Università Politecnica delle Marche
Università Politecnica delle Marche | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Città | Ancona |
Altre sedi | Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro, San Benedetto del Tronto |
Dati generali | |
Fondazione | 1969 |
Tipo | Statale |
Facoltà | Agraria, economia, ingegneria, medicina e chirurgia, scienze |
Rettore | Gian Luca Gregori |
Studenti | 15 324 (2019)[1] |
Dipendenti | 537 docenti 526 tecnici e amministrativi (2019) |
Colori | bianco e verde |
Sport | CUS Ancona |
Mappa di localizzazione | |
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Sito web | |
L'Università Politecnica delle Marche (conosciuta anche come Università degli Studi di Ancona) è un istituto universitario italiano che ha sede nella città di Ancona, fondato nel 1969 con il nome di Libera Università di Ancona.
Identità visiva[modifica | modifica wikitesto]

L'emblema dell'università, usato come logo, raffigura due pavoni su un albero, affrontati specularmente e a coda abbassata; l'immagine è tratta da una lastra di pietra graffita del 1189 che si trova sul transetto destro della cattedrale di san Ciriaco, duomo di Ancona.
La simbologia del pavone è assai ricca,[2][3] ma nel caso dello stemma dell'Università indica l'umiltà, qualità essenziale per ogni persona che si dedichi alla conoscenza.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1548 il giurista Benvenuto Stracca, noto per essere stato il fondatore del diritto commerciale, inviò a papa Pio IV la richiesta di autorizzazione per l'apertura ad Ancona dell'Universitas studii generalis cuiuscum scientiae et facultatis; il 25 luglio 1562 il pontefice concesse l'autorizzazione all'apertura dell'Università, con le facoltà di diritto e di teologia e la possibilità di apertura anche di facoltà scientifiche; il primo priore fu proprio lo Stracca.[4] L'università anconitana si ricollegava alla scuola di diritto attiva in città nel Medioevo, dal 1300 in poi.[5][6]
Gli studi universitari moderni ad Ancona iniziarono, invece, nel 1959 con l'istituzione della facoltà di economia e commercio, come sede distaccata dell'università di Urbino. L'università anconitana, fondata da Alfredo Trifogli, ricevette il riconoscimento da parte del Ministero dell'istruzione soltanto il 16 dicembre 1969, dando origine alla "Libera università di Ancona". All'inizio ospitava solo la facoltà di ingegneria, le cui lezioni iniziarono nel febbraio del 1970. Il 23 ottobre 1970 si avvia l'insegnamento della medicina e della chirurgia. Il 18 gennaio 1971 le viene riconosciuto lo status di università statale, che le fa assumere la denominazione di università degli Studi di Ancona; in questo stesso periodo si accorpa anche la facoltà di economia nata in precedenza. L'Ateneo si arricchisce della facoltà di agraria nel 1988 e della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali tre anni dopo. Il 18 gennaio 2003 cambia la propria denominazione in Università Politecnica delle Marche.[6]
Strutture[modifica | modifica wikitesto]


Facoltà[7]
- Agraria
- Economia
- Ingegneria
- Medicina e chirurgia
- Scienze
Dipartimenti[8]
- Ingegneria civile, edile e dell'architettura
- Ingegneria dell'informazione
- Ingegneria industriale e scienze matematiche
- Management
- Medicina sperimentale e clinica
- Scienze agrarie, alimentari ed ambientali
- Scienze biomediche e sanità pubblica
- Scienze cliniche e molecolari
- Scienze cliniche specialistiche ed odontostomatologiche
- Scienze della vita e dell'ambiente
- Scienze economiche e sociali
- Scienze e ingegneria della materia, dell'ambiente ed urbanistica
Scuole di dottorato
- Economia
- Scienze agrarie
- Scienze dell'ingegneria
Sedi[modifica | modifica wikitesto]
Nella città di Ancona l'università si raggruppa in tre poli:
- Monte Dago, in cui trovano posto le facoltà di ingegneria, agraria e scienze. La sede di ingegneria è stata progettata dall'architetto Pietro Belluschi nel 1976;
- Villarey, sede della facoltà di economia intitolata a Giorgio Fuà, ospitata nell'ex caserma Villarey, di costruzione ottocentesca. La facoltà dispone di una sede distaccata a San Benedetto del Tronto;
- Torrette, sede della facoltà di medicina e chirurgia, istituita nel 1970 e prossima all'ospedale regionale nel quartiere Torrette.
Altre sedi dell'ateneo si trovano in molte città marchigiane: Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro e San Benedetto del Tronto. La sede del rettorato si trova in piazza Roma, nel centro storico di Ancona.
- Facoltà di ingegneria
L'edificio principale presenta una peculiarità: ogni piano assume il nome a seconda dalla sua quota sul livello del mare; in tal modo, il piano più basso è denominato quota 140 (140 m s.l.m.) e il piano più alto, sulla sommità della torre, è il quota 195. Ogni piano è alto 5 m e la facoltà è disposta su undici piani. Le aule sono distribuite da quota 140 a quota 160, i restanti piani ospitano diversi dipartimenti. La presidenza si trova a quota 190 e l'ultimo piano è usato dal Faculty Club.
Rettori[modifica | modifica wikitesto]
- Alfredo Trifogli (Commissario governativo) (1969-1971)
- Giancarlo Castiglioni (1971-1974)
- Salvatore Occhipinti (1974-1976)
- Felice Santagata (1976-1979)
- Franco Angeleri (1980-1983)
- Paolo Bruni (1983-1992)
- Guido Bossi (1992-1997)
- Marco Pacetti (1997-2013)
- Sauro Longhi (2013-2019)
- Gian Luca Gregori (dal 2019)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ MIUR Anagrafe Nazionale Studenti
- ^ Ugo di San Vittore De bestiis et aliis rebus (I, 55)(1096-1141); Maria Grazia Blasio, Anna Morisi, Francesca Niutta, Atti del convegno di studi : Roma, 2-3-4 dicembre 2004, edito da Roma nel Rinascimento, 2006 (p. 314)
- ^ Oltre il simbolo: il pavone e la fontana, su luigi-bevilacqua.com, Tessitura Luigi Bevilacqua, 29 aprile 2014. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ Gian Paolo Brizzi e Jacques Verger (a cura di), Le università minori in Europa.
- ^ Giancarlo Galeazzi (a cura di), Benvenuto Stracca nel quarto centenario della morte.
- ^ a b Storia dell'Ateneo, su univpm.it. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ Facoltà, su univpm.it. URL consultato il 29 novembre 2018.
- ^ Dipartimenti, su univpm.it. URL consultato il 29 novembre 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gian Paolo Brizzi e Jacques Verger (a cura di), Le università minori in Europa: (secoli XV-XIX). Convegno Internazionale di Studi Alghero, 30 Ottobre-2 Novembre 1996, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1998, ISBN 978-88-7284-693-3, OCLC 919858530.
- Giancarlo Galeazzi (a cura di), Benvenuto Stracca nel quarto centenario della morte. Convegno di studio: Ancona, 29 marzo 1980, Ancona, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, 1981, OCLC 859636900.
- Paola Pierucci (a cura di), Università e realtà locale, in Cinquant'anni dell'Università "G. D'Annunzio": storia, attualità e prospettive, Milano, FrancoAngeli, 2017, pp. 15-24, ISBN 978-88-917-4421-0, OCLC 1004731882.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Università Politecnica delle Marche
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (IT, EN, FR, DE, ZH) Sito ufficiale, su univpm.it.
- Eventi organizzati da Università Politecnica delle Marche, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151479770 · ISNI (EN) 0000 0001 1017 3210 · LCCN (EN) n2005047044 · GND (DE) 16032640-0 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2005047044 |
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