Donald Tusk

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigation Jump to search
Donald Tusk
Tusk nel 2017, durante il mandato di Presidente del Consiglio europeo

Presidente del Partito Popolare Europeo
Durata mandato21 novembre 2019 –
31 maggio 2022
PredecessoreJoseph Daul
SuccessoreManfred Weber

Presidente del Consiglio europeo
Durata mandato1º dicembre 2014 –
30 novembre 2019
PredecessoreHerman Van Rompuy
SuccessoreCharles Michel

Presidente del Consiglio dei ministri
della Repubblica di Polonia
Durata mandato16 novembre 2007 –
22 settembre 2014
PresidenteLech Kaczyński
Bronisław Komorowski
PredecessoreJarosław Kaczyński
SuccessoreEwa Kopacz

Presidente del Consiglio dell'Unione europea
Durata mandato1º luglio 2011 –
31 dicembre 2011
PredecessoreViktor Orbán
SuccessoreHelle Thorning-Schmidt

Leader di Piattaforma Civica
In carica
Inizio mandato3 luglio 2021
PredecessoreBorys Budka

Dati generali
Partito politicoPiattaforma Civica
UniversitàGdańsk University - Faculty of Languages and History e I Liceum Ogólnokształcące im. Mikołaja Kopernika w Gdańsku
FirmaFirma di Donald Tusk
Donald Tusk con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2011.

Donald Franciszek Tusk (AFI: ['tusk]; Danzica, 22 aprile 1957) è un politico polacco, Presidente del Consiglio europeo dal 2014 al 2019.

È stato Primo ministro della Polonia dal 2007 al 2014 e presidente del partito Piattaforma Civica (in polacco: Platforma Obywatelska, PO), di cui è anche cofondatore (2001), dal 2003 al 2014. Nel 2011 ha ottenuto un secondo mandato come Primo ministro ed è diventato l'unico Primo ministro polacco uscente a essere riconfermato nell'incarico dal 1989[1].

Il 30 agosto 2014, il Consiglio europeo lo ha eletto a succedere a Herman Van Rompuy come suo presidente; il suo nuovo incarico ha avuto inizio il 1º dicembre 2014[2]. Il 9 marzo 2017 il Consiglio europeo lo ha rieletto fino al termine delle legislatura.[3]

Il 21 novembre 2019 è stato eletto presidente del Partito Popolare Europeo.[4]

Il 3 luglio del 2021 ha ripreso la guida del suo partito Piattaforma Civica in Polonia, in vista della campagna elettorale per le elezioni del 2023.[5]

La posizione politica di Tusk combina l'atlantismo, l'europeismo, un deciso sostegno all'economia di mercato, il liberalismo e un moderato conservatorismo[senza fonte].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Donald Tusk appartiene alla minoranza slava dei casciubi, prevalentemente concentrata nella zona di Danzica, sua città natale.[6] Si è diplomato alla Scuola Superiore Mikołaj Kopernik (Niccolò Copernico) a Danzica nel 1976. Si è poi iscritto come studente di storia all'Università di Danzica, dove si è laureato nel 1980 con una tesi su Józef Piłsudski. All'università ha conosciuto la moglie Małgorzata, con la quale ha avuto due figli.[6]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Attività di opposizione nella Repubblica Popolare Polacca[modifica | modifica wikitesto]

Sin da giovane, Tusk fece ingresso nell'attività di opposizione contro il regime comunista della Repubblica Popolare Polacca. Come studente di storia all'università di Danzica partecipò alla creazione del Comitato Studentesco di Solidarność, che fu fondato come reazione all'assassinio di Stanisław Pyjas da parte del Servizio di Sicurezza (la polizia segreta comunista) a Cracovia. Cooperò anche con Bogdan Borusewicz, uno dei leader di Solidarność. Fu il fondatore e uno dei primi capi dell'Associazione Studentesca Indipendente Polacca (poi NZS); diversi mesi dopo divenne capo di Solidarność alla Casa Editoriale Sea. Tusk si unì a Maciej Plazynski, collaborando con lui per sette anni.

Attività politica dopo la caduta del comunismo[modifica | modifica wikitesto]

Donald Tusk fu uno dei fondatori del Congresso Liberal-Democratico (Kongres Liberalno-Demokratyczny). Nel 1991 divenne Presidente del KLD, che alle elezioni autunnali ottenne 37 mandati alla camera bassa. Tusk divenne un membro del Parlamento. Durante una crisi di governo nel 1992, quando il Ministro degli Affari Interni Antoni Macierewicz rese pubbliche le collaborazioni segrete di Służba Bezpieczeństwa, Tusk sostenne un voto di sfiducia contro il governo di Olszewski. Il suo partito, insieme ad altri sette, nominò Hanna Suchocka alla carica di Primo ministro della Polonia.

Dopo la caduta del governo della Suchocka nel 1993, il suo partito non raggiunse la soglia del 5% necessaria per accedere al Parlamento. Nell'aprile 1994 Tusk divenne uno dei vice-presidenti dell'Unione della Libertà (Unia Wolnosci), formata dall'unione del KLD con l'Unione Democratica. Divenne senatore nel 1997 e sostenne la coalizione di Jerzy Buzek. Nel 2000, dopo aver perduto la presidenza dell'Unione della Libertà contro Bronisław Geremek, si dimise dal partito.

Il 24 gennaio 2001, insieme a Andrzej Olechowski e Maciej Płażyński, fondò la Piattaforma Civica (Platforma Obywatelska). Plazynski divenne presidente del partito; il 1º giugno 2003 Tusk assunse la carica di presidente del partito, che detiene ancora oggi.

Nel 2001 PO ottenne 65 mandati alla camera bassa, divenendo il maggiore partito di opposizione. Donald Tusk ha rappresentato le circoscrizioni di Gdynia-Słupsk (2001-2005) e Danzica (2005-2007). Tusk è stato uno dei molti vice-presidenti del Sejm (dal 2001 al 2005), la camera bassa del Parlamento polacco.

Fu il candidato di Piattaforma Civica in occasione delle elezioni presidenziali del 2005; fu sconfitto al secondo turno (a 54% contro 46%) da Lech Kaczyński.

Primo ministro[modifica | modifica wikitesto]

Donald Tusk nel 2014.

Alle elezioni parlamentari del 2007 ottenne più di 534.000 voti nel collegio di Varsavia, che rappresentano il miglior risultato individuale della storia elettorale della Terza Repubblica polacca. La sua Piattaforma Civica vinse le elezioni con il 41% dei voti. Tusk fu designato ufficialmente come Primo Ministro il 9 novembre e assunse effettivamente la carica il 16 novembre. Il suo governo ottenne la fiducia parlamentare al Sejm il 24 novembre 2007.

Il 10 ottobre 2011 Tusk ha ottenuto un secondo mandato a seguito delle elezioni parlamentari del 2011[7]. Si è trattato dell'unico caso di riconferma di un primo ministro uscente in Polonia dopo il 1989[1].

Dal 1º luglio al 31 dicembre 2011 il governo Tusk ha presieduto il Consiglio dell'Unione europea. È stato il primo governo polacco a ricoprire la presidenza semestrale del Consiglio[1]. Il bilancio della presidenza in sé è stato ritenuto discreto dagli osservatori, nonostante le gravi difficoltà vissute dall'Unione europea durante il suo svolgimento[1].

Donald Tusk in una conferenza stampa, a seguito di un Consiglio Europeo, con Jean-Claude Juncker.

Presidente del Consiglio europeo[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 agosto 2014 il Consiglio europeo lo ha eletto a succedere a Herman Van Rompuy come suo presidente e come presidente del Vertice euro; ha assunto entrambi gli incarichi a partire dal 1º dicembre 2014[2][8]. Il 9 marzo 2017 è stato riconfermato per un altro mandato di due anni e mezzo[9].

Il 2 luglio 2019 annuncia che il Consiglio europeo designa Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione europea.

Ritorno in patria[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 luglio del 2021 ha ripreso la guida del suo partito Piattaforma Civica in Polonia, in vista della campagna elettorale per le elezioni del 2023 dichiarando "Sono tornato per sconfiggere il male provocato alla Polonia dal governo di Jarosław Kaczyński."[10]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia)
— 14 marzo 2014[11]
Medaglia dell'Ordine presidenziale della Luce (Georgia) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia dell'Ordine presidenziale della Luce (Georgia)
— 2013
Gran Cordone dell'Ordine del Sole Nascente (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Cordone dell'Ordine del Sole Nascente (Giappone)
— 2021
Gran Croce dell'Ordine del Sole del Perù (Perù) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce dell'Ordine del Sole del Perù (Perù)
— 2008[12]
Gran Croce dell'Ordine reale norvegese al merito (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce dell'Ordine reale norvegese al merito (Norvegia)
— 2012[13]
Membro di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina) - nastrino per uniforme ordinaria Membro di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina)
— 2019

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Consiglio europeo Successore
Herman Van Rompuy 1º dicembre 2014 - 30 novembre 2019 Charles Michel
Predecessore Primo ministro della Polonia Successore
Jarosław Kaczyński 16 novembre 2007 - 22 settembre 2014 Ewa Kopacz
Predecessore Leader di Piattaforma Civica Successore
Maciej Płażyński 1º giugno 2003 - 8 novembre 2014 Ewa Kopacz
Controllo di autoritàVIAF (EN84239789 · ISNI (EN0000 0001 1449 9664 · LCCN (ENn86059004 · GND (DE122488547 · J9U (ENHE987007422489605171 · CONOR.SI (SL35808611 · WorldCat Identities (ENlccn-n86059004