Università degli Studi di Torino: differenze tra le versioni

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L'Università di Torino nacque all'inizio del XV secolo ([[1404]]) per iniziativa del principe [[Ludovico di Acaia]], regnante [[Amedeo VIII di Savoia|Amedeo VIII]], primo Duca di Savoia. Iniziò a prendere una forma moderna, sul modello dell'[[Università di Bologna]], con la riforma di [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]], ma non si sviluppò molto fino alla riforma di [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], che ne fece un modello di riferimento per molte altre università e creò anche il [[Collegio delle Province]].
L'Università di Torino nacque all'inizio del XV secolo ([[1404]]) per iniziativa del principe [[Ludovico di Acaia]], regnante [[Amedeo VIII di Savoia|Amedeo VIII]], primo [[Duca di Savoia]]. Iniziò a prendere una forma moderna, sul modello dell'[[Università di Bologna]], con la riforma di [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]], ma non si sviluppò molto fino alla riforma di [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], che ne fece un modello di riferimento per molte altre università e creò anche il [[Collegio delle Province]].
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] l'università crebbe molto, fino a diventare una delle più prestigiose in Italia e uno dei punti di riferimento del [[positivismo]] italiano, con docenti come [[Cesare Lombroso]], [[Carlo Forlanini]] e [[Arturo Graf]].<br/>
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] l'università crebbe molto, fino a diventare una delle più prestigiose in Italia e uno dei punti di riferimento del [[positivismo]] italiano, con docenti come [[Cesare Lombroso]], [[Carlo Forlanini]] e [[Arturo Graf]].<br/>
Nel [[XX secolo|Novecento]] l'Università di Torino fu uno dei centri dell'[[antifascismo]] italiano. Nel dopoguerra l'incremento del numero di studenti e lo sviluppo edilizio sono stati imponenti ma l'università ha perso molta della sua centralità, fino a quando alla fine del secolo il ruolo scientifico dell'ateneo ha ricevuto nuovo impulso da collaborazione con altri centri di ricerca nazionali e internazionali, con gli enti locali e con il ministero dell'istruzione. Alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] le sedi distaccate di [[Alessandria]], [[Novara]] e [[Vercelli]] si sono rese autonome, costituendo la nuova [[Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro"]].
Nel [[XX secolo|Novecento]] l'Università di Torino fu uno dei centri dell'[[antifascismo]] italiano. Nel [[dopoguerra]] l'incremento del numero di studenti e lo sviluppo edilizio sono stati imponenti ma l'università ha perso molta della sua centralità, fino a quando alla fine del secolo il ruolo scientifico dell'ateneo ha ricevuto nuovo impulso da collaborazione con altri centri di ricerca nazionali e internazionali, con gli enti locali e con il ministero dell'istruzione. Alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] le sedi distaccate di [[Alessandria]], [[Novara]] e [[Vercelli]] si sono rese autonome, costituendo la nuova [[Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro"]].


Lo stemma rappresenta il potere della famiglia Savoia sulla cultura: esso raffigura infatti il sole (Dio) che dà luce all'aquila (simbolo dei Savoia) che domina sul toro (la città) e quest'ultimo sdraiato sui libri (la cultura come anche la Bibbia).
Lo stemma rappresenta il potere della famiglia Savoia sulla cultura: esso raffigura infatti il sole (Dio) che dà luce all'aquila (simbolo dei Savoia) che domina sul toro (la città) e quest'ultimo sdraiato sui libri (la cultura come anche la [[Bibbia]]).


==L'Università di Torino oggi==
==L'Università di Torino oggi==

Versione delle 14:04, 24 gen 2011

Università degli Studi di Torino
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàTorino
Dati generali
Nome latinoUniversitas Augustae Taurinorum
Fondazione1404
Tipostatale
Facoltà
RettoreEzio Pelizzetti
Studenti58 840 (2008/09[1])
Dipendenticirca 1 700 amministrativi
SportCUS Torino
Mappa di localizzazione
Map
[www.unito.it Sito web]
Francobollo emesso nel 2004 in occasione del VI centenario della fondazione

L'Università degli Studi di Torino è una tra le più antiche università italiane, considerata, secondo uno studio della Shanghai Jiao Tong University, la quinta del Paese per prestigio[2].

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'università di Torino.

L'Università di Torino nacque all'inizio del XV secolo (1404) per iniziativa del principe Ludovico di Acaia, regnante Amedeo VIII, primo Duca di Savoia. Iniziò a prendere una forma moderna, sul modello dell'Università di Bologna, con la riforma di Emanuele Filiberto, ma non si sviluppò molto fino alla riforma di Vittorio Amedeo II, che ne fece un modello di riferimento per molte altre università e creò anche il Collegio delle Province. Nell'Ottocento l'università crebbe molto, fino a diventare una delle più prestigiose in Italia e uno dei punti di riferimento del positivismo italiano, con docenti come Cesare Lombroso, Carlo Forlanini e Arturo Graf.
Nel Novecento l'Università di Torino fu uno dei centri dell'antifascismo italiano. Nel dopoguerra l'incremento del numero di studenti e lo sviluppo edilizio sono stati imponenti ma l'università ha perso molta della sua centralità, fino a quando alla fine del secolo il ruolo scientifico dell'ateneo ha ricevuto nuovo impulso da collaborazione con altri centri di ricerca nazionali e internazionali, con gli enti locali e con il ministero dell'istruzione. Alla fine degli anni novanta le sedi distaccate di Alessandria, Novara e Vercelli si sono rese autonome, costituendo la nuova Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro".

Lo stemma rappresenta il potere della famiglia Savoia sulla cultura: esso raffigura infatti il sole (Dio) che dà luce all'aquila (simbolo dei Savoia) che domina sul toro (la città) e quest'ultimo sdraiato sui libri (la cultura come anche la Bibbia).

L'Università di Torino oggi

Rettorato

Il rettore dell'Università degli studi di Torino è, per il quadriennio 2005-2009, il Prof. Ezio Pelizzetti, professore ordinario del dipartimento di Chimica Analitica, della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.

Succede a Rinaldo Bertolino, ordinario di Diritto canonico, rettore tra il 2001 e il 2005.

Organizzazione

L'Università di Torino offre un ampio panorama di corsi di laurea (oltre 190), di primo livello e specialistici, master di primo e secondo livello e altre attività didattiche e formative, organizzati in dodici facoltà e tre scuole speciali:

  • Facoltà:
    • Agraria
    • Economia
    • Farmacia
    • Giurisprudenza
    • Lettere e filosofia
    • Lingue e letterature straniere
    • Medicina e chirurgia
    • Medicina e chirurgia San Luigi Gonzaga
    • Medicina veterinaria
    • Psicologia
    • Scienze della formazione
    • Scienze matematiche, fisiche e naturali
    • Scienze politiche
  • Scuole universitarie:
    • Scuola universitaria interfacoltà in Biotecnologie
    • Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie (SUISM)
    • Scuola Universitaria di Management d'Impresa (SUMI)
    • Scuola di Amministrazione Aziendale (SAA)

Le facoltà sono suddivise in 55 dipartimenti, organizzati per settori di ricerca omogenei per fini o per metodo. Sono inoltre presenti 13 Centri di Ricerca e di Servizi interdipartimentali che coprono pressoché tutti i campi del sapere.

Ricerca e Innovazione

Presso l'Università di Torino sono attivi 4 Centri di Eccellenza nella Ricerca finanziati e riconosciuti dal Ministero della Ricerca. I Centri di Eccellenza sono:

  • NIS (Nanostructured Interfaces and Surfaces - Superfici ed Interfasi Nanostrutturate)
  • CIM (Centro Imaging Molecolare)
  • MBC (Molecular Biotecnology Center - sede della Scuola Universitaria di Biotecnologie)
  • Centro di Eccellenza per la Didattica, l'Assistenza e la Ricerca in Campo Odontostomatologico (presso il Polo Didattico Dental School del Lingotto, via Nizza 230, Torino)

L'Università dispone inoltre di un incubatore d'impresa presso cui vengono attivati gli spin-off relativi alla ricerca scientifica denominato 2I3T, in compartecipazione con la Provincia di Torino, la Città di Torino e Finpiemonte. Attualmente dispone di due siti, uno per gli spin-off attivi nella ricerca chimico-farmaceutica (complesso ex-Edilscuola di Via Quarello) e uno per quelli attivi nella ricerca biotecnologica (Biotech School di Via Nizza).

Musei

La storia delle collezioni scientifiche dell'ateneo torinese inizia con la creazione del museo dell'università, voluto nel 1739 da Carlo Emanuele III. Nel corso del tempo esse si sono arricchite e organizzate in musei indipendenti, costituendo uno straordinario patrimonio in beni culturali scientifici.
Oggi questi musei sono al centro di progetti di valorizzazione sviluppati con la collaborazione tra ateneo, regione Piemonte, città di Torino e ministero dell'Istruzione.
I musei di mineralogia, di geologia e paleontologia, di zoologia e anatomia comparata sono stati affidati in convenzione al museo regionale di scienze naturali nel 1980.
I musei di anatomia umana, antropologia criminale e antropologia e etnografia rientrano nel progetto "museo dell'uomo". Quest'ultimo, che si sta realizzando in collaborazione tra l'università e la regione, troverà sede nel palazzo dove è già visitabile il museo di anatomia.

Biblioteche

Le biblioteche dell'università di Torino sono suddivise in biblioteche di facoltà, interdipartimentali, e di dipartimento.

Docenti e studenti illustri

Partenariati

L'Università di Torino ha sviluppato da anni un partenariato stretto con la Grande école francese ESCP Europe.

Gli studenti della prestigiosa business school francese che passano un anno del loro cursus sul campus torinese della ESCP conseguono anche la laurea magistrale italiana in Economia, rilasciata dall'Università di Torino.

Premi Nobel

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni