Università della Calabria
Università della Calabria | |
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Vista panoramica dell'Università della Calabria. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Rende (CS) |
Dati generali | |
Motto | Scelta che guarda al futuro; |
Slogan | Il campus per eccellenza |
Fondazione | 1972 |
Tipo | Statale |
Rettore | Nicola Leone |
Studenti | 24 185 (a.a. 2020/21)[1] |
Sport | CUS Cosenza |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
L'Università della Calabria (in breve UniCal) è un'università statale italiana fondata nel 1972 e avente sede a Rende, comune dell’area urbana di Cosenza. L'Università risulta classificata seconda tra i grandi atenei statali italiani nella classifica stilata dal Censis nel 2018 e nel 2019.[2][3]
L'ateneo secondo la classifica stilata dal Censis nel 2024-2025 si colloca al primo posto tra i grandi atenei italiani[4].
Con l'istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dal 2023 è stato siglata la convenzione tra l'Università e l'Azienda ospedaliera di Cosenza che riguarda i reparti di Chirurgia, Ematologia, Cardiologia interventistica, Laboratorio di Analisi e SITRA (Servizio Infermieristico Tecnico e Riabilitativo Aziendale) dell'Ospedale Annunziata di Cosenza.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I fondatori dell'università furono Beniamino Andreatta, Giorgio Gagliani, Pietro Bucci e Paolo Sylos Labini; a Beniamino Andreatta, il 15 gennaio 2009, fu intitolata l'aula magna, mentre a Pietro Bucci fu intitolato il "ponte", cioè l'asse principale di ingresso ai cubi.
Precedenti storici
[modifica | modifica wikitesto]L'Università della Calabria, istituita con la legge n. 442 del 12 marzo 1968, ebbe due precedenti storici: re Ferdinando I delle Due Sicilie, con regio decreto emesso nel 1814 su iniziativa della Provincia di Cosenza, autorizzò il Liceo cosentino ad aprire una Facoltà di Medicina e a tal fine assegnò una dotazione di tremila ducati. Il primo governo unitario tolse al Liceo questo privilegio nel 1861 (mentre le scuole di Notariato e Farmacia in Catanzaro sopravvissero fino al 1923).
Il secondo tentativo fu quello messo in atto dal medico antifascista Oscar Fragale,[6] reduce, editore e fondatore del Centro di Azione per lo Sviluppo del Mezzogiorno,[7] durante il Congresso del Partito d’Azione del 1944.[1] L’Università Cosentina fu inaugurata su sua iniziativa nel febbraio 1945[8] e contemplava corsi di Medicina, Chirurgia e Giurisprudenza. Lo stesso Fragale mise personalmente a disposizione i suoi laboratori clinici e di radiologia per la cattedra di Patologia del Lavoro di cui sarebbe stato titolare. Politici e amministratori locali poco accorti abbandonarono tuttavia gli sviluppi di questa Università in un brevissimo arco di tempo.[9]
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]L'ateneo è organizzato nei seguenti dipartimenti:[10]
- Biologia, ecologia e scienze della terra
- Chimica e tecnologie chimiche
- Culture, educazione e società
- Economia, statistica e finanza
- Farmacia e scienze della salute e della nutrizione
- Fisica
- Ingegneria dell'ambiente
- Ingegneria civile
- Ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica
- Ingegneria meccanica, energetica e gestionale
- Matematica e informatica
- Medicina e Chirurgia
- Scienze aziendali e giuridiche
- Scienze politiche e sociali
- Studi umanistici
Campus
[modifica | modifica wikitesto]Il campus si estende su una superficie di circa 200 ettari sulle colline di Arcavacata, una frazione del comune di Rende. In principio, l'università era costituita da un unico complesso, l'edificio polifunzionale di Arcavacata, su progetto di Massimo Pica Ciamarra, divenuto in seguito sede del dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione. Il progetto del campus dell'Università della Calabria appartiene a Vittorio Gregotti e fa parte di una fase della sua ricerca indirizzata a compendiare architettura e pianificazione del paesaggio. Il complesso universitario ha la forma di un lungo pontile, all'incirca di due chilometri, che attraversa la valle del fiume Crati. Il pontile, chiamato ponte "Pietro Bucci", è costituito da strutture di cemento armato e comprende una pista veicolare oltre ad una passerella pedonale. Gli edifici dei vari dipartimenti dell'università sono di forma cubica ed alti trenta metri; si allacciano alla struttura orizzontale del pontile variando in altezza a seconda dei mutamenti delle colline di Arcavacata. I vari percorsi interconnessi al ponte conducono alle strutture del campus. Alla base dell'ateneo vi è anche un centro residenziale su progetto di Enzo Zacchiroli oltre ad alcune strutture ideate dallo stesso Vittorio Gregotti, mentre le successive residenze sono ad opera dell'architetto danese Martensson.
Il campus è suddiviso in dieci quartieri: Chiodo 1, Chiodo 2, Maisonnettes, Martensson A, Martensson B, Molicelle, Monaci, Nervoso, San Gennaro, Socrates; ai quali s'affianca la residenza De Lieto.
Ogni quartiere è dotato di un centro comune, dove vengono organizzate attività di vario genere, ed è servito dalle mense dei quartieri Martensson e Maisonnettes; a queste s'aggiungono due ulteriori mense, attive solo a pranzo, site all'interno dell'edificio polifunzionale e in piazza Vermicelli.
Dall'anno accademico 2023-2024 il Complesso monumentale di San Domenico nel centro storico di Cosenza, ospita il corso di laurea triennale in Infermieristica.[11]
Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]L'Università gestisce un sistema di tre biblioteche, ognuna dedicata a un'area disciplinare:[12][13]
- Biblioteca interdipartimentale di scienze economiche e sociali: nata nel 1981, in seguito all'unificazione delle biblioteche dei dipartimenti di economia politica; organizzazione aziendale ed amministrazione pubblica; sociologia e scienza politica. Nel 1986 fu intitolata all'economista Ezio Tarantelli;
- Biblioteca dell'area tecnico-scientifica: fondata nel 1999 dalla riconversione dell'ex biblioteca centrale;
- Biblioteca dell'area umanistica: istituita nel 1986, e successivamente intitolata a Francesco Ernesto Fagiani, docente di filosofia morale prematuramente scomparso.
Il 7 febbraio 2001, le tre biblioteche sono state collocate in una nuova sede rappresentata dai tre blocchi situati in piazza Chiodo. Connesse al sistema bibliotecario d'ateneo vi sono due ulteriori biblioteche:
- Biblioteca delle donne "Nosside": creata nel 1986, quale centro di documentazione, studio e ricerca sulla donna e le pari opportunità;[14][15]
- Biblioteca di farmacia: afferente al dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione.
Museo
[modifica | modifica wikitesto]In seno all'ente sorge il Museo di storia naturale della Calabria ed orto botanico.[16][17]
Casa editrice
[modifica | modifica wikitesto]L'Università della Calabria dispone di una propria casa editrice denominata Centro Editoriale e Librario.[18]
Rettori
[modifica | modifica wikitesto]- Beniamino Andreatta (1971-1975)
- Cesare Roda (1975-1978)
- Pietro Bucci (1978-1987)
- Rosario Aiello (1987-1990)
- Giuseppe Frega (1990-1999)
- Giovanni Latorre (1999-2013)
- Gino Mirocle Crisci (2013-2019)
- Nicola Leone (dal 2019)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ MIUR Anagrafe Nazionale Studenti, su ustat.miur.it. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ Ansa.it
- ^ altemplates/view/view.cfm?92006&92006 Unical.it
- ^ La Classifica Censis delle Università italiane: edizione 2024/2025, Censis, 24 luglio 2024. URL consultato il 24 luglio 2024.
- ^ Unical.it.
- ^ Luca Mazzario, voce Oscar Fragale, in Dizionario biografico della Calabria Contemporanea (sito dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), su icsaicstoria.it.
- ^ Archivio Centrale dello Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1944-1947, f. 8-1, telegramma n. 23763 del 22 dicembre 1944 di Oscar Fragale a Ivanoe Bonomi..
- ^ Università Cosentina, in «Nuova Rossano. Quindicinale indipendente per la difesa degli interessi del Circondario di Rossano», a. XLII, n. 3, 5 marzo 1945, pp. 1-2 (PDF), su anticabibliotecacoriglianorossano.it.
- ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo Novecento e Fascismo. Prefazione di Fulvio Conti, Morlacchi University Press, Perugia, 2021, ISBN 9788893922715, pp. 317-323..
- ^ Dipartimenti UniCal, su unical.it. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2019).
- ^ L'Unical apre un corso di laurea nel centro storico di Cosenza, su Unical.it. URL consultato il 29 settembre 2023.
- ^ Le biblioteche del sistema, su sba.unical.it. URL consultato il 3 febbraio 2019.
- ^ Sistema bibliotecario di ateneo, su unical.it. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2019).
- ^ Biblioteca delle donne Nosside, su anagrafe.iccu.sbn.it. URL consultato il 3 febbraio 2019.
- ^ Biblioteca delle Donne NOSSIDE, su unical.it. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2017).
- ^ Museo di storia naturale della Calabria e orto botanico, su unical.it. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).
- ^ Museo di storia naturale della Calabria e orto botanico, su dibest.unical.it. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2021).
- ^ Centro Editoriale e Librario dell'Università della Calabria, su universitypressitaliane.it. URL consultato il 3 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2019).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Università della Calabria
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su unical.it.
- Eventi organizzati da Università della Calabria / Università degli Studi della Calabria, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134815993 · ISNI (EN) 0000 0004 1937 0319 · BAV 494/8956 · LCCN (EN) n81053389 · GND (DE) 63141-3 · BNE (ES) XX129308 (data) · BNF (FR) cb12062612t (data) · J9U (EN, HE) 987007587770305171 |
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