Sebastian Kurz

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Sebastian Kurz
Sebastian Kurz nel 2018

Cancelliere federale dell'Austria
Durata mandato7 gennaio 2020 –
11 ottobre 2021
PresidenteAlexander Van der Bellen
PredecessoreBrigitte Bierlein
SuccessoreAlexander Schallenberg

Durata mandato18 dicembre 2017 –
28 maggio 2019
PresidenteAlexander Van der Bellen
PredecessoreChristian Kern
SuccessoreHartwig Löger
(ad interim)

Presidente del Partito Popolare Austriaco
Durata mandato14 maggio 2017 –
3 dicembre 2021
PredecessoreReinhold Mitterlehner
SuccessoreKarl Nehammer

Presidente del Consiglio dell'Unione europea
Durata mandato1º luglio 2018 –
31 dicembre 2018
PredecessoreBojko Borisov
SuccessoreKlaus Iohannis

Ministro federale degli affari esteri
Durata mandato16 dicembre 2013 –
18 dicembre 2017
PresidenteHeinz Fischer
Alexander Van der Bellen
Capo del governoWerner Faymann
Christian Kern
PredecessoreMichael Spindelegger
SuccessoreKarin Kneissl

Membro del Nationalrat
Durata mandato29 ottobre 2013 –
16 dicembre 2013

Durata mandato9 novembre 2017 –
22 gennaio 2018
LegislaturaXXV, XXVI
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Popolare Austriaco
UniversitàUniversità di Vienna
FirmaFirma di Sebastian Kurz
Sebastian Kurz
NascitaVienna, 27 agosto 1986
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Austria Austria
Forza armata Bundesheer
UnitàCaserma Maria Teresa
Anni di servizio2004–2005
Altre caricheCancelliere federale dell'Austria
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Sebastian Kurz (Vienna, 27 agosto 1986) è un politico e imprenditore austriaco, presidente del Partito Popolare Austriaco dal 14 maggio 2017 al 2 dicembre 2021 e cancelliere federale dell'Austria per due volte tra il 2017 e il 2019 e poi tra il 2020 e il 2021. È stato eletto per la prima volta alla carica all'età di 31 anni, il più giovane cancelliere nella storia austriaca e al mondo.

Dal 16 dicembre 2013 al 18 dicembre 2017 è stato ministro federale degli affari esteri, dei rapporti con l'Unione europea e dell'integrazione, per poi entrare in carica come cancelliere dopo lunghe trattative politiche, il 18 dicembre 2017 a seguito del successo elettorale del suo partito nelle elezioni parlamentari. Il 27 maggio 2019 con 103 voti a favore su 183 viene sfiduciato dal parlamento austriaco dopo gli scandali del cosiddetto "Ibizagate" che hanno coinvolto i membri del suo esecutivo appartenenti al Partito della Libertà Austriaco (FPÖ).[1][2] Gli succede ad interim il vice-cancelliere Hartwig Löger.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Vienna, è cresciuto nel distretto di Meidling. Figlio di Josef Kurz (tecnico) e di Elisabeth Dehler (insegnante di grammatica),[3][4][5][6], la nonna materna Magdalena Müller, nata a Temerin nel 1928, è una sveva del Danubio che sapeva parlare solo ungherese e fuggì dalla Vojvodina nell'ex Jugoslavia in Austria durante la seconda guerra mondiale.[7][8][9] Kurz cominciò a operare in politica a sedici anni e dopo la maturità venne eletto presidente della sezione giovanile del Partito Popolare Austriaco[10].

Ha superato l'esame di maturità nel 2004 e poi ha completato il servizio militare obbligatorio. Nel 2005, ha iniziato a studiare giurisprudenza all'Università di Vienna,[11][12] ma poi ha rinunciato per concentrarsi sulla sua carriera politica.[13][14]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011 venne nominato sottosegretario agli Interni con delega all'integrazione nel primo governo Faymann. In queste vesti si occupò di attuare alcune misure sociali come l'insegnamento della lingua tedesca agli immigrati e un programma per valutare le difficoltà dei bambini già in età prescolare[15].

Ministro degli affari esteri[modifica | modifica wikitesto]

Sebastian Kurz con l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini.

Nel dicembre del 2013 Kurz venne nominato Ministro degli Esteri a soli ventisette anni, divenendo di fatto il più giovane ministro nella storia dell'Austria[16]. Proprio la giovane età fu oggetto di critiche da parte della stampa austriaca, nonostante Kurz godesse di un grosso sostegno elettorale (nelle precedenti elezioni parlamentari fu il candidato che ottenne più preferenze in assoluto[17][18]).

Nel corso del consiglio degli Affari Esteri dell'Unione europea del 15 agosto 2014 si dichiarò contrario all'invio di armi a sostegno della popolazione dei curdi iracheni attaccata dalla milizie dell'Isis. Assieme al collega svedese Carl Bildt, il ministro Kurz dichiarò di essere favorevole all'invio di soli aiuti umanitari[19][20].

Dopo un incontro con il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano nel luglio 2017 ha affermato di "pretendere" l'interruzione di quello che ha definito "traghettamento di migranti illegali dalle isole italiane, come Lampedusa, verso la terraferma" al fine di ottenere una diminuzione del flusso migratorio proveniente dai Paesi dell'Africa verso l'Europa centrale.[21]

Leader del Partito Popolare Austriaco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni parlamentari in Austria del 2017.

Dal 14 maggio 2017 Kurz subentra a Reinhold Mitterlehner come leader del Partito Popolare Austriaco, rompendo di fatto l'alleanza di governo con il Partito Socialdemocratico d'Austria del cancelliere Christian Kern e portando così il paese a elezioni anticipate previste per il 15 ottobre.

Kurz sposta l'asse politico del partito su posizioni più conservatrici e di destra cambiando anche il tradizionale colore nero con il turchese.[22]

Nelle elezioni parlamentari del 2017, il Partito popolare austriaco ha gareggiato con la lista Sebastian Kurz – il nuovo Partito popolare, ma ha mantenuto l'abbreviazione ÖVP.[23] Oltre a Kurz, altri candidati nella lista federale (Bundesliste) erano Elisabeth Köstinger, Josef Moser, Gaby Schwarz, Efgani Dönmez, Maria Großbauer, Rudolf Taschner, Tanja Graf, Karl Mahrer e Kira Grünberg.[24] La prima parte del programma elettorale, intitolata "New Justice & Responsibility" (Neue Gerechtigkeit & Verantwortung), è stata presentata il 4 settembre 2017 e prometteva tagli fiscali, sostenuti contro le tasse patrimoniali e di successione e una riduzione del reddito minimo ottenuto da persone senza cittadinanza austriaca.[25]. Già nel giugno 2017, Kurz aveva annunciato che avrebbe puntato a uno sgravio fiscale per un importo da 12 a 14 miliardi di euro all'anno, controbilanciato da risparmi nella burocrazia e "servizi sociali fuorviati", che avrebbero in particolare influenzato i sussidi per bambini e famiglie, nonché il reddito minimo ricevuto dagli stranieri.[26][27]

La seconda parte del programma, presentata nove giorni dopo, comprendeva economia, istruzione, ricerca, cultura e ambiente. Mirava anche a sostituire la frequenza scolastica obbligatoria con "l'istruzione obbligatoria". I bambini devono "essere in grado di leggere e conoscere in modo completo le basi della matematica", altrimenti la frequenza scolastica obbligatoria deve essere prolungata fino all'età di 18 anni. Inoltre, ci deve essere un secondo anno di scuola materna obbligatorio per i bambini con una conoscenza insufficiente della lingua tedesca. E i contributi al sistema di sicurezza sociale sono ridotti per le persone con redditi più bassi.[28]

Il 27 settembre 2017, Kurz ha presentato la terza parte del programma elettorale: "Ordine e sicurezza". Chiunque arrivi illegalmente deve essere rimpatriato nel proprio paese d'origine. Se qualcuno ha bisogno di protezione, deve essere ospitato in un centro di protezione all'interno di un paese terzo. Ha anche chiesto un Punktesystem migliorato (sistema di punteggio) per gli immigrati legali. Per quanto riguarda le riforme governative, auspicava una separazione delle responsabilità più chiaramente definita tra il governo federale e i governi statali e municipali. Ha inoltre chiesto riforme strutturali all'interno dell'UE, l'attuazione del patto di sicurezza e pene più severe per la violenza contro le donne.[29]

Il partito risulta primo alle elezioni parlamentari ricevendo 1.595.526 voti (31,5%) nel voto popolare e guadagnando così 15 seggi aggiuntivi; di conseguenza, il presidente federale Alexander Van der Bellen incarica Kurz di aprire le fasi di consultazione con i vari partiti politici per la formazione del nuovo governo come cancelliere designato.

Il nuovo Cancelliere Sebastian Kurz si rivolge al Consiglio federale

Cancelliere federale[modifica | modifica wikitesto]

Governo Kurz I[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Governo Kurz I.

Il giovane conservatore austriaco vincitore delle elezioni parlamentari del 15 ottobre 2017. Dal momento che non ha ottenuto la maggioranza assoluta in parlamento, Kurz ha dovuto cercare un partner di coalizione. La ricerca si è rivelata piuttosto rapida e il Partito Popolare ha avviato negoziati con il Partito della Libertà di destra e di estrema destra il 25 ottobre. I negoziati si sono conclusi con successo il 15 dicembre e la coalizione ha presentato la sua lista di ministri al Presidente. Van der Bellen ha dato il suo assenso. Ciò ha aperto la strada al ritorno al potere del Partito della Libertà Austriaco, 17 anni dopo l'apertura da parte di un altro conservatore, Wolfgang Schüssel, nel 2000. Kurz aveva detto di aver avuto contatti preliminari "molto positivi" con il leader di FPÖ, Heinz-Christian Strache.

Il 18 dicembre successivo Kurz ha prestato giuramento come nuovo Cancelliere federale.

Una delle prime proposte avanzate da Kurz è stata quella di concedere una doppia cittadinanza italiana/austriaca ai cittadini Sudtirolesi residenti in Italia in Trentino-Alto Adige.[30] In una intervista al quotidiano Bild am Sonntag, il neo-Cancelliere si è dichiarato contrario al sistema di ripartizione delle quote di migranti introdotto nel 2015 dall'Unione europea.[31]

Sebastian Kurz durante una riunione con il presidente russo Vladimir Putin nel 2018

Kurz è il primo cancelliere federale dell'Austria a non fare la sua visita inaugurale nella vicina Germania.

Il suo primo viaggio all'estero, il 18 dicembre 2017, è stato a Bruxelles, dove ha incontrato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Consiglio dell'UE Donald Tusk. L'obiettivo del viaggio era mostrare la sua attitudine europeista nei confronti della migliore coppia dell'UE.[32] A margine dell'incontro con i leader dell'UE, ha anche incontrato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e il commissario europeo per l'allargamento Johannes Hahn.

Il suo governo è entrato in crisi il 18 maggio 2019 quando il vicecancelliere e ministro dello sport Heinz-Christian Strache, membro del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), il partito di estrema destra facente parte della coalizione di maggioranza, rassegna le dimissioni da entrambi gli incarichi governativi, oltre che da presidente del suo partito, in seguito alla pubblicazione da parte del quotidiano Suddeutsche Zeitung e del settimanale Der Spiegel di un video girato nel 2017 a Ibiza in cui Strache accettava offerte di corruzione dalla sedicente nipote di un oligarca russo (in realtà una giornalista d'inchiesta).[33][34][35]

Sebastian Kurz, dopo le dimissioni ha destituito il ministro dell'interno Herbert Kickl al fine di consentire lo svolgimento di un'inchiesta, determinando le dimissioni di tutti i membri di governo del Partito della Libertà Austriaco.[36] Ha quindi annunciato elezioni anticipate.[37][38][39][40]

Sebastian Kurz interviene al Parlamento europeo durante la presidenza austriaca della UE il 15 gennaio 2019

Il 27 maggio 2019 il Parlamento approva, con 103 voti a favore su 183, la mozione di sfiducia presentata dai socialdemocratici (SPÖ) e in seguito sostenuta dall’ FPÖ[41][42][43][44] In tal modo, diviene il primo cancelliere dal secondo dopoguerra a essere sfiduciato dal parlamento.[41][44] su proposta dell'ex candidato alla Presidenza della Repubblica del partito e Ministro delle Infrastrutture, Norbert Hofer[45].

Il giorno prima del voto di sfiducia, il suo partito alle elezioni europee del 26 maggio 2019 aveva ottenuto il 34,9% dei voti, 8 punti percentuali in più rispetto alle precedenti elezioni del 2014, affermandosi primo partito nel Paese.[44] Il miglior risultato della storia da parte in un partito austriaco alle elezioni europee.[41][44]

Governo Kurz II[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Governo Kurz II.

Il 29 settembre 2019 si sono tenute le elezioni parlamentari che hanno visto il trionfo, con il 37,46% dei voti, di Sebastian Kurz, che si è riconfermato quindi Cancelliere. Il Governo Kurz II è in carica dal 7 gennaio 2020 ed è un governo di coalizione tra popolari (ÖVP) e verdi (Die Grünen).

Si dimette dalla carica di Cancelliere federale il 9 ottobre 2021, dopo che nei giorni precedenti aveva ricevuto delle accuse di "favoreggiamento della corruzione".[46] Secondo il procuratore generale austriaco, Kurz, assieme ad altre nove persone, tra il 2016 e il 2018, quando era Ministro degli Esteri, avrebbe usato illegittimamente i fondi del Ministero delle Finanze per manipolare i sondaggi a suo favore e del Partito Popolare Austriaco, nonché agevolare la pubblicazione di notizie favorevoli sui quotidiani austriaci.[47]

Il 2 dicembre 2021 Kurz ha annunciato le sue dimissioni da tutte le cariche politiche e di ritirarsi dalla vita politica.[48][49]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Kurz ha una relazione con l'insegnante di economia Susanne Thier da quando andavano a scuola assieme.[50][51]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Oskar Deutsch (a cura di), Die Zukunft Europas und das Judentum. Impulse zu einem gesellschaftlichen Diskurs, Wien, Böhlau Verlag, 2017, ISBN 978-3-205-20531-9, Den sozialen Frieden sichern und ein »Wir-Gefühl« fördern: Österreichs Initiativen und Aktivitäten im Dialog mit Religionsgemeinschaften und Migrantencommunities, pp. 123–134.
  • (DE) Josef Mantl, Alexander Ochs, Marc R. Pacheco (a cura di), Communicating Sustainability, Wien, Böhlau Verlag, 2012, ISBN 978-3-205-78817-1, Integration durch Leistung, pp. 91–98.
  • (DE) Harald Mahrer, Dietmar Halper (a cura di), Urbane Lebenswelten, Wien, Verlag Noir, 2012, ISBN 978-3-9503255-2-2, Integration, Inklusion und Diversität, pp. 19–24.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Fascia dell'Ordine della Repubblica di Serbia (Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i meriti nel migliorare le relazioni con la Serbia e l'intera regione dei Balcani occidentali.»
— 15 febbraio 2021

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Barbara Coudenhove-Kalergi, In Austria le elezioni europee si fanno improvvisamente interessanti, su Internazionale, 20 maggio 2019. URL consultato il 28 maggio 2019.
  2. ^ Giulia Avataneo, Sfiduciato dal parlamento austriaco il cancelliere Kurz, su it.euronews.com. URL consultato il 28 maggio 2019.
  3. ^ (DE) So lange dauert es noch bis zu den Nationalratswahlen 2017:, su kleinezeitung.at, Kleine Zeitung.
  4. ^ (DE) Wahldossier Kleine Zeitung
  5. ^ (DE) Sebastian Kurz: Prinz Gutgelaunt Archiviato il 24 ottobre 2014 in Internet Archive.. In: profil.at. 13 dicembre 2013
  6. ^ (DE) Trauen Sie sich alles zu, Herr Kurz?, Kronen Zeitung, 17 dicembre 2013
  7. ^ Wie Flüchtlinge Sebastian Kurz’ Kindheit prägten, su welt.de, Die Welt. URL consultato il 23 febbraio 2018.
  8. ^ (DE) Sebastian Kurz hat Wurzeln am Balkan, su heute.at, Heute. URL consultato il 29 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2018).
  9. ^ (DE) Stevan Miler, Sebastian Kurz' Großmutter stammt aus einem Städtchen in der Vojvodina [Sebastian Kurz's grandmother is from a town in Vojvodina], su Kosmo, Twist Zeitschriften Verlag GmbH, 23 gennaio 2018, Vienna. URL consultato il 20 marzo 2018.
  10. ^ Il più giovane ministro degli esteri, su italiaoggi.it, Italiaoggi. URL consultato il 1º settembre 2014.
  11. ^ Curriculum Vitae, su The Federal Minister for Europe, Integration and Foreign Affairs, Federal Ministry for Europe, Integration and Foreign Affairs, Republic of Austria. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  12. ^ (DE) Wer ist wer, su Sebastian Kurz, Parliament, Republic of Austria. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  13. ^ Der Außenminister, der sich mit der Türkei anlegt, su stern.de, Stern, 16 agosto 2016. URL consultato il 24 dicembre 2017.
  14. ^ (EN) Tobias Rapp, Ein Mann, ein Programm, su spiegel.de, Spiegel Online, 26 maggio 2017. URL consultato il 24 dicembre 2017.
  15. ^ L’Austria avrà un ministro di 27 anni, su ilpost.it, il Post. URL consultato il 1º settembre 2014.
  16. ^ Austria, il nuovo ministro degli Esteri Sebastian Kurz ha 27 anni, su ilmessaggero.it, Il Messaggero. URL consultato il 1º settembre 2014.
  17. ^ Giovane diplomazia austriaca, su rai.it, Rai. URL consultato il 1º settembre 2014.
  18. ^ Austria, il “rottamatore” Kurz diventa ministro degli Esteri: ha 27 anni, su ilfattoquotidiano.it, il Fatto Quotidiano. URL consultato il 1º settembre 2014.
  19. ^ Armi contro i terroristi, via libera da Bruxelles, su ilgiornale.it, il Giornale. URL consultato il 1º settembre 2014.
  20. ^ Iraq, dall’Europa via libera alle armi ai curdi. Mogherini: “Per l’Italia decide il Parlamento”, su lastampa.it, La Stampa. URL consultato il 1º settembre 2014.
  21. ^ Migranti, Kurz ad Alfano: "Tenerli a Lampedusa. Stop flusso verso Nord o chiuderemo confini", in Repubblica.it, 20 luglio 2017.
  22. ^ È ora di conoscere Sebastian Kurz - Il Post, in Il Post, 14 ottobre 2017. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  23. ^ (DE) Der Wunderknabe, su faz.net. URL consultato il 30 marzo 2019.
  24. ^ (DE) Medien: Kurz holt sich Ex-RH-Chef Moser ins Team, su orf.at. URL consultato il 30 marzo 2019.
  25. ^ (DE) Teil eins des Kurz-Programms: Steuern senken, Sozialhilfe für Zuwanderer kürzen, su kurier.at. URL consultato il 30 marzo 2019.
  26. ^ (DE) Wahlkampf: Kurz will Steuern senken, su diepresse.com. URL consultato il 30 marzo 2019.
  27. ^ (DE) Die Fragezeichen der Kurz-Sparpläne, su diepresse.com. URL consultato il 30 marzo 2019.
  28. ^ (DE) Wahlprogramm: Kurz für Bildungspflicht und Deutschklassen, su diepresse.com. URL consultato il 30 marzo 2019.
  29. ^ (DE) Wahlprogramm Teil 3: ÖVP will "Null Toleranz" gegenüber politischem Islam zeigen, su diepresse.com. URL consultato il 30 marzo 2019.
  30. ^ Austria, governo Kurz pensa a cittadinanza per i sudtirolesi. Roma: "Avrebbe effetti gravissimi" - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2017. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  31. ^ Migranti, anche l'Austria contro le quote Ue. Kurz: "Fallimento. Aiuto anche militare nei continenti di provenienza" - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 24 dicembre 2017. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  32. ^ (DE) Ingrid Steiner-Gashi, Eiliger Antrittsbesuch in Brüssel: Kurz will Zweifel zerstreuen, in Kurier.at, 18 dicembre 2017. URL consultato il 7 maggio 2018.
  33. ^ Tonia Mastrobuoni, Austria, il video che imbarazza il Cancelliere: il vice fa affari con i russi, su repubblica.it, la Repubblica, 17 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019 (archiviato il 18 maggio 2019).
  34. ^ Austria, si dimette il vice-cancelliere Strache per il video sui legami dell'ultradestra con i russi, su Repubblica.it, 18 maggio 2019. URL consultato il 18 maggio 2019.
  35. ^ In Austria si vota di nuovo, su Il Post, 19 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  36. ^ Austria, governo al collasso: via i ministri della destra populista, su Repubblica.it, 20 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  37. ^ Caos a Vienna, si dimettono tutti i ministri populisti, su ANSA.it, 20 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  38. ^ (EN) Austrian chancellor calls for new elections after leader of far-right ally resigns in scandal, su washingtonpost.com. URL consultato il 18 maggio 2019.
  39. ^ (EN) Austrian Leader Calls for Snap Election After Far-Right Vice Chancellor Resigns, su nytimes.com. URL consultato il 18 maggio 2019.
  40. ^ (EN) Austria chancellor calls for snap election after corruption scandal, su bbc.com. URL consultato il 18 maggio 2019.
  41. ^ a b c Il Parlamento austriaco ha sfiduciato il cancelliere Sebastian Kurz, su Il Post, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  42. ^ Spö e Fpö voteranno sfiducia a Kurz - Trentino AA/S, su Agenzia ANSA, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  43. ^ Austria: il Parlamento sfiducia Kurz - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  44. ^ a b c d Austria, il Parlamento sfiducia il cancelliere e lui lancia la campagna per la sua rielezione, su la Repubblica.it, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  45. ^ Andrea Muratore, Ora i sovranisti dichiarano guerra a Kurz, Il Giornale, 27 maggio 2019
  46. ^ Austria, Kurz si dimette da cancellerie dopo le accuse di corruzione, su la Repubblica, 9 ottobre 2021. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  47. ^ Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz si è dimesso, su Il Post, 9 ottobre 2021. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  48. ^ (DE) Rücktritt! Sebastian Kurz zieht sich aus Politik zurück, su heute.at. URL consultato il 2 dicembre 2021.
  49. ^ (DE) Österreich: Sebastian Kurz kündigt Rücktritt von allen politischen Ämtern an, in Der Spiegel, 2 dicembre 2021. URL consultato il 2 dicembre 2021.
  50. ^ (DE) Kurz: Das ist seine First Lady, su oe24.at. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  51. ^ (DE) Sie will keine Brigitte Macron sein, in Süddeutsche Zeitung, 16 ottobre 2017. URL consultato il 18 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Sebastian Kurz, in Internationales Biographisches Archiv 03/2014 vom 14. Januar 2014, im Munzinger-Archiv
  • (DE) Barbara Tóth, Nina Horaczek, Sebastian Kurz: Österreichs neues Wunderkind?, Salzburg, Residenz-Verlag, 2017, ISBN 978-3-7017-3451-1
  • (DE) Paul Ronzheimer, Sebastian Kurz: Die Biografie, Freiburg, Verlag Herder, 2018, ISBN 978-3-451-39977-0

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cancelliere federale dell'Austria Successore
Christian Kern 18 dicembre 2017 – 28 maggio 2019 Hartwig Löger (ad interim) I
Brigitte Bierlein dal 7 gennaio 2020 – 11 ottobre 2021 Alexander Schallenberg II
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Bojko Borisov 1º luglio 2018 – 31 dicembre 2018 Klaus Iohannis
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Michael Spindelegger 16 dicembre 2013 – 18 dicembre 2017 Karin Kneissl
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Reinhold Mitterlehner 15 maggio 2017 – 3 dicembre 2021 Karl Nehammer
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