito all'occupazione alleata della Venezia Giulia.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Il Fascio Giovanni Grion di Pola adottò una maglia nera con stella bianca, come quella del Casale. La casacca nera è l'ovvia conseguenza del fatto che il club fu fondato da membri delle squadre d'azione dei fasci di combattimento, formatesi anche a Pola nel 1918 dopo la fine della guerra, che indossavano la maglia nera degli arditi. La stella sulla maglia fu introdotta nei primi mesi del 1919 in seguito a una spacconata di alcuni marinai americani sbarcati in città per andare a bere nei bar locali e molestare donne e ragazze attaccando in segno di scherno delle banconote italiane, provocazioni a cui gli arditi polesi dei fasci di combattimento reagirono inseguendoli fino alle navi non riuscendo però a raggiungerli; il giorno successivo, al ripetersi degli episodi, uno degli arditi riuscì a salire su una nave e a strappare una bandiera americana da cui staccò una stella bianca attaccandosela quale trofeo sulla maglia nera. Fu da allora che i giocatori del Grion modificarono la maglia facendosi chiamare "i nerostellati"[18].

In seguito alla fusione tra Grion e U.S. Polese, avvenuta il 24 luglio 1924, la maglia divenne per pochi mesi azzurra con un cerchio bianco a sinistra in cui si leggeva "U.S. G.Grion". Tuttavia prima dell'inizio del campionato si tornò alla vecchia denominazione e alla maglia nerostellata[19].

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Seconda Divisione 1 1922-1923 4
Serie B 3 1932-1933 1934-1935
Seconda Divisione 1 1927-1928 13
Prima Divisione 4 1928-1929 1931-1932
Serie C 8 1935-1936 1942-1943

In 17 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale il 12 novembre 1922, compresi 2 tornei di Seconda Divisione (B), e 1 torneo del Direttorio Divisioni Inferiori Nord (C) antecedenti la riforma Arpinati del 1928. Il Grion afferì al Comitato Regionale Giuliano fra il 1923 e il 1927.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia del "Grion Pola" Archiviato il 29 maggio 2012 in Internet Archive.
  2. ^ Il nome della città, Pola, non è mai stato inserito in alcuna denominazione ufficiale, come confermano tutte le liste di trasferimento: F.G. Grion oppure G.S. F.G. Grion. "Grion Pola" è solo una convenzione postuma.
  3. ^ Arena di Pola
  4. ^ I Fasci nazionali italiani erano le associazioni degli italiani in tutte le cosiddette "terre irredente" (Luciano Monzali, Italiani di Dalmazia. 1914-1924, Le Lettere, Firenze 2007, p. 51)
  5. ^ Tommasini, pp. 51, 53-54.
  6. ^ Le "Edera" di Trieste, Macerata e Pola erano simpatizzanti del Partito Repubblicano Italiano di cui la foglia verde dell'edera era il simbolo. Nel 1926 queste società sportive furono tutte chiuse d'"ufficio" dal regime fascista a causa del loro legame con un partito antifascista dichiarato fuorilegge insieme agli altri nel novembre 1926.
  7. ^ Tommasini, p. 64.
  8. ^ Comunicato del DDS n. 24 pubblicato su Il Littoriale n. 28 (1935), p. 5. Il Direttorio Federale il 18 febbraio 1935 squalificò a vita Armando Vatta, Mario Monti e Giorgio Cidri, rinviando la sentenza su Tomich e Branco in attesa di ulteriori accertamenti (Il Littoriale n. 44 del 1935). Tomich e Branco furono poi squalificati fino al 31 luglio 1935 (Il Littoriale n. 67 del 1935).
  9. ^ Corriere istriano del 1 febbraio 1935.
  10. ^ Il Littoriale n. 44 del 1935.
  11. ^ Cfr. Il Littoriale del 2 agosto 1935 che contiene un comunicato ufficiale del Direttorio Federale del 31 luglio in cui viene decretato il reintegro del Grion nei suoi diritti di disputare la Serie C. Prima di tale sentenza, il Grion era tra le società non aventi diritto che avevano presentato domanda di ammissione alla Serie C dal momento che vi erano due vacanze di organico (vedasi Il Littoriale del 30 luglio 1935).
  12. ^ 11-2-1945: l'ultima partita
  13. ^ Ancora il 17 agosto 1946 la Lega Interregionale Nord inserì il Grion tra le società aventi diritto alla Serie C che non avevano inviato la loro iscrizione a tale campionato (Corriere dello Sport del 18 agosto 1946).
  14. ^ "USO e ASP a caccia dell'eredità del Grion".
  15. ^ "Tre pretendenti al dopo Grion".
  16. ^ Il NK Istra (casacche gialloverdi) sorse nel 1961 dalla fusione tra NK Uljanik e NK Pula. Il NK Pula era sorto a sua volta nel 1947 dalla fusione tra US Operaia e NK Proleter. Il NK Uljanik (casacche blu scuro) fu rifondato nel 1964 e nel 2007, essendo diventata la prima squadra di Pola in seguito al declino del NK Istra, assunse i colori sociali gialloverdi e cambiò denominazione in NK Istra 1961, come a voler appropriarsi della storia della declinante rivale (sprofondata nei campionati regionali istriani).
  17. ^ Nel settembre 2011 è stato disputato il Torneo del Ricordo con tre squadre nominate onorificamente "Grion Pola", "U.S. Fiumana" e "A.C. Dalmazia". Triangolare del Ricordo Archiviato il 2 giugno 2012 in Internet Archive.
  18. ^ Tommasini, p. 304, in "Come nacquero le maglie nerostellate".
  19. ^ Tommasini, p. 51.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elvino Tommasini, I nerostellati del Grion di Pola, Parma, Umberto Nicoli Editore, 1980.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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